California suite - Film (1978)

California suite
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: California Suite
Anno: 1978
Genere: commedia (colore)
Note: Dalla commedia “California Suite” di Neil Simon.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Brevi avventure all'interno di un grande albergo di Los Angeles nei giorni della cerimonia degli Oscar. Dopo una veloce presentazione di coloro che animeranno i quattro episodi alternati (sostanzialmente ben divisi e ordinati, escluso quello “all-black” che fa quasi da cerniera), il primo ci mostra una donna separata (Fonda) alle prese col suo ex marito (Alda), arrivato lì col suo look californiano (ma comprato a New York) per portare con sé la figlia (Dana Plato, vale a dire la futura Kimberly del MIO AMICO ARNOLD, che incontreremo solo a episodio quasi concluso) fino a quel momento rimasta con la madre. E'...Leggi tutto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, servito dalla lingua tagliente di una Jane Fonda armata dalla penna di un Neil Simon estremamente a suo agio nel campo. Alda perlopiù subisce riservandosi qualche stoccata sardonica per un ottimo duetto d'attori in cui a emergere sono tuttavia i dialoghi. S'invertono i fattori poco dopo, con un'attrice in attesa di scoprire se vincerà l'Oscar (Smith, che con questa sua interpretazione la stuatuetta la vinse davvero). Giunta in hotel assieme al marito (Caine), si preoccupa di come sarà il suo look in pubblico senza mancare di punzecchiare il partner appena possibile. Altro duetto eccellente, questa volta con i due grandi attori che superano il pur valido copione sfoderando sorrisi maliziosi e frecciate al veleno. Con Walter Matthau si comincia a percepire l'anima più ridanciana del film: a Los Angeles per il battesimo del nipote, Marvin Michaels viene accolto in hotel da una squillo sexy e attraente (Galik), spedita lì da suo fratello come omaggio. Dopo una notte “di fuoco” (o presunta tale), Marvin si sveglia scoprendo che sta per giunger lì sua moglie (May), la quale certo non potrebbe mai immaginare il tradimento di un marito dall'età non più verde e teoricamente lontano da certi pensieri. Tutto giocato su uno dei “momenti” più sfruttati in assoluto dalla commedia (il marito impegnato a nascondere l'amante in camera), riesce a portare avanti la situazione oltre il pensabile con risultati a tratti esilaranti. Non tutto funziona a dovere, ma anche qui Matthau e la May trovano scambi eccellenti nonostante una sceneggiatura molto meno sofisticata e tendente semmai al grossolano. Niente a confronto dell'episodio con Pryor e Cosby, qui entrambi medici in albergo con le rispettive mogli. Sulla carta è il segmento più dichiaratamente comico, ma è quello che invece mostra la (relativa s'intende) inadeguatezza nel campo di Neil Simon; quando rinuncia ai botta e risposta in punta di fioretto si arena in gag sterili e sguaiate, che Pryor non contribuisce a perfezionare andando incontro a ripetuti incidenti di percorso, come il suo personaggio: la sua stanza non è disponibile e viene sistemato con la moglie in uno sgabuzzino allagato, promettendo al collega vendette tremende. L'ultima parte coi ripetuti disastri domestici è stremante e rischia di lasciarci con l'amaro in bocca. Peccato, anche perché comunque pure all'interno dello stesso episodio qualcosa di buono indubbiamente c'è. Regia corretta, senza troppi guizzi, di Herbert Ross.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/04/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/04/19
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B. Legnani 25/04/07 00:16 - 5530 commenti

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Film ad episodi, secondo la formula hollywoodiana. Grande cast, con prestazioni spesso buone (ma falliscono i divi di colore), ma non sempre sostenute da intrecci di ottimo livello. Per le prime si ricorda la prova della grande Maggie Smith, per i secondi la palma va alla storia, un po' pochadistica, è vero, ma imperdibile, di Matthau, la cui mogliettina non esita a condividere il taxi con la zoccola in compagnia della quale ha sorpreso il marito.
MEMORABILE: Salendo in taxi, la May dice più o meno: ”Certo che ho riconosciuto la nostra puttana! Non condividerei mai un taxi con una persona che non conosco!".

Galbo 8/10/08 07:15 - 12392 commenti

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Tratto da una commedia del grande Neil Simon, è un film ad episodi che si svolgono in un hotel di Beverly Hills, in occasione della consegna degli Oscar. Una buona sceneggiatura che si segnala per i bei dialoghi e una regia piuttosto funzionale al testo e priva di fronzoli. Del cast, belle interpretazioni di Michael Caine e Maggie Smith, oltre che del grande Matthau; sottotono Bill Cosby e Richar Prior.

Daniela 7/07/09 14:38 - 12660 commenti

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Da una pièce di Simon, episodi di valore molto diseguale. Simpatico quello con Matthau, marito fedigrafo, ben recitato ma senza troppi guizzi quello che vede alle prese Fonda ed Alda coniugi separati, mentre risultano scialbe le disavventure di Cosby e Pryor, mediocri. L'episodio di gran lunga migliore ha per protagonisti Smith e Caine, matura coppia inglese in trasferta causa candidatura all'Oscar. Nella realtà, però, il premio Smith lo vinse davvero; Caine non le è da meno per finezza e classe. Per loro voto 4, il voto finale è la media.

Max92 29/04/11 16:51 - 104 commenti

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Film ad episodi di gusto tipicamente hollywoodiano dagli esiti alterni: buoni gli episodi con Fonda/Alda e Matthau/May/Galik, pietoso quello con Cosby/Pryor e assolutamente meraviglioso quello con Caine e Smith. Indimenticabile la furiosa scenata fra i due (con la Smith sbronza) dopo che lei ha perso l'Oscar. Bravissima la regista, impagabile quando prende lo stesso taxi su cui viaggia la "fanciulla" con cui l'ha tradita il marito. Una caduta di tono veramente declassante l'episodio con le coppie di colore.
MEMORABILE: Smith: "Tu e quel giovane attore vi siete divisi il burro, vero...? Ah, spalmabilmente intimo! E secondo te io dovrei restare.. a FINocchi chiusi?"

Roger 27/02/12 19:19 - 143 commenti

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Gli episodi di Caine/Smith e Alda/Fonda sono la vera forza del film: un perfetto equilibrio tra dramma e commedia, toni malinconici e ironici. Tutto merito dei dialoghi di Neil Simon: con una sola battuta é capace di stigmatizzare i tic e i vezzi di un personaggio e della classe sociale a cui appartiene. Per questo l'episodio di Pryor/Cosby appare decisamente mediocre, inutile. La presenza di Matthau salva il restante episodio.
MEMORABILE: "...Sei un romantico illuso: tu risolveresti il problema della fame nel mondo mandando tutti a pranzo fuori, preferibilmente in un ristorante francese!"

Rigoletto 14/05/18 17:29 - 1786 commenti

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Attrici in cerca di Oscar, medici in vacanza, coppie sfasciate, vecchie rimpatriate. Nell'hotel californiano sembra passare ogni genere di mondo, magari un po' sgangherato ma vero. Cast stellare e partenza da commedia brillante sono gli ingredienti vincenti di un film non troppo gettonato ma con una sua godibilità. Magari si potrebbe obbiettare che si è cercato di far combaciare troppe cose, ma la resa recitativa è notevole. Ottimi il vecchio leone Matthau e la straordinata accoppiata Cosby/Pryor.

Paulaster 15/01/24 18:03 - 4417 commenti

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Commedia "a comparti" di coppie in visita a Los Angeles. La prima (Fonda/Alda) mette in scena la predominante cinica in un matrimonio saltato. Il miglior episodio è quello con Caine/Smith, in cui i dialoghi di Neil Simon sono al suo massimo, per arguzia e senso della battuta. Divertenti gli scambi Cosby/Pryor, anche se un filo carichi nella fase conclusiva. Matthau ricade nella pochade e le battute migliori le fa la moglie.
MEMORABILE: Le gambe bloccate per la cena giapponese; La prostituta nel taxi; Il numero di telefono sul burro.

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