Hellzapoppin' - Film (1941)

Hellzapoppin'
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hellzapoppin'
Anno: 1941
Genere: comico (colore)
Note: Aka "Hellzapopping" ma non "Helzapoppin'". Soggetto dall'omonima commedia comico-musicale andata in scena per la prima volta nel 1938 a New York.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Capostipite di tutto il cinema demenziale e tra i primissimi esperimenti di metacinema (si sprecano le gag sulla pellicola che si sposta e sovrappone ad altri fotogrammi, sui dialoghi tra attori nel film e fuori dal film, sui rulli che si aggrovigliano tagliando pezzi d’immagine...) HELLZAPOPPIN’ è innanzitutto un enorme calderone nel quale si mescolano personaggi e trovate diversissimi tra loro. La storia è praticamente inesistente, un lontano pretesto da modificare e invertire a ogni occasione favorevole, distruggendo (solo apparentemente, si intende) dialoghi e sceneggiatura con interventi assurdi (il detective che cambia mille travestimenti, il fattorino che deve consegnare...Leggi tutto una pianta a una fantomatica signora Jones, Mischa Auer che fugge per ogni dove dalla sua pretendente e altri tormentoni). A legare - ma senza troppa convinzione, visto che di tale caos sono consciamente prigionieri essi stessi - una trama che si perde in cento rivoli diversi, c'è la coppia protagonista formata da Ole Olsen e Chuck Johnson, poco portata al comico e uno dei vari difetti di un classico a oggi piuttosto datato. In parte per colpa dei troppi e lunghi numeri musicali cantati, in parte per la qualità non eccelsa dell'umorismo presente. Resta comunque un esperimento unico, folle e bizzarro, travolgente nel suo caos programmatico. Le idee successivamente copiate (anche dal nostro cinema, vedi Villaggio che riprende in ben due film l’idea del balletto “disturbato”) non si contano, a dimostrazione dell'importanza di questo proto-demenziale ricavato da un celeberrimo musical di Broadway di poco antecedente. Per alcuni, ancor oggi, la parola hellzapoppin’ è rimasta sinonimo di confusione magmatica. Peccato davvero che non si possa definire altrettanto riuscito sul versante umoristico, ma quanto a genialità, originalità e sperimentazione metacinematografica fu una rivoluzione.

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B. Legnani 16/08/07 13:43 - 5532 commenti

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Celeberrima, importante pellicola surreale. Divertente alla prima visione, non tiene altrettanto bene, però, alla seconda, quando il meccanismo della sorpresa non funziona più. Opera gradevole, nella quale ciascuno troverà, secondo il proprio gusto, gag che lo colpiscono e gag che non vanno a segno.
MEMORABILE: La pianta che, non ancora consegnata, continua a crescere.

Blutarsky 6/12/09 17:59 - 360 commenti

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Il film parte alla grande con un incipit spettacolare in cui trovate nonsense si susseguono ininterrottamente, facendo sperare in un seguito altrettanto stimolante. Purtroppo il film ben presto riprende i binari di una narrazione più tradizionale, incentrando il plot su una banale storia d'amore. Le gag, pur di ottima qualità, vengono da questo punto in poi centellinate a favore di una serie eccessiva di numeri musicali che appesantiscono di molto la narrazione. Film che dimostra tutti i suoi anni, nonostante il valore storico indiscutibile.

Harrys 29/08/09 20:48 - 687 commenti

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Se per tutta la sua durata la pellicola riuscisse a mantenere il ritmo dei primi cinque minuti, risulterebbe un gioiello incommensurabile. Da molti considerato il capostipite del (quantomeno) vaghissimo "genere" demenziale, ci ho visto in realtà molta comicità in puro stile Marx Bros (vedere alla voce Una notte all'opera). Quel furbacchione di Potter, per allungare il brodo, inzeppa il film di intermezzi musicali (vedere sempre alla voce Marx Bros) che alla lunga annoiano non poco. Valore storico elevato, effettiva qualità non eccelsa. ***

Cotola 31/10/09 12:43 - 9044 commenti

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Una delle più famose (giustamente) pellicole comiche della storia del cinema. Il merito è di una sceneggiatura che contiene tante idee e che imprime tocchi surreali alla storia e di un ritmo abbastanza elevato che viene però un po' "spezzato" dalle troppe canzoni. Ha fatto scuola ed è stato imitato da svariati registi.
MEMORABILE: Il fattorino con la pianta che cresce sempre di più ogni volta che entra in scena.

Wonka 18/02/10 10:28 - 31 commenti

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Se non avessero infarcito il film con inutili intermezzi musicali, sarebbe un capolavoro di commedia surreale. Nonostante ciò, ne è uscito fuori un bel film che sicuramente sa farsi apprezzare per le innumerevoli gag e battute; anche se parte veramente alla grande per poi affievolirsi strada facendo. Film unico e da vedere almeno una volta nella vita.

Pigro 11/05/10 08:26 - 9666 commenti

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Capostipite del cinema demenziale, è un'accozzaglia di gag assurde e metacinematografiche, costruite sulla fragile trama di una storiella d'amore e di un musical che non s'ha da fare. Pur nei legami difficili da recidere con il cinema comico dell'epoca e con le esigenze del musical, il film è ricolmo di trovate irriverenti non tanto nei singoli sketch dei due "pazzi" Olsen & Johnson, quanto nelle impreviste interruzioni narrative, tutte all'insegna della sorpresa e dello scarto folle. Un po' datato ma ugualmente notevole.

Luchi78 3/09/10 09:41 - 1521 commenti

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Bisogna riconoscere che non manca di genialità questo film così datato (e le gag lo dimostrano), ma dopotutto siamo sicuri che oggi riuscirebbero a creare un lungometraggio stracolmo di nonsense all'altezza di questo Hellzapoppin? Al 99% si farebbe di peggio. Peccato per i troppi intermezzi musicali figli della Broadway di quei tempi.

Gaussiana 4/05/12 23:19 - 121 commenti

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Uno dei grandi capolavori del genere comico, dalle trovate metafilmiche (l'interazione con il proiezionista) alle gag tormentone ripetute per tutto il film, agli scherzi dei due diabolici protagonisti, ai cambi di sceneggiatura. Il film inaugura un tipo di demenzialità che farà scuola. Quasi impossibile trovare oggi un altro film che riesca a reggere un simile livello di comicità fino alla fine. Gli inserti musicali sono ereditati dall'originale musical e secondo me non sono così disdicevoli. Da vedere assolutamente; folle e strepitoso.
MEMORABILE: L'indiano che stava girando sul set di un altro film e si perde dentro il set di Hellzapoppin'.

Ryo 22/07/13 18:50 - 2169 commenti

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Pazzesco turbine di comicità non-sense che per l'epoca (1941) era molto avanti, tanto che molte di queste gag ispirarono decine di artisti negli anni a venire (Monty Python su tutti). La comicità gioca perlopiù sul meta-cinema: i personaggi parlano con il pubblico e con l'operatore di sala, interagiscono con altre pellicole, si sdoppiano... c'è veramente un gran minestrone di situazioni. Tratto da un musical di Broadway, il film è divenuto un cult. Degno di essere visto.
MEMORABILE: I tentativi di rovinare lo spettacolo.

Minitina80 12/03/17 11:18 - 2984 commenti

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È l’incarnazione del cinema come quintessenza di genio e sregolatezza. In un periodo insospettabile e storicamente complesso ecco che vede la luce un’opera capace di far sentire la propria eco nel tempo per l’assurda originalità delle idee. Da prendere come modello di libertà creativa incontrollata e capacità di gestire miracolosamente in un tutt’uno fattori come errori clamorosi da non commettere durante una ripresa, assenza di trama e comicità semplice e surreale allo stesso tempo. Un’esperienza filmica da vivere fino in fondo.

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Belfagor 25/04/17 22:55 - 2690 commenti

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Le intromissioni di generi tipici per l'epoca hanno fatto invecchiare in modo palese il film, che però riesce ancora a sorprendere con la sua anima esplosiva. In questo tourbillon di scene, tenute insieme da un'esile trama sulla realizzazione di uno spettacolo, le gag sfondano la quarta parete in un tripudio di metacinema energizzante e liberatorio. Ispirato senza dubbio dal surrealismo dei fratelli Marx, farà scuola a sua volta, gettando le basi del cinema demenziale. Auer, come sempre, è un impagabile istrione.
MEMORABILE: Il prologo con la caduta e i diavoli; Il fattorino con la pianta che continua a crescere.

Aco 23/12/20 10:18 - 215 commenti

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Un’opera che in 80 minuti circa riesce a sconvolgere tutti i canoni del cinema classico hollywoodiano, demolendo con un ritmo folle sia la “narrazione classica” che il “découpage classico”. Il lungometraggio rappresenta un manuale alla rovescia di cosa non avrebbero dovuto fare sceneggiatori, registi e attori per realizzare all’epoca un film. Consigliato per le sedute di Cinema Terapia e a chi fa cinema come esempio di libertà creativa senza regole.
MEMORABILE: Il detective e i suoi mille travestimenti (effetti speciali).

Daniela 19/02/21 18:33 - 12662 commenti

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Da un testo teatrale di grande successo, un film dalla trama esilissima, mero pretesto per inanellare una serie di scenette di diverso valore. Innovativo al tempo della sua uscita e certo importante come precursore del cinema demenziale, non ha retto la prova del tempo per quanto riguarda gli aspetti da commedia sentimentale e gli inserti musicali, ma può essere apprezzato ancora per l'originalità di alcune gags,  il non-sense, la mise en abyme cinematografica. Nel cast spiccano la buffa grazia di Auer, l'irruenza di Raye, la faccia gommosa di Herbert. 

Rambo90 13/01/22 16:56 - 7697 commenti

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Visto oggi può risultare un po' datato ma rimane comunque un esemplare unico di film comico completamente disgiunto da una trama e dalla vis comica demenziale inesauribile. Ole e Chic sono una coppia poco interessante ma il film è costellato di tormentoni e nonsense che strappano il sorriso, appena tenuti su da un soggetto scarno che serve come puro pretesto per creare lo scompiglio generale. Interessanti i giochini metacinematografici, molto divertente il balletto finale continuamente interrotto e manipolato.

Paulaster 26/07/22 09:17 - 4419 commenti

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Un principe russo in bolletta cerca una fidanzata danarosa. E' il pretesto per inscenare il racconto di un duo comico che utilizza ogni regola contraria al girare coerentemente un film. Valido come capostipite del genere demenziale e di tutti gli esempi di metacinema successivi, presi anche dal muto. Nei momenti musicali diventa quasi un film normale, anche se si utilizzano effetti speciali telefonati. Nei ralenti o nei flashback si nota l'influenza del film su numerose pellicole anche recenti.
MEMORABILE: Gli animali che escono dalla macchina; Il cubo di ghiaccio che si scioglie; Il balletto; Le frecce nel bersaglio.
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  • Discussione Raremirko • 4/08/19 22:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Dopo 80 anni è ancora notevole e fresco, vuoi per inventiva, vuoi per originalità; certe gag colpiscono (la pellicola che taglian a metà l'immagine, con gli attori che cercan di raddrizzarla) e le sequenze di ballo son un discreto intermezzo.

    Simpatico e senza tempo, merita la nomea di cult che ha.
  • Curiosità Daniela • 19/02/21 11:15
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Soggetto dall'omonima commedia comico-musicale andata n scena per la prima volta nel 1938 a New York.
    Nel cast teatrale figuravano Chic Johnson e John "Ole" Olsen (quest'ultimo autore anche dei testi), poi protagonisti del film. 
  • Homevideo Etienne • 31/08/23 16:57
    Galoppino - 198 interventi
    Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: HELLZAPOPPIN’ - Il cabaret dell’Inferno (1942) - New Widescreen Edition (Dvd).
    Lingue: Italiano, Inglese
    Rapporto schermo: QUESTO DVD CONTIENE IL FILM, SIA IN UNA NUOVA EDIZIONE ANAMORFICA 1.78:1 (APPOSITAMENTE ADATTATA PER TELEVISORI 16:9), CHE NELLA VERSIONE CLASSICA IN 1.33:1 (PILLARBOX)
    Extra: Trailer
    Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.

    https://www.dailymotion.com/video/x8nldhk
    https://youtu.be/zMPSiKZQeLk?si=Tfup7dC1Rz9wFplN
    Ultima modifica: 31/08/23 17:05 da Zender