Angeli perduti - Film (1995)

Angeli perduti
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Titolo originale: Duo luo tian shi (Fallen angels)
Anno: 1995
Genere: drammatico (colore)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 15/04/07 19:34 - 3015 commenti

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Sorta di appendice del capolavoro Hong Kong express, due episodi aventi per protagonisti rispettivamente un killer misantropo e la donna che senza incontrarlo ne organizza il "lavoro", e un ragazzo muto che di notte apre negozi. Con Hong Kong express ha in comune atmosfere, poetica e scelte registiche (divenute in seguito quasi luogo comune, all'epoca di grande innovazione), in meno (se visto dopo) ha forse il fascino della scoperta, ma resta un film bellissimo, imperdibile per chi ha amato il "fratello maggiore".

Pigro 24/08/08 09:16 - 9666 commenti

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Tante solitudini nella notte a Hong Kong: un killer, un muto che apre negozi chiusi... Fotografia e tappeto sonoro sono notevoli. Bella l’ispirazione visiva ‘mossa’ che però fa molto videoclip. Rimane un forte dubbio di superficialità: guarda caso gli attori son tutti belli e molto fashion (le stragi del killer, poi, sono very cool!), guarda caso c’è solo la descrizione frammentaria di azioni senza alcun sia pur minimo accenno di profondità. Insomma, un film molto trendy che attenua le ottime e innegabili capacità creative del regista.

Deepred89 23/05/09 01:06 - 3706 commenti

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Bel film che riprende i temi e le atmosfere di Hong Kong Express. Affascinante e suggestivo, ironico e romantico, girato quasi completamente in grandangolo, con una fotografia cupa e straniante e un'azzaccata ambientazione metropolitana. Le storie narrate sono forse meno efficaci di quelle del film precendente, ma alcuni momenti hanno comunque una notevole intensità. Ottimi i dialoghi.

Pinhead80 24/09/09 01:21 - 4759 commenti

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Come sempre Wong Kar-Wai ci regala momenti di emozione intensa. La delicatezza nei movimenti dei personaggi, il continuo ricorso ad una musica struggente e l'estrema violenza delle scene d'azione, si mescolano in un film dove i protagonisti delle storie cercando di cambiare modo di vivere affrontano una dolorosa introspezione. Da contorno la fa da padrone la consapevolezza di quanto siano brevi, nella vita di un essere umano, i momenti di felicità.
MEMORABILE: La verità è entrata in me in un fascio di luce e mi ha spezzato il cuore.

Cotola 9/06/10 18:44 - 9043 commenti

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Due storie che si alternano attraverso le quali seguiamo due personaggi principali, le loro azioni ed i vari sviluppi più o meno prevedibili. Se la storia del sicario è in parte stereotipata, migliore è quella del ragazzo muto che usa i negozi di notte per sbarcare il lunario ed il cui elemento principale è il rapporto col padre. Altalenante sul piano narrativo, mostra maggiore sicurezza e maturità su quello formale anche se a tratti si sfiora l'estetismo un pò fine a se stesso che a volte sfocia in un fastidioso effetto videoclipparo.

Lupoprezzo 10/02/11 13:14 - 635 commenti

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Le vite di un killer, della sua agente e di un ragazzo muto persi nel turbinio di una deriva esistenziale a cui il regista contribuisce con una atmosfera opprimente e soffocante (grandangoli a profusione) e con una fotografia buia e sporca. La vicenda del ragazzo muto è poetica, quasi metafisica, piena di umorismo e di situazioni toccanti (i video del padre). La storia del killer gronda romanticismo ed è valorizzata dalla presenza di Michelle Reis, ma è più convenzionale. Belli i dialoghi.

Mickes2 14/02/11 09:51 - 1670 commenti

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Regia splendidamente allucinata e molto accattivante per un film bellissimo. Kar-Wai mette in scena due storie solo apparentemente parallele, immerse nella metropoli di Hong Kong oscura. Pare che giri senza una vera sceneggiatura e direi che si vede anche, nel senso che a volte le immagini e gli avvenimenti si susseguono senza un vero filo logico, ma con un'unica tensione di natura puramente estetica. Personalmente mi piace moltissimo. Trovate registiche ottime.

Lucius 27/02/12 12:19 - 3015 commenti

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Girato e fotografato in modo fantastico, come solo dei primiclasse sanno fare, tra effetti visivi, pellicola alternata al digitale e bagliori di neon. Due storie parallele in stile Complotto di famiglia si intersecano offrendo allo spettatore uno spaccato della notte di Hong Kong, dove la vita è pulsante come e in alcuni casi più, di quella diurna. Una solitudine esistenziale caratterizza i personaggi, sfaccettati minuziosamente dal loro creatore. Mirabile esempio di cinema.

Almicione 20/06/15 18:35 - 764 commenti

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Angeli perduti e soli in una Hong Kong divenuta metropoli asiatica, cupa, asettica, dove i costumi tradizionali faticano a sopravvivere (intatti). I giovani protagonisti bislacchi ed euforici subiscono la fredda atmosfera alienante che pervade le loro vite in bilico, incostanti, alla ricerca di compagnia per stemperare la solitudine in cui si trovano immersi, alla ricerca di amore anche solo per una notte. La regia è surreale (i colori distorti) e soggettiva, capace di coinvolgere lo spettatore nell'aria della pellicola. Sigarette onnipresenti.
MEMORABILE: Il massaggio al maiale morto.

Daidae 20/02/19 20:24 - 3179 commenti

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Film alquanto noioso e insipido. I toni drammatici sono smorzati da scenette di gelosia in amore degni di un film per ragazzini. La violenza è ridotta al minimo: insolito, per un film che dovrebbe parlare di un killer. Il regista aveva fatto decisamente meglio col precedente As tears go by. Cast niente di che, passabili le musiche. Un film che visto una volta difficilmente verrà voglia di rivedere.

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Fulleffect 19/09/21 11:29 - 107 commenti

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Wong Kar Wai chiude un dittico iniziato con il precedente Hong Kong Express, con cui questo film ha in comune ambientazione e struttura narrativa, sulla solitudine metropolitana e sulle reciproche incomprensioni. Il regista intreccia con maestria due storie in cui i protagonisti vivono una vita da solitari, mossi da sentimenti che non riescono mai a trasmettere e a comunicare come vorrebbero. Il risultato è una visione ammaliante esaltata dalle musiche, dal perfetto uso della camera a mano, dei primi piani e delle distorsioni focali. Indimenticabili le sparatorie in stile John Woo.

Paulaster 2/11/21 10:02 - 4419 commenti

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In una Hong Kong notturna si narrano un paio di vicende mentre la cura formale la fa da padrona. Kar-Wai mescola indistintamente gli stili tra accenni di Nouvelle Vague, action pubblicitario, richiami wendersiani e tappeti musicali stile Massive Attack; la fotografia cupa e l’uso del grandangolo aiutano a creare un disordine organizzato. Le storie passano inevitabilmente in secondo piano: la pigrizia del killer sa di filosofico, il muto che si arrabatta ha un disincanto che si fa ricordare. Lievi momenti di calo nella parte centrale.
MEMORABILE: Il killer in azione tra le luci degli spari; Le foto segnaletiche; La rissa; La Sampdoria; Il video del padre.

Thedude94 22/11/22 23:45 - 1097 commenti

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Non uno dei più ricordati Kar-Wai, questo film sperimenta moltissimo; non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche per quanto riguarda la scrittura, che sembra andare avanti per sensazioni e sentimenti più che per eventi narrativi. I continui cambi di inquadrature, la macchina a mano ossessiva sui primi piani dei protagonisti e i colori a neon tipici del cinema del regista fanno da cornice a una storia che parla principalmente di amore e di stranezze varie che si compiono quando si è guidati da questo sentimento. Da recuperare.
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  • Homevideo Buiomega71 • 18/04/23 12:25
    Consigliere - 25998 interventi
    Annunciato il blu ray per la Cecchi Gori, nel box da collezione UNA QUESTIONE DI STILE - IL CINEMA DI WONG KAR WAI IN VERSIONE RESTAURATA, che comprende 6 blu ray
    Ultima modifica: 18/04/23 22:20 da Buiomega71