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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
E’ il film che può fregiarsi della prima partecipazione cinematografica del Woody Allen attore (and introducing...), il quale si occupa anche della sceneggiatura con esiti altalenanti (non dal punto di vista del pubblico, che premiò clamorosamente il film con incassi notevolissimi). Il fatto è che WHAT’S NEW PUSSYCAT? ha due anime diverse: quella comica (meravigliosamente sublimata da Peter Sellers e Woody Allen) e quella sentimental-pochadistica (che poggia quasi interamente sulle spalle di Peter O'Toole); la differenza tra le due crea una commedia disomogenea. Quando in scena ci sono Sellers - nei panni di uno psicanalista mezzo pazzo - e Allen - l'amico sfigato di O'Toole - incontriamo gag...Leggi tutto spesso esilaranti, evidenti parti di un autore, Woody, capace di un umorismo moderno, efficace, intelligente. E’ già l’Allen che tutti conosciamo, lanciato in una gara di bravura con un altro mostro sacro come Peter Sellers. E' da qui che Paolo Villaggio prenderà due delle più classiche gag fantozziane: l'urlo di dolore “ritardato” e la bassa azione compiuta a velocità folgorante quando chi ti punirebbe si volta per un attimo. Purtroppo sono le parti con O’Toole e le mille donne che lo perseguitano (Romy Schneider, Ursula Andress, Capucine) a fare il film. E’ lui il dongiovanni bramato dalle bellezze che sognano i suoi baci. E, nonostante il tentativo di renderle simpatiche, sono parti ridondanti, tediosamente ripetitive (lui si scusa quando viene “smascherato” con un'altra, loro lo insultano e ritornano poco dopo), appena rivitalizzate dallo scatenato finale corale in albergo, con giochi da Vaudeville in stile Fratelli Marx e abuso di fast motion da torte in faccia.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Fauno - Un film straordinario, quasi perfetto!:
F. felloni - Davvero notevole!:
Vanadio - Quello che si dice un buon film:
Il Gobbo, Rambo90, Il Dandi - Non male, dopotutto:
Homesick - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Caesars, Paulaster, Daniela, Cerveza - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Puppigallo, Renato
Tipica produzione alla Charles K. Feldman, zeppa di grossi nomi, e già schizofrenica (anche se sono lontani i deliri di Casinò royale), parte commedia sofisticata - con donne meravigliose - parte slapstick modernissimo, con Sellers scatenato e Woody Allen che comincia a dispensare battute memorabili. Troppo lungo (d'altronde i cachets andavano ammortizzati), ma godibile. Colonna sonora del sommo Bacharach, con due grandissimi pezzi, la title track cantata (a squarciagola) da Tom Jones, e My little red book eseguita da Manfred Mann
Bizzarra, stralunata e coloratissima commedia sul sesso sceneggiata da Allen al suo esordio come attore cinematografico. Alcune gag - specie quelle più "dotte" - sono trascinanti, ma l'impressione complessiva è quella di un prodotto sovrabbondante che finisce con il diventare stucchevole. Cast immenso, con in testa un Peter Sellers dal look pre-Austin Powers e un Peter o'Toole donnaiolo impenitente; piccola parte per la fassbinderiana Katrin Schaake.
Esordio cinematografico per l'allora quasi sconosciuto Woody Allen, che oltre ad interpretare il film ne è anche sceneggiatore (pur se in seguito lo disconoscerà). Proprio le parti in cui è in azione sono le più "alleniane" della pellicola, con situazioni che si ripeteranno nelle pellicole future da lui dirette. Per il resto l'opera non convince, i personaggi sono scialbi e le situazioni troppo tirate (in qualche momento fa capolino la noia... cosa terribile per un film comico). Peccato perché gli attori sono bravi e le donne magnifiche.
Una quasi totale cretinata con insopportabile finale stile comiche. In mezzo, gigioneggia un O'Toole sciupafemmine, quasi da latte alle ginocchia, supportato da un Sellers strepitoso nella prima scena, dove si scontra con la moglie e ha una crisi isterica e da un Allen che, proprio a differenza di Sellers, che dopo il folgorante inizio, non assesterà altri colpi, continuerà a essere piuttosto divertente (distrae la sua avversaria per buttarle via le pedine degli scacchi, viene alzato come una bambola da un energumeno...). Detto ciò, a eccezione di questi brevi raggi di luce, è un filmaccio.
MEMORABILE: La gelosa moglie di Sellers: "Confessa, lei è più bella di me?". E lui: "Anch'io sono più bello di te".
Più che un film un noioso zibaldone senza nessun senso, almeno visto oggi. Allora invece ebbe un buon successo, anche grazie al cast di notevole richiamo. Alcuni film invecchiano bene, altri così così; questo è uno di quelli che sembrerebbero girati dai fratelli Lumiere... nemmeno Woody Allen strappa una risata che sia una. Ed il finale è di una noia mortale.
Folle, folle, folle commedia (con forti elementi da comica muta) scritta da Woody Allen e recitata da un Peter O' Toole gigione, Romy Schneider fidanzata convinta, Capucine splendida (ma dal fascino ormai molto retrò) e soprattutto un Peter Sellers psicanalista vero mattatore come poche altre volte. Woody Allen esordisce come attore e porta in scena se stesso come farà da lì in poi. Si ride parecchio e di gusto. Consigliato.
MEMORABILE: "Adultero lascivo" "Non offendere con parole di significato oscuro!"; Allen che entra leggendo con calma un libro in una stanza piena di gente urlante.
Film fresco, ritmato, esilarante e tutto sommato solido, che si regge su un O'Toole amato da tutte le donne e su uno dei migliori Peter Sellers in assoluto. Woody Allen, sebbene non abbia un ruolo fondamentale, ci sta come il cacio sui maccheroni. Le battute sono memorabili e il ritmo è frenetico dall'inizio alla fine e la pioggia di comparsate di donne ammaliate da O'Toole crea situazioni sempre più assrde fino al climax finale nell'albergo.
Una commeddia stranissima, sopra le righe e dai colori fortissimi, ma divertente nella sua follia e nella sua programmatica demenzialità. La storia non è granché ma si possono gustare le interpretazioni spassose di O'Toole, Sellers e Allen (di cui si riconosce la mano in alcune battute particolarmente felici). Il finale all'albergo degli amanti è da manuale della comicità.
Pochadistico, tanto sofisticato quanto demenziale, l'insolito esordio europeo dell'ebreo di Manhattan (Allen, anche sceneggiatore, ritaglia per sé un ruolo minore ma su misura) mette in campo un cast stellare (dominato dall'ammaliante comparto femminile), dissemina con disinvoltura freddure e inside-joke cinefili. Non un capolavoro (nel finale slapstick con la corsa sui go-kart si divertono più gli interpreti che gli spettatori), ma un esperimento paradigmatico e irripetibile. Indimenticabile il tema musicale di Bacharach.
MEMORABILE: L'incontro tra Sellers e Allen sulla riva della Senna.
Se si vede il film guardando all'attinenza con la realtà della vita quotidiana salta fuori una mascherata buffonesca, in grado di strappare qualche sorriso per la stravaganza di attori già famosi (che sarebbero poi diventati mostri sacri), ma se si capisce che il regista ha riversato all'esterno la mente divagatoria in "toto" di questi personaggi trasformandola da astratta a concreta, ecco che si è di fronte al capolavoro. Musica e costumi eccellenti, aria di festa per tutta la durata, la follia la si tocca con la mano... ma quella che fa più sognare a occhi aperti è Paula Prentiss.
MEMORABILE: La serenata poetica dei due ubriachi; Il ballo al ritmo della splendida "My little red book"; Le litigate dello psichiatra con la moglie.
Woody Allen HA RECITATO ANCHE IN...
Dongiovanni incallito va da uno psicanalista che ha le sue stesse turbe sessuali. Prima commedia sceneggiata da Woody Allen, non dimostra una direzione precisa, tolti i bollori del cast. Divertente a tratti, con direzione degli attori pessima, soprattutto quando il duo Sellers/O’Toole è in scena. Meglio il comparto femminile con la Prentiss e Capucine più inclini al genere, e con lieve sorpresa della Schneider che sembra divertirsi nel ruolo. L’ultimo segmento slapstick è il solito bailamme finale, girato mediocremente.
MEMORABILE: La Andress che si paracaduta in macchina; La richiesta del cilicio.
Fotografo di moda si sottopone alle cure di un bizzarro psicanalista perché afflitto da un serio problema: vorrebbe restare fedele alla fidanzata ma le donne cercano continuamente di sedurlo... Pur potendo contare su un cast di prestigio, su una messa in scena accattivante e un tema musicale piacevole, questa commedia risulta piuttosto deludente e mal invecchiata: una pochade di modesto divertimento in cui le poche gag riuscite si devono più agli apporti dei singoli (Sellers e soprattutto Allen al suo debutto come attore) che alle virtù di un copione troppo dispersivo.
Sovraccarico ed eccentrico come la folle dimora Art Nouveau del Dr. Fassbender (Castel Henriette a Sèvres, purtroppo demolito nel 1969) è un inno alla vita, all’euforia sessuale compulsiva. Purtroppo anche questo film, così come il sesso, è piacevole fino a quando il piano inclinato dell'esaltazione non rompe gli argini, disgregandosi in una frenesia anarchica. Pur venendo ammaliati dalle "pussycat" più appetitose della terra, il troppo stroppia anche per loro, e il delirante finale screwball è equiparabile a quello delle più scadenti commedie sexy alberghiere all’italiana.
MEMORABILE: La dimora del Dr. Fassbender; Il cast femminile con Françoise Hardy ciliegina finale.
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- Su Imbd, viene accreditato come co-regista tal Richard Talmadge (avrebbe diretto le sequenze di karting). Mai saputo... A voi risulta qualcosa?
- Non sapevo proprio, però se l'han messo avranno avuto le loro fonti accertate, suppongo. Certo la sequenza del karting non la ricordo così fondamentale, nel film (anche se in effetti viene speso mostrata come trailer se non erro)...
- il personaggio di Alan Ford (delle avventure del gruppo t.n.t di Max Bunker e Magnus) è graficamente ispirato al personaggio di Peter O'Toole in questo film.
Infatti tutti i personaggi erano stati abbozzati, tranne Alan Ford; il disegnatore (Magnus) ebbe lo spunto solo quando insieme all'autore (Bunker) vide questo film al cinema.
Fonte: Alan Ford Story n.1 (Mondadori) - Scopro, tramite Imdb, che ne è stato fatto un remake nel 1971: "Pussycat, Pussycat... ti amo" (titolo originale: "Pussycat, Pussycat, I Love You") diretto Rod Amateau.
- In dvd per la Sinister, disponibile dal 02/12/2020
http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/28203-DVD-Ciao-Pussycat-Restaurato-in-HD-16-12-What-s-New-Pussycat-?__lang=it-IT - Semplicemente fantastico. Mai vista una creatività e una fantasia così bene esplicitate. L'avevo visionato negli anni '80, più per la musica che per altro, e non mi aveva entusiasmato...mi ricordavo a mala pena qualche scena.
Ultimamente, vedendo qualche commedia e non andando più solo sul drammatico, ho voluto tentare questo salto nel vuoto...non l'avessi mai fatto...che "libidinosa ubriacatura inebriante"...
La disinibizione mentale arriva come una valanga e regna sovrana dalla prima all'ultima scena, in tutte le sue componenti, senza però mai virare sul triviale o sul volgare, senza mai diventare macchinosa..
Rendere perfino bellissima una come Capucine... Paula Prentiss da capogiro, tanto che se lo si vede per il fisico della Andress, la bella Ursula viene quasi offuscata dalle altre due.
O'Toole sembra un cartone animato vivente, ma non in senso negativo, e non parliamo di Sellers con quella capigliatura...davvero esilirante. Troppo bello!!!Ultima modifica: 1/03/21 11:27 da Fauno - Caesars ebbe a dire:
Su Imbd, viene accreditato come co-regista tal Richard Talmadge (avrebbe diretto le sequenze di karting). Mai saputo... A voi risulta qualcosa?
Non mi ricordavo di questa cosa.
Sono andato a ricontrollare su Imdb, ed in effetti adesso risulta il solo Clive Donner (giustamente Richard Talmadge, a cui viene sempre attribuita la regia delle sequenze di karting, ora compare come "second unit director")
