Un ennesimo film sulla guerra nel Pacifico, ambientato all'interno di un sommergibile molto ma molto particolare. Di fatti il Sea Tiger è il solo sommergibile della flotta americana ad essere verniciato di rosa, ad avere un motore che neppure gli scongiuri di uno stregone riescono a far funzionare (ci riuscirà invece una guepiere da donna) e ad essere carico di donne, bambini e capre... Insomma, una parodia godibilissima e mai sopra le righe dei film più seri, che più di una volta colpisce nel segno.
Cary Grant e Tony Curtis sono gli smaglianti protagonisti di un film divertentissimo che strappa risate a scena aperta. Probabilmente è questa la miglior commedia di Edwards: pur non essendo al livello di Hollywood Party quanto a trovate plateali, si regge su un impianto narrativo solido che non sbraca mai, ed è ricca di gioiellini quali: la bisca dei ricambi, il furto del maiale, la parete del comandante della base, il dialogo su Ramon e cento altri. Anche se in taluni momenti il ritmo rallenta, non c'è mai un solo istante di noia.
MEMORABILE: I due dialoghi con gli MP: il primo con le facce nere e il secondo con il maiale sul camion; l'ultima scena con la macchina agganciata all'autobus.
Esilarante parodia dei film bellici ottimamente diretta da un genio indiscusso qual'era a quel tempo Blake Edwards. Battute e scene da ricordare a non finire. Tra le tante: la partenza del sottomarino; il risveglio di Curtis e Grant che gli dice "Beh, se noi non possiamo (e mima con la mano il sottomarino risalire) allora (e mima la discesa) ". Grant e Curtis irresistibili ma anche il resto del cast non è da
meno. Classico.
MEMORABILE: La partenza; il "marinaio Ramon"; La parete; Il sottomarino dipinto di rosa; Donne a bordo; "Ha affondato un camion"; le siringhe; il finale.
Avventure di un sottomarino Usa durante la guerra, in balia di un ufficiale poco incline ai regolamenti ma capace di risolvere le situazioni più impreviste. Il film è proprio spassoso e ci guida in un vortice implacabile di trovate divertenti, con garbo e intelligenza. La guerra a colpi di sottomarini rosa, reggiseni e capre sembra impossibile, ma Edwards riesce a farcela gustare trasportando tocchi surreali (e pacifisti) nel cliché dei film militaristi americani. Splendido cast, tra cui spiccano Curtis e Grant. Da vedere e rivedere.
Visto da piccolo e da grande, ma mi sono sempre divertito. Sembra quasi una sceneggiatura scritta da Vittorio De Sica e adattata allo stile americano. Tempi comici ottimamente dettati da Edwards e i dialoghi sempre efficaci assicurano una costante godibilità senza mai scadere nel ridicolo. I personaggi si completano a vicenda, spicca comunque Curtis come il più burlesco, cui fa da contraltare la compostezza di Cary Grant. Consigliato.
E' il film che ha dato a Blake Edwards la notorietà (lo rivedremo in classici come La Pantera Rosa e molti altri). Straordinari i protagonisti Cary Grant e Tony Curtis che ci assicurano momenti di sano divertimento. Certo l'ambientazione non è delle più adatte per una commedia, ma il regista riesce a strappare risate anche in momenti così drammatici. Lo rivedo sempre con piacere, è uno di quei film ideali per passare un paio d'ore in allegria e spensieratezza.
MEMORABILE: Si va a fare incetta ai magazzini militari per poter ripartire l'indomani e si ruba tutto (compreso l'ufficio del colonnello).
Divertente commedia diretta dall'esperto in materia Blake Edwards che sceglie un ambiente bellico (l'azione si svolge su un sommergibile americano) per allestire una farsa in cui non mancano (anzi sono bene evidenti) le frecciate antimiliaresche. Tempi comici perfetti orchestrati da un'ottima regia e un cast che annovera attori di prima grandezza sia nei ruoli principali che in quelli secondari.
Un film divertentissimo, che conserva ancora oggi (e dopo tante visioni) il suo fascino. Sarà per l'arguto umorismo di Edwards che non sconfina mai sopra le righe, sarà per l'ottimo lavoro svolto da Curtis e Grant a capo di un cast azzeccato, sarà per il susseguirsi di trovate comiche a non finire o, più probabilmente, per l'unione di tutti questi elementi. Un film che sa giocare bene le sue carte, ricco di scene memorabili. Da vedere.
MEMORABILE: Il furto di provvigioni; lo stregone alle prese con il motore; il sottomarino rosa.
Deliziosissima farsa pseudobellica con la grandissima coppia Grant (composto e signorile)/ Curtis (mascalzone e burlone); più un cast di contorno perfetto. Film diretto con grande esperienza (nonostante sia uno dei suoi primi film) e conoscenza dei tempi comici da Edwards. È sicuramente figlio del suo tempo, sia per il garbo anche nella battute più risqué, sia per le assurde situazioni. Forse un po' troppo lungo, spesso difetto dei film di Edwards, ma tutt'ora le avventure del sottomarino rosa risultano godibili e divertenti. Da vedere.
MEMORABILE: "Abbiamo affondato un camion!"; "È un maschietto! Congratulazioni!" e Grant se lo guarda stranito.
Divertentissimo film, più o meno pacifista, dove la stravaganza e l'arte dell'arrangiarsi risultano vincenti. Gli espedienti ci sono per tutti: riparare il sommergibile danneggiato asportando l'asportabile (e verniciarlo strano); dare rifugio estemporaneo a donne, bambini ed animali, assediati dalla guerra; comunicare i propri attributi agli amici e cavarsela d'impaccio. C'è anche qualche attacco col siluro (sì... ma dove finisce!) e tra frutta esotica e ghirlande colorate arriva lo zero giapponese in picchiata. Gustoso frullato, distratto anche nel finale.
Divertente commedia targata Blake Edwards, ambientata durante la seconda guerra mondiale. Nonostante il periodo non proprio allegro le risate sono assicurate, anche grazie a due grandi attori dell'epoca, Cary Grant e Tony Curtis. Situazioni ridicole e battute divertenti a raffica, che mantengono ancora oggi la loro comicità.
MEMORABILE: Possiamo esser rosa ed essere vivi grazie a un reggiseno, però siamo vivi.
Confesso che le farse belliche mi fanno storcere il naso per principio, a meno che non ne sia evidente gli intenti satirici, ma le avventure di questo sottomarino rosa e del suo eterogeneo equipaggio - prescindendo da qualsiasi messaggio vogliano trasmettere (si tratta di un inno all'arte di arrangiarsi?) - sono davvero irresistibili. Merito di un Edwards particolarmente ispirato che dirige la baraonda minimizzando sbavature e tempi morti, nonché di una coppia maschile che riesce a fondere in modo strepitoso fascino e buffoneria. Gradevole anche all'ennesima visione.
Si ride e si ride bene. Due mattacchioni come Grant e Curtis sembrano fatti apposta per i loro personaggi. Bella e delicata satira sulla Marina (U.S. Navy) più importante del mondo. Certo che gli americani fan le cose in grande stile. Serie di equivoci e situazioni ad alto potenziale erotico... si fa per dire.
MEMORABILE: IL marinaio Ornsby ciucco tradito come un maiale.
Non è così frequente sentir affermare all'unanimità che un film lo si può rivedere all'infinito divertendosi ogni volta come la prima, ed è senz'altro questo il caso di Operazione sottoveste. Il film è perfetto, è una felicissima unione di tutti gli elementi che compongono una pellicola. Vorrei sottolineare solo un aspetto che rimane sullo sfondo ma che fa da tessuto portante per tutta l'opera: la assoluta solarità di tutti i personaggi (in genere prerogativa delle commedie) e che in questo caso è veramente un'ottima iniezione di buonumore.
Il severo Grant e il trafficone Curtis animano una commedia sul sommergibile più pazzo del mondo - v'entrano ladri, donne, bambini, donne incinte e capre - cui avrebbe beneficiato una maggiore stringatezza, visto che il ritmo talvolta cede. In compenso la sceneggiatura, più incline alla spensieratezza che alla satira antibellica, non manca di riservare dialoghi frizzanti e spiritose scenette, come il furto del suino - e tutto quel che ne segue - e i battibecchi in sala macchine. Epilogo ovviamente in rosa, con tanto di confetti e figli maschi.
MEMORABILE: Il tatuaggi di Rita Hayworth; Il furto del maiale e il risarcimento del proprietario.
Tra le più quotate e note commedie americane degli anni '50-'60. La regia è dell'esperto in materia Blake Edwards mentre il cast conta sulla coppia di stelle Cary Grant e Tony Curtis. Piuttosto deludente e quasi mai divertente. Troppa carne al fuoco, poche risate e qualche sbadiglio. Invecchiato.
Ne ho sempre sentito parlare come di un campione di comicità, ma personalmente non mi sono divertito granché; anzi, un po' di noia ha fatto spesso capolino, qua e là. Certo gli attori sono tutti bravissimi (e non parlo solo di Grant e di Curtis), ma il film mi sembra davvero invecchiato non molto bene. La trama non è certo irresistibile e lo svolgimento manca di quel brio che mi sarei aspettato da uno specialista come Edwards. Rimane sicuramente una pellicola che può meritare la visione, ma non nascondo di esserne rimasto parzialmente deluso.
Sebbene sia ambientato in pieno oceano durante la Seconda Guerra Mondiale, è quanto di più avulso ci sia da un film di guerra. Cary Grant fa il duro tutto d'un pezzo, mentre Tony Curtis strappa risate e le tette dell'infermiera Joan O'Brien son di quelle che non si dimenticano. Solo a Blake Edwards poteva venire l'idea di dipingere un sommergibile di rosa e qualche anno dopo farà la stessa cosa con una pantera. Commedia immancabile per un vero cinefilo.
MEMORABILE: Quando una ragazza ha meno di 21 anni è protetta dalla legge, quando supera i 65 è protetta dalla natura.
Al posto dei fiori nei cannoni gli americani ridono di loro stessi tingendo durante la Seconda Guerra un sottomarino militare di rosa. Racconto che viene ulteriormente stemperato con ruberìe a fin di bene e compagnie femminili che portano al matrimonio. Grant ha presenza mentre Curtis ha fascino; grazie alle inquadrature ravvicinate degli interni dell’anfibio vengono mandati anche segnali pruriginosi. La seconda parte, rallentata negli eventi, vive di qualche momento isolato.
MEMORABILE: Il siluro che centra il camion sulla spiaggia.
Un classico immortale sempre godibile, in cui Edwards si prende gioco del genere bellico col consueto garbo. La derisione della guerra e del mondo militare è gestita con trovate esilaranti e paradossali quali il sottomarino dipinto di rosa o la biancheria intima femminile sparata in superficie. Il tutto condito con l'infinita classe della coppia Grant/Curtis.
Puntuale come il Natale arriva l'ennesima trasmissione di questo film che, come sempre, complice l'affetto, fa ridere di gusto. Un Edwards di transizione in cui le situazioni "piccanti" cominciano a farsi intravedere e due protagonisti perfetti. Il resto fa parte di un certo modo di sentire l'umorismo tipico di un'epoca che andrebbe recuperato; non foss'altro che per l'autentica malizia sottesa e mitigata dal garbo del sempre stupefatto di Grant di fronte all'imprevedibilità degli eventi.
Se una commedia non stanca mai nemmeno dopo innumerevoli visioni vuol dire che siamo di fronte a un'opera pienamente riuscita. Blake Edwards non ha bisogno di presentazioni e con la sua mano fatata si avvale di due attori (Tony Curtis e Cary Grant) straordinari che insieme sono esplosivi. I momenti sublimi sono innumerevoli come le battute rimaste nella nostra memoria. Assolutamente irresistibile!
Satira militaresca che, nonostante i toni buffi e svariati tentativi di umorismo, stenta a smarcarsi dalla pesantezza delle coeve produzioni guerresche ad altissimo budget che tenta di parodiare, con qualche infantilismo (lo stesso del finale di Hollywood party, film per il resto di tutt'altro livello) che inficia sui quei tentativi di comicità più classica, concentrati specialmente nel secondo tempo. Ilarità dunque tutt'altro che dirompente e ritmo non esaltante, con la professionalità di confezione e cast a garantire la potabilità del tutto.
L'accoppiata Grant/Curtis offre più di un tocco di classe a una commedia bellica graziosa e vivacemente giocata sui contrasti (sesso, integrità militaresca, superamento delle difficoltà), ricca di buone gag (alcune persino esilaranti, si veda lo stregone indigeno che scaccia buffonescamente gli spiriti maligni, in una scena che rivista oggi potrebbe attirare le antipatie di tanti social justice warrior) e di vignette memorabili (il sottomarino rosa, il maiale vestito da marinaio per superare un controllo). Non sempre l'umorismo è invecchiato al meglio, ma il più delle volte funziona.
MEMORABILE: Le ladronerie e gli imbrogli di Curtis (il viso annerito, il casinò improvvisato); Il lancio del siluro deviato dalla tenente; Mutandine e reggiseni.
Gradevole farsa bellica che trova via via ritmo con l'aumentare dei disagi causati al comandante Grant (davvero bravo) da Curtis (nel suo solito ruolo indisponente) e dalle donne portate a bordo del sommergibile. La regia di Edwards è più statica del previsto ma le risate non mancano, soprattutto quando si va in direzioni completamente paradossali, come tutto l'episodio del maiale. Bella fotografia a colori.
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