SPIDER BABY è un curioso bianco e nero di Jack Hill, più conosciuto come produttore allievo di Roger Corman. In una villa stile PSYCO l'autista Bruno (Lon Chaney jr.) si occupa dei tre giovani lasciati in eredità dal padrone morto (comunque conservato e impagliato in una cripta): due splendide ragazzine (una delle quali è la “Spider Baby” del titolo, chiamata così per l'insana abitudine di uccidere con due coltelli le sue vittime e cannibalizzarle come fossero insetti imprigionati nella tela d’un ragno) e il fratello ritardato Ralph, completamente calvo e rimbecillito (sembra uscito dal set...Leggi tutto di FREAKS). I tre sono del tutto fuori di testa e appena arrivano a trovarli zia Emily e zio Peter (lontani cugini lì solo per avere la famigliola in tutela ed ereditarne i beni), accompagnati da un avvocato e dalla sua segretaria, fanno di tutto per trasformare in un incubo senza fine la notte in cui i quattro hanno deciso di pernottare. Ed ecco così che mentre Peter e la segretaria fuggono di casa per i terrori di lei, la zia Emily e l'avvocato finiscono nelle grinfie di Spider Baby, sorella e fratello (Bruno è in città a comprare una “sorpresa”). L'avvocato arriva in cantina e lì ci rimane, Emily cerca di fuggire nel bosco ma, braccata, si arrende a Ralph. Il tipico film da “Fuori Orario”, sufficientemente raffinato e pazzo per diventare un cult. Pur tuttavia, anche se ben fatto, a lungo andare annoia e questa sorta di “famiglia Addams” del grande schermo mostra ahinoi di avere le polveri bagnate. Troppo raffinato per apparire sincero, poco divertente e in pratica inutile.
Film datato ma stracultissimo!!! Siamo nel 1964 e viene confezionato un film strano che più strano non si può, con salti nel cannibalico (suggerito e mai palesato) e nel politically totally uncorrect, il tutto in salsa humour nerissima come la pece. D'altronde il titolo originale recita "The maddest story ever told": ci si sarà pure un motivo, no? Spassoso e consigliato.
Negli USA è un autentico oggetto di venerazione. Rob Zombie ha più volte dichiarato il suo amore per la pellicola (evidenti alcuni rimandi ne La casa dei 1000 corpi), ancora oggi viene proiettato nelle sale e addirittura vengono organizzate vere e proprie serate con tanto di cast e regista che presenziano alla proiezione del film. Pellicola di culto altissimo in cui Jack Hill libero da ogni imposizione produttiva dà sfoggio della sua tecnica grezza ma dal fascino perverso e grottesco. Superbo il cast di caratteristi tra cui un grande Sid Haig.
Chiarissimo antesignano di tante produzioni seguenti su famiglie cannibali e deviate, è una suntuosa sciocchezza, purtroppo poco conosciuta, dove atmosfere leggere alla famiglia Addams s’intrecciano con momenti più malignamente orrorifici, sicuramente non espliciti ma comunque inquietanti. Cast centrato, regia spicciola ma efficace, climax finale incalzante: il divertimento globale è garantito. Da vedere, anche per senso storiografico.
MEMORABILE: Tutta la famiglia intorno al tavolo...
Piccolo, conchiuso gioiello di horror demenziale nel quale Jack Hill, aiutato dal plastico senso della visione tipico del suo miglior cinema, riesce a centrare il preciso mood del film pizzicando sostanzialmente una sola corda senza mai stonare. Ne risulta un'opera gustosamente sopra le righe, in cui serpeggia però sottotraccia un inquietante umorismo regressivo. Fondamentale l'apporto del cast coinvolto nell'insana follia della pellicola: Lon Chaney dall'allucinata fedeltà, la wonder-spider baby Jill Banner, il "preoccupante" Sid Haig, la sinuosa Ohmart.
MEMORABILE: L'assassinio del postino; La cena a base di "prelibatezze" della casa; Le sorelline Banner e Washburn che costringono su una sedia il "bevuto" Redeker.
Il film riassume in sé tutte le malie del cinema cult di serie B: budget ridotto, attori minori, stella del passato in disarmo resuscitata per l'occasione, attraente bianco e nero; tuttavia l'operina non riesce mai a risultare minimamente inquietante o conturbante o solo fascinosa, confinandosi nelle ritenutezze della semplice bizzarria. Finalino beffardo seppur ampiamente telefonato. Un curioso reperto da Wunderkammer del genere horror.
L’impronta è quella dell’horror americano degli anni Sessanta, con un tocco quasi sardonico e da commedia nera per la caratterizzazione sopra le righe dei personaggi e alcune pieghe che prende la trama. Il bianco e nero studiato e un gusto per il macabro contribuiscono a darle un senso compiuto, malgrado non manchi qualche intoppo qua e là nella narrazione che inceppa il meccanismo. Chi non apprezza lo stile di Hill potrebbe trovarlo un po’ invecchiato, anche se in alcuni elementi si mantiene longevo e curioso.
Il film che ha - chiaramente - influenzato registi come Tim Burton e Rob Zombie è un vero e proprio tassello fondamentale per gli amanti del cinema horror e grottesco. Spider Baby ha un piglio apparentemente leggero, ma che nasconde un’anima di cinismo e disincanto (quasi malinconico il prefinale, beffardo nell’epilogo). Necrofilia, cannibalismo, black humor e un gruppo di personaggi veramente indimenticabili, tra cui una perturbante lolita con la passione per i ragni. Meraviglioso.
Ottima black-comedy, quasi la logica evoluzione de Il castello maledetto di Castle nell'era post-Psyco, in qualche modo anticipatrice degli horror familiari di stampo hooperiano, specie nelle sue branche più grottesche (curiosa in tal senso la presenza nel cast di un giovanissimo ma già grandioso Sid "Captain Spaulding" Haig). Atmosfere gotiche (parodistiche ma talvolta genuinamente efficaci), perle di umorismo nero (la finaccia del postino, l'immancabile cena con ospiti disgustati) e prove attoriali degne di nota (Lon Chaney Jr. offre una delle sue performance migliori). Notevole!
MEMORABILE: Il gioco del ragno; Il gatto servito come coniglio; Il gufo non proprio impagliato; Il cadavere nel montacarichi; I parenti chiusi nello scantinato.
Girato in pieno regime perbenista, il film di Jack Hill non ha un’estetica molto innovativa ma ha un’anima estremamente rivoluzionaria. Fagocitato dal macabro e dal grottesco, prende a calci l’esasperato bon ton sixties edificando nel cardine del politicamente scorretto una sorta di fede immacolata. Grandiosa Jill Banner, che affiora da ogni postribolo e inquadratura come una fragile e velenosa vedova nera.
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Imperdibile per ogni appassionato di questo super culto diretto da Jack Hill la bellissima edizione in DVD a cura della DARK SKY FILMS che racchiude molti extra ed un ottimo riversamento audio/video.Uniche pecche la sola lingua inglese e la regione 1.Si può ovviare a questa limitazione con l'ottima edizione ad un disco a cura della IMAGE ENTERTAINMENT che si differenzia per la multiregionalità in quanto Region 0,anche se oramai da tempo fuori catalogo e divenuta quasi introvabile.
- Il film è stato girato nel 1964 col titolo "Cannibal Orgy or, The Maddest Story Ever Told", ma non fu distribuito perché i produttori finirono in bancarotta. Il produttore indipendente David L. Hewitt ne acquistò i diritti per la distribuzione ed il film uscì nel 1968 col titolo cambiato in "Spider Baby" e "The Liver Eaters".