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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Crack in the world
Anno: 1965
Genere: fantascienza (colore)
Regia: Andrew Marton
Note: aka "Esperimento IS il mondo si frantuma"
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Fantascienza d'epoca che, dopo un primo tempo legato a una struttura tipicissima del genere, vira in direzione del cinema catastrofico affidandosi alle mani esperte di Eugene Lourie (che dirige gli effetti speciali), celebre regista di monster-movie come GORGO e IL RISVEGLIO DEL DINOSAURO. Un mix non troppo riuscito, a dire il vero. La prima parte, che aveva saputo far montare la tensione e appassionarci con l'operazione voluta da uno scienziato ansioso di perforare la crosta terrestre per raggiungere il magma e trovare una nuova preziosa fonte di energia, è ben condotta:...Leggi tutto la scelta di sparare un razzo atomico in profondità per distruggere l'ultima apparentemente impenetrabile barriera che separa il traforo dal magma è piena di rischi. Chi la prende (Dana Andrews) si accorgerà che l'espressione darà il via a terrificanti terremoti in successione destinati a frantumare il pianeta. Come fermare il cataclisma? La cosa è meno semplice del previsto e i tentativi si sprecano (tanto che il film avrebbe potuto finire ben prima, se avesse seguito la strada classica del genere). C’è il tempo per far crollare un po' di tutto (ma gli effetti non sono granché) e persino per il dramma del protagonista, condannato da un male incurabile. Peccato aver optato per una seconda parte deludente quanto scialba nell'ordinarietà degli accadimenti catastrofici, perché il film possedeva inizialmente un suo fascino e andava snellito molto privilegiando magari le scene in cui la discussione sull'evento coinvolge le massime autorità mondiali. L’I.S. del titolo italiano fa riferimento al progetto Inner Space del film.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
Fauno - Quello che si dice un buon film:
Ciavazzaro - Non male, dopotutto:
Schramm - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Cerveza - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
R.f.e.
Pellicola di scarso interesse. Per certi versi assomiglia abbastanza al vecchio ...E la Terra prese fuoco (1962) di Val Guest, che però possedeva elementi più interessanti (l'ambientazione giornalistica che ne faceva anche un vero, piccolo classico del film d'ambiente 'redazione giornalistica', una suggestiva fotografia in bianco e nero...). A parte la presenza della bella attrice inglese Janette Scott (L'invasione dei mostri verdi, "Giungla di bellezze"), ed effetti speciali piuttosto ben fatti per l'epoca, non ve lo consiglierei affatto.
Buon fantascientico-catastrofico. La brava Scott si impegna, ma a strafare è Andrews, professore che a causa dei suoi esperimenti rischia di provocare la fine del mondo. Non male gli effetti speciali (la distruzione finale del laboratorio) e la regia crea una dovuta tensione, di fronte allo spettatore che già sa che gli esperimenti porteranno alla catastrofe. Per chi ama il genere consiglio la visione.
Più avventuroso che futuristico, ma anche oggi a qualche pazzo cammuffato da scienziato lungimirante potrebbe venire l'idea di trivellare a fondo il nostro pianeta onde estrarre selvaggiamente certe ricchezze naturali o creare un surplus di energia da sfruttare. La precisione delle apparecchiature attuali non ci salverebbe da un rischio di catastrofi come quelle viste nel film, ed è vero che per fermare un danno in progressione si dovrebbero causarne degli altri uguali e contrari (e questa è forse una barzelletta per la quale non riderebbe nessuno).
MEMORABILE: L'esplosione finale e la creazione della seconda luna; I referti sismografici.
Il prometeico delirio d'onnipotenza genera più mostri della ragione narcolettica, e il caso-caos che vince sul calcolo è l'oste che serve i conti al mondo. Ottenere con violenta coercizione (un'atomica oltre il centro della terra) ciò che il pianeta ci dà comunque di propria sponte scatena ogni ade: effetti crackers, tsunami lavici e via catastrofando. Finale a due passi dal boh e tonde quadre e graffe sentimentali aperte troppo spesso e troppo a lungo, ma quando scatta il caos antropogenico impianto narrativo come spettacolare fanno coro nel dire quanto devono per tabulas et fabulas (rase).
Un missile sparato nella pancia della terra per farne fuoriuscire il magma (ma non esce già dai vulcani?) da usare come fonte energetica inesauribile, spacca in due il pianeta. Film apocalittico dall'inverosimiglianza imperdonabile nel 1965, figlio dell’incrollabile delirio di onnipotenza del microbo uomo, convinto, con i suoi giocattolini infinitesimali rispetto alla massa terrestre, di poterne condizionare lo stato…. delirio tutt'ora in voga. Noiosamente pseudoscentifico e spolverato dall'immancabile storiella rosa di alleggerimento che allarghi la platea (e gli incassi).
MEMORABILE: L’incredibile quantità di Ericofon Cobra messi ovunque; L'eroe che spara in aria: teme che quelli del treno non sentano la montagna che crolla.
Andrew Marton HA DIRETTO ANCHE...
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- Questa è un uscitona,film che voglio vedere da una vita (kult video riporta il 20 settembre come data d'uscita).
- Mi fa molto piacere ti sia piaciuto questo film Fauno, essendo un mio culto.
Devo dire che è inquietante, come film di questo filone avventura/catastrofico/fantascienza rimangano estremamente attuali, e molto spesso risultano poco fantascientifici (purtroppo), visto quello che il poco saggio uomo può combinare su madre natura.
Dana Andrew straordinario, e finale molto bello. - L'ho visto più per caso che per altro, però sì, mi è piaciuto sia per le scene che per la capacità umana di creare danni irreparabili. Dana Andrews è bravo, ma gli ho preferito nettamente lo scienziato più giovane che aveva previsto tutto...
