L'ESTATE FRANCESE IN NERO
Ambientato in una Nizza solare, e al
contempo spettrale, il film dello sceneggiatore/giornalista/scrittore e ex combattente nella guerra d'Algeria Philippe Labro, parte come un poliziesco americano (gli omicidi del cecchino stile
Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo)per poi virare, dopo indagini e interrogatori, verso i lidi del thriller italico (il trauma sepolto negli anni che riemerge violentemente, una storia di stupro e orge nel torbido passato, il dipinto argentiano finale).
Non tutto fila liscio, piuttosto macchinoso e statico in alcune parti, con sentore di convenzionalità in più punti della narrazione.
Il fatto che Labro punti sul carisma dell'ispettore di Trintignant (bellissima la scena della sua corsa a piedi per le strade di Nizza per bloccare il cecchino), che si lava ossessivamente le mani (come Jeff Blynn in
Giallo a Venezia mangiava di continuo uova sode)e non ci mette due secondi a sparare per le strade di Nizza contro il cecchino.
Ci sono dei momenti di cinema notevoli, come la corsa della polizia per fermare il franco tiratore (un pò come succederà nel
Giorno dello sciacallo), il delitto nella piscina del ganzo playboy (al ralenti), il finale con la Antonelli in auto.
Curioso il rapporto Antonelli (catatonica e sbroccata) con il marito, che dormono con il separè in un appartamento "avatiano", che fà sembrare il tutto un episodio grottesco di
Sesso matto.
Gran parata di attrici di culto: Dominique Sanda (bellissima), di cui Labro ci mostra due sode tettine, e di culto la scena in cui forza una valigetta, dove trova foto pornografiche in bianco e nero.
L'anticrista Carla Gravina, piuttosto convenzionale e poco femminea.
La regina Stephane Audran , affascinante milf da infarto (di culto la sua testimonianza sui fatti accaduti nel passato)e Laura Antonelli pre-
Malizia, in un ruolo casto e puro di vittima psicolabile che gioca assente con un quadretto colorato.
Nella media lo score morriconiano (comunque sempre d'effetto)e bella fotografia di Jean Penzer (che regala tracce di "noir" americano, come la luce che passa tra le veneziane nell'appartamento di Trintignant).
Ai limiti dell'incomprensibile l'audio del master trasmesso da Raisat Cinema.