Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Canonico giallo alla francese tratto da un romanzo del celebrato Ed McBain. Gli spunti per un'indagine piuttosto complessa non mancherebbero, ma la messa in scena di Labro li banalizza riducendo il tutto a uno sterile conto alla rovescia: le vittime vengono uccise con inaudita frequenza (il numero dei giorni scanditi dopo la prima ce lo fa capire bene), ma - come da titolo - è ciò che le legava a non emergere. Figuriamoci quando all'ispettore Carrel (Trintignant) fan fuori la compagna (Gravina) come s'aggroviglia il caso... Eppure qualcosa di oscuro esiste, nel passato di chi viene ucciso; qualcosa che per chi ha visto film come E TANTA PAURA...Leggi tutto o SOTTO IL VESTITO NIENTE farà scattare qualche cortircuito mnemonico; forse più il secondo, vista la bellezza delle ragazze conivolte (oltre alla Gravina ci sono anche Dominique Sanda, la nostra Laura Antonelli in versione ingenua, Stephane Audran...). Nella cornice di una Nizza ripresa molto nei suoi esterni (ma la fotografia la svilisce) l'indagine di Carrel si sviluppa alla ricerca di questo killer che, appostato come un cecchino, centra i suoi obiettivi dalla grande distanza. Salterà fuori anche un'agendina galeotta con le amanti della prima vittima affiancate da voti dati alle loro prestazioni e attenzione, perché ci sta pure la donna dell'ispettore, il cui unico motivo di soddisfazione resta il vederla premiata con un 30 e lode... Trintignant è piuttosto rigido; professionale come sempre ma freddo e impegnato a dare la sua versione del poliziotto tutto d'un pezzo, quello che s'infuria facile e va avanti per la sua strada senza guardare in faccia nessuno. Una caratterizzazione corretta ma anonima; un po' come il film, cui danno un po' di brio in più giusto le non frequenti apparizioni di Jean-Pierre Marielle, che lo stesso anno s'impegnava come impagabile detective gay nelle QUATTRO MOSCHE di Argento, film col quale questo SANS MOBILE APPARENT condivide anche l'autore della colonna sonora, un Ennio Morricone qui meno incisivo. Ma le comunanze finiscon qui (e magari nell'idea tipicamente da thriller italiano di un trauma scatenante), perché le capacità dei due registi sono ben diverse. Labro comunque non ci prova nemmeno ad avvicinare Argento e resta all'interno di una solarità che lega il film più al poliziesco che al thriller.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/03/07 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/07/17
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Dusso 13/03/07 12:03 - 1566 commenti

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Dopo la prima mezzora mi è venuta voglia di spegnere. Avrei fatto male? La risposta è si. In fondo il film poi migliora diventando abbastanza gradevole (anche se il finale non è nulla di sorprendente e il film resta mediocre). L'ambientazione a Nizza non è sfruttata a dovere; è un giallo che si dimentica presto: inizia molto lentamente e anche la recitazione è piuttosto statica, poi il tutto tende a migliorare. Ma non basta.

Fauno 26/08/10 11:38 - 2208 commenti

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Uno dei pochi film d'oltralpe serio e condotto in maniera valida a quell'epoca. Superba interpretazione di Trintignant. Non manca suspense e l'atmosfera è da resa dei conti. Pittoresche le terrazze nizzarde, simbolica la pistola del protagonista e memorabili le espressioni durante le corse forsennate per tentare di arginare l'efferatezza di un infallibile cecchino. Mi è molto piaciuta anche Stephane Andrau.

Buiomega71 2/08/12 00:17 - 2901 commenti

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Parte come un poliziesco americano (il cecchino come lo Scorpio di callaghaniana memoria), poi diventa un thriller a indagine, infine il movente del trauma sessuale che lo apparenta a certo giallo italico (penso a E tanta paura). Belle location sotto il solleone di Nizza e comparto di attrici ottimo (bellissima la Sanda, affascinante la Audran, catatonica la Antonelli e frizzantina "l'anticrista" Gravina). Un po' statica la regia di Labro, che recupera nelle scene di tensione. Un po' macchinoso e, a volte, approssimativo. Comunque non malaccio.
MEMORABILE: L'omicidio in piscina al ralenti; La testimonianza della Audran; La Antonelli che giocherella con una specie di tavola colorata; Le foto hard in b/n.

Jandileida 11/06/14 12:02 - 1560 commenti

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Discreto giallo d'oltralpe, forse non troppo scoppiettante dal punto di vista della tensione e della dinamicità di sceneggiatura e regia, ma che riesce a interessare forse proprio per questa sua aria straniante sottolineata dal solleone di una calda Nizza (forse non sfruttata al meglio). Il punto di forza sono sicuramente le interpretazioni degli attori con un plauso particolare per l'enigmatico Trintignant, la sempre molto eccitante e ambigua Audran e una giovanissima e per me sempre bravissima, Laura Antonelli. Discreto ma nulla più.

Saintgifts 23/07/14 22:15 - 4098 commenti

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Bisogna indagare nel passato delle vittime del misterioso cecchino, per trovare eventuali legami e un movente che sembra mancare. Questa la parte più classica del giallo. È però la figura del tenente (un enigmatico Trintignant) in qualche modo coinvolto e non solo nelle indagini, a fare uscire il film da un'eccessiva piattezza. Fucile contro pistola, uno scontro che diventa quasi personale, sottolineato dalle appropriate musiche di Morricone. Ben scelto il cast con una giovane Antonelli in un ruolo insolito per lei.

Nicola81 2/04/16 22:27 - 2840 commenti

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Buona commistione tra il poliziesco metropolitano (l'assassino colpisce come lo Scorpio di callaghiana memoria) e il thriller d'indagine, con la soluzione celata in un trauma del passato. La trama non è strepitosa, ma desta comunque interesse, l'ambientazione in una Nizza estiva funziona ed è ottimo il cast, in cui spiccano Trintignant, poliziotto scrupoloso e onesto e una Sanda bella e sfuggente. L'Italia contribuisce con le incisive apparizioni della Gravina e soprattutto della Antonelli, nonché con il semplice ma efficace score di Morricone.
MEMORABILE: Gli omicidi; Le teorie del viceprefetto; La corsa per fermare il killer; Il finale.

Rufus68 10/08/17 19:46 - 3825 commenti

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Fatica parecchio ad avviarsi e, una volta in moto, non raggiunge certo prestazioni memorabili. Le varie sequenze sembrano, anzi, piuttosto scoordinate (almeno all'inizio) quasi a simulare il disorientamento degli investigatori. Poi la presenza degli attori prende il sopravvento (notevole il cast femminile) e si assiste a uno spettacolo dignitoso, seppur mediocre.

Keyser3 1/07/21 23:09 - 444 commenti

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Buon giallo di Labro, seppur atipico rispetto ai film francesi dell'epoca: il regista infatti sacrifica la descrizione psicologica dei personaggi a discapito dell'azione, ma il risultato è comunque all'altezza. Oltre al Caso Scorpio, il cui paragone è immediato, Labro guarda anche ad Argento e ai suoi derivati (nel dipanarsi della vicenda c'è un eco della Solange di Dallamano dell'anno dopo); peccato solo per lo scioglimento, che è più banale di quello che poteva sembrare. Trintignant, ispettore dai modi ruvidi, offre un'interpretazione corretta, l'Antonelli è sempre un bel vedere.
MEMORABILE: Il vice a Trintignant: "Posso chiederle perché si lava sempre la mani?" "Sì, puoi sempre chiedere".

Myvincent 1/02/22 09:10 - 3727 commenti

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Quattro omicidi realizzati da una sorta di cecchino paiono senza movente, fin quando poi non si scava nel passato delle vittime per rivelarne un episodio sconcertante. Non troppo difficile da indovinare da parte dei più esperti "enigmisti", il film gode di un cast di gran classe, dove ad un poker di donne (Sanda, Gravina, Audran ed Antonelli) si associa un Trintignant, qui decisamente poco empatico e sfuggente. Quasi irriconoscibile Nizza.

Paulaster 2/08/23 19:28 - 4391 commenti

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Ispettore deve risolvere una serie di omicidi senza apparente legame. Giallo dalle tinte thriller che sembra più uno sceneggiato tv, visto il ritmo schematico. Il serial killer dalle doti da cecchino olimpionico viene svelato con l’unica pista possibile e fanno sorridere i rinforzi mandati alla polizia. Qualche snodo all’americana (il furto, il salvataggio in diretta, la sparatoria da far west) non riesce a risollevare le sorti dell’enigma. Trintignant fa qualche espressione seriosa, la morbosetta Sanda resta impassibile davanti ai delitti.
MEMORABILE: L’omicidio in piscina sul trampolino; La valigetta scoperta dal netturbino; La Antonelli divisa a letto dal separé.

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  • Curiosità Buiomega71 • 2/08/12 10:24
    Consigliere - 25937 interventi
    *Il film è tratto dal romanzo "Dix plus un" di Ed McBain, pseudonimo di Salvatore Lombino, che firmò anche la sceneggiatura degli Uccelli hitchcockiani.
    Fonte: Delitto per delitto-500 film polizieschi. Scheda del film, pg 171
  • Discussione Buiomega71 • 2/08/12 10:42
    Consigliere - 25937 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Ambientato in una Nizza solare, e al
    contempo spettrale, il film dello sceneggiatore/giornalista/scrittore e ex combattente nella guerra d'Algeria Philippe Labro, parte come un poliziesco americano (gli omicidi del cecchino stile Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo)per poi virare, dopo indagini e interrogatori, verso i lidi del thriller italico (il trauma sepolto negli anni che riemerge violentemente, una storia di stupro e orge nel torbido passato, il dipinto argentiano finale).

    Non tutto fila liscio, piuttosto macchinoso e statico in alcune parti, con sentore di convenzionalità in più punti della narrazione.

    Il fatto che Labro punti sul carisma dell'ispettore di Trintignant (bellissima la scena della sua corsa a piedi per le strade di Nizza per bloccare il cecchino), che si lava ossessivamente le mani (come Jeff Blynn in Giallo a Venezia mangiava di continuo uova sode)e non ci mette due secondi a sparare per le strade di Nizza contro il cecchino.

    Ci sono dei momenti di cinema notevoli, come la corsa della polizia per fermare il franco tiratore (un pò come succederà nel Giorno dello sciacallo), il delitto nella piscina del ganzo playboy (al ralenti), il finale con la Antonelli in auto.

    Curioso il rapporto Antonelli (catatonica e sbroccata) con il marito, che dormono con il separè in un appartamento "avatiano", che fà sembrare il tutto un episodio grottesco di Sesso matto.

    Gran parata di attrici di culto: Dominique Sanda (bellissima), di cui Labro ci mostra due sode tettine, e di culto la scena in cui forza una valigetta, dove trova foto pornografiche in bianco e nero.
    L'anticrista Carla Gravina, piuttosto convenzionale e poco femminea.
    La regina Stephane Audran , affascinante milf da infarto (di culto la sua testimonianza sui fatti accaduti nel passato)e Laura Antonelli pre-Malizia, in un ruolo casto e puro di vittima psicolabile che gioca assente con un quadretto colorato.

    Nella media lo score morriconiano (comunque sempre d'effetto)e bella fotografia di Jean Penzer (che regala tracce di "noir" americano, come la luce che passa tra le veneziane nell'appartamento di Trintignant).

    Ai limiti dell'incomprensibile l'audio del master trasmesso da Raisat Cinema.
    Ultima modifica: 2/08/12 12:44 da Buiomega71
  • Musiche Lucius • 29/11/15 00:28
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale italiano:

    Ultima modifica: 29/11/15 07:49 da Zender
  • Discussione Fauno • 2/04/16 00:16
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Perché Milf la Audran? E' una gran gnoccona e un gran tipo.
  • Discussione Buiomega71 • 2/04/16 00:40
    Consigliere - 25937 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Perché Milf la Audran? E' una gran gnoccona e un gran tipo.

    Fauno, scusa, ma ho scritto che e una MILF , non che è un cesso...
  • Discussione Fauno • 3/04/16 12:22
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    In effetti sì, ho guardato su Wikipedia il significato. In realtà è un'abbreviazione...
  • Discussione Didda23 • 3/04/16 12:39
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Per correttezza non è una abbreviazione, ma un acronimo
  • Discussione Fauno • 4/04/16 10:03
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Ok. Grazie. Non lo sapevo.