Un thriller dalle forti componenti action, quest'ultima opera di Singleton (che annovera tra i suoi lavori anche Boy'z in the hood). Questo film però è lontano anni luce dalle guerre tra bande in quel di Los Angeles. Quello che ci troviamo di fronte è un'opera molto più matura e ponderata. Trama complessa e originale, musiche azzeccate e ottima fotografia. Alcuni passaggi sono ottimi e particolarmente d'atmosfera è il finale. Tra i migliori film di questo ottimo regista.
Il regista John Singleton dirige un buon film dai forti connotati metropolitani, facendo della città (in questo caso Detroit) e dei suoi quartieri più popolari in particolare, un vero personaggio della vicenda che ha ritmi di una sorta di western urbano. Ben scritto, Four Brothers è un film in cui la violenza è presente ma assolutamente funzionale alla storia, che appare ben sceneggiata ed interpretata da un cast all'alltezza ben guidato da Mark Wahlberg. Buona la colonna sonora.
Discreto thriller-da strada violento quanto basta ed interpretato da buoni attori. Lo sfondo periferico aiuta bene la narrazione e i personaggi sono credibili. La storia della "madre" comune che aiuta i giovani sbandati a crearsi un futuro attinge dai classici del cinema e della fiction americana (di ghetto) anni 80 e riesce sempre a far presa sullo spettatore. Buone le scene di azione, da manuale la sparatoria che distrugge la casa.
Discreto film sul tema della vendetta. In questo caso quattro fratelli poco esemplari decidono di vendicarsi degli assassini della loro madre (la brava Fionnula Flanagan). Noir urbano convincente, molto cupo, si fa vedere volentieri. Ha numerose buone scene. Piacevole.
Buon action che, partendo dallo stesso punto di partenza de I 4 figli di Katie Elder, se ne distanzia grazie a tante scene d'azione ben dirette e ad un ritmo svelto e coinvolgente. Seppure non all'altezza dell'originale è comunque un film notevole, il cast è affiatato con un Wahlberg molto bravo e spontaneo. La seconda parte poi è davvero esplosiva.
Dal regista di Boyz'n' the hood è questo che ci si aspetta. Proprio come il film che lo ha reso celebre la storia è ambientata nei sobborghi di una grande città americana (Detroit) dove regna la violenza. Questa volta però la vicenda non è black al 100%, ma al 50%: due dei quattro fratelli sono bianchi, e fra i due spicca Walbherg che fa valere il suo passato da vero teppista. Insmma non è solo fra i neri che regna la legge della strada. Un ottimo film con un finale visivamente interessante.
In fondo mi è piaciuto. Un buon action con una storia gradevole e anche buoni sentimenti. Gagliardo il personaggio di Wahlberg. Detroit ripresa molto bene. Da una parte per il clima, dove la scena finale è davvero suggestiva, dall'altra per l'ambiente "criminale". La polizia o è corrotta o non esiste, i quattro fratelli fanno quello che gli pare, minacciano con pistole, picchiano, ammazzano. L'ispettore fa un paio di domande e scappa. Ma anche la povertà di certe zone, le case invendute e distrutte. Una città morente.
Due bianchi e due neri ma fratelli tra loro (di adozione). E questo già la dice lunga sulle sorprese che riserverà il film. Buona la sceneggiatura e la regia ma soprattutto ottime le caratterizzazioni dei personaggi. Non solo dei quattro fratelli ma anche dei personaggi di contorno: i due poliziotti, il boss e la sua "corte"... Wahlberg poi fa semplicemente scintille in un ruolo che sembra fatto apposta per lui. Bella anche l'ambientanzione, una Detroit nevosa e fredda che sottolinea il distacco che la città ha verso certi suoi quartieri. Imperdibile.
John Singleton, con ottima conoscenza del ritmo e discreta propensione stilistica nei confronti delle scene d'azione, dirige un gustoso thriller coadiuvato dall'eccellente ambientazione che la decadente città di Detroit sa offrire. Wahlberg recita naturalmente in un ruolo che sembra cucitogli addosso. Four Brother non è il solito film tutta adrenalina ed azione senza cervello: può contare su una sceneggiatura sopra la media che sa approfondire con intelligenza le peculiarità caratteriali dei personaggi.
Un coinvolgente action movie con un soggetto forte e personaggi ben delineati, impreziosito da una colonna sonora groove, bella e nostalgica. Fotografia curatissima, con scorci di una Detroit livida e periferica. Bravi gli attori - tutti in parte - e ritmo mai calante. Le piccole ingenuità di sceneggiatura e le semplificazioni sono ampiamente perdonabili, perché il tono cupo del crime sfuma con sapienza nella commedia. Mark Wahlberg sembra nato per interpretare questo ruolo.
Quando la madre affidataria viene uccisa in circostanze poco chiare, quattro ex-delinquenti si riuniscono per vendicarla. Ispirato a I quattro figli di Katie Elder, è un western urbano coinvolgente ma distaccato, che affronta senza facili moralismo il tema della vendetta, forse l'unica soluzione in un mondo privo di giustizia. Efficace, a proposito, il ritratto della polizia corrotta e violenta, quando non inesistente. Ottima l'intesa fra i protagonisti: Wahlberg è ottimo in ruolo cucitogli addosso.
Singleton conosce benissimo le dinamiche della delinquenza da quartiere come già dimostrato coi ragazzi del ghetto del 1991. Qui c'è un animus nemesiaco che spinge a muovere i passi verso sussulti vindici che lasciano il segno. Alcune immagini, come il redde rationem tra i ghiacci, restano impresse e, unite alla bravura degli attori (Wahlberg su tutti) permeano l'intero lungometraggio conferendo alla struttura un'aura di bontà. Violento, spietato, efficace.
Singleton è una garanzia in prodotti di questo genere e infatti anche qui sigla un thriller urbano di valore, che pur basandosi su uno spunto non troppo originale riesce a svilupparsi tramite una sceneggiatura pulp ben scritta e non priva di alcune trovate interessanti (il finale tra i ghiacci o i numerosi spunti da blaxploitation anni '70, sottolineati anche da una ost spesso in tema). I quattro protagonisti si equivalgono e seppur Wahlberg svetti, il divario è davvero minimo e la sinergia attoriale a dir poco ottima. Buon film.
Senza tradire le tematiche che avevano contraddistinto l'opera del suo esordio, Singleton, traendo spunto da I quattro figli di Katie Elder, dirige questo film dall'intento produttivo più commerciale rispetto al film del '91. Il risultato finale non è poi così male ma non è neanche un film imperdibile. Buone scene d'azione e niente di più. Buono soprattutto per i fan di Mark Wahlberg.
Quando un'anziana signora viene uccisa durante una rapina, i suoi quattro figli adottivi decidono di vendicarne la morte... Versione aggiornata ed urbana di un vecchio western, con Wahlberg al posto di John Wayne, i quartieri poveri di Detroit al posto delle lande sconfinate e le auto a sostituire i cavalli. Discreta tenuta spettacolare grazie ad alcune buone scene d'azione ma sceneggiatura modesta che non esce dalla routine del genere, forzature implausibili comprese, a parte la bella trovata della "sindacalizzazione" dei malviventi.
Film d'azione immerso in un'atmosfera innevata ricco di sparatorie, pestaggi, inseguimenti, come da manuale. Singleton dirige con mano ferma, inserendo numerosi richiami al western o alla blaxploitation anni '70 (c'è pure il tema di Detective G. in soundtrack). Azzeccato anche il quartetto di protagonisti con un durissimo Mark Wahlberg in testa. Intrattiene a dovere.
Quattro fratellastri si riuniscono per vendicare la morte della madre adottiva, assassinata brutalmente. Storia pulp di discreto coinvolgimento, con buone scene d'azione: il regista, John Singleton, è un esperto del genere. Mark Wahlberg e André 3000 i più convincenti del cast. Buona la colonna sonora. Intrattenimento senza troppe pretese o aspettative, non male.
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DiscussioneRaremirko • 24/07/19 23:45 Call center Davinotti - 3862 interventi
La scena della sparatoria attorno alla casa vale la visione e, a più riprese, pare di trovarsi di fronte all'amato GTA San Andreas. Wahlberg l'ho rivalutato moltissimo e ne apprezzo la recitazione spontanea e lineare.
Il film deve molto al western, richiamato in temi ed inquadrature; buono e Singleton si riconferma dotato, almeno relativamente ai filma action.