Ultraviolet - Film (2006)

E' un film che non ha nessun senso: nel futuro prossimo una popolazione di vampiri infettati (emofagi) vive in clandestinità. C'è anche il cattivo che controlla le mutazioni per mantenere l'ordine sociale... Ha il pregio di durare poco. Sterminate inquadrature dell'ombelico della Jovovich. P.S. i cattivi sono i più stupidi della storia. Attaccano Violet in cerchio: a lei basta abbassarsi e si sterminano da soli. Detto questo, detto tutto.

Se volete vedere un FILM, cercate altro. Se invece volete vedere una donna bellissima (qui al massimo delle sue potenzialità "estetiche") che si muove in ambienti fotografati da un maniaco dei colori accesi, questo è quello che fa per voi. Parlare di altro sarebbe superfluo, siamo onesti: la trama? I dialoghi? Suvvia, il regista neanche ci ha pensato a questo, perché quindi commentare? Spegniamo il cervello e godiamoci 90 minuti di colori in movimento. Ogni tanto ce lo si può permettere, dai!

Questo non è un film; trattasi di brutto videogame con una delle più belle donne del pianeta come protagonista, intenta a massacrare i cattivi a mazzi con calci, pugni, mitragliate, dispositivi che distorcono la gravità (unica pseudo-idea, sfruttata male), moto e chi più ne ha più ne metta. A parte lei, quindi, il film non offre altri motivi d’interesse. E’ desolatamente vuoto; un vuoto pneumatico visivo (troppo artificiale) e soprattutto cerebrale. E non basta certo l’aggiunta di un misterioso bambino a salvare la baracca psichedelica. Nullo.

Naturalmente da vero collezionista di film tratti da comics mi sono preso il dvd. L'ho visto. Ho riflettuto. mi sono vergognato per il regista. Nessun commento rende veramente l'idea di quanto questo "film" possa essere brutto. Ad ogni modo penso che il BD non lo prenderò. Direi di passare ad altro.

La confusione e la noia regnano sovrane. Unici morivi d'interesse: Milla Jovovich, che conferma la sua irresistibile carica erotica; uno scenografo geniale affiancato da un ottimo direttore della fotografia. A dare il colpo di grazia ad un insieme già parecchio traballante ci pensano gli orrendi effetti speciali digitali. Responsabile di questo pastrocchio è Kurt Wimmer, che già aveva fatto parlare di sè con Equilibrium (2002). Un altro che ha visto molti film, letto tanti fumetti, fatti troppi videoclip e ignorato qualsiasi libro.

Confusionario pastrocchio fanta-action imbastito su di una trama pretestuosa e risibile, con l'aggravante di essere parecchio noioso in più di uno snodo. La bellissima Milla Jovovich ce la mette tutta, ma tra combattimenti pietosi ed effetti digitali pessimi non è propriamente facile barcamenarsi. Rimane solo la suggestione di una bella ambientazione e di una fotografia affascinante. Davvero troppo poco.

Salvabile solo la Jovovich che è bella e immutata rispetto agli altri film. Opera senza trama e sviluppi inesistenti durante lo svolgimento della storia. Noiosissimo e lento. Esistente solo per le nuove tecniche grafiche sullo schermo. Da dimenticare.

Ok, ci sono trovate visive davvero gustose. La protagonista sembra poi cimentarsi in una sfida a distanza con la Charlize Theron di Aeon Flux, sfoderando un lato b sempre ben focalizzato dalla camera. I duelli sono carini ma davvero esagerati ed alla lunga noiosi e ripetitivi. Ma soprattutto non si capisce nulla: chi sono gli emofagi, che succede, chi è diverso da chi, il bambino che ha, il cattivo da dove viene ecc. Il vero problema è che è un film dove manca il film. Insomma, film a parte un bel film. Una stella e 1/2, anche se un po' regalate.

Scemata psichedelica ed antineuronica che praticamente si dimentica nell'atto stesso in cui si guarda. La trama? Boh! Tutto un frullato ipercromatico che finisce per azzerare la percezione del cosa, come, quando e perchè. Milla è stupenda, i capelli blu ne sottolineano la bellezza ultraterrena ed evidentemente la sua vista instupidisce gli uomini perchè cattivi tanto maldestri non credo di averli mai visti (scena clou: lei circondata fa qualche salterello, quelli tutt'intorno si sparano fra di loro facendosi fuori tutti l'uno con l'altro).

Fantascientifico di poco conto, ricordato solo per le nuove soluzioni grafiche adottate, per le scenografie e per la fotografia con tonalità accese di blu e viola (pardon: Violet). Una sceneggiatura che più in basso di così non poteva andare; assistiamo infatti ad una sfilza di combattimenti con spade, a mani nude, all'ultimo sangue, comparizioni di armi bianche, mitragliate e sparatorie infinite che sfiniscono ed annoiano. Fortunatamente c'è la Jovovich in gran forma (fisica e non interpretativa) e Bright di Godsend.

"Mi chiamo Violet e sono nata in un mondo che non capirete...": così dice Milla Jovovich, impersonando l'eroina-vampira del film. Il fatto è che è difficile capire ciò che non si può definire film, visto che, Jovovich a parte, il tutto è un susseguirsi di scene colorate e "alla Matrix" senza senso. Ma cos'è successo a una delle attrici più promettenti degli anni '90? Possibile che oggi le affidino solo action-movie? Meno male che non è giapponese e non è più una teenager, altrimenti avrebbe interpretato anche Cutie Honey di Go Nagai.

Il solito fumettone fantascientifico moderno. Noiosa la prima mezz'ora, con combattimenti continui e frenetici tutti in computer-grafica, di cui si capisce poco o nulla; poi migliora nettamente, anche se la componente action è sempre preponderante. La trama è appena sufficiente; a salvare il film ci pensa un'imperdibile Milla Jovovich, bella e brava come non mai. Insomma, io alla fine mi sono anche divertito, ma è un film consigliabile solo ai fan sfegatati dell'action o dei videogame. Solo discreto...

Fumettone colorato in cui non vi è uno straccio di trama e tutto è totalmente artefatto. La Jovovich, dotata di bellezza sfolgorante, picchia, spara e colpisce degli individui geneticamente modificati. Le recitazioni sono al limite della comprensione umana, in conclusione l'inutilità regna sovrana.

Triste e deprimente paradigma di quanto la fantascienza cinematografica sia caduta in basso in questo decennio, affidata nelle mani di registi totalmente inetti, che non solo non riescono ad elaborare soggetti originali, ma pasticciano anche con materiale da fumetto che anche un bambino saprebbe valorizzare meglio. In questo caso, ci si affida unicamente all'avvenenza della Jovovich e all'inutile ipercinesi di alcune scene di pseudo-azione. Una noia ultra-infinita.

Minestrone di scene d'azione di colore viola. Purtroppo un film non è composto solo da effetti speciali ma anche da una trama, che in questo caso è inesistente. Tra vampiri che non sono vampiri, ologrammi, moto che camminano nelle pareti e chi più ne ha più ne metta, Ultraviolet sembra la brutta trasposizione di un fumetto già noioso di suo. Milla Jovovich ricopre il solito ruolo, simile a quello del progetto Alice in Resident Evil.

In una metropoli del futuro, lo scontro fra umani e vampiri (pardon, emofagi) potrebbe essere risolto da un messianico ragazzino, protetto dalla bella assassina Violet. Wimmer, già direttore di Equilibrium, gioca nuovamente la carta della distopia cybernetica e fa una svirgola colossale: non c'è un solo elemento di novità, i cattivi sono di un'idiozia imbarazzante, la fotografia fin troppo accesa rende il tutto ancor più artificioso. Nonostante l'action girl Jovovich e il sempre inquietante Chinlund, è un film da dimenticare.

Autore del non disprezzabile Equilibrium, Kurt Wimmer "floppa" alla grande con un pastrocchio pseudo-fantascientifico, il cui unico motivo di interesse è quello di osservare le indiscutibili grazie della Jovovich. Il resto è solo una trita ripetizione e riproposizione dei luoghi comuni del genere senza che si riesca a concepire uno straccio di trovata sia narrativa che tecnica con un minimo di originalità. Inutile.