Cacciatore bianco, cuore nero - Film (1990)

Cacciatore bianco, cuore nero
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Titolo originale: White hunter, black heart
Anno: 1990
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Cacciatore bianco cuore nero"
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/03/07 DAL BENEMERITO MAGNETTI
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Magnetti 7/03/07 10:02 - 1103 commenti

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Il film racconta di un regista, John Wilson (interpretato da Clint Eastwood), che deve girare un film in Africa. Viene però sopraffatto dall'idea di uccidere un elefante, lasciando l'intera produzione alla mercè della sua ossessione. Il meglio del film? I caustici monologhi di Wilson e le suggestive atmosfere africane. Finale amaro. Bellissima la descrizione degli elefanti fatta, durante una battuta di caccia, da Pete, lo scrittore e amico di Wilson, interpretato da Jeff Fahey.

Galbo 11/05/08 11:15 - 12392 commenti

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Ispirato alla lavorazione del film La regina d'Africa e alla figura di John Huston, regista di quel film, Cacciatore bianco, cuore nero è la storia di un'ossessione che ricorda la vicenda di Moby Dick, lì la balena e il capitano Achab, qui l'autore cinematografico e l'elefante. Il film presenta una buona caratterizzazione psicologica della figura del protagonista (con alcuni dialoghi significativi) e una splendida fotografia dei paesaggi africani. Sottovalutato.

Lovejoy 26/05/08 23:26 - 1823 commenti

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Tra i film più belli di Eastwood e uno dei meno apprezzati. Ricostruzione, in parte romanzata, di quanto accadde sul set di La Regina D'africa, si avvale sopratutto di una efficace ricostruzione ambientale e di personaggi ben calibrati. La figura di Wilson/Huston, anche grazie alla straordinaria prova di Eastwood, resta scolpita per sempre nella mente. Ottimo anche il resto del cast. Diversi i momenti da ricordare.
MEMORABILE: La scazzottata tra Wilson e il direttore d'albergo razzista.

Homesick 25/07/09 17:38 - 5737 commenti

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Il film può vantare la splendida fotografia del paesaggio africano e degli elefanti, ma la narrazione rimpalla di continuo tra i tentativi di lavorazione al film e l’ossessione del protagonista, che vorrebbe a tutti i costi uccidere un elefante: tale monotonia, dilatata per quasi due ore, si spezza solo nel breve ma appassionante momento in cui il pachiderma parte alla carica. Bravi Eastwood, capitano Achab del Continente Nero, e Fahey, serio sceneggiatore e coscienzioso naturalista.
MEMORABILE: Le accuse di Fahey a Eastwood. Fahey che descrive i pachidermi. L'elefante all'attacco.

Puppigallo 7/08/10 11:03 - 5273 commenti

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Si vede già il talento di Clint, ancora in pillole, ma comunque evidente, soprattutto in alcuni scambi verbali (l'umiliazione del fantoccio della produzione che lo aveva accusato di sparare frasi fatte) e in certe riprese in Africa, con interessanti soggettive e campi lunghi. Purtroppo, la sceneggiatura non è delle migliori e, qua e là, il tutto ristagna un po'. Ma sia Eastwood (con l'elefantossessione), che il suo compare (più equilibrato) riusciranno a colmare parte delle lacune. L'agro finale ci insegna che si può anche essere superiori agli altri, ma mai in tutto; e le conseguenze...
MEMORABILE: La svampita parla di una sua idea per un film: la storia di un cane chiamato Orazio che scopre l'amore. La faccia di Clint è tutta un programma.

Lupoprezzo 9/03/11 21:49 - 635 commenti

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Un convincente Clint Eastwood incarna i tratti ambivalenti che furono di John Huston. Da vedere in lingua originale, per apprezzare la sentita prova del buon Clint. Purtroppo il film, che abbozza anche qualche critica al colonialismo e al sistema hollywoodiano, non ha una sufficiente amalgama e in alcuni passaggi si arena. Eccezionali i paesaggi africani, esaltati da una splendida fotografia. Tutto sommato riuscito.

Rigoletto 2/04/15 14:24 - 1786 commenti

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È come un cane che si morde la coda: agli splendidi spettacoli naturalistici africani, alla ottima performance di Clint Eastwood (qui in versione trasognata ed egoista), si contrappone una lentezza di fondo poco incline a essere apprezzata, ed essendo estesa per quasi due ore la sensazione è quella di un film interminabile. Mettiamola così: se si arriva in fondo lo si deve a Eastwood (attore) e a Fahey, qui in un'eccellente prova.

Minitina80 8/09/18 07:52 - 2984 commenti

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Eastwood trasvola in Africa incentrando tutto il suo lavoro sulla testardaggine di John Wilson, un regista ossessionato dal voler cacciare un elefante al punto da abbandonare la troupe e gli attori del proprio film in balia di sé stessi. Non c’è altro da aggiungere se non che l’interesse suscitato dalla trama è pari a zero. Inutile appoggiarsi alla bellezza dei paesaggi africani perché non è un documentario della National Geographic e oltre la perizia tecnica, scontata per uno come Eastwood, non c’è molto in grado di lasciare il segno. Noioso.

Herrkinski 3/09/20 14:17 - 8109 commenti

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Nonostante i nomi alterati, è un bio-pic che narra l'antefatto e la pre-produzione del film La regina d'Africa di John Huston. Le ossessioni e il temperamento polemico del regista sono perfettamente resi da Eastwood, che evidentemente s'identificava nelle sue stoccate a Hollywood e nelle critiche al razzismo degli inglesi post-coloniali ma è anche il ritratto di un uomo imperfetto e di un avventuriero. Notevoli anche Fahey e Dzundza; splendidi gli scenari esotici e ottimi i dialoghi per un film autoriale fuori dagli schemi commerciali e ingiustamente sottovalutato. Da riscoprire.
MEMORABILE: Con la nave sulle rapide; La rissa col razzista all'albergo; I monologhi di Eastwood.

Daniela 26/12/21 21:08 - 12662 commenti

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Trasferitosi nel Congo belga per girare un film con un cast di prestigio, un regista famoso trascura la preparazione del set per dedicarsi alla caccia all'elefante... Nel raccontare i prodromi della Regina d'Africa , Eastwood dirige se stesso nei panni congeniali di Huston. uno spirito aspro e sprezzante ma antiformista e antirazzista, in preda ad una ossessione dei risvolti auto-distruttivi di cui però sarà un altro a pagare il prezzo. Anche se alcune figure restano troppo sullo sfondo, il film è valido e le splendide ambientazioni rendono la visione uno spettacolo appagante.
MEMORABILE: Il cane Orazio; La replica alla donna antisemita; Il volo di ricognizione; La prova della barca nelle rapide; Faccia a faccia con l'elefante.

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Il ferrini 27/03/24 03:33 - 2357 commenti

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Un Eastwood minore (basti pensare al capolavoro successivo), ma ha comunque qualche spunto d'interesse. Il suo personaggio (un regista), riottoso a qualsiasi regola e ossessionato dal voler uccidere un elefante, dà vita a situazioni divertenti. Mentre si trova in Africa dà della nazista a un'attrice, prende a pugni l'albergatore razzista, discende rapide su imbarcazioni fatiscenti e vola su piccoli aerei con piloti inetti, insomma fa tutto tranne ciò che dovrebbe: occuparsi della sceneggiatura. E forse non è solo ciò che accade nel film.
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