L'uomo dalla croce - Film (1943)

Ultimo film di una trilogia girata dal 1941 al 1943 da Rossellini. E' chiaramente un film propagandistico, ma in molte scene è presente una forte carica umanitaria e antibellica. I primi 50 minuti sono decisamente superiori al resto, con scene di guerra ben girate e una costruzione di personaggi "umani" (sia gli italiani che alcuni dei nemici russi); purtroppo la parte finale scade nel retorico e nello stucchevole facendo perdere parecchi punti al film (che è comunque figlio dei suoi tempi).

L'esercito italiano sembra super organizzato, con tante armi e uomini a disposizione e pure invincibile, durante la campagna in Russia, nella Seconda Guerra mondiale. Un'Ucraina estiva, simulata nei dintorni di Ladispoli, ove si svolge una battaglia (ben ricostruita) per la conquista di un villaggio. Oltre la propaganda militare e religiosa, il tema centrale è la dedizione dei cappellani militari. Il film si ispira liberamente alla figura di Reginaldo Giuliani, eroe della Prima Guerra Mondiale.

Un film che ci racconta da solo la complessità virtuosa di Rossellini. In apparenza è un film di propaganda bellica patriottardo e retorico (tra l'altro sull'episodio piu disastroso della guerra voluta di Mussolini, la campagna di Russia), dall'altro mostra chiaramente come il regista propenda per l'umanesimo e la pace. Le riprese, anche quando il commento dice altro, sono volutamente asciutte e antiretoriche. Roma città aperta, non è un caso, esce fuori anche da un film come questo.