Thirteen - 13 anni - Film (2003)

Thirteen - 13 anni
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Titolo originale: Thirteen
Anno: 2003
Genere: drammatico (colore)
Note: Nikki Reed, interprete di Evie è anche l'autrice del libro autobiografico da cui il film è tratto
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/07 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 10/02/07 01:26 - 1252 commenti

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Tracy (ottima recitazione assieme a quella della Hunter), brava guagliona di mammà divorziata, scopre le vie del peccato ad anni 13, seguendo l'esempio della sua nuova amica Evie. Film che vuole essere crudo e cerca di fotografare con camere a mano e inquadrature di sbieco (in una scena l'obiettivo addirittura oscilla, ma ci sta) il disagio e la trasgressione dei teen nella società dell'apparenza. Senza risparmiare l'ovvia critica. Se porta riflessione ben venga, ma emoziona giusto una certa fascia d'età e relativi genitori.

Herrkinski 3/06/08 17:23 - 8111 commenti

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Girato con uno stile moderno, a metà tra il videoclip e il documentario, che crea un interessante contrasto visivo. Bravi praticamente tutti gli interpreti, in particolare la Wood e la Reed. La storia è abbastanza prevedibile e seppur sufficientemente realistica a volte scade un po' nell'esagerazione, tuttavia riesce sicuramente a far riflettere e non mancano momenti crudi e carichi di angoscia. Sottovalutato da molti che pensano sia l'ennesimo teen-movie, è esattamente l'opposto, infatti qui i giovani sono ritratti con un crudo verismo.

Homesick 2/06/08 08:34 - 5737 commenti

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La Hardwicke dirige con realismo apocalittico e senza moralismi la caduta nel baratro di una 13enne di ottima famiglia ammaliata dal pericoloso carisma della hot chick della scuola: progressivo annientamento della personalità, ossessione per il look, sesso gratuito, droga, violenza, egotismo di gruppo, fratture con la madre e gli amici veri di un tempo. Un film sporco che colpisce spietato in pieno stomaco, inducendo a riflettere drammaticamente su quanto l’adolescenza sia età fragile ed esposta a rischi. Ottime la Hunter, la Wood e la Reed.

Mascherato 1/07/08 16:56 - 583 commenti

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Uff! Non se ne puo più! Una regista esordiente scrive, con la co-protagonista quindicenne Nikki Reed, un copione ricalcato su un b-movie del 1992 (La mia peggiore amica di Katt Shea), usa la macchina a mano e lo zoom (che fanno tanto reportage dal vero), ha le star (Holly Hunter e Deborah Kara Unger) cui piace tanto il cinema indipendente ed ecco impacchettato il classico sundance-movie. Impacchettato è il termine giusto, perché trattasi di vero e proprio "pacco".

Stefania 22/01/10 22:37 - 1599 commenti

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Snocciolate come in un rosario le stazioni della via crucis di una tredicenne e della di lei madre. Seguendo il pessimo esempio di un'amica, la ragazzina inizia col piercing e finisce con sesso, droga, autolesionismo e taccheggio. Triste la personalità di queste due adolescenti che vogliono diventare grandi e già sono vecchie, hanno già assorbito la superficialità, la stanchezza, il conformismo dei peggiori tra gli adulti. Serve molto tempo, per diventare giovani... Film documentario che non mi sembra abbia grande valore se non come monito, tra l'altro non so quanto utile.

Luchi78 2/09/10 14:38 - 1521 commenti

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Tutto sommato si parla di storie di ragazzine di 13 anni, non ci possiamo aspettare chissà quali tematiche se non la trasgressione, il sesso, la droga, ecc... La figura della madre di Tracy subisce passivamente la trasformazione della figlia senza poter fare niente per farla rinsavire: morale della favola "i genitori, ad un certo punto, non servono più". Punto a favore è questo ibrido tra film e documentario in presa diretta, tutto sommato funziona.

Pinhead80 16/12/10 23:46 - 4759 commenti

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L'adolescenza è una fase della crescita molto particolare e le due protagoniste di questa vicenda ce lo dimostrano. Il fatto curioso è che mentre una recita, l'altra interpreta se stessa in maniera autobiografica. Il film si può ritenere abbastanza riuscito e il suo pregio maggiore (ma forse anche il suo limite) risiede nell'aver mescolato realtà e finzione. Parlo di limite perché lo sguardo del regista, a mio parere, pare troppo distaccato, come se la sola presenza della Reed dovesse bastare. Si poteva osare di più. Rimane un film da vedere.

Galbo 29/05/11 09:16 - 12392 commenti

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Ritratto abbastanza realistico e crudo dell'adolescenza americana (o almeno di una parte di essa) che nasce dalle reali esperienze dell'attrice protagonista Nikki Reed. Il film ha un impianto cronachistico che colpisce nel segno anche grazie alla bravura degli interpreti e il limite di presentare personaggi e situazioni abbastanza stereotipati con direzioni narrative prevedibili. Pur con tutti questi limiti, si tratta di un'opera prima godibile e meritevole di visione.

Saintgifts 3/04/12 11:00 - 4098 commenti

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Il film è molto crudo (fa sempre una grande tristezza vedere il male che si possono fare i giovanissimi), ma in qualche modo contiene già fin dall'inizio la speranza di una redenzione. Sarà perché tutto succede così in fretta, o semplicemente perché è quello che lo spettatore si aspetta avvenga. Qualche riflessione: l'importanza dei genitori (ma qui niente di nuovo), i maschi dominati dalle femmine (la trasgressione è femmina), il peso della società in tutto questo. Sembrano vecchi luoghi comuni, ma ben venga un film che li mette a fuoco.

Ale nkf 1/05/12 14:45 - 802 commenti

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Quando vedo questo genere di film mi chiedo sempre se fossi l'unico che a tredici anni sapeva a malapena cos'erano i piercing e la droga! Fatto sta che Thirteen risulta alla fine un buon film, che denuncia le difficoltà nell'adolescenza molto realisticamente grazie ad un cast soddisfacente (la Hunter, la Wood e anche la Reed). Peccato per la trama, che con lo svilupparsi sembra sempre più prevedibile, ma d'altronde chi ha guardato questo film non l'ha fatto certo per il colpo di scena finale.

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Furetto60 2/06/13 14:50 - 1194 commenti

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Film molto crudo sul mondo di una neoadolescente che, influenzata da una coetanea, si dedica a tutti i vizi possibili. Come un cazzotto in viso, viene mostrata senza veli la decadente società occidentale con famiglie sfasciate, genitori irresponsabili, giovani che si realizzano solo con comportamenti omologati, non si capisce da chi, senza scopo e senza morale, proponendo come "fico" il fumo, il fumo (quell'altro), droga, sesso libero, furti, bugie, inganni, ostentazione, tutto nell'ambito del più completo sbracamento intellettuale. Da vedere.
MEMORABILE: Bella la scena dei ragazzi "fatti" che nel parco ballano tra i getti d'acqua dell'iirigazione.

Giacomovie 20/12/13 13:24 - 1398 commenti

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Pur se risente di una certa impronta televisiva, può essere ugualmente considerato un buon prodotto per la forte portata del suo messaggio, riguardante gli abissi in cui possono precipitare gli adolescenti, diventando un film-denuncia la cui visione andrebbe consigliata a tutti i genitori, magari in compagnia dei figli dai 13 anni in su. Ottima Holly Hunter nel ruolo della madre caparbia che riesce a correggere le sorti della figlia. ***

Buiomega71 1/07/14 01:18 - 2910 commenti

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Non va fino in fondo, non osa più di tanto, non picchia duro (giusto qualche sniffata e qualche smignottamento) se non nella sequenza dove le due ragazze si pestano a sangue per divertimento. A pochi passi da un film dossier, che però viene valorizzato dalla regia sicura e ferrea della Hardwicke, che racconta con un certo verismo la maladolescenza femminile senza orpelli o patetismi, narrando con trasporto quasi viscerale. Le incomprensioni e le liti tra madre e figlia sono le parti migliori e le più intense. Magnifica la fotografia di Eliot Davis. Acido.
MEMORABILE: Il percing (faidate) all'ombelico; Il duro e drammatico confronto finale tra madri e figlie; L'autolesionismo di Tracy; Il sesso a tre andato a male.

Ira72 9/10/18 12:28 - 1313 commenti

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Il punto forte di Thirteen è il realismo: senza tanti orpelli e in modo feroce (per un cuore di mamma) si svelano rapidamente gli altarini adolescenziali. E tutto il peggio a cui non vorresti mai assistere. Molto brave e spontanee le protagoniste, che virano dalla pazza gioia alla tragedia greca con estrema naturalezza. Altrettanto efficace e asciutto il filo narrativo. Coraggiosa la scelta di non infarcire la storia, rischiando di snaturarla. Purtroppo, però, il tema è cinematograficamente abusato.

Noodles 12/09/22 15:10 - 2227 commenti

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Non basta una telecamera a mano e qualche parolaccia per fare un film realista. Certo, l'intenzione c'è e il terzetto di attrici principali è molto bravo. Ma la descrizione di un'adolescente americana e del suo ingresso nel dorato e finto mondo delle apparenze sembra piuttosto forzata, e calca la mano su alcuni eccessi perdendo per strada quel realismo che tecnicamente era anche riuscito. Inoltre la regia, per quanto discreta, si mostra distaccata e ciò fa sì che ai personaggi non ci si affezioni. Il tema era anche interessante, ma avrebbe meritato miglior sorte.
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  • Curiosità Buiomega71 • 1/07/14 10:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Thirteen segna il debutto dietro la MDP di Catherine Hardwick, texana di nascita, laureata in architettura e scenografa. Per questa sua opera prima ha vinto il premio per la miglior regia al Sundance Film Festival e il Pardo d'Argento al festival di Locarno

    La regista ha cosceneggiato il film insieme alla tredicenne Nikki Reed, figlia del suo ex compagno, che ha interpretato nel film il ruolo di Evie e vissuto in prima persona molti degli episodi di confusione, rabbia ribellione e paura decritti nel film. Per contribuire a creare la giusta atmosfera sul set la Hardwick, secondo un metodo imparato da Cameron Crowe, ha messo come sottofondo quelle musiche che sarebbero state utilizzate nella colonna sonora.

    Fonte: Scheda di Ciak del film

    In origine Thirteen doveva essere un film comico, e la sua sceneggiatura fu scritta in soli sei giorni dalla regista e dalla figliastra Nikki. Il film è stato girato in soli 26 giorni.

    Anche se nel film le due ragazze dovrebbero avere 13 anni ciascuna, al momento delle riprese Evan Rachel Wood e Nikki Reed avevano rispettivamente 16 e 15 anni.

    Premi
    Independent Spirit Awards 2004: miglior performance di debutto (Nikki Reed)

    Festival del cinema americano di Deauville 2003: Premio della giuria

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Buiomega71 • 1/07/14 10:55
    Consigliere - 25998 interventi
    Film che non affonda e non picchia duro, restando sempre al di quà, mostrando poco e sottolineato da un certo pudore (le solite ciucche, i taccheggi nei negozi in di Melrose Place, shopping scriteriati, qualche sniffata, qualche bacio lesbo, un pò di smignottamento, il pearcing, ma finisce lì)

    A parte quando le due ragazzine, strafatte, si pestano a sangue per divertimeno nella cameretta

    Siamo più dalle parti di un film dossier, con situazioni ormai classiche e abusate nel genere "maladolescenziale" (il furto nel negozio viene da Tart, e come ben scrive Mascherato nel suo commento, c'è un file rouge che lo lega alla Mia peggiore Amica- e non solo per l'influenza negativa della cattiva ragazza su quella più debole, che se la porta in casa,-ma la sequenza del pearcing alla lingua e spiccicata a quella del tatuaggio nel film della Katt Shea- e parecchie situazioni verranno poi riprese da Barbara Kopple per Havoc)

    Insomma, ben lontani dai "giovanili maledettismi" di un Clark o di un Korine, dove il pugno nello stomaco non c'entra il bersaglio

    Tra autolesionismo, piercing all'ombelico fai da te, sesso a tre andato a remengo (sequenza piuttosto emblematica, il tipo prima si infoia alle effusione delle due lolite in acido, poi molla perchè minorenni), isterismi, sesso interracial (solo suggerito), disturbo femmineo della personalità, il film non riesce a colpire fino in fondo

    Però la regia ferrea e decisa della Hardwicke sopperisce al tutto, che con estremo realismo e gran trasporto narrativo , narra con passione e visceralità, scrutando nella decadenza delle ragazzine allo sbando, con sensibilità e intensità tutta femminile

    Di culto la scena in cui, dopo essersi pestate per gioco, le due "scellerate" ragazzine si presentano a pranzo truccate da super mignotte per nascondere i lividi

    Le parti più riuscite e intense sono quelle familiari, il burrascoso rapporto madre/figlia (una madre debole e permissiva che si fà trattare dalla figlia ribelle e isterica come uno zerbino, magnificamente resa da Holly Hunter, dove la Hardwicke poggia tutto il film, come fosse una nemesi, riprendedola nuda sotto la doccia, nelle sue crisi di rabbia, nelle sue mani sporche e consumate), che si risolve in furenti liti, per poi concludersi nel drammatico e crescente faccia a faccia tra loro due, in una riunione chiarificatrice e menzognera-e dolorosa-con Evie-carognetta e subdola- e la sua tutrice (altra straordinaria prestazione di Deborah Kara Unger, che la Hardwicke omaggia con un operazione estetica "cronenberghiana" alle orecchie)

    Tenero (madre e figlia nel lettone, che paiono riappacificate, avvolte nella magistrale fotografia di Eliot Davis) e disturbante (la madre che bacia con avidità quasi vampirica il braccio tagliuzzato, per autolesionismo, della figlia) il finale pieno di pathos, che getta una luce riappacificante dopo 95' minuti di tempesta femminea ribelle e strafottente

    Ottimo tutto il cast attoriale e plauso alla Hardwicke per la sua regia penetrante e femminea, senza orpelli o patetismi

    Non del tutto riuscito, ma comunque vitale e sincero
    Ultima modifica: 1/07/14 14:52 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 1/07/14 11:00
    Consigliere - 25998 interventi
    Catherine Hardwicke, da scenografa a regista tosta e viscerale (peccato che poi si sia "twillightalizzata", perchè la stoffa della grande regista non le manca)

    http://www.thehollywoodnews.com/wp-content/uploads/catherine-hardwicke.jpg

    Fotoalbum di Catherine Hardwicke, tra le quali "azzannata" vampiricamente da Eli Roth

    http://www.imdb.com/name/nm0362566/
    Ultima modifica: 1/07/14 14:15 da Buiomega71