Definirla fantascienza è un po' un azzardo. Specialmente per via della prima parte, in cui si racconta di uno scienziato esagitato (immaginatelo pure come la versione Anni Sessanta del Doc di RITORNO AL FUTURO) che inventa a fine Ottocento una vernice capace di vincere la forza di gravità e ricomprendone una sua primitiva astronave arriva assieme a una coppia di vicini di casa fin sulla Luna. Come attendibilità non ci siamo proprio e dal romanzo “First Men in the Moon” di H.G. Wells (è anche il titolo originale del film) il valoroso Nigel Kneale (l'inventore di Quatermass) non è riuscito a trarre una sceneggiatura convincente. Oggi...Leggi tutto diremmo che è fantascienza per ragazzi, alla Walt Disney, poi però si arriva sulla Luna e, seguendo un po' lo stesso impianto narrativo del celebre CITTADINO DELLO SPAZIO, il regista lascia spazio alle suggestive scenografie (quelle esterne per l’epoca erano davvero ottime), ai colori vivaci della città sotterranea dei seleniti e, come previsto, agli effetti speciali in stop-motion dell'esperto Ray Harryhausen. In ogni caso, mentre in CITTADINO DELLO SPAZIO il mondo di Metaluna si avvaleva di fondali naïf e soprattutto della regia non accreditata di Jack Arnold, BASE LUNA CHIAMA TERRA offre molto meno: i seleniti sono mal disegnati, pupazzoni di gomma che risultano ancor più ridicoli quando si muovono a scatti per colpa della stop-motion e gli attori sono meno che anonimi. Si cerca più volte la via della commedia senza riuscirvi e la coppia lui-lei si dimostra assolutamente antipatica (lei oltre ogni limite). Peccato, perché il prologo prometteva benissimo. Il film, vissuto per intero come un lungo flashback del sopravvissuto, è invece puerile e datato.
Se alcune pellicole hanno fatto il loro tempo, questa è già stata cremata e le sue ceneri giungono a noi per ricordarci che, una volta, i registi erano molto più sprezzanti del pericolo (guardavano in faccia il ridicolo e gli stringevano pure la mano). Qui infatti, c’è di tutto: la chevorite (vernice anti gravità!), alieni scarrafoni e scenografie da teatro, qua e là più curate (da piegarsi, i caschi da palombaro sulla Luna). Attori tra il serio e il faceto e storia elementare fanno di questo film un qualcosa di difficilmente consigliabile.
MEMORABILE: Lo scienziato, dopo l’atterraggio sulla Luna, esclama: “Sono cieco da un occhio!”. Aveva solo gli occhiali fuori posto.
Film che nonostante tutti i suoi difetti (sia di sceneggiatura, sia per quanto riguarda gli effetti speciali) a me è piaciuto. Lo scienziato è divertente (forse per via del doppiaggio) ed è ovviamente l'unico personaggio degno di nota. Di film fatti in quegli anni ho visto di peggio.
Fantascienza a tratti puerile, in grado di costruire, soprattutto grazie ad un incipit che prometteva faville, una gradevole atmosfera; purtroppo dall'allunaggio in poi il film perde interesse, risultando indigesto e noioso. Gli effetti speciali sono poca cosa (i fondali però sono pregevoli). Insomma, alla fine un'occhiata la merita, ma di film fantascientifici d'antan se ne trovano decisamente di meglio.
Originale lo spunto iniziale, quello della spedizione ottocentesca sulla luna; riuscite le scenografie e tutto sommato non male gli effetti speciali. Per il resto, a parte l'inizio, trama pochissimo interessante e personaggi poco accattivanti. Il target è quello di un pubblico di ragazzi ma anche in questo campo c'è di meglio.
Per due terzi il film è piuttosto banale e puerile ed ha ben poco della vera fantascienza. Poi per fortuna l'ultima parte si risolleva, non tanto grazie alla storia
(la sceneggiatura è decisamente debole) ma grazie alle belle invenzioni delle colorate scenografie e degli effetti speciali curato dal maestro Harryhausen che ancora
oggi reggono il passare del tempo. Discretamente beffardo il finale. Per ragazzini, meglio se poco smaliziati.
I presunti primi uomini sulla Luna trovano tracce di una precedente spedizione, avvenuta ai tempi della regina Vittoria... Da un romanzo di Wells, un curioso film fantaretrò, in cui la cornice contemporanea appare irrimediabilmente obsoleta mentre il nucleo ottocentesco è almeno salvato dallo spirito verniano della fantasiosa avventura e dall'artigianato naif degli effetti speciali, con i goffi seleniti formicolanti ed altre creature più buffe che temibili. Troppo ingenuo anche per i ragazzini, ma può trovare i suoi estimatori come reperto di modernariato cine-fantascientico pre-2001.
Affascinante inizio, in cui la prima spedizione (internazionale) sulla Luna scopre di non essere la prima... Ottimi gli effetti speciali e le ricostruzioni della Luna immerse in una fotografia colorata che crea un'atmosfera fantastica riuscita; in più ci sono pure degli alieni e vermi giganti realizzati in stop-motion da Ray Harryhausen. Però il film nell'insieme delude, forse per la regia o per certe soluzioni.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàDaniela • 29/06/16 08:34 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Il titolo originale del film - First Men in the Moon - è lo stesso di quello del romanzo di di H. G. Wells a cui è ispirato, pubblicato nel 1901.
La sceneggiatura del film è opera dello scrittore di fantascienza Nigel Kneale, creatore del personaggio del professor Bernard Quatermass, protagonista di numerose serie televisive e film di fantascienza.
DiscussioneZender • 29/06/16 08:45 Capo scrivano - 47728 interventi
Curioso in effetti che la curiosità sian quasi le stesse parole scritte dal Marcel nel papiro, Daniela :)
DiscussioneDaniela • 29/06/16 08:58 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Zender ebbe a dire: Curioso in effetti che la curiosità sian quasi le stesse parole scritte dal Marcel nel papiro, Daniela :)
Scusa Zender, non l'avevo letto anzi non mi ero neppure accorta del papiramento...
DiscussioneZender • 29/06/16 17:29 Capo scrivano - 47728 interventi
No beh, non voglio dire che sia sbagliato inserirlo, né ovviamente esiste alcun obbligo di leggere o notare papiri. Notavo solo che per coincidenza erano state usate quasi le stesse parole :)