Ottimo esempio di suspence tirata alla spasimo questo
Them, grondante angoscia e fibrillazione allo stato puro.
Semplice, quasi "banale", ma terribilmente terrifico per come racconta e per come e strutturato.
Il duo registico non molla mai la presa, tra assedi carpenteriani, schegge argentiane (la stanza dei cellophane, l'angosciosa corsa notturna nei boschi della Bonamy, l'occhio dietro la porta che viene quasi infilzato da un corpo contundente), echi di paure ataviche alla
Blair Witch project e orrori serradoriani che strisciano sottopelle.
Il finale, poi, e di quanto più spietato e feroce ci si possa immaginare (tra l'altro con bellissimo omaggio ad una sequenza quasi analoga di
Non si sevizia un paperino) e mette davvero i brividi nella chiusa finale.
Chi sono "loro"?, Cosa vogliono "loro"?, tutte risposte che alla fine si svelano, creando un senso di disagio e straniamento (nonchè amplificato dalla crudezza e da un possibile "potrebbe anche accadere, e forse e già accaduto...)
Spettrale l'enorme magione sperduta tra i boschi nella periferia di Bucarest (e bellissimi i titoli di testa sulle panoramiche della capitale Rumena), ventre terrifico e corpo estraneo, ricettacolo di paure e angoscie, così come il "suspiriano" bosco che echeggia streghe di Blair, e non ultimo le allucinanti e fetide fognature (con sprazzi che ricordano
Vinyan) e fughe verso la salvezza che si riveleranno trappole mortali.
Difficile riassumere senza spoilerare su chi siano "loro", coacervo del più terrifico epigono dell'horror e del fantacinema, nonchè della cronaca nera quotidiana.
Ottima la fotografia in notturna di Axel Cosnefroy e efficacissimi gli effetti sonori da sobbalzo sulla sedia.
Gustosa anche la citazione all'
Halloween carpenteriano (la Bonamy riesce a far cadere dal tetto della mansarda uno di "loro") e bellissimo l'incipt con madre e figlia sul SUV sulla strada nel bosco di notte (davvero un pezzo di cinema angoscioso e puramente "de paura").
Un piccolo gioiellino che regala emozioni nella sua semplicità e nel suo essere "schematico", e che nel finale spietato colpisce come un pugno in faccia.