Storia dell'ascesa e del declino di un gangster psicopatico di colore a New York. Una specie di Scarface dei ghetti. Nei panni dei due poliziotti dai modi spicci ma efficaci il rapper Ice T e Judd Nelson. Rilevante anche per la critica neanche celata del sistema giudiziario americano: qui è meglio farsi giustizia da soli.
Teso aggiornamento del genere blaxploitation, con un cast tostissimo in cui spicca Ice-T (capofila del gangsta-rap) nella parte del poliziotto borderline, infiltrato nella gang di spacciatori dei CashMoneyBros, capitanati da un grande Wesley Snipes. Scurissimo come i suoi protagonisti, ambientato in una NY periferica e quasi post-atomica (il palazzo dello spaccio), non fa sconti a nessuno, né ai gangster né ai poliziotti, integrati (Van Peebles) o meno. Colonna sonora in linea. È il 1991, anno del caso Rodney King e della rivolta di Los Angeles.
Film tipicamente da blaxploitation afroamericana e dintorni. Non ho mai digerito bene questo genere di film, eppure questo "New Jack City" non mi è dispiaciuto troppo. Molto caricaturale e con attori poco credibili (Ice-T nella parte di uno sbirro!). Risultato finale: non male!
MEMORABILE: Nino Brown viene invitato ad andare nella sua patria da un anziano.
E' decisamente Scarface il personaggio di riferimento per quest'opera di Mario Van Peebles che narra della criminosa ascesa di un gangster della periferia newyorchese. Benchè regista e sceneggiatura non risparmino alcuni dei più abusati luoghi comuni del genere, il film è godibile e ben realizzato; colpisce sopratutto l'efficace ambientazione, il ritmo del racconto impresso dal regista e la buona interpretazione del cast, con un ottimo Wesley Snipes.
Buon esordio alla regia per Mario Van Peebles che, per l'occasione, si ritaglia anche un ruolo nel film, che dirige quasi come fosse un videoclip. I riferimenti principale per il suo autore, ovviamente, sono la blaxpoitation e lo Scarface DePalmiano (apertamente omaggiato) e pur essendo zeppo di luoghi comuni sulle comunità nere d'America, sa intrattenere per un'ora e mezza senza tempi morti. Da vedere.
Blaploitation aggioranata ai ritmi degli Anni Novanta, dalla trama risaputa (ascesa e declino di un boss della droga in stile Scarface) ma condita con discrete caratterizzazioni e vari saliscendi in sceneggiatura. Snipes costruisce bene il suo Nino Brown, supportato da un valido cast sia tra le file dei buoni che dei cattivi, dove forse l'unico fuori posto è un Chris Rock giovanissimo e lontano dai futuri successi comici. Buone le sparatorie e il montaggio ritmato da videoclip.
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Al minuto 00:38 un omaggio a Scarface: è il film che stanno vedendo Nino Brown e alcuni dei membri della gang. Si sente la frase "Say hello to my little friend" pronunciata nel film da Montana e si vede la sequenza della sparatoria. Subito dopo Nino Brown esclama: "Il mondo è mio".