Dopo il successo della PANTERA ROSA Blake Edwards decide di sfruttare ancora il personaggio dell'ispettore Clouseau per questo secondo capitolo dedicato alle gesta dell’imbranato e simpatico eroe impersonato da Peter Sellers. A un solo anno di distanza molte cose sono cambiate: la figura di Clouseau diventa centrale e non più subordinata a quell'incrocio giallo-rosa che aveva caratterizzato il primo fortunato capitolo. Pur mantenendo l'impianto da commedia a tinte gialle, Edwards comincia a dare una connotazione precisa al suo ispettore, contornandolo di quei...Leggi tutto personaggi che diventeranno fondamentali per la serializzazione (che si realizzerà definitivamente solo undici anni dopo): Cato, il folle cinese che vive con Clouseau con il compito di attaccarlo quando meno se l'aspetta, e Dreyfus (Herbert Lom, bravissimo), l'ispettore capo della Sûreté che prova nei confronti di Clouseau un odio primordiale. E’ lui, Herbert Lom, a guadagnarsi alcune delle migliori gag della sceneggiatura (opera di Edwards e William Peter Blatty, quello dell'ESORCISTA!) e a gareggiare in bravura con Sellers. Peccato per un soggetto un po' confuso, scialba riproposizione degli intrighi familiari alla Agatha Christie, che toglie ritmo al film perdendosi spesso in farragini superflue. E’ evidente però che ormai esso è del tutto secondario, un puro pretesto per dare a Sellers modo di prodursi nella parodia dell'investigatore classico con risultati talvolta esilaranti (come nell'interrogatorio finale, nella scena al campo nudisti e nella “sfida” a biliardo). Pur se imperfetto insomma, A SHOT IN THE DARK è il primo passo verso l'identificazione di un personaggio che al cinema comico ha dato molto (si pensi solo a quante sono le gag che rivedremo, copiate spudoratamente, in FRACCHIA LA BELVA UMANA: le chiavi, la poltrona, l'aiutante…).
Non mi ha convinto. Per carita: non è male, ma visto adesso, a distanza di 40 anni, perde molto. Piuttosto superato, non fa più ridere come poteva fare all'epoca. Eppure un paio di anni fa l'avevo visto e lo ricordavo molto piu' divertente.
Non smetterò mai di ringraziare Blake Edwards e soprattutto Peter Sellers per aver diretto e interpretato la magica (dal punto di vista comico) serie della Pantera Rosa. Anche in questo secondo capitolo il buon umore è garantito soprattutto per l'arrivo di due personaggi geniali: l'ispettore capo Dreyfuss e il cinese Cato.
Il primo vero film sul catastrofico ispettore Clouseau è questo. Via l'impalcatura da commedia sofisticata, questo è un film, d'origine teatrale, schematico e ripetitivo (nel senso buono, scene che si ripetono per scelta registica) che offre a Sellers l'occasione di far esplodere la sua creatura in tutta la comicità. L'esile trama gialla è quindi solo un pretesto per mostrarci Sellers al meglio. Molto più divertente dell'incerto prototipo; Edwards ha trovato qui la giusta strada dello slapstick. Appaiono qui per la prima volta due personaggi fondamentali: Dreyfuss e Cato.
MEMORABILE: Quasi tutto il film è da ricordare data l'intensita delle gag. Su tutte si stagliano quelle al campo nudista e il finale.
Diciamo subito che NON è un brutto film, ma che non è neppure quel capolavoro che alcuni dicono sia. Film importante, piuttosto, perché qui si fa forte la caratterizzazione dell'Ispettore Clouseau che, diciàmolo ben chiaro, talvolta (ma non sempre) è davvero esilarante. Divertente quando, senza una prova che sia una, si dice certo dell'innocenza della cameriera. Bravissimo Herbert Lom.
Secondo film della fortunata serie della Pantera Rosa, "Uno sparo nel buio" è il film che consacra il personaggio dell'ispettore Closeau e sopratutto il suo interprete Peter Sellers con la sua comicità surreale e fisica, fatta di gag talora irresistibili altre volte più scontate. Il film ha forse perduto parte della carica comica originaria, ma rimane un ottimo esempio di commedia brillante ben diretta ed interpetata.
Secondo capitolo della saga e superiore come qualità e numero di gag al precedente. Sempre scritto da Edwards e diretto con maestria, ha nel ritmo forsennato e in alcune gag e battute il suo punto di forza. E, naturalmente, in un Sellers scatenato. Impossibile dimenticare certe sue espressioni. In questo film appaiono per la prima volta Cato e
il superiore di Clouseau, ispettore Capo Dreyfuss, meravigliosamente interpretati da Burt Kwonk e Herbert Lom. Molte le scene memorabili.
MEMORABILE: L'apparizione di Clouseau sulla scena del crimine; Il mappamondo; "E un altra cosa..."; Al concerto; Il campo nudista; Sincronizzare orologi; Il finale.
L'ispettore Clouseau indaga su un omicidio, sostenendo l'innocenza di una bella cameriera. Rispetto al film capostipite della serie, il secondo con l'imbranato poliziotto francese dalla dizione improbabile segna una svolta verso una maggiore comicità, che saccheggia gag e tempi del cinema muto per infiltrarli in una irresistibile cornice da commedia brillante, rendendo quasi superflua la trama. Sellers è grandioso con la sua maschera impassibile, attorniato da eccellenti spalle. Il risultato è spassoso: si ride anche all'ennesima visione.
Superata a pieni voti la prova ne La pantera rosa, Peter Sellers viene richiamato, sempre nei panni dell'ispettore Clouseau, in questa commedia tratta da una pièce teatrale. Il maldestro ispettore deve difendere Maria Gambrelli, una cameriera indiziata d'omicidio, dal vero criminale. Vero e proprio inizio della saga della "Pantera Rosa": via la moglie Capucine che se la faceva con Niven, dentro il servo cinese Cato e il commissario Drayfus e che la farsa abbia inizio. Herbert Lom è impagabile.
MEMORABILE: L'isspettore Clouseau che s'imbatte in una festa happening di nudisti.
Visto ora devo dire che la miccia che fa esplodere la bomba Sellers è senz'altro Herbert Lom, l'ispettore capo Dreyfuss. È lui lo strumento di misura e nello stesso tempo la vittima, che riporta Clouseau nella realtà temporale evidenziando così la sua imbellità, la parola che ripete spesso nei confronti di Clouseau e che ritengo adeguatissima (non conosco quella della versione originale) è mentecatto. È la capacità di Sellers di interpretare alla perfezione il cretino allo stato puro e non è facile, che fa ridere senza infastidire.
MEMORABILE: Ogni volta che Clouseau viene arrestato e portato via con il furgone della polizia.
Commedia esilarante con il solito Peter Sellers che con le sue gag si dimostra uno dei migliori del genere. Non gli sono comunque da meno Herbert Lom e il "cameriere" Burt Kwouk che coinvolge Closeau in divertenti duelli di arti marziali. Finale un po' frettoloso.
Secondo e miglior Clouseau di sempre, questa volta impegnato, nel consueto modo maldestro, nelle indagini sul delitto avvenuto in una ricca magione, scagionando la bella cameriera, principale sospettata, di cui si è istantaneamente invaghito. Anche se non tutto è di buon livello (in particolare, l'escursione nel campo dei nudisti si affida a gag piuttosto risapute), ce n'è per ridere parecchio, soprattutto nelle sequenze che vedono l'impagabile Sellers alle prese con oggetti dispettosi oppure condurre surreali interrogatori. Sempre godibile.
MEMORABILE: Il primo ingresso di Clouseau in villa (vasca-crema-sigaretta-volo)
Secondo episodio della "Pantera rosa", primo però che vede come protagonista assoluto l'ispettore Closeau e quindi vero capostipite della mitica serie. La trama è un semplice pretesto per dare il via alle gag che renderanno celebre il personaggio, ottimamente interpretato da Peter Sellers. A proposito d'intepretazioni: veramente straordinaria quella fornita da Herbert Lom nei panni di Dreyfuss, il capo "schizzato" di Closeau. Non un capolavoro, ma un film divertente che ha alcune trovate esilaranti.
Una comicità forse meno brillante e più demenziale del capostipite, ma per molti (comprensibilmente) è da considerare il vero iniziatore della "serie Clouseau", grazie al debutto di fondamentali personaggi quali il capo Dreyfuss e il maggiordomo/allenatore di karate Kato. Alcune reiterate trovate si fanno prevedibili (i travestimenti di Clouseau che finisce arrestato), ma non inficiano la godibilità di un film che contiene molti momenti da antologia, e una delle migliori incarnazioni del personaggio.
MEMORABILE: Tanti, ma il piano sequenza iniziale è un piccolo saggio di Cinema.
Il primo della serie completamente dedicato a Clouseau, seppure meno fracassone dei successivi. Edwards ripropone i toni sofisticati del predecessore, ma in parte sbaglia perché la storia è esile e funge solo da pretesto per i guai (ancora abbastanza contenuti) del protagonista. Comunque, nonostante un ritmo lento, ci si diverte grazie all'estro di Sellers e di Lom (alla sua prima apparizione come Dreyfus), alla bellezza della Sommer e all'ottimo George Sanders. Alcuni momenti sono da antologia.
Classico esempio di film che va visto nel suo periodo di produzione. Tra i tanti sequel e rifacimenti del personaggio visti, si perde l'estemporaneità e la sorpresa del racconto. Comicità che, essendo troppo sfruttata in seguito, fa sorridere e poco di più. Questo nulla toglie al valore intrinseco della produzione, con un buon cast e una buona fotografia.
Secondo film della saga della "Pantera Rosa", è divertente e fa trascorrere un'ora e mezza in allegria. Trama semplice, ben architettata, con l'ineffabile Ispettore Clouseau doppiato alla grande (come sempre) da Giuseppe Rinaldi. C'è anche Pino Locchi che presta la voce a Herbert Lom. Il film venne sceneggiato, oltre che dal regista Blake Edwards, anche da William Peter Blatty, futuro scrittore de L'esorcista.
MEMORABILE: Tutte le volte in cui Clouseau viene arrestato; La partita a biliardo.
Secondo film della serie della Pantera rosa e primo in cui l'ispettore Clouseau diventa protagonista assoluto della vicenda. Sellers è magnifico, con la sua comicità fatta di parole, gesti e gaffe e ruba letteralmente la scena. La storia in sé non ha nulla di eccezionale, ma mescolata alla bravura del protagonista dà vita a un prodotto niente male, che cede solo nell'ultima parte.
L'ispettore Clouseau è alle prese con un caso di pluriomicidio commesso nella medesima villa. Trama risicata e svolgimento ripetitivo nel quale ci si affida soprattutto alla goffaggine del protagonista. Innesto del cameriere per una divertente gag sul karate, ma parecchie disavventure sono poco originali (richiamando lo stile di Buster Keaton). Poco glamour (tranne che nella scena del flamenco) e scarsa importanza data alla bellezza delle donne.
MEMORABILE: Il primo assalto del cameriere; La stecca sbagliata; Il tuffo nella fontana uscito dalla macchina.
Manca il leggendario tema di Mancini ma è con questo film che Clouseau si concretizza appieno: è qui che compaiono per la prima volta l'imprevedibile maggiordomo Kato e l'ispettore Dreyfuss (un bravissimo Lom), controparte seria del protagonista che ne amplifica la già esorbitante stupidità. Sellers si conferma perfetto per il ruolo, affrontando ogni momento dell'indagine con l'aplomb più totale. Qualche lungaggine nella parte centrale si dimentica grazie all'ottimo incipit e alla spassosa risoluzione del caso.
MEMORABILE: La sequenza iniziale; Il mappamondo; I continui arresti di Clouseau; La serata al Café Olé; Gli orologi.
Edwards, regista arguto e intelligente, ha capito in fretta che il mondo patinato costituito dalla classe di David Niven non poteva reggere a lungo, perciò rinuncia allo charme del grande attore inglese e sposta tutto l'equilibrio sulla figura dell'ispettore Clouseau, che diventa il muro maestro di un edificio comico solidissimo. Alla prova maiuscola di Sellers si aggiunge quella altrettanto fantastica di Herbert Lom, che contribuisce in maniera rilevante al successo del film.
In questa seconda commedia poliziesca di Edwards, la storia è quasi soltanto un pretesto per dare la stura alle gag e alle disavventure dell'ispettore confusionario ma intuitivo, impersonato da un Peter Sellers in piena forma. La comicità più immediata certamente attinge allo stile d'antan che un po' stanca se non fosse per la personalità del protagonista ma anche per i comprimari che gli fanno da contrappunto, in particolare Lom e Sanders e la bella Sommer anche se poco valorizzata. Notevoli le scene in giro per i locali notturni e la sempre azzeccata musica di Mancini.
Un film leggero che è un vero capolavoro, perché sostenuto da ritmo, ottime interpretazioni e trovate esilaranti che si succedono senza tregua. Clouseau maldestro e perso nel suo mondo non è poi stupido come sembra e quando si imbatte in un omicidio, e soprattutto in una "soave" cameriera, le sue intuizioni sono geniali, anche se poco razionali. Dreyfuss è da applauso, le sue sedute dallo psicoanalista assoluti capolavori! Anche l'allenamento di lotta libera in momenti decisamente poco opportuni con Cato fa morire dalle risate. Musiche, ambientazioni e personaggi eccezionali.
MEMORABILE: Tutte le volte che Clouseau viene arrestato.
La svolta rispetto all'anno prima è netta: il protagonista diventa Clouseau, circondato da personaggi di contorno che aiutano a definirne meglio il carattere, specialmente nei confronti del suo sottoposto e del commissario. Le capacità di Sellers, sia nelle gag comiche sia negli scambi di battute, sono evidenti già dalle prime scene, anche se non sempre il materiale comico è di prim'ordine (tutta la scena al campo dei nudisti è abbastanza risaputa). Scompare nei titoli di testa il celebre tema di Mancini, utilizzato nel cartone animato. Notevoli i piani sequenza del prologo.
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Il film inizialmente non era statio concepito come un sequel de La Pantera rosa,all'origine vi è infatti una piece teatrale interpretata da Walter Matthau.Doveva essere quindi un giallo canonico vero e proprio.
Sellers propose a Edwards di dirigere il film,il quale,scontento della sceneggiatura,rispose a mò di sfida che l'avrebbe diretto soltano se poteva trasformare il personaggio principale in Clouseau.Sellers parlò coi produttori e li convinse a girare il film con tali cambiamenti,Edwards quindi accettò.
A film ultimato vi fu una lite furiosa tra attore e regista,il primo infatti era scontentissimo del film ed era convinto che sarebbe stato un flop.
Il film invece fu un successo,tuttavia l'amicizia tra i due era ormai compromessa.
Tornarono a parlarsi solo negli anni 70,quando decisero di girare un altro film a scopo prettamente alimentare.Di fatto i film della serie,dal terzo film in poi,furono realizzati solo per fare cassa ed estinguere i debito dell'attore o del regista.
G.Godardi ebbe a dire: Il film inizialmente non era statio concepito come un sequel de La Pantera rosa,all'origine vi è infatti una piece teatrale interpretata da Walter Matthau.Doveva essere quindi un giallo canonico vero e proprio.
Sellers propose a Edwards di dirigere il film,il quale,scontento della sceneggiatura,rispose a mò di sfida che l'avrebbe diretto soltano se poteva trasformare il personaggio principale in Clouseau.Sellers parlò coi produttori e li convinse a girare il film con tali cambiamenti,Edwards quindi accettò.
A film ultimato vi fu una lite furiosa tra attore e regista,il primo infatti era scontentissimo del film ed era convinto che sarebbe stato un flop.
Il film invece fu un successo,tuttavia l'amicizia tra i due era ormai compromessa.
Tornarono a parlarsi solo negli anni 70,quando decisero di girare un altro film a scopo prettamente alimentare.Di fatto i film della serie,dal terzo film in poi,furono realizzati solo per fare cassa ed estinguere i debito dell'attore o del regista.
Sarà pure così, ma a io trovo il quarto film della serie PR, "La pantera rosa sfida l'ispettore Clouseau", girato nel 1976, agli stessi livelli dei primi due!
Abbonato ai ruoli di cattivo, si rifece una reputazione brillante, impersonando il commissario Dreyfus nella saga de La pantera rosa, partendo proprio da questo film.
DiscussioneZender • 27/09/12 16:30 Capo scrivano - 47728 interventi
Un grandissimo, lo adoravo. Fu anche un bel Fantasma dell'Opera!