Alessandro Bergonzoni: Anghingò - Spettacolo teatrale (1992)

Dalla tournée di Alesandro Bergonzoni del 1992 la registrazione dello spettacolo di Budrio del 4 novembre. In scena rigorosamente da solo, circondato da scenografie minimali, Bergonzoni parte subito con un preambolo ("O postambolo? O prepuzio? O postpuzio?") nel quale già si perde in mille giochi di parole che rappresentano da sempre la cifra stilistica delle sue rappresentazioni. Non è comunque la parte migliore, visto che fermarsi per minuti interi sull'impronunciabilità della parola "anomalmente" dà l'impressione di una povertà d'idee allarmante. Poi invece Bergonzoni comincia a raccontare la storia (storia, si fa per dire...) attorno alla quale ruota lo spettacolo; diciamo che in realtà a...Leggi tutto contare sono i personaggi: Mattia Bresson e la moglie Brava Maria, con il primo che davanti al giudice deve rispondere per aver tagliato i pollici alla seconda durante il sonno. Giusto uno spunto per poter improvvisare (variando come d'abitudine il tono della voce nei botta e risposta), giocando sulla radice delle parole e affrontando complessi calembour che a volte lasciano stupiti per la loro ingegnosità. Bergonzoni è un torrente in piena, parla in continuazione rischiando di sfinire lo spettatore che l'ascolta; e quando, come in questo caso, la qualità media delle battute non è eccelsa, l'effetto dirompente dei suoi monologhi può lasciare l'amaro in bocca. Anche solo un'ora e un quarto può apparire troppo. Però, di fronte alla mostruosa dialettica di Bergonzoni, c'è sempre da restare ammirati. Poche le pause "sceme".

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