Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il principale difetto di questo IL BOOM, ingiustamente sottovalutato all'epoca della sua uscita, è l'esiguità dello spunto: sulla semplice decisione di un uomo soffocato dai debiti che pur di ritornare a vivere agiatamente com'era abituato sceglie di donare un occhio a un ricco industriale, De Sica (regista) e Zavattini (sceneggiatore) hanno costruito un intero film. Per forza di cose un po' debole, è vero, inevitabilmente ripetitivo, ma sorretto da un Alberto Sordi straordinario, capace da solo di dare un senso a ogni scena e di caricare il suo personaggio di un'incredibile umanità, rendendo così estremamente credibile e drammatica la situazione....Leggi tutto La sua versatilità, che gli permette di far cambiare atteggiamento ed espressione al suo Giovanni Alberti con estrema disinvoltura, è un autentico spettacolo. Anche quando la sceneggiatura (in più di un'occasione) va in affanno ancor più cinica e feroce delle normali e celebrate commedia all'italiana, IL BOOM mette sul piatto un problema vero, investendo la sfera familiare: la moglie apparentemente fedele e innamorata, di fronte a un inatteso e improvviso crollo finanziario crolla anch'essa dimostrandosi più attaccata alla vita agiata che al marito. Eccellente anche la figura della moglie dell'industriale orbo, vera artefice del “tremendo patto” cui dà spessore e amorevole grinta la brava Elena Nicolai. Ma è tutta la messa in scena a essere profondamente realistica e allo stesso tempo specchio fedele di una società da incubo, che negli anni del boom economico fa sfoggio di sprechi eccessivi e condanna tristemente alla gogna chi non è più in grado di permetterseli. Un film di un cinismo allucinante, recitato benissimo.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 13/06/07 19:20 - 5519 commenti

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Troppo lungo per l’idea di base, che è decisamente buona, ma che rimane sola per un periodo troppo ampio. Certo: Sordi è bravissimo, la Nicolai è indimenticabile, la critica sociale (feroce, sotto l’aspetto di commedia, la satira su un’Italia che iniziava, qua e là, a vivere al di sopra dei propri mezzi) è valida, ma resta l’impressione che, arricchendo e articolando il soggetto, ne sarebbe potuto uscire quell’ottimo film che, invece, è lontano dall'essere.
MEMORABILE: La proposta di "cessione".

Gugly 23/03/08 17:44 - 1184 commenti

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Film ingiustamente sottovalutato che conserva una carica di cinismo forte e valida ad oltre quarant'anni di distanza: se sul piano strettamente filmico c'è qualche smagliatura, la commedia vira verso la realtà di quegli anni ma... sostituiamo alle macchine ed alle pellicce i gadget tecnologici di oggi ed alla Fides del film una qualsiasi finanziaria pubblicizzata su Internet e sui giornali; cosa cambia, a parte il bianco e nero e l'ambientazione?
MEMORABILE: La proposta di vendita.

Galbo 16/05/10 09:02 - 12372 commenti

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Tema estremamente attuale questo del film diretto da De Sica (e cosceneggiato con Zavattini): vivere al di sopra delle proprie possibilità ed essere costretti ad un gesto moralmente riprovevole per mantenere il proprio tenore di vita (in questo caso la vendita di un'occhio). Il film si avvale di una bella interpretazione di un Alberto Sordi in grande forma artistica. Peccato che la sceneggiatura non sia adeguatamente sviluppata e dopo un bell'inizio, il ritmo del film cali un pò.

Il Dandi 14/05/10 00:24 - 1917 commenti

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Il duo De Sica-Zavattini nella sua veste più surreale (quella di Buongiorno elefante) incappa nel Sordi arrivista de Il marito e de Il vedovo. Film cinico, divertente e raggelante, da recuperare assolutamente: l'incapacità di "tornare indietro" e rinunciare al benessere conquistato è una tematica quanto mai attuale. Da segnalare le musiche di Piero Piccioni: Sordi che balla l'hully gully è davvero un'icona (nel bene e nel male) del nostro boom.
MEMORABILE: "Per legge non si potrebbe vendere nulla del proprio corpo". -"Già, o tutto o niente!"

Cotola 1/09/10 01:01 - 8998 commenti

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Ottimo lo spunto di partenza e l'idea di base: peccato però non vengono sostenuti in maniera adeguata da una sceneggiatura con alcune frecce al suo arco (descrive molto bene l'Italia che comincia a "fare il passo più lungo della gamba") ma non sempre all'altezza. Sordi è in ottima forma ma la prova della Nicolai lascia a bocca aperta ed agghiaccia. In ogni caso, sia chiaro, un film davvero non male, ma fosse stato curato meglio sarebbe divenuto, cosa che non è, una delle tante perle della commedia all'italiana.

Max92 24/05/11 18:25 - 104 commenti

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Riuscitissima e graffiante commedia diretta con polso da De Sica, la cui sceneggiatura consente ad un Sordi in ottima forma di non relegare il personaggio di Giovanni Alberti in un bozzatto macchiettistico. La storia è originale ed interessante, gli attori ispiratissimi (bravissima la Nicolai, con quella voce così particolare ed inconfondibile, ma anche Geri ha grandi momenti) e le gag trascinanti abbondano. Inspiegabilmente poco considerato: da riscoprire. Curiosità: in sala operatoria, verso la fine del film, compare anche Maria Tedeschi.
MEMORABILE: Elena Nicolai: "Aaaaaaalbertii! Cosa fa? Metta giù quell'occhio!!! Non faccia il bambino!"

Mdmaster 28/08/11 23:00 - 802 commenti

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Nonostante una notevole ferocia e una lucida critica su quel che sarà la tendenza dell'Italia a indebitarsi per il proprio stile di vita, il boom ha le polveri bagnate. Sordi è ovviamente bravo, eccellente nel mantenere vivo un personaggio nonostante la pochezza della sceneggiatura. E, beh, sorprende per l'epoca notare come la moglie lo abbandoni al primo sentore di crollo finanziario. Ma il film ci mette una vita ad arrivare a un punto e ci si giunge spossati, fin troppo per soli 84 minuti. Guardabile... e basta.
MEMORABILE: "Volevo proporre a te questo affare, che sei... un gran cornutaccio".

Daniela 20/12/11 16:45 - 12606 commenti

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Poco apprezzato alla sua uscita, sottostimato dalla critica, ma il tempo sta facendo rivalutare questo apologo ferocemente beffardo su un piccolo intrallazzatore disposto a tutto per scalare la vetta ed arraffare il benessere con quel che ne consegue: bella moglie, casa ed auto di lusso, considerazione sociale. Regia sardonica e puntuale, con Sordi perfetto in uno dei suo personaggi emblematici di un modo di essere nazionale sempre disgraziatamente attuale, circondato da grandi caratteristi. Diverte e fa riflettere. Qualche calo perdonabile.
MEMORABILE: Sordi equivoca sulle intenzioni della moglie dell'imprenditore, che è interessata ad un organo del suo corpo, ma non a quello che pensa lui...

Rambo90 1/02/12 14:41 - 7661 commenti

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Un film simbolo di un'epoca (quella del boom appunto), non molto articolato nella sceneggiatura ma con un spunto originale e divertente. Sordi è perfetto nei panni dell'uomo indebitato che non sa più cosa fare: tiene in piedi tutta la storia e in molte occasioni strappa la risata. Il cast di contorno fa il suo dovere e regge bene il protagonista, e se il film si ricorda è soprattutto per le interpretazioni. La regia di De Sica è fluida, riesce a evitare punti morti e alla fine si è più che soddisfatti dalla visione.

Stefania 10/04/12 21:47 - 1599 commenti

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L'occhio del Commendator Bausetti è l'occhio del padre, di tutti i padri, occhio che scruta, severo, le follie dei giovani leoni del boom e, implacabile, sentenzia: "voi ragazzi con le vostre idee ci rimettete un occhio della testa"! Questa è l'idea che è tutto il film, italianissima "dark comedy", parabola su un feroce contrappasso, quella libbra di carne che devono versare a Shylock tutti i figli ubriachi di un improvviso benessere, che hanno scordato di essere nati poveri, che credono di non potere più tornare ad esserlo. Spaventosamente primitivo e (quindi) spaventosamente moderno.
MEMORABILE: Il colloquio "decisivo" in ascensore tra la Nicolai e l'ancora recalcitrante Sordi.

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Samuel1979 1/05/12 14:18 - 546 commenti

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Giovanni Alberti (Sordi) è il classico imprenditore fallito e incapace, che pur di non perdere la famiglia e il suo "apparente" agio è disposto anche a vendere un occhio. È evidente il "sorriso amaro" di De Sica nella descrizione dell'Italia del Boom economico, dei suoi "illusori" feticci, nonchè di coloro che miravano alla ricchezza senza averne i mezzi. Film che appartiene di diritto alla "commedia all'italiana", con un Sordi che anche nelle parti drammatiche non fa una piega.

Liv 24/07/12 13:08 - 237 commenti

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Un film divertente e amaro, una "commedia all'italiana" delle migliori. Forse non fu ben accolto dalla società che si affacciava al consumismo, sia pure moderato e che non rimpiangeva le miserie ancora vive nella memoria. A mio modesto giudizio lo spunto regge bene l'intero film; forse è la sceneggiatura che in qualche momento perde ritmo e direzione. Un dramma shakespeariano, dove il difetto del protagonista lo porta alla rovina attraverso una serie di errori. Un film attuale, ma in una situazione inversa: ora firmiamo cambiali per campare.
MEMORABILE: Signora Bausetti: "Sa, per legge non si può vendere un proprio organo..." Alberti: "Eh già... o tutto, o niente!"

Graf 13/05/12 03:03 - 708 commenti

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Il più bel film girato da De Sica dopo Ladri di biciclette: perfetto e raccapricciante, mostruoso e agghiacciante. Il Boom? Firmare cambiali, chiedere prestiti, progettare speculazioni edilizie, raccontarsi barzellette nelle feste di società, avere una bella moglie da esibire e... vendersi profumatamente un occhio per garantirsi il suo amore e la possibilità di soddisfare le sue spese voluttuarie. Magnificamente in bilico tra il serio e il ridicolo, il vero e il falso, tra il sarcasmo e il grottesco, qui ogni inquadratura, ogni dialogo hanno un significato.
MEMORABILE: L'ambientazione della casa di Sordi all'EUR ricorda il distacco e la fredda geometria di certi film di Antonioni; La scena della festa in terrazza.

Motorship 4/07/12 17:27 - 585 commenti

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Sottovalutato da critica e pubblico, ora fortunatamente rivalutato. Un'amara disamina sul boom economico, sulla perdita delle virtù e l'aumento a vista d'occhio dei vizi degli italiani. Superbo Alberto Sordi nel ruolo da protagonista, di un industriale maldestro disposto a vendere un occhio pur di godere del boom nel pieno della sua essenza consumistica (auto di lusso, attico ecc.). Ottima fotografia, che evidenzia l'evoluzione economica.

Markus 31/07/12 09:03 - 3680 commenti

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Gli anni del "boom" secondo Vittorio De Sica: i palazzoni della speculazione edilizia e una classe imprenditoriale che si scontra con quella nuova (spesso mediocre, che desidera condurre una vita al di sopra delle proprie possibilità). Sordi incarna magnificamente la tragicità di un personaggio costretto a gesti estremi pur di salvaguardare il proprio status. Soggetto eccellente ma, dopo un bell'inizio, la pellicola vivacchia rimescolando lo stesso brodo. La sensazione è quella del film consumato troppo in fretta (come il "boom", appunto).

Gabrius79 21/01/14 23:20 - 1420 commenti

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Vittorio De Sica dirige un buon Alberto Sordi in questo film che ha un'interessante spunto di partenza che però si sfilaccia man mano che va avanti. Spetta alla bravissima Elena Nicolai il miglior personaggio della pellicola spietato e feroce. Nonostante il film sia girato nei primi anni sessanta è molto attuale.

Minitina80 23/12/17 09:44 - 2976 commenti

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Il boom economico visto dall’altra parte della barricata, ovvero quella fatta di arrivisti senza mestiere che pretendono di vivere oltre le proprie possibilità convinti di non pagare mai dazio. De Sica si conferma regista poliedrico, capace di maneggiare tematiche differenti sempre con grande professionalità. La commedia sfocia quasi nel grottesco e si distingue per un cinismo a tratti raggelante. Malgrado qualche inevitabile ristagno, l’opera gode della prova di Alberto Sordi, senza il quale non se ne potrebbe parlare alla stessa maniera.

Il ferrini 9/02/18 23:56 - 2337 commenti

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Sordi, prima ancora di De Sica, rende questo film uno dei titoli indispensabili della commedia all'italiana. Il suo personaggio rammenta quello de Il vedovo ma qui è ancora più disperato, debole; stavolta non è la moglie ad attentare alla sua dignità ma il suo amore verso di lei, cieco, irragionevole. Certo l'idea che sta alla base del film è grottesca, eppure siamo decisamente più dalle parti del dramma che della commedia. Amara, cinica, spietata fotografia di un'Italia borghese e arrivista a oggi immutata.

Rufus68 9/06/18 22:39 - 3819 commenti

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Molto facile nella rappresentazione dell'Italia preda dei valori esclusivi dell'arrivismo (cui corrisponde l'ansia dell'apparenza), con musiche irridenti di Piccioni e un Sordi a totale agio. A volte convince, altre no, ma comunque la si pensi su tale caracollante andamento è indubbio che proprio qui si racchiuda l'essenza di un'epoca che paga benessere e spensieratezza con l'intima disperazione (ne è celeberrimo simbolo il protagonista che prova l'occhio di vetro). Bravissima la Nicolai.

Maxx g 19/07/18 21:32 - 631 commenti

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Le peripezie di un uomo che pur di salvare se stesso e il proprio matrimonio è disposto anche a privarsi di un occhio. Si ride e si riflette con un Sordi in ottima forma, coadiuvato da una buona squadra di comprimari. Nel cast anche John Karlsen (membro della commissione d'esame in Una vita difficile). Piccola parte anche per Maria Grazia Buccella. Volendo trovare un difetto, forse il finale poteva essere realizzato in maniera migliore. Valido.
MEMORABILE: La cena del "riscatto" di Giovanni Alberto il quale, alticcio (eufemismo) si lascia decisamente andare.

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Keyser3 11/06/20 18:51 - 444 commenti

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De Sica e Zavattini, superato il neorealismo, si cimentano qui nella commedia di costume con buoni risultati: la satira è graffiante e spietata nel fotografare un'epoca all'apparenza leggera e spensierata in cui però chi fa il passo più lungo della gamba rischia una rovinosa caduta. Sordi riprende il personaggio de Il vedovo nel ruolo dell'imprenditore incapace di piccolo cabotaggio, ma la sorpresa più lieta la regala Elena Nicolai, all'esordio a quasi 60 anni. Musiche di Piccioni leggermente invasive ma simpatiche.
MEMORABILE: "Scusi, lei venderebbe un occhio?"

Rocchiola 4/07/20 09:41 - 952 commenti

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Ex impiegato ministeriale convertitosi in imprenditore edile vive al di sopra delle sue possibilità. Pieno di debiti ritrova l’agiatezza accettando la strana proposta di un riccone. Zavattini e De Sica rileggono l’Italia del miracolo economico e del consumismo rampante all’insegna della caricatura grottesca. Purtroppo lo spunto di partenza ha il fiato corto e non regge la lunga distanza, tanto che il film sarebbe potuto essere un ottimo cortometraggio. Sordi domina un cast piuttosto anonimo replicando personaggi noti come il vedovo Nardi, il maestro Mombelli e l'idealista Magnozzi.
MEMORABILE: La partita a tennis con richiesta di prestito; La visita alla signora Bausetti conclusa con la richiesta: "Lei venderebbe un occhio?".

Buiomega71 28/08/20 00:37 - 2899 commenti

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Unico, nel suo genere; una surreale, e grottesca apologia batailleiana intinta in un agghiacciante cinismo che rasenta la crudeltà. De Sica è assoluto maestro nel tratteggiare i vizi e le meschinità, tra un twist e un hully gully e la straordinaria sbroccata di Sordi ubriaco alla festa sulla terrazza nella quale non risparmia nessuno (come farà il Burke Dennings al party dell'Esorcista). Terrificante la Nicolai nel suo patto faustiano, irrefrenabile la marcetta "Wheels", i crucci e le paure di Sordi che si fanno tangibili e la sala operatoria parafantascientifica. Semplicemente geniale.
MEMORABILE: I piedini sotto al tavolo, tra sfilar di scarpette e facce goduriose; I marchettari; La scelta del bidet; La telefonata alla moglie nella cabina.

Paulaster 4/11/20 09:52 - 4375 commenti

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Per salvarsi dai debiti un uomo pensa di vendere un suo occhio. Il soggetto grottesco, pur essendo semplice, descrive più situazioni: i giovani desiderano la grana facile, il boom economico acceca anche chi i soldi non ha, nessuno è disposto ad aiutare in caso di bisogno. La satira di costume colpisce chi ha capito che col denaro si può fare tutto; pure lo scialacquatore Sordi, che precipita nel suo personale incubo; ottima la scelta di De Sica di far apparire la clinica come una proiezione irreale.
MEMORABILE: Sordi impietrito; “Un miliardo!”; Sordi ubriaco che insulta gli ospiti; Il figlio guardato nel letto usando un occhio solo.

Pessoa 21/11/21 21:26 - 2476 commenti

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De Sica interpreta alla sua maniera uno dei periodi più felici della recente storia nazionale raccontando le disavventure di uno sconfitto da antologia. Lo spunto, per quanto interessante ed estrememente attuale, non è sufficiente per un film intero e molte situazioni sono allungate oltre una durata accettabile provocando inevitabili cali di ritmo. Solo la straordinaria prova di Sordi, che crea l'ennesimo personaggio universale, riesce a dare un senso al film, passando dal dramma alla commedia con un'incredibile disinvoltura. Buona la prova del resto del cast. Merita una visione.
MEMORABILE: La fuga dalla sala operatoria.

Alex75 1/12/21 19:25 - 876 commenti

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De Sica mostra il lato oscuro e cinico del miracolo economico (e delle società "avanzate" e consumistiche in generale), fatto di rapporti sociali basati solo sull’avere e di arrampicatori sociali disposti a tutto pur di continuare a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Sordi veste con duttilità il personaggio del palazzinaro Alberti in tutta la sua meschina tragicità, enfatizzata dalla fotografia di Nannuzzi in molte inquadrature evocative. Suo contraltare è la terrificante moglie di Bausetti, impersonata, con inquietante efficacia, dalla non più giovane esordiente Nicolai.
MEMORABILE: “Lei venderebbe un occhio?”; "Per legge non si potrebbe vendere nulla del proprio corpo". "Già, o tutto o niente!"; Sordi e l’occhio di vetro.

Bubobubo 15/12/21 17:28 - 1847 commenti

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Il giovane Alberto Grimaldi (Sordi), come dichiara sprezzantemente lo speculatore Bausetti (Geri), è un perfetto figlio del boom economico del dopoguerra: indebitato fino al collo per voler condurre uno stile di vita ben superiore alle proprie capacità, si farà irretire dalla moglie di Bausetti (Nicolai) nel vendere una cornea al marito guercio... Fulminante satira di costume di De Sica che, nonostante le evidenti limitazioni narrative, riesce a restituire in tempo reale il quadro di un'Italietta arricchita diretta allo sfascio. Tutti i nodi stanno già per venire al pettine...
MEMORABILE: La proposta indecente; Ll ricevimento di ripicca.

Siska80 24/12/21 17:31 - 3714 commenti

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Pur avendo uno snodo in effetti esiguo, il film si rivela notevole per l'efficacia con la quale l'arguto De Sica evidenzia la totale mancanza di valori della società di quel periodo, interessata solo a far soldi (o a non perderli, come il caso del protagonista, per il quale non si riesce a provare empatia giacchè non vende un occhio per una giusta causa, ma per un motivo scelleratamente inconcepibile). Eccellente performance di un Sordi in gran forma, ritmo in costante crescendo, finale amaro tremendamente attuale che fa riflettere sulla vacuità del genere umano.
MEMORABILE: La processione; La virago; L'incidente da inventare.

Ira72 19/05/22 09:03 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Meno conosciuta rispetto ad altre pellicole del genere, vale la pena non fosse altro per il connubio De Sica (alla regia) Sordi (attore). Davvero riuscita l'impronta talvolta comica che fa capolino qua e là durante una sceneggiatura che tratta un tema assai drammatico: l'essere disposti a tutto pur di salvare opulenti apparenze (con epilogo amaro). Il nostro Albertone diverte grazie al talento innato, ma anche il resto degli interpreti è centrato. Ritmo scorrevole. Parrebbe un film leggero (e per certi versi lo è anche) ma, in realtà, gli spunti di riflessione sono molti.

Silvia75 26/08/22 23:02 - 154 commenti

I gusti di Silvia75

Roma 1963: gli anni del boom economico. Giovanni per il tenore di vita troppo alto è sul lastrico ma una signora gli farà una proposta da cinquanta milioni di lire (una cifra enorme, allora). Dietro l'apparenza della commedia si cela un film di denuncia sociale e il dramma di un uomo incompreso. Il film ha qualche analogia con Buñuel nella descrizione dell'ambiente alto borghese. Alberto Sordi eccellente. De Sica, come sempre, bravissimo. Bella l'ambientazione, le scenografie e i costumi.
MEMORABILE: La scena del party sul terrazzo a casa di Giovanni; Il finale.

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Nando 15/08/23 23:53 - 3806 commenti

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Un facoltoso ma indebitato imprenditore, schiavo di una moglie frivola (la meteora Canale), per appianare i suoi debiti preferisce vendere un occhio al suo finanziatore. Un'amara parabola in cui il binomio Sordi/De Sica mostra il suo lato più cinico e cattivo, privo di quella forma di commedia che aveva caratterizzato altre pellicole. Sordi è sempre un cavallo di razza.
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  • Discussione Il Dandi • 29/07/10 13:11
    Segretario - 1488 interventi
    Complimenti a Ellerre per i campi da tennis! Ma sono gli stessi del Profumo della signora in nero?
  • Discussione Zender • 29/07/10 16:04
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    Questo possiamo magari chiederlo a Andygx, visto che la Signora è una sua ex...
  • Discussione Andygx • 2/08/10 21:28
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    Il campo da tennis non sembra lo stesso: troppa vegetazione attorno!

    Da "Il profumo della signora in nero"...

    Ultima modifica: 3/08/10 11:44 da Zender
  • Homevideo M.shannon • 29/05/14 08:02
    Disoccupato - 310 interventi
    Dvd Terminal Video (fotogramma minuto 21:18)

    Ultima modifica: 29/05/14 16:48 da Zender
  • Musiche Samuel1979 • 28/07/18 00:43
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Non mi pare sia stato scritto in questa sezione, ma il brano dei titoli di testa è "Wheels" di Billy Vaughn", del 1961
  • Discussione Raremirko • 20/01/19 22:05
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Un De Sica anomalo ed al suo meglio, che in soli 84 minuti dice tutto e pure al meglio, usando un Sordi fenomenale.

    Colpisce ancora dopo più di 50 anni, colpisce ancora bene (le scene con l'occhio, o anche la mentalità alla base), l'atmosfera che tira è pesantina e non concordo con chi dice che il film è lento.

    Tirando le somme, mi sa che il boom abbia fatto più male che bene.

    E, si, l'italiano medio non cambia mai; ottimo anche lo script di Zavattini.

    Film agghiacciante anche perchè vero.
  • Homevideo Rocchiola • 4/07/20 09:44
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il DVD delle Filmauro uscito nel 2007 ma ancora reperibile a prezzi medio-bassi offre un master di qualità masterizzato in HD con audio rielaborato in dolby digital 5.1. Le immagini in un bianco-nero brillante contrastato sono pulite e piuttosto dettagliate per un prodotto SD. L'audio è chiaro ma non molto potente. 
  • Discussione Buiomega71 • 28/08/20 10:48
    Consigliere - 25892 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Unico nel suo genere, incredibilmente sorprendente (credevo di assistere ad una commedia agrodolce tipica del periodo e mi ritrovo tutt'altro), cinico, cattivissimo, surreale, grottesco e allucinato apologo batailleiano di una cattiveria che rasenta la crudeltà.

    De Sica è narratore straordinario, disincantato, intensissimo, vero e proprio genio del surrealismo (lo script non avrebbe sfigurato in un opera di Marco Ferreri), che con sorriso beffardo racconta delle meschinità, delle miserie, delle umiliazioni di un Sordi in uno dei suoi ruoli migliori, azzecando momenti cultissimi, tra un twist e un hully gully, sempre in bilico tra farsa amarissima e realismo lancinante.

    Il film si apre già con l'irresistibile motivetto tormentone "Wheels", e De Sica già proietta lo spettatore nell'italia del boom, con le sue menzogne e le sue manie di grandezza, per poi sfociare nella follia, in un prefinale quasi parafantascientifico che fa orbitare il film in una dimensione incubotica e stralunata.

    In mezzo feste e bagordi post Dolce vita (la straordinaria sequenza dei piedini fatti sotto il tavolo, tra sfilar di scarpette femminili e facce goduriose) dove Sordi , ubriaco, sbrocca in un momento di gran cinema  da tramandare ai posteri, vomitando cattiverie e spiattelando in faccia ai suoi ospiti -finti amici- la cruda verità, in una parentesi di meraviglioso cinismo (mi son venuti in mente gli sbotti facsimili, al party, di Burke Dennings nell' Esorcista), mogli venali e pretenziose, palazzi in costruzione (dove ci scappa pure il morto) e squallide arrampicature sociali.

    E De Sica rincara la dose con i marchettari in piazza , la parola "froci" (rara da sentire in un film dell'epoca), il diabolico patto faustiano con la terribile mater della Nicolai (e di momenti da antologia come la scelta dei bidet o Sordi che, all'inizio, crede che la maliarda voglia fare sesso con lui, in realtà la posta in gioco è ben più terrificante e decisamente più inquietante), e i crucci, che pian piano diventano paure e angoscia, di Sordi che trasmettono ansia anche nello spettatore (l'amarissimo momento della telefonata disperata alla moglie nella cabina telefonica, il panico che attanaglia Sordi una volta entrato nella sala operatoria).

    Andirivieni di situazioni nerissime e angustiose (la visita dall'oculista che sembra una pre cura Ludovico di kubrickiana memoria, Sordi che giocherella con l'occhio di vetro ripreso dalla Nicolai come se fosse un bambino, la cifra da pattuire per il macabro accordo con Sordi che se ne esce con "un miliardo!", dove prima cade il gelo, eppoi le crasse risate della coppia offerente, la fuga di Sordi in ascensore, il suo costante  e umiliante chiedere prestiti a chiunque, l'espressione impietrita e inebetita di Sordi quando la Nicolai le fa la proposta indecente e raccapricciante, la processione verso la basilica a piedi nudi, le rovinose cadute di Sordi con in mano l'ombrello e quella del fantino ) in una delle opere più originali e bizzarre del nostro cinema che fu.

    Particina per la Buccella nei succinti panni della provocante segretaria dello "strozzino" e la matrona della Nicolai è un incubo ossessivo tra fredezza implacabile e sulfurea capacità di convizione.

    Come sempre di rara suggestione la fotografia dell'immenso Armando Nannuzzi.

    Semplicemente e beffardamente geniale.
    Ultima modifica: 28/08/20 21:01 da Buiomega71
  • Curiosità Zender • 16/03/21 16:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=250]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/ilboom250.jpg[/img]
  • Discussione Alex75 • 7/07/22 13:56
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Credo che questo film di De Sica sia la rappresentazione più cinica e riuscita (con risvolti inevitabilmente drammatici sotto l'atmosfera apparentemente leggera) della diffusa tendenza a vivere al di sopra dei propri mezzi e delle proprie capacità, anche spendendo "un occhio della testa" (espressione che mi è venuta spontanea assistendo alle vicende di Giovanni Alberti) per dimostrare di essere quel che non si è e per poter ostentare un prestigio con cui si cerca di supplire alla mancanza di altre qualità (prestigio che, peraltro, visto lo squallore e il materialismo gretto dell'ambiente in cui Alberti cerca di inserirsi, non sembra gran cosa, almeno ai miei occhi).
    Ultima modifica: 7/07/22 13:56 da Alex75