Adam Sandler, che in questo film recita in modo più compassato del solito, è un famosissimo cuoco, sposato con una Tea Leoni (il personaggio più riuscito, si pensi alle assurde sessioni di jogging) da manuale delle moderne nevrosi. Assumeranno come governante la bella e brava Paz Vega. Lui, come detto, è uno dei cuochi più affermati e acclamati della città, con una autentica passione per la cucina (si veda la preparazione di uno dei panini più buoni della storia: provare per credere). Film ben recitato.
Commedia agrodolce made in nevrotic U.s.a.! Innegabile la buona prova recitativa di tutti gli interpreti, che riescono a trasmettere tutto il senso di frustrazione della famiglia medio borghese. A tratti la Leoni ricorda una strepitosa Annette Benning, specializzata in ruoli nevrotici, ed anche Sandler è molto convincente. Uniche pecche della pellicola sono la sua lentezza in certi frangenti e talune, dovute, cadute sentimentali, immancabili nella commedia. Finale nient'affatto male.
Commedia di James L. Brooks incentrata sulla diversità degli idiomi che genera difficoltà di comunicazioni interpersonali. Ma nella famiglia dei protagonisti non è solo la lingua a creare problemi...Purtroppo il doppiaggio di un film del genere è difficoltoso e non rende al meglio l'essenza di un film abbastanza riuscito anche se penalizzato da una sceneggiatura troppo prolissa che produce un'opera dal ritmo non uniforme e con alcuni tempi morti. Buona la prova del cast, con un misurato ed efficace Adam Sandler.
Riuscita davvero questa commedia dove ogni attore è al giusto posto e la regia procede sicura senza inventarsi stramberie. Certo, l'innata simpatia della Vega e della bambina che interpreta la figlia donano un tocco speciale ma non sono da meno la tormentata compostezza di Sandler, le nevrosi della Leoni e le figure della loro figlia e della nonna. Niente di clamorosamente nuovo ma tra piccole /grandi nevrosi e problemi sociali esposti col dovuto tatto c'è modo di divertirsi ed assistere ad alcun scene da manuale. 3 pallini e mezzo.
MEMORABILE: Il dialogo a tre il marito, Flor e la bambina che fa da traduttrice.
Finalmente una commedia con uno sguardo non banale sulle nevrosi piccolo-borghesi. Non privo di qualche momento di stanca, il film può comunque contare su un cast ben assortito che fornisce delle buone (in certi casi ottime) interpretazioni. Proprio questa eterogeneità di attori di stampo differente, fra cui un Sandler stranamente compassato, una fantastica Leachman e una simpaticissima Paz Vega, conferisce al film più credibilità. Il doppiaggio italiano, pur togliendo qualcosa all'originale, si apprezza.
MEMORABILE: "Mamma! Non è neanche mezzogiorno!" - "Veramente..."
Commedia un po' sentimentale e un po' dramma familiare, ben riuscita soprattutto grazie alle splendide interpretazioni dei protagonisti. Sandler, in versione più seria del solito, sorprende in positivo; la Leoni nevrotica ed esaurita è bravissima; Paz Vega semplicemente adorabile, perfetta in ogni sua espressione o gesto. Il ritmo lascia un po' a desiderare, troppo lento per una durata così lunga, ma sono molti i momenti che si ricordano e che emozionano. Notevole.
Delicata ma anche profonda commedia incentrata non solo su due linguaggi diversi ma su due diversi modi di concepire la vita: da una parte abbiamo una coppia di successo (un Adam Sandler per una volta misurato e una Tea Leoni nevrotica) e dall'altra una domestica dai saldi valori umili (una Paz Vega bella e intensa con figlia). Trama non così scontata come potrebbe sembrare e comparto attoriale decisamente azzeccato. Alcune battute brillanti arricchiscono un buon film.
Una famiglia in crisi trova una badante di origini messicane che cambierà loro la vita. Ci si poteva aspettare una commedia brillante ricca di situazioni comiche e invece tocca sorbirsi un polpettone di due ore fatto di vorrei ma non posso che fanno venire il latte alle ginocchia. La verve di Sandler è completamente sprecata al servizio di una sceneggiatura che vorrebbe osare ma che alla fine non dice nulla. La versione italiana probabilmente non aiuta a comprendere i giochi di parole, ma nonostante questo la sostanza è poca.
Non esattamente una commedia (o almeno non nel senso più comune del termine) ma piuttosto un connubio tra family, romance ed elementi di commedia dovuti alla simpatia di Sandler (e la suocera) e all'isterismo caricaturale della Leone/moglie; oltretutto il finale è più tipico del dramma. La durata è decisamente eccessiva in rapporto a quello che deve comunicare la pellicola, la regia è nella media, il soggetto singolare e curioso soprattutto per quel che riguarda lo stratagemma dell'incomunicabilità dovuta alla barriera linguistica della prima parte. Non fa del tutto centro.
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