Più sceneggiata che poliziesco, il film di Nello Rossati (che si firma Nello Ferrarese) mette in scena il sequestro di un bambino per mostrare quant'è grande il cuore di Napoli. Tant'è vero che i veri delinquenti sono francesi, mentre chi li combatte sono i contrabbandieri locali guidati dal guappo Don Raffaele (Pino Mauro con look da cantante Anni Sessanta, che quando compare in scena la prima volta farà scompisciare più d'uno). Il vero padre del piccolo è un ingegnere ricco e senza attributi, così la madre si rivolge all'ex promesso sposo (Don Raffaele, per l'appunto) per cercare di uscire dalla drammatica situazione. E' da qui...Leggi tutto che comincia la parte migliore del film, la più folcloristica e interessante, con l'identikit del sequestratore francese passato a mezza Napoli (che commenta all'unisono: "Che facc’emmerda") e belle inquadrature tra i più poveri quartieri partenopei. Pino Mauro, mai uno scatto d'ira o un comportamento sopra le righe (in fondo il figlio non è suo...) si concede un'unica stornellata in compagnia e per il resto entra nei panni di un capocontrabbandiere umano e di buon cuore, poco in sintonia solo con la perfida moglie che, vedendolo con la sua ex, non ci mette molto a malignare. La polizia è virtualmente assente, così come le sparatorie, gli inseguimenti e tutto ciò che di solito non manca in un poliziesco. La colletta dei contrabbandieri che si "autotassano" per pagare il riscatto è l'ennesima dimostrazione del tentativo di distinguere profondamente tra criminali "buoni" e criminali "cattivi". Napoli è anche questo.
Una buona sceneggiata, anche se il protagonista canta una sola canzone ("Maria", molto bella tra l'altro). Il tema di fondo è classico ma la regìa di Rossati è di buon livello e qualche sequenza fa pensare al cinema di serie A... Ovviamente perfetto per la parte Pino Mauro, solito fautore della camorra "buona", con i contrabbandieri che arrivano addirittura ad auto-tassarsi pur di raggranellare i 50 milioni che servono per pagare il riscatto del bambino rapito (commento di Mauro a riguardo: "Chista è Napoli!")... Nel suo piccolo, un film riuscito.
Il film appariva all'epoca già troppo antico: i tempi dei gauappi stavano inesorabilmente tramontando, ma chiunque abbia vissuto l'adolescenza a Napoli negli anni 70 non può dimenticare quelle figure pittoresche che sovraintendevono i quartieri più poveri. Non si discosta dalla realtè quindi il look assurdo del guappo Pino Mauro (vero uomo d'onore, nella vita di carcere). Disegnando la Napoli che se ne va il regista regala dei momenti di pura malinconia, che bene fanna ai cuori degli emigranti. Sia detto una volta per tutte: erano film per nostalgici!
MEMORABILE: La canzone "Maria" è bellissima, con quell'accompagnamento finto pop genere; cripto pop...
Bellissimo esempio di cine-sceneggiata. Tra melò oscuro e noir classico si erge la figura del guappo magistralmente interpretata dal grande Pino Mauro, fuorilegge per colpa del destino ma dal cuore nobile che cercherà di salvare il figlio della sua ex-fiamma, rapito da criminali senza scrupoli. Affresco di una Napoli che non c'è più, meravigliosamente malinconico, oscuro ma pieno di speranza. Sicuramente il miglior film del regista e di Pino Mauro.
MEMORABILE: Raffaele (Pino Mauro) incontra i suoi ex musicisti di notte e canta "Maria", una delle sue canzoni più belle.
Più che una sceneggiata è un buon noir-poliziesco alla napoletana. Pino Mauro ha la faccia giusta per interpretare il personaggio di Don Raffaele (guappo-contrabbandiere dal cuore buono). Quasi sempre circondato dalla sua folle malinconia e dei suoi flashback per la sua ex compagna Maria. Vediamo qualche scena d'azione e una sceneggiatura degna per un tipo di cinema di questo genere. Una trama notevole condita da noir, azione e un po' di sentimento. Pino Mauro avrebbe pototo fare molte più cose nel mondo del cinema, peccato.
MEMORABILE: Ovviamente la sequenza in cui Pino Mauro canta la canzone "Maria" (roba da brividi, anche senza esser fan di questo genere musicale).
Discreto film vecchio stile (la camorra "buona" contro..u. n gruppo di francesi dilettanti ma spietati). Non manca una sotto-trama "amorosa". Buona la prova di tutto il cast, in particolare di Pino Mauro che offre anche una sola (ma memorabile) prova canora. Da vedere soprattutto se siete appassionati di questo sottogenere e di un cinema italiano ormai scomparso.
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HomevideoGeppo • 29/04/10 15:50 Call center Davinotti - 4285 interventi
Ecco a voi la rara fascetta VHSSSV STAR VIDEO di "I figli non si toccano" direttamente dalla Geppo collection.
DiscussioneGeppo • 29/04/10 19:40 Call center Davinotti - 4285 interventi
Se non sbaglio la locandina postata a sinistra (sulla scheda del Davinotti) è proprio quella del film "La pagella"... infatti a sinistra si vedono Marc Porel (con pistola in mano) e a destra Mario Trevi (che abbraccia il figlio) protagonisti del film in questione.
...e Pino Mauro dov'è?