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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Esaurito il filone Vietnam, tocca alle varie stagioni della Guerra nel Golfo a fare da sfondo alle avventure dei soldati americani. Jarhead (testa di barattolo) vengono chiamati i marines, e la storia di un platone che parte e combatte (brevemente) nel conflitto che porterà alla ritirata dal Kuwait delle truppe di Saddam Hussein diventa l'occasione per mettere in scena il consueto abuso di luoghi comuni sulle truppe d'attacco. Sam Mendes, che dirige il film partendo dal romanzo scritto dal marine protagonista (interpretato nella pellicola da Jake Gyllenhaal), si ritrova tra le mani una vicenda di rara inconcludenza. Già l'incipit-omaggio a FULL METAL JACKET...Leggi tutto riflette una preoccupante mancanza di idee, ma poi JARHEAD riesce a fare anche di peggio: non esiste una sola scena memorabile (forse giusto l'immagine della notte illuminata dal fuoco dei pozzi petroliferi che bruciano), non c'è vera azione, i dialoghi sono terribilmente banali e si respira una vacuità di fondo che lascia esterrefatti. Non solo. JARHEAD non dice niente di nuovo, ma nemmeno riesce ad assemblare qualche discreta scena pur rubando a piene mani da un filone ricco. E la chiusa finale è lo specchio di un'ingenuità generalizzata che indispone perché messa in scena con pomposa supponenza, come se davvero si stesse scrivendo una pagina importante di cinema bellico. Mancano l'armonia, lo spettacolo (un paio di fugaci scontri a fuoco), il ritmo... Le uniche qualità sono a dovute all'ampiezza dei mezzi produttivi. Due ore, per un simile polpettone senz'anima, sono palesemente eccessive.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Fele 21/12/07 09:31 - 43 commenti

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Il film inizia scimmiottando Full Metal Jacket (col sergente urlante) e prosegue molto meno a tesi, rispetto al film di Kubrick. Fortunatamente l'idea dell'assurdità della guerra c'è, ma non tanto in senso pacifista, quanto in quello della stranezza tout-court: i giovani iniziano e finiscono la loro impresa bellica senza neanche sparare un colpo. Per alcuni di loro sarebbe stata l'occasione della vita, l'unica opportunità di fare qualcosa che contasse. Ma sinceramente non si sa molto bene quali siano gli scopi di tutto ciò.

Pigro 1/03/09 10:00 - 9623 commenti

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Un marine americano (ottimo Gyllenhaal) dopo l'addestramento partecipa alla prima guerra nel Golfo. Mendes ambisce a creare il grande film antimilitarista dell'Iraq in parallelo con quelli sul Vietnam, peraltro citati (acuto l'uso di Apocalypse now per incitare le truppe!). Riesce a creare belle atmosfere, in particolare quando vediamo le truppe aggirarsi in un deserto metafisico senza mai vedere il nemico (notevole l'apparizione del cavallo sotto la pioggia di petrolio). Ma gli mancano una storia davvero consistente e il senso epico.

Megatone 23/04/10 08:32 - 56 commenti

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Esagerazione su esagerazione si arriva alla fine di un film che non si capisce dove voglia andare a (s)parare. È una versione bellica di Porky's? Un omaggio a Full metal jacket? Un saggio sull'impotenza maschile (masturbazione, mogli insoddisfatte, fucili che non sparano mai)? Il messaggio rimane intrappolato in un Jake Gyllenhaal totalmente fuori ruolo che va bene a fare il Bareback Cowboy, ma come marine è convincente quanto Rocco Siffredi nella parte di padre Pio.

Enzus79 30/10/10 21:17 - 2864 commenti

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Inizia come quel capolavoro di Full Metal Jacket e sembra che si sviluppi come Three Kings, ma purtroppo questo film ha poco o niente di originale. Jamie Foxx è un improbabile sergente dei marines. Scene da ricordare quelle dove si bruciano le cisterne di petrolio e dove i soldati guardano Apocalypse now.

Belfagor 30/09/10 11:22 - 2689 commenti

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Decisamente al di qua del bene e del male (della guerra vera non si vede che l'ombra), è un film che coniuga una visione molto freudiana dell'impotenza maschile e un approccio molto porkyiano agli eventi narrati. A modo suo, porta l'estetica quasi riefenstahliana del machismo a livelli parossistici e grotteschi. Si potrebbe parlare di un (più modesto) Deserto dei tartari in salsa americana. Gyllenhaal appare un po' spaesato fra latrine chimiche e sergenti istruttori à la Hartman.

Galbo 1/10/10 05:47 - 12372 commenti

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La vita di un gruppo di marines nelle retrovie di un fronte di guerra in attesa del momento della battaglia. La visione di Sam Mendes non è originale ma ben realizzata a partire da un’efficace resa fotografica (con alcune immagini decisamente suggestive) alla buona colonna sonora e non ultima alla realistica prova di un gruppo di buoni attori. Il limite del film è però quello di presentare personaggi troppo stereotipati e tradire in definitiva una visione manichea della realtà.

Capannelle 7/10/10 10:31 - 4394 commenti

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Film che ha avuto uno scarso successo e si capisce il perché. Mendes cerca di fargli un minimo di personalità, si barcamena tra satira e denuncia, ma non ci riesce. Musica rap, bagliori notturni e tramonti suggestivi non bastano a coprire le magagne di concetti già visti e ripresi senza vigore. E non è tanto questione di attori, il casting mi pare adeguato anche se Gyllenhaal onnipresente sulla scena è un po' eccessivo.

Mark 28/01/11 02:09 - 264 commenti

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Film sull'inutilità della guerra o sull'ormai anacronistico senso bellico dei marines? Una risposta certa sfugge. L'unica verità da estrapolare è che le guerre lampo esistono solo quando gli interessi in gioco sono raggiungibili in tempi brevi. Quando questi interessi si impantanano nella necessità di una occupazione politica semipermanente allora la guerra è tutto, fuorchè un lampo. In Iraq infatti si combatte ancora dopo 9 anni. Film inutile, prevedibile, ritmo e sceneggiatura sono paccottiglia.

Mickes2 28/12/12 23:16 - 1670 commenti

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Di molto lontano dalle pellicole che cita e omaggia (Apocalypse now, Il cacciatore, Full metal jacket) è però un buon film di guerra con alla base i temi classici (cameratismo, amicizia virile, orgoglio e dignità nella battaglia per la causa) in grado di scalfire la superficie grazie alla sua aria nostalgica e antimilitarista che non cade nella retorica Spielberghiana e mostra, attraverso un impianto estetico di prima categorica (fotografia di Deakins), l’assurda vita del militare. Estrapolabili alcune sequenze da standing ovation.

Luchi78 30/06/14 22:22 - 1521 commenti

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Alternanza di momenti epici con altri zeppi di stereotipi del caso. Non che manchi il coinvolgimento nella storia o non si avverta la tensione del soldato in attesa di sparare l'agognato primo colpo, ma la ricerca insistente dell'atmosfera tipica di film capolavoro del genere, come Apocalypse now e Full metal jacket, fallisce miseramente il suo intento e si trasforma in fastidioso scimmiottamento. Jake Gyllenhaal è un buon interprete, ma manca di quell'inquietudine tipica del soldato segnato dalla guerra. Poco incisivi i comprimari.

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Zardoz35 28/01/15 14:22 - 290 commenti

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Uno dei film più inutili e noiosi sull'argomento bellico contemporaneo. L'unico sprazzo è all'inizio con l'istruttore carogna, poi si attende per quasi due ore che i marines entrino in azione, oppure un agguato a sopresa iracheno, o anche solo qualunque parvenza di azione. Nulla di tutto ciò; l'unica volta che il protagonista/cecchino potrebbe far fuori qualcuno lo stoppano un attimo prima. Tra gli attori decisamente fuori posto Gyllenhaal (sarebbe più a suo agio a fare il commesso di un market), bravini Foxx e Sarsgaard.

Jurgen77 28/02/17 13:30 - 629 commenti

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Ennesima pellicola sulle guerre in Iraq-Afganistan degli ultimi decenni. Si "clona" il capostipite del film di guerra moderno che è Full metal jacket. Stesso incipt, la preparazione, gli scherzi da caserma, il soldato idiota, l'esaltato, il debole... per poi arrivare alla battaglia (qui poca per la verità) e le solite morti tragiche dei salvatori della patria che da immortali guerrieri diventano carne da macello senza tanti fronzoli. Belle scene e buon dispiegamento di mezzi (militari e non), ma il tutto è già visto.

Saintgifts 1/03/17 11:14 - 4098 commenti

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Non l'ho apprezzato ma credo abbia almeno un merito: dare dei marines un'immagine diversa da quella a cui molti film ci hanno abituato, a partire dal nome "testa a barattolo". Penso dipenda dal fatto che il film è tratto dall'autobiografia del protagonista, ex marine. La parte che descrive l'addestramento delle reclute è molto simile ad altre già viste (e molto più incisive), mentre i rapporti tra commilitoni, sulla scena di guerra, qualcosa di nuovo dice, specie nei riferimenti alle compagne lasciate a casa. Buona la fotografia.

Marione 25/03/17 19:39 - 103 commenti

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Se non paragonato alle pellicole a cui sembra rendere omaggio, è un film bello e particolare: i soldati saranno traditi dalle compagne distanti e dalla loro stessa guerra, dove non spareranno un colpo... alla fine, poi, il messaggio è chiaro: chi ne uscirà felice? Il soldato con solida famiglia, l'alto ufficiale che crede veramente nel suo lavoro, l'idiota che urla tutto il tempo e, soprattutto, l'ex fuorilegge marchiato a fuoco non solo fisicamente, ma nella sua identità. Il protagonista ha faccia ed espressioni perfette, qualunquista nato.
MEMORABILE: La testa contro la lavagna; Il Natale stile Porky's; Il video porno della moglie; Il funerale.

Daniela 8/04/20 23:18 - 12606 commenti

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Déja vu come se piovesse: un ripasso iniziale di Full Metal Jacket, più d'un omaggio a Apocalipse Now, un accenno al Cacciatore poi risolto in burletta, qualche scherzo tra commilitoni stile MASH: forse era l'unico modo per mostrare la prima guerra del Golfo nell'ottica di un gruppo di marines impegnati contro nemici invisibili e presunti nemici ridotti a mozziconi o evanescenti come miraggi in Lawrence d'Arabia. Resta il rammarico che a tanta cura formale (la fotografia in toni high-key è splendida) non corrisponda una trama più interessante e una definizione dei caratteri meno stereotipata.
MEMORABILE: La scoperta della fila delle carcasse d'auto; La pioggia di petrolio con i pozzi in fiamme; Il cavallo.

Noodles 3/04/21 23:49 - 2196 commenti

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Film di guerra completamente inutile in cui l'unica novità è il trasporto della scena dal consueto Vietnam alla Guerra del Golfo di Saddam Hussein. Sam Mendes copia tutto quello che può copiare, saccheggiando dai film più noti del genere (citazioni a Full Metal Jacket a fiumi) tutti i cliché possibili immaginabili, dal sergente istruttore duro al debole della compagnia passando per una serie di personaggi stereotipati. Dialoghi infarciti di parolacce messe più per mancanza di idee che per realismo. Poca l'azione degna di questo nome. Film di una banalità sconfortante.

Giufox 12/05/21 10:51 - 324 commenti

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Tralasciando incipit e finale dove citazionismo e cliché abbondano, la lunga attesa nel deserto e i notturni danteschi tra i pozzi petroliferi in fiamme, brillano di luce propria: complici l'ottimo lavoro di fotografia (tra high key e chiaroscuri pittorici) e montaggio (maestro Murch non sbaglia mai). Mandas riesce anche a trasportare parte degli acuti antimilitaristi e dei blackout psicologici del libro, senza scivolare nel pathos da soap-opera dei film precedenti, ma facendo semplicemente quello che gli americani sanno fare meglio: action movie. Bravi Gyllenhaal e Sarsgaard.
MEMORABILE: Il cavallo inzuppato di petrolio che girovaga nel deserto infuocato; La festicciola natalizia; La sequenza nella torretta dell'areoporto.

Gottardi 14/05/21 10:47 - 394 commenti

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Plotone di marines nella Guerra del golfo passa un anno senza vedere il nemico. Poi arriverà il momento. Collage preso da film sul Vietnam che non è neanche male, se si accettano grondante machismo, slogan patriottici e soldataglia. Non manca niente, dal sergente istruttore con delirio di onnipotenza al marine con tare psicotiche e quello occhialuto imbranato, al protagonista in crisi. I marines passano il tempo a litigare, ad esibire fesse prodezze e farsi riprendere dai superiori. Confezione comunque buona, dall’interpretazione di Gyllenhaal alla fotografia assolata.
MEMORABILE: I pozzi di petrolio in fiamme.
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  • Homevideo Xtron • 9/02/12 11:47
    Servizio caffè - 2147 interventi
    L'edizione dvd Universal propone i seguenti contenuti speciali:

    - Commento al film del regista
    - Commento al film dello sceneggiatore e dell'autore del libro
    - Le fantasie di Swoff
    - Scene eliminate con il commento del regista

    Durata 1h57m42s (immagine a 19m46s)

    Ultima modifica: 12/03/15 07:36 da Zender
  • Discussione Vito • 12/04/16 16:40
    Fotocopista - 92 interventi
    Il film ha due seguiti:Jarhead 2 Field of Fire e Jarhead 3 Sotto assedio.Non all'altezza dell'originale ma comunque bei film d'azione.