Shutter - Film (2004)

Shutter
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Le intrusioni spiritiche e le influenze malefiche sulle fotografie sono sempre state parte integrantedell’ondata horror orientale d'inizio millennio. SHUTTER è il primo film che le porta in primissimo piano costruendovi intorno l'intera trama. Il prodotto è thailandese (siamo dalle parti di Bangkok), ma sembra uscire direttamente dalla fucina giapponese che ha dato origine a THE RING e ai suoi epigoni: ritroviamo lo spettro femminile in vestaglia bianca coperto dai lunghi capelli neri e un po’ tutti i luoghi comuni che hanno originato un vero e proprio filone. Tematiche, inquadrature e atmosfere sono sempre gli stessi,...Leggi tutto e così THE SHUTTER non può certo ambire al titolo di film più originale del momento. Si limita a manipolare diligentemente il materiale a disposizione senza strafare e pensando a gestire al meglio la tensione e i momenti clou. Riuscendoci anche bene, peraltro: è innegabile che ci si spaventi più volte, durante la visione, e che il perfetto uso del suono contribuisca a far crescere la tensione notevolmente. Sveltendo i ritmi solitamente sonnacchiosi tipici dell'horror orientale, i due giovani registi tailandesi dal nome impronunciabile dimostrano di aver capito cosa spesso penalizza i film locali e puntano innanzitutto a terrorizzare senza annoiare, infischiandosene di lavorare troppo sull'inventiva di alcuni effetti. La storia è semplice, basica, e prevede che il fantasma di turno sia una ragazza timida che si era innamorata del protagonista. A farne le spese sono quest'ultimo e la sua nuova girlfriend. Tutto qui o quasi. Il resto sono locali claustrofobici e fotografie enigmatiche (una Polaroid non la puoi falsificare, quindi è tutto vero!), buio e colpi di scena. Paradigmatico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Lercio 26/03/07 13:20 - 232 commenti

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E' curioso come un film che per quasi tutta la durata sembra il solito ghost movie riesca, con una sola idea, a diventare un film di sicuro interesse. La trovata finale di quest'opera è davvero eccezionale. Senza essa sarebbe stato un film da dimenticare in poche ore.

Sadako 26/03/07 21:26 - 177 commenti

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Solita storia del fantasma vendicativo, della coppia perseguitata e del tentativo di trovare una via di fuga. Piccolo tocco di originalità le foto dei fantasmi, molto reali, che hanno dato lo spunto alla realizzazione della pellicola. La sequenza dei fatti risulta però molto confusionaria, con omissioni (le prime due morti dovute al fantasma non vengono fatte vedere) e una cronologia non chiara. Bellissimo il colpo di scena finale, anche se prevedibile da parte di chi segue con accanimento i film del genere.

Undying 27/03/07 18:01 - 3807 commenti

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Si parte prevenuti, infilando il DVD nel lettore: "sarà la solita zuppa a base di spettri orientali". Invece si resta sorpresi per la realizzazione di un film che ha pure il coraggio di utilizzare vere (anche se probabilmente "finte") foto di spettri. L'interpretazione degli attori è davvero notevole e la regia non perde mai colpi, soprattutto sviluppandosi "linearmente" e senza alterazione del genere (ibrido commedia o action). Momento da pelle d'oca quando lo "shutter" entra in azione in una stanza buia: il sibilo-flash penetra nel cervello..

Close2me 3/04/07 10:32 - 4 commenti

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L'opera thriller/horror del tandem registico Banjong Pisanthanakun/Parkpoom Wongpoom non trasuda originalità e, di certo, non affonda le sue radici tematiche in paure postmoderne à là Pulse. Ma questo viaggiare anacronisticamente sui binari di un'arte tradizionale come la fotografia sembra rivelare a priori le intenzioni degli autori: un classic horror ben scritto, che regali brividi con mestiere ed onestà. Operazione (paura) riuscita, grazie anche a una fotografia terribilmente curata.

Almayer 18/09/07 17:32 - 169 commenti

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Delizioso film horror thai. Un fotografo si accorge che nelle sue foto appare qualcuno che non ci dovrebbe essere... Ben interpretato, ben girato, con una buona sceneggiatura e un finale strepitoso, oltre a svariati momenti che fanno saltare sul divano. Certo, non originalissimo, ma i legami agli stilemi dell'horror jap pur essendo presenti non rovinano la visione. Ottimo horror, raccomandatissimo, da non guardare da soli.

Capannelle 24/12/08 19:12 - 4411 commenti

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Un discreto prodotto che si inquadra negli stilemi dell'horror moderno, per incastri temporali, espressioni e tormenti dei protagonisti, sapiente uso del sonoro. La storia non riserva grosse sorprese ma è condotta con cura e offre una buona cifra di tensione. Forse perché seleziona spunti più classici che splatter e un credibile equilibrio tra mondo reale e immaginato, volendo anche tra delitto e castigo. Attori bravi, fotografia oltre la media. Tre pallini.
MEMORABILE: Un paio di apparizioni sulla strada.

Daniela 3/02/09 17:43 - 12662 commenti

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Per quasi tutta la sua durata, mi è sembrato di assistere ad un horror orientale non molto originale (le foto con i volti sbiaditi, il fantasma con i lunghi capelli neri ecc.), che però suppliva alla carenza di idee con la forma: ben girato e con una buona fotografia, discretamente interpretato, con qualche scena suggestiva (in particolare quella nella camera oscura). Tuttavia il colpo di scena finale, inaspettato anche se gli indizi non mancavano, è un colpo d'ala che fa uscire il film dall'anonimato e lo fa ricordare a lungo.
MEMORABILE: Tutta la parte finale (tallone d'achille di tanti horror) è qui la parte migliore.

Macguffin 4/11/10 19:29 - 124 commenti

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Horror thai non innovativo ma davvero ben fatto. Nell'oscurità si nascondono fantasmi, così come i sensi di colpa nell'inconscio. Ma tutto è destinato ad affiorare... I due registi maneggiano abilmente tempi, montaggio, musiche e fotografia per condurci dall'inquietudine allo spavento, fino ad un finale a sorpresa tanto particolare quanto agghiacciante. Numerose le scene da sognarsi la notte.
MEMORABILE: Tutta la parte finale in un crescendo di sorprese; “Fondamentale è la vostra prospettiva”, dice il professore a proposito di fotografia...

Metuant 29/10/10 23:02 - 456 commenti

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Nato sulla scia della dilagante moda del j-horror, questo è uno degli esponenti migliori nel suo genere poiché riesce nell'intento che sempre più spesso film ben più blasonati falliscono, ovvero quello di spaventare. La storia non è eccezionale ma comunque valida e il modo in cui è trattata funziona. Inoltre, le scene che trasmettono autentica inquietudine per una volta non si contano sulle dita di una mano. Bravi anche gli attori.
MEMORABILE: Il viso seminascosto nella fotografia che si volta all'improvviso verso chi lo osserva.

Rebis 4/04/11 19:33 - 2337 commenti

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A ciascuno il suo asian-horror della saturazione. Su una leggenda metropolitana vecchia come il cucco (l'autista perseguitato dal fantasma della vittima cui ha mancato soccorso) s'innestano la voga delle fotografie spiritiche, retroscena melodrammatici e lunghi capelli della morte. Gli snodi narrativi non pervengono a nulla d'imprevisto e il film scivola pedissequo sui moduli canonizzanti; l'acclamata idea finale resta un mero espediente visivo, certo inquietante, ma elaborato con maggior estro e sostanza altrove. L'esercizio formale è però raffinato e supporterà l'interesse degli irriducibili.

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Funesto 13/07/11 17:00 - 525 commenti

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Suggestivo horror thailandese cupo, inquietante ed accattivante. Tra quelli orientali uno dei più interessanti. Merito senz'altro di una regia che sa creare un'adeguata e costante tensione (grazie anche all'ottimo supporto di una fotografia scura e ferrosa che rende un gran servizio all'atmosfera) e d'una valida sceneggiatura che, come già notato, ha il grandissimo pregio di rimanere sui binari horror senza deragliare verso il mainstream sensazionalistico o verso un (purtroppo tipico) finale incomprensibile. E di paura ne fa abbastanza! ***!.
MEMORABILE: Le fotografie coi fantasmi; la protagonista nella stanza con gli animali sotto spirito; "Rimani qui, Jane, ora vengo" (driiin!) "Pronto, sono Jane!".

Lupoprezzo 28/07/12 23:57 - 635 commenti

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Un amore inscindibile, un peso sulla coscienza; o meglio sulle spalle. Dopo la vhs e il telefonino, non poteva di certo mancare la macchina fotografica nelle ghost story orientali. I due registi seguono i cliché abituali del genere, non disattendendo nulla (e basta con questi capelli lunghi e bagnati!) tanto che la noia viene interrotta giusto dallo spettatore che anticipa le mosse del film intonando un: "lo sapevo!". Per giunta la sceneggiatura è lasciata un po' al caso, con passaggi ad effetto che lasciano il tempo che trovano. Il finale è decente.

Puppigallo 27/11/13 11:43 - 5275 commenti

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Dignitoso horror corroborato da una discreta dose di tensione, che dopo una prima metà più arrancante, permette alla pellicola di mantenere un certo interesse, consentendo allo spettattore di godersi alcuni momenti piuttosto riusciti (la sorpresa nel lavandino della camera oscura; i flash nel buio della sala). Anche il colpo di scena, che costringe a riconsiderare la causa dei sinistri accadimenti, non è male. Visto l'argomento, il minutaggio non eccessivo ha giovato. Merita un'occhiata.
MEMORABILE: Denti e sangue sputati; La coperta sfilata; La visita dalla madre; Le foto in rapida successione, che evidenziano la presenza in movimento.

Luchi78 28/02/14 16:41 - 1521 commenti

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Versione rivista e corretta del classico horror-ghost movie nipponico. Questi thailandesi non saranno i più originali in assoluto, ma hanno buona capacità di rivisitazione e forse un occhio più occidentalizzato rispetto ai cugini del sol levante. Il film si fa seguire con costante interesse, impennando la tensione nel riuscitissimo finale. Consigliato.

Deepred89 19/08/14 04:23 - 3706 commenti

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Ghost-story derivativa ma tesa e coinvolgente, che inciampa ogni qualvolta il vedo-non vedo pende verso il primo termine (le solite apparizioni da horror per teenager, con rispettive esplosioni di decibel) ma che poi si risolleva sempre grazie a una sceneggiatura arguta e ad altre soluzioni visive ben più sottili, come il trapelare dei dettagli attraverso le foto (la vecchia scuola di Antonioni e Argento non sbaglia mai) e l'idea dello strambo ma riuscito colpo di scena conclusivo. Buon cast, tecnica funzionale. Per gli appassionati un must.

Almicione 30/11/14 02:27 - 764 commenti

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Horror thailandese non banale, che parte bene fin dai titoli di testa, in cui l'inquietante colonna sonora accompagna distorte immagini in rosso e nero. L'evento sconvolgente è la classica scena in cui viene investita una persona dal protagonista in macchina; d'altronde questa pellicola pullula di stereotipi del genere. La storia alla base si rivela interessante nel finale stravolgente, anche se già a metà della sua durata la pellicola diviene una mera serie di stacchi tipici dell'horror di terzo millennio. Un po' fastidiosi la regia e il cast.

Parsifal68 3/05/16 08:10 - 607 commenti

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Ottimo horror thailandese, ben girato e pervaso da una tensione molto forte che cresce per tutta la sua durata fino al raccapricciante finale. Nonostante l'idea di partenza non fosse proprio originale (il fantasma di una ragazza che perseguita il suo unico amore), il regista è abile a tenere vivo il senso di inquietudine e lo alimenta con intelligenti stratagemmi come le veritiere fotografie. Bravi gli attori. Sconsigliato ai deboli di cuore.
MEMORABILE: L'eccellente finale.

Anthonyvm 19/06/18 22:37 - 5689 commenti

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Più che buono questo non originalissimo ma decisamente efficace horror tailandese che, partendo da un'idea semplice fatta di luoghi comuni orientaleggianti (fantasmi femminili vendicativi, suicidi misteriosi, pellicole impressionabili che catturano immagini spettrali), riesce a imbastire una sequela di spaventi e di sequenze adrenaliniche di sorprendente efficacia. Convincente il cast e molto riuscita la fotografia, essenziale in questo genere di film. Il plot è l'unico elemento debole, pur risollevandosi con un buon colpo di scena finale.

Rufus68 28/08/18 11:57 - 3842 commenti

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Poche sorprese, ma buona efficacia in questo horror che reinterpreta tutti i luoghi comuni con un gusto superiore alla media. Ci sfuggono, forse, molti riferimenti del folclore fantastico orientale; nonostante questo la messa in scena tiene con dignità assolvendo, inoltre, al compito precipuo: infondere inquietudine nello spettatore. Peccato che il regista non rinunci a certe furbate (apparizione e contemporanea bombarda orchestrale: ti credo che si sobbalzi), mentre il finale è annacquato con evitabili didascalismi. Merita l'occhiata.

Jdelarge 27/12/18 01:16 - 1000 commenti

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Storia di spettri, in pieno stile asiatico, che convince sempre di più con il passare dei minuti. La trama, semplice ed essenziale, viene valorizzata da una regia estremamente sapiente, che fonda il terrore su luoghi scarni e silenziosi, dove anche un bisbiglio può essere percepito. Proprio nel sonoro, infatti, il film ha uno dei suoi punti di forza maggiori. Stupisce, inoltre, la qualità del regista di mostrare scene fantastiche, quasi fiabesche, con un realismo impressionante. Bellissimo il finale.

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Gabigol 23/10/19 13:26 - 580 commenti

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Stupisce scoprire che la matrice del film non sia giapponese (spettri femminili sgraziati e vestiti bianco: un classico) ma thailandese. I due registi dirigono con buona regia una storia classica e semplice. Due i punti di forza principali: il sonoro, vero responsabile della tensione in molti frangenti (sussurri, rumori, sobbalzi); e due le fotografie come veicolo per immortalare i fantasmi e seguirne a ritroso movimenti e - soprattutto - moventi. Giocano un po' a sfavore alcune inquadrature troppo esplicite e qualche jumpscare di troppo.
MEMORABILE: La stanza del matrimonio illuminata a suon di flash; Il lavandino nella camera oscura; Il flashback rivelatore; Le foto in movimento; Il finale.

Il ferrini 27/10/19 23:14 - 2358 commenti

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Interessante horror thailandese, prontamente ricalcato negli USA, che riesce a generare un certo senso di inquietudine per tutta la sua durata, seminando sequenze disturbanti e indizi sull'angosciante finale. I due protagonisti sono convincenti, soprattutto lei, ed è apprezzabile il limitato utilizzo di jumpscare in favore di una tensione più sottile generata soprattutto attraverso il lento sviluppo delle fotografie (vere protagoniste della vicenda). Buone l'idea e anche la confezione; nel suo genere un buon film.
MEMORABILE: Il finale.

Kinodrop 12/06/20 19:49 - 2950 commenti

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Un giovane fotografo e la sua compagna si imbattono in alcune immagini "fantasmatiche" e, spinti dalla curiosità, non solo tecnica, iniziano un'indagine che svelerà dettagli di un passato inquietante. Dalla Thailandia un horror che non può non far venire in mente almeno per la forma Blow-up, con una trama piuttosto lineare che concilia tecnologia e miti ancestrali, paranoie e incubi attraverso rapidi passaggi ed effetti sonori (che avrebbero potuto essere più determinanti). Di gran lunga più interessante la parte finale, legata al segreto della "presenza" e delle sue motivazioni.

Teddy 12/08/23 06:30 - 825 commenti

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Andirivieni, ma soprattutto caduta libera, nei meandri della paranoia, sostenuta da tutte quelle mortifere “intossicazioni” del cinema horror asiatico e con un’atmosfera che poggia principalmente sulla psiche dei personaggi. Jumpscare a iosa e un finale che, per quanto intuibile, regala un fermo immagine e un stato d’animo letteralmente pietrificanti. Astenersi dal pessimo remake.

Minitina80 28/11/23 21:19 - 2984 commenti

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Non mancano gli esempi di pellicole che affrontato tematiche di fantasmi persecutori che lasciano le loro ombre impresse su fotografie. Malgrado non possa vantare un’originalità di fondo, ha i mezzi per sbaragliare tante opere affini. Lo sviluppo in crescendo della trama, la buona gestione dei balzi improvvisi, ma soprattutto le radici che affondano nel drammatico, gli consentono di emergere e lasciare un segno tangibile. I dettagli tecnici come musica di sottofondo, fotografia e altro, a questo punto assumono un valore relativo che sposta poco.
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