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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ambientato per buona parte all'interno della Mole Antonelliana, dove da poco era stata istituita la sede del Museo Nazionale del Cinema, il film di Davide Ferrario è la storia di un poco stimolante triangolo amoroso tra una ragazza (Francesca Inaudi) scappata dal fast food dove lavorava (ha ustionato i testicoli del principale con l'olio bollente), il custode del museo (Giorgio Pasotti) che le offre ospitalità notturna e il ragazzo di lei (Fabio Troiano), un ladro d'auto non troppo innamorato. Ferrario dirige cercando a ogni costo l’inquadratura sofisticata, la frase ad effetto (c'è anche un inutile commento fuori campo di Silvio Orlando), i tagli di luce che...Leggi tutto colpiscano, ma finisce con l’ottenere un film che lascia poco: il museo è di fatto quasi invisibile (un po' per l'abuso di scene notturne, un po’ per i tagli sbilenchi delle inquadrature), i filmati d'epoca (da Buster Keaton, soprattutto, al quale il film è dedicato) sembrano un vezzo cinefilo inserito a forza nella storia, Torino è impalpabile quasi come la struttura stessa della vicenda, che col passare dei minuti rivela la sua inconsistenza. Forse il modello potrebbe essere La Nouvelle Vague (il custode cita un melodramma francese che dalla trama sembrerebbe A BANDE A PART), ma l'inconsistenza dell'opera di Ferrario non permette il paragone. Una lentezza narrativa esasperante trasforma la canonica ora e mezza in una maratona estenuante, ravvivata da qualche discreta gag qua e là ma povera di idee e molto più superficiale di quanto si sforzi di apparire. Attori mediocri, molta ruffianeria (che ha però sedotto certa critica e certo pubblico).

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Homesick 8/01/08 11:34 - 5737 commenti

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L’unico motivo di interesse è il fatto di essere ambientata tra le meraviglie del Museo Nazionale del Cinema di Torino allestito all’interno della Mole; per il resto si tratta di una commedia banale con ménage à trois ad epilogo tragico e sguardi superficiali sulla gioventù di oggi (precariato, malcontento, solitudine e le altre ovvietà). Il personaggio taciturno e dinoccolato di Pasotti vorrebbe richiamarsi a Buster Keaton; la Inaudi concede un bel nudo integrale. Tutto qua.

Galbo 17/02/08 07:34 - 12399 commenti

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Sopravvalutata (dalla critica) commedia di Davide Ferrario che trova nell'ambientazione torinese e nelle suggestive scene ambientate nella Mole Antonelliana (e nel relativo Museo del cinema) la sua parte migliore. Per il resto si tratta di una commedia piuttosto banale (poche idee) e per di più pretenziosa, con personaggi mal costruiti da una sceneggiatura scontata e dialoghi risibili. Discreta la colonna sonora.

Pigro 30/06/08 10:40 - 9673 commenti

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Film di rara bruttezza, osannato da molta critica solo perché titilla la cinefilia più sciocca. Infatti è ambientato al museo del cinema, dove lavora come custode un timido giovanotto che una sera ospita la ragazza di cui è segretamente innamorato. Impossibile dire cosa non vada in questo film: bisognerebbe riportare integralmente tutti i titoli di testa e di coda per non dimenticare nessun complice di una tale pretenziosa presa per i fondelli dello spettatore. Il museo del cinema non meritava di entrare in un film senza senso e senza anima.

Rebis 23/12/10 17:24 - 2338 commenti

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Il cinema non è al cinema ma in giro per il mondo: basta cercarlo e desiderarlo! Peccato che quello di Ferrario sia rimasto sulla carta: i suoi personaggi, confinati nel mondo delle idee, non assumono spessore; le gag, pur buffe, non sprigionano ironia; il citazionismo, alla lunga, si fa costrittivo e ingombrante; la scelta di un narrato protocinematografico, elementare. Certo, intenzioni e buona volontà si fanno perdonare certa imperizia e tanta goffaggine, ma non basta. Il meglio è nella voce narrante di Silvio Orlando - e nella Mole Antonelliana, of course...

Guru 24/12/10 19:07 - 348 commenti

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La matematica dei sentimenti che segue le regole dei numeri di Fibonacci mi sembra una teoria tanto assurda quanto questo film che sul tema dell'amore ha proprio poco da raccontare. Eppure si è aggiudicato dei premi illustri! Si salva solamente l'autorità della Mole portata a conoscenza dello spettatore nella sua intimità e come grande contenitore della storia del cinema. L'installazione di Mertz è considerata ormai un tutt'uno con il cupolone torinese: la luce d'artista illumina e tace; i personaggi del film avrebbero dovuto fare altrettanto!

Jcvd 26/12/10 18:46 - 258 commenti

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Film discreto con un personaggio (Pasotti) ai limiti dell'autismo, che non si capisce come riesca a conquistare la bella Francesca Inaudi, già fidanzata. I due tra scene e scenette che si credono simpatiche parlano, si corteggiano e fanno l'amore nella Mole Antonelliana. Nonostante Pasotti e il suo personaggio ridicolo il film riesce con sequenze azzeccate a non annoiare troppo.
MEMORABILE: Il nudo integrale di Francesca Inaudi. Fabio Troiani che canta "Ricominciamo"

Giùan 24/11/11 16:19 - 4565 commenti

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Un autentico Peccato d'Autore. Eccessivamente autoreferenziale, con una leggerezza pedante che sottende una pretenziosità verace (lontana dalla vena autentica dell'altrimenti ottimo Ferrario), totalmente letterario (la voce narrante di Orlando) anzichè genuinamente metacinematografico. Il tentativo di una sorta di festa d'addio al cinema che fu è palese, qui però si rischia il funeralino. Bella comunque l'ambientazione nella Mole, convinte le interpretazioni di Pasotti e Troiano e suggestivo l'omaggio al cinema attraverso il digitale. Buster è lontano.

Lythops 1/03/13 10:00 - 1019 commenti

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Le telecamere (il film è girato in digitale) tornano nella Mole visitata dallo stesso regista anni prima per Tutti giù per terra con una commedia che, purtroppo, non ha la stessa freschezza. Girato in economia, con una vena surreale e quasi fiabesca, è un film ben raccontato che però non riesce a decollare e soprattutto a convincere fino in fondo nonostante i personaggi, particolari e a volte interessanti. Si vede a volte poffando, ma senza noia.

Nando 1/11/13 02:12 - 3816 commenti

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Un omaggio al cinema che fu con ambientazioni torinesi molto suggestive; tuttavia la trama è esilissima con storielle sentimentali che vorrebbero strizzare l'occhio al cinema d'autore ma mostrano solo la loro reale inconsistenza. Molta, forse troppa rarefazione nonostante la Inaudi non disdegni il nudo e Pasotti appaia discreto; Troiano inconcludente.

Pinhead80 21/07/15 09:58 - 4767 commenti

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L'ambientazione suggestiva al Museo del cinema è l'unica cosa buona che rimane al termine della visione. Non basta quindi per essere considerato un buon lavoro; anzi, a conti fatti, se si tiene conto della sceneggiatura e della recitazione, si può definire il tutto un gran pasticcio. Ferrario doveva sfruttare meglio l'intuizione avuta con l'ambientazione sforzandosi di adattarvi una storia convincente. Filmaccio.

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  • Discussione Don Masino • 25/07/08 12:23
    Galoppino - 279 interventi
    Non credo sia un caso che al bell'articolo di Gugly sia seguito l'inserimento della location di questo film. Sono andato a vedere subito tra le location perché sapevo anch'io che era ambientato al museo del cinema e ho trovato il link allo speciale. Bel colpo e brava Gugly! Ne avevo sentito parlare molto di questo museo ma non avevo proprio idea di cosa contenesse. Molto curioso...
  • Discussione Gugly • 25/07/08 12:37
    Portaborse - 4710 interventi
    Grazie. Se passate da Torino e avete mezza giornata libera vi consiglio il giro, l'articolo non può spiegare tutto il divertimento e la meraviglia provate :).