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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il limite maggiore dei film di M. Night Shyamalan è allo stesso tempo, per molti, il suo grande pregio. Parliamo naturalmente del colpo di scena finale, quello che ti dovrebbe far restare di stucco ma che in questo caso potrebbe non funzionare per tutti. Il limite è la disonestà intellettuale nei confronti dello spettatore: troppe le incongruenze che, riviste col senno di poi, sembrano costruite solo per confondere le idee e nascondere la soluzione del giochino. Ed è una cosa che infastidisce, soprattutto e ripensarci in un secondo tempo, quando ci si accorge di quante siano le ingenuità, le scempiaggini vere e proprie. E purtroppo è impossibile non tenerne...Leggi tutto conto, in sede di giudizio. Inoltre in THE VILLAGE, nel quale paura e morte albergano meno che nei precedenti lavori del regista, l'horror sostenuto dai fragorosi effetti sonori sembra inserito a forza, giusto per non deludere del tutto i fans un po' spiazzati da un primo tempo in cui succede troppo poco. Buono il cast, al solito diretto con bravura, ma a cosa serviva chiamare Sigourney Weaver per un ruolo tanto marginale, che avrebbe potuto ricoprire chiunque altro? Una sorpresa è invece l'intensa Bryce Dallas Howard (la ragazza cieca), bella e mai banale nelle espressioni. II talento visivo (si osservino le riprese nel bosco, le sagome in controluce degli alberi...) e l'alta qualità tecnica nelle riprese anche meno appariscenti di Shyamalan non si discutono, quello che dispiace è ancora una volta vederli al servizio di una sceneggiatura (sempre del regista) non in grado di assecondare con la giusta maturità le ambizioni del suo autore.

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LEX 15/01/07 16:21 - 49 commenti

I gusti di LEX

Mi é piaciuto pur lasciandomi deluso: parte bene, la tensione é costruita elegantemente, le inquadrature sono affascinanti, il rosso e il giallo dei mantelli sono splendidi spruzzi di colore. Il sonoro accompagna bene le incursioni delle creature nel villaggio. Bellissime le immagini delle famiglie nascoste nelle botole buie. Splendidi Brody e la Dallas Howard. Purtroppo il film si sfalda lentamente arrivando al finale, si indebolisce, perde un po' di mordente e non graffia abbastanza. Grazie

G.Godardi 19/03/07 17:52 - 950 commenti

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Shyamalan continua a persistere col suo giochino, ma stavolta fa un buco nell'acqua: per arrivare allo scioglimento dell'enigma inganna lo spettatore con omissioni importanti e con inquadrature che non fanno vedere tutto. Al di là dello schermo c'è la verità. In soldini il film è una gran bufala, costruita su una scenografia sfarzosa e formale. Comincia ad insinuarsi il dubbio che il regista sia totalmente incapace di confrontarsi con una sceneggiatura "normale". Nonostante tutto ad alcuni è piaciuto.

Undying 24/03/07 01:20 - 3807 commenti

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Ma quanto potrà mai essere "falso", borioso e "megalomane" (in ogni DVD ci infila i filmini idioti girati da piccolo) questo M. Night Shyamalan? Incapace di spingersi nei meandri dei "generi", furbescamente rimane sul margine, sul confine (in questo caso il bosco) certo di agganciare i favori di un pubblico ingenuo (e paziente) e di una critica bigotta. Non ci sono sfumature psicologiche che vadano oltre al banale, come già nelle opere precedenti (e successive): è la solita minestra (scondita).

Red Dragon 26/03/07 00:09 - 125 commenti

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Film controverso di un regista che pare aver perso un po' di smalto. Di sicuro non ha perso vena autoriale, poiché sono capaci tutti a mettere un mostriciattolo nel bosco che uccide i soliti teenager lobotomizzati. Qui invece ci sono scelte, giuste o sbagliate che siano, ci sono idee, qualità tecnica e talento indiscutibile. Il tutto è chiaramente condito con ambizione e in casi come questo si incorre facilmente in bocciature, sia di critica che di pubblico. Basta ciò a confidare nei prossimi lavori. Film discreto.

Sadako 5/04/07 22:53 - 177 commenti

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Il paradiso perfetto, lontano da qualsiasi malintenzionato e protetto dal mondo esterno grazie alla barriera impenetrabile della paura. Per quanto possano essere azzeccate le immagini giocate sul vedo/non vedo, dopo un po' stancano e smettono di essere una buona trovata. Il punto debole del film è proprio la scoperta del "trucco" (sempre nello stile del buon Shyamalan), che porta lo spettatore a bocciare buona parte delle scene viste prima della svolta nella trama. Manca questa volta il tocco paranormale, che sicuramente non avrebbe aiutato.

Lercio 5/04/07 23:09 - 232 commenti

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Un film che per parlarne come si deve bisognerebbe spoilerare e non poco. Mi limito a dire che crea angoscia ma non in maniera diretta, è un sentore che prende forma sempre di più dal sospetto alla realizzazione dell'idea. Un film intelligente e con quel tocco "ai confini della realtà" che non stona affatto. Buona prova.

Magnetti 6/04/07 09:45 - 1103 commenti

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Quello che si dice un buon film. Ritmi un po' lenti (ma la vita di campagna è così) per raccontare una storia che è una metafora politica, contro i preconcetti e le paure che ci portano a non capire e ad aver paura di ciò che da noi è distante (anche culturalmente). E' anche un monito affinché gli anziani riconoscano il diritto ai giovani di farsi la loro strada e vedere un ricambio generazionale. Riusciti i costumi dei mostri, il colore rosso e giallo, la fotografia con una natura (il bosco) incontaminata e sinistra, dai colori autunnali.

Schramm 28/11/07 18:54 - 3490 commenti

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Il regista non è all'altezza delle proprie ambizioni, e lo si respira ad ogni fotogramma di questo foie-gras velleitario, smodatamente zuccheroso ai limiti del disneyano e insopportabilmente diluito. Sulla diacronia tra mitopoiesi e superstizione popolare Candyman gli dà centomila giri.

Galbo 28/12/07 07:37 - 12372 commenti

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Film piuttosto deludente per un regista che dopo due grandi film iniziali (Il sesto senso e Unbreakable) non è più riuscito a ripetersi. Qui l'idea di partenza è buona ma mancano evidentemente in fase di sceneggiatura le capacità di sviluppare la trama e si deraglia rapidamente verso territori alquanto prevedibili (specie il finale facilmente intuibile) e sopratutto privi di invenzioni registiche degne di nota.

Redeyes 4/03/08 19:07 - 2442 commenti

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La mia più grande incazzatura dell'anno! Trovo l'idea di base non solo eccellente ma di per sè quasi capace di valere l'intero film; e invece, il nostro ci propina un'idiota costruzione attorno che non vale nemmeno il prezzo del biglietto del mercoledì sera. Non entro nel merito del messaggio di fondo che, come ho detto, sarebbe stato da sfruttare. Ma con una tale realizzazione anche questo passa in secondo piano!

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Cotola 1/04/08 19:55 - 8998 commenti

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Giunto al suo sesto film, il regista indiano Shyalaman gira la sua opera migliore. La pellicola, infatti, sebbene caratterizzata da una sceneggiatura a tratti abbastanza banale, contiene una buona progessione drammaturgica che porta in maniera del tutto logica a sciogliere il bel clima di di mistero fin lì costruito. Forse una maggiore originalità non avrebbe guastato. Discreti gli attori anche se alcuni di essi risultano un po' sprecati in particine di contorno.

Ghostship 26/11/08 23:33 - 394 commenti

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La vita vista dalla parte di chi ha cercato di cancellare il dolore, ma il dolore non si cancella e non si può evitare; è parte di un tutto che irrimediabilmente diventa niente se solo si prova a toglierne un pezzo. Fiaba malinconica, specchio dell'utopia che comunque anche alla fine va avanti. Ma si vive di opposti e da loro non si fugge. Splendida fotografia, direzione attenta soprattutto alle prove attoriali, tutte straordinarie, senza tralasciare il gusto per l'inquadratura ricercata. Shyamalan troppo spesso viene banalizzato e malcompreso.

Puppigallo 28/01/09 11:24 - 5250 commenti

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Shyamalan ha qui due meriti: riesce a creare una certa aspettativa e, quando ancora l'essere non si mostra per quello che è, anche un po' di tensione. Peccato però che la sua pesantezza che alcuni ritengono artistica e un'idea che alla fine risulta un po' troppo stiracchiata, aggiungano piombo alle ali di questa pellicola, che nonostante la discreta prova degli attori, finisce per non convincere completamente. Il giovane rinco è quasi macchiettistico, mentre la ragazza cieca se la cava bene. Vedibile, con qualche lampo qua e là.
MEMORABILE: Cieca vs "creatura" nel bosco.

Brainiac 25/01/09 22:51 - 1083 commenti

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Difficilmente un regista ha sperperato quel tanto di reputazione che aveva accumulato con furia quasi punk, film dopo film, come il simpatico Shyamalan. La foga con cui si è accanito sul proprio talento è inspiegabile. Bellissimo fu Il Sesto Senso, bello Unbreakable, così così Signs, fino a giungere a questo "The Village", che parte bene e sfocia miseramente in un finale assurdo. La metafora sociale è discreta, ma la realizzazione? A riprova della sua parabola discendente, c'è da dire che il fondo del barile lo raschierà col successivo Lady In The Water.
MEMORABILE: Una strana figura assedia la torretta.

Capannelle 3/09/09 16:10 - 4394 commenti

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La costruzione dell'atmosfera è buona, grazie anche alle musiche di Newton Howard, del resto questo è il marchio di fabbrica del regista. Meno solida invece la trama, cui il colpo di scena finale non regala alcun valore, anzi contribuisce a sfaldarla. Senza allestire roghi improvvisati per il regista si può quindi affibbiarli un voto mediano anzi bipallico perché in fondo è anche lento.

Harrys 1/08/09 20:02 - 687 commenti

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Ennesimo gioiello targato M. Night Shyamalan (uno dei registi, per ora, più sottovalutati ed incompresi della storia del cinema). Riproposte le tematiche care all'autore: sembra possedere una vera e propria ossessione per la famiglia e per la sua solidità (in questo caso il concetto è stato esteso ad un'interà comunità). Le atmosfere che donano la fotografia, la regia e la colonna sonora sono eccezionali; Shyamalan presta una cura maniacale alla recitazione: quasi tutte le sequenze di dialogo sono in pianosequenza. Lo aiuta un grande cast. ***1/2

Daniela 3/08/09 14:35 - 12606 commenti

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Lascia perplessi: temi importanti, cast di pregio, alcune soluzioni visive suggestive (giallo vs. rosso) ma... dove vuole andare a parare? Questo microcosmo chiuso in se stesso, retto dalla paura, è rappresentato come deprecabile oppure come una via di salvezza contro il "logorio della vita moderna" (tanto per citare una famosa pubblicità)? Il ritorno della cieca richiude il cerchio o questo è ormai aperto per sempre? Il regista gioca sull'ambiguità e prova ad ingannare ancora una volta lo spettatore, ma questa volta il gioco è troppo scoperto

Tomslick 22/08/09 11:51 - 205 commenti

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La storia va presa per quel che é: una "fiaba" per adulti con venature di (finto?) horror e una forte componente sociologica; le forzature in essa possono risultare fastidiose, ma se ci si lascia avvolgere dall'atmosfera che Shyamalan sa creare col suo bellissimo modo di fare cinema -composto da un grandissimo senso dell'inquadratura e del movimento di macchina- tutto prende un'altra piega. Restiamo solo presi dall'interesse sulle sorti della storia d'amore e del Villaggio tutto, fregandocene della sottile assurdità della vicenda. Notevole.

Ciavazzaro 31/12/09 11:05 - 4768 commenti

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Deludente. Peccato perché all'inizio di idee buone ce ne sono e il regista sa creare una certa tensione, ma poi a partire dalla metà il film scivola verso il baratro e anche il colpo di scena finale non è grandissima cosa. Occasione sprecata.

Tarabas 4/01/10 10:08 - 1878 commenti

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Una comunità puritana stile Witness vive appartata in una valle circondata da un bosco sinistro, che al tempo stesso confina gli abitanti e li protegge dall'esterno. Questo mi pare il tema, libertà contro sicurezza, libertà di andare oltre il bosco contro la sicurezza di rimanere nel gruppo e assoggettarsi alle regole della comunità. Visivamente molto intenso, girato con gusto notevole, ha tanti buchi di sceneggiatura e materiale giusto per una puntata de Ai confini della realtà. Arrivare all'ora e mezza è dura. Notevole la Bryce in un ruolo non banale.

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Stefania 6/01/10 02:16 - 1599 commenti

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Non liberarci dal male. Si sa, che è indispensabile all'esistenza del bene, della verità, del coraggio, dell'amore. Libera, piuttosto, l'ottimo regista Shyamalan dalle solennità e dalle lentezze autoriali, e dalla fissa per il colpo di scena. Conoscendolo, il pubblico se lo aspetta e, in questo caso, lo intuisce. E gusta di meno la qualità fiabesca delle immagini, l'atmosfera plumbea d'angoscia che opprime il villaggio, il colorato e palpitante mistero del bosco e delle sue innominabili creature. Cioè, i pregi di questo film.
MEMORABILE: L'incursione delle creature nel villaggio.

Matalo! 29/05/10 17:57 - 1378 commenti

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Ogni tanto, quando lo reggo, sento Ghezzi su Fuori Orario magnificare Shyamalyan e ne capisco sempre meno il perché. "The Village" vive di un'idea buona appena per un telefilm alla Ai confini della realtà e il tipo di suspense che applica per stupire e scuotere son vecchi come la croce di malta del proiettore. Unico brivido la scena con camera a mano del presunto mostro del bosco (che sembra una delle tante pittoresche maschere da carnevale veneziano). Boh...

Rebis 14/03/10 02:19 - 2331 commenti

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Giova conoscere il finale: ad una seconda visione il film di Shyamalan si libera dalla zavorra del fantastico (solo circumnavigato), dell'illusione (solo pretesa) e l'allegoria si dischiude in tutta la sua perfezione. The Village non dà risposte ma riproduce l'urgenza sottesa alla rimozione del dolore, pone i presupposti mitopoietici all'egemonia della paura, scova nell'alienazione il moto specifico, insostenibile delle passioni. È vero, gli ultimi 15 minuti sono ininfluenti e prosaici, ma il trasporto emotivo è così alto che gli si accorda d'indugiare sull'esposizione. Sottostimato.

Greymouser 30/06/10 00:18 - 1458 commenti

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La forza di Il sesto senso stava anche nella coerenza con cui il regista preparava il colpo di scena finale. In "The village", il twist conclusivo è il risultato invece di una scarsa onestà intellettuale, che possiamo apprezzare solo turandoci il naso di fronte alle falle, anzi alle voragini della sceneggiatura. Grande creatore di atmosfere come sempre, Shyamalan si perde nella sostanza della storia. Suggestiva qualche sequenza, ma null'altro di più per un film molto sopravvalutato.

Pinhead80 13/11/10 15:11 - 4715 commenti

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Questo di Shyamalan è un buon film. L'orrore celato nel bosco impedisce agli abitanti di un villaggio di uscire da esso a costo di fare terribili incontri. Il regista dimostra ancora una volta di saperci fare e di essere in grado di mettere ansia allo spettatore mostrando poco. Immaginare l'orrore fa più paura che vederlo esplicitato.
MEMORABILE: Le creature del bosco che entrano nel villaggio a mo' di avvetimento.

Myvincent 21/11/10 10:25 - 3722 commenti

I gusti di Myvincent

Regista originale, cerca una sua personale via rappresentativa, fatta di immagini, artifizi, colpi di scena, sempre attento a offrire una morale diversa ad ogni opera. In questo caso il messaggio è di critica al mondo contemporaneo, nel tentativo di crearne uno alternativo. I risultati non sono sempre all'altezza delle aspettative, ma vale il tentativo di uscire dal mucchio...

Sabryna 22/11/10 22:31 - 225 commenti

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Un film non subito di semplice comprensione. Metafora di un mondo alternativo e utopico, decisamente impossibile da creare. Shyamalan insegna che il male non è insito negli standard della società, quanto nell'uomo stesso. L'uomo è colpevole di brama e desiderio infiniti, ragion per cui una società "comunista" è destinata a crollare miseramente. Presentato come una sorta di thriller/horror, The Village è più un mix di metafora e politica. Lascia un po' il tempo che trova, seppur confezionato con fattura abbastanza pregevole.

Pigro 14/02/11 09:32 - 9623 commenti

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Un villaggio d'altri tempi e un bosco abitato da mostri: è questione di spazi simbolici questo film che unisce il fascino del mistero con l'ingenuità dei dettagli. Un'allegoria politica e morale: l'ambigua ricerca di un eden, uno spazio di fuga dal male del mondo, che però della paura si nutre per sopravvivere. Il prevedibilissimo colpo di scena finale aggiunge e toglie sostanza: puntualizza il senso ma lo impoverisce. L'eccessiva, respingente saccenza apologante è compensata dal bell'attraversamento materico del bosco della brava Howard.

Saintgifts 7/06/11 00:05 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Di metafore se ne possono trovare quante se ne vuole, persino qualcuna in più di quelle programmate, ma non si vive di sole metafore, anche se ripropongono temi esistenziali importanti. Non bastano nemmeno la buona tecnica e le interpretazioni se alla base mancano il giusto ritmo e la coerenza e le palpebre si appesantiscono, aiutate anche da una musica, bella quanto si vuole ma onnipresente e alla fine fastidiosa. Quindi un sacco di sprechi, come a dire ho tanti buoni ingredienti, ma non sono un bravo cuoco e anche la ricetta è sbagliata.

Piero68 17/10/11 09:06 - 2955 commenti

I gusti di Piero68

Shyamalan sempre fedele a se stesso nei suoi film, i quali vivono soltanto per il coup de theatre finale. Cinque minuti e via. Sì, ma il resto del film? Shyamalan lo sa che dovrebbe esistere una sceneggiatura, un plot, un copione. Perchè in The Village come negli altri suoi film la parte precedente al finale quasi non esiste. Lento e vuoto fino all'irritazione, il film non riesce nemmeno per un momento ad esprimere l'inquietudine che dovrebbe. Credo che Mr. Shya sia un altro falso profeta del cinema. Inoltre gioca sporco con gli spettatori...

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Belfagor 3/06/13 20:24 - 2689 commenti

I gusti di Belfagor

Spacciato dal marketing come un horror, è soprattutto un thriller psicologico in puro stile Shyamalan, anche se privo di una tensione costante e di una narrazione mirata. Nonostante il cast sopraffino, la fotografia suggestiva (azzeccati i cromatismi rosso-giallo), l'atmosfera di pericolo incombente e la buona idea di un microcosmo isolato dal resto del mondo, non c'è un mistero degno di questo nome. Ogni tanto qualche degno momento di suspense, ma una gestione poco astuta rende il colpo di scena finale terribilmente anticlimatico.
MEMORABILE: L'incursione nel villaggio da parte delle creature del bosco.

Nando 5/06/13 18:54 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Un film di suggestione in cui il clima oscurantista regna sovrano e la sorpresona finale, comunque intuibile, non genera disagio. Le atmosfere appaiono azzeccate e l'altisonante cast si comporta egregiamente. Menzione per la Howard, che regala un'intensa interpretazione. Interessante ma da vedere una volta sola.

Hearty76 12/04/14 01:53 - 258 commenti

I gusti di Hearty76

Mette un po' in difficoltà: da un lato cardiopalma e palpebra calante si rincorrono senza vinti né vincitori, dall'altra si potrebbe rilevare una sequela d'allegorie e metafore degna di nota. Tuttavia insufflare tanto pressante alone di mistero attorno a un "villaggio" volutamente fuori dal tempo (che richiama tanto le comunità Amish) non invoglia a scovare un senso compiuto tra sussulti thriller e farse in costume. Pare piuttosto il risultato d'un frontale tra la Casa nella prateria e Shining.

Stelio 29/04/14 09:34 - 384 commenti

I gusti di Stelio

Sottovalutato. La storia non si snoda nel più imprevedibile dei modi e lo stesso finale ne risente, ma a mio parere non merita una bocciatura. La fotografia e la regia sono troppo oltre per poter essere ignorate e la sceneggiatura, benché non perfetta, riesce ad accompagnarle a dovere. Bel film.

Jandileida 15/12/14 11:20 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

Polpettone irrimediabilmente soporifero firmato Shyamalan: non si può dire che al regista faccia difetto la tecnica (ottima fotografia, inquadrature suggestive, affascinante l'uso dei colori), solo che a essa dovrebbero essere abbinati anche un po' di ritmo e una sceneggiatura di più di due pagine. Il tema dell'altro è già stato largamente analizzato e con esiti decisamente migliori e non stupisce nemmeno il colpo di scena (vero trademark del regista), piazzato lì come spiegone di un film, in fondo, tedioso e verboso. Il cast tuttavia non demerita. Brutto.

Taxius 21/03/15 21:10 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Sicuramente il miglior film di Shyamalan (dopo Il sesto senso). The village può sembrare a prima vista un horror ma non lo è per niente; siamo infatti più vicini a un mistery ed è probabilmente questo che lo ha penalizzato presso la critica. La storia è molto originale e il film riesce a suggestionare molto grazie all'ambientazione. Per chi non è abituato al genere potrà sembrare un po' lento, ma il finale non vi farà pentire di averlo visto fino alla fine. Consigliato.

Ultimo 13/04/15 14:28 - 1652 commenti

I gusti di Ultimo

Thriller senza infamia né lode, che parte in sordina ma si rivela interessante nella seconda parte grazie a un susseguirsi di colpi di scena degni di nota. Quello che meno convince è l'estrema lentezza della pellicola, a tratti noiosa; in certi momenti ci si chiede davvero dove si andrà a parare. Presenti tutta una serie di significati nascosti (magari di mia interpretazione, chissà...) che danno quel qualcosa in più a un film di modesto livello.

Bruce 6/04/17 16:02 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Un thriller d'atmosfera, lento e angoscioso, originale e molto ben realizzato, al quale manca soltanto un bel finale per poter diventare un classico. Si ha così la sensazione della grande occasione mancata. Il cast è ottimo e ben assortito, eccezionali sono la fotografia e le luci, specie nelle riprese notturne, così come l'ambientazione rurale ottocentesca, i costumi e la musica. Tanti sono i rimandi e le citazioni da Biancaneve a Cappuccetto Rosso, passando per Witness. Comunque da vedere.

Minitina80 5/09/17 20:19 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Il lato estetico prevale su quello contenutistico, anche se nel complesso rimane un’opera discreta e soddisfacente. Non si fatica a riconoscere il messaggio portante, riconducibile alla mendacità dell’animo umano da cui è impossibile fuggire, anche se si chiude la porta di casa. Discreto il cast, in cui è possibile riconoscere la bravura di Bryce Dallas Howard in un ruolo non facile al quale appartiene buona parte dell’esito della pellicola. Lontano, però, dall’essere un capolavoro, non riesce a spingersi in profondità.

Bubobubo 5/01/19 18:29 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Pur nell'obiettiva consapevolezza che un soggetto del genere sembra fatto apposta per compiacere o stizzire lo spettatore (tertium non datur), a contrariare è tutto il resto: da una regia pedante e macchinosa a un senso della narrazione che tracima da subito nella banalità (come se bastassero i costumi di scena a fare atmosfera...), sino a un parco attori importante ma non sfruttato nella giusta maniera. Tutto sommato mediocre e risaputo lo spunto, ancora peggiore lo svolgimento, che culmina senza sussulti in un finale ridicolo. Brutto.

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Vito 13/02/19 17:40 - 695 commenti

I gusti di Vito

Sicuramente il miglior film di Shyamalan. Messa in scena perfetta, interpreti ottimi, fotografia fredda e tempi della tensione da cinema d'altri tempi. In mezzo a tutto questo un ritratto spietato dell'America post 11 settembre, isolata e blindata, accerchiata da nemici esterni difficili da mettere a fuoco. Un vero capolavoro della paranoia contemporanea.

Jdelarge 27/03/19 17:29 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Sicuramente ben girato, con piani studiati minuziosamente, questo buon film di M. Night Shyamalan stenta a decollare e quando incomincia a entrare nel vivo della sua storia forse non riesce a render giustizia alle premesse misteriose dell'inizio. Tuttavia la regia è di alto livello e l'idea della materializzazione della paura per tenere in mano un villaggio è molto interessante. Tutto il cast in forma, ma a spiccare è certamente Adrien Brody.

Leukimara 9/07/19 16:04 - 17 commenti

I gusti di Leukimara

Fin dai primi minuti si percepisce una suspense che ci accompagnerà per tutto il corso del film, con tutte le minuzie che servono a creare un senso d'angoscia e di oppressione (il colore rosso visto come proibito, i limiti invalicabili del "bosco sacro", gli strani esseri mostruosi..) per giungere infine a un colpo di scena finale che è quasi un lampo di genio! Stupendi interpreti, soprattutto Phoenix e Howard!
MEMORABILE: Quando Edward introduce Ivy nella rimessa proibita e le dice "Fai del tuo meglio per non urlare"; L'incontro nel bosco tra Ivy e una delle Creature.

Rufus68 7/08/19 20:58 - 3819 commenti

I gusti di Rufus68

Non si discute la professionalità di maestranze e attori. A non convincere è il messaggio centrale del film (la negazione della realtà come difesa da essa), espresso con una simbologia così grossolana da sbalordire. E poi è grave la mancanza di invenzioni registiche in grado di evocare un'atmosfera ambigua di minaccia nonché la costante resa alla narrazione più facile. Il finale aperto, in tal senso, rimane solo la furbata di chi non ha il controllo intellettuale dell'insieme. Deludente.

Magi94 3/05/20 23:20 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Non un capolavoro, ma un bel film con un'idea alla base intrigante e originale. Sconta un po' di lentezza dovuta soprattutto a un'eccessiva enfasi sui momenti più melodrammatici (con annessa musica ordinaria), ma non si può negare un certo interesse verso questa società dai lati così mistici e misteriosi, così come verso il mondo esterno che sembra essere solo sfiorato dalla curiosità degli abitanti. Buone le scenografie, che insieme all'ottimo lavoro di regia riescono a creare la giusta atmosfera inquietante. Bravissimi gli attori.

Il ferrini 30/05/20 00:10 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Gioiello di Shyamalan che può contare su una messa in scena incredibilmente suggestiva e un cast altisonante. Il villaggio, creato da zero mattone per mattone, trasmette al contempo sicurezza e paura, mentre il linguaggio, i costumi, le acconciature trasportano letteralmente in un altro tempo. La composizione delle inquadrature e i movimenti di macchina sono eleganti ed efficaci, la Howard ama il suo personaggio e lo si percepisce in ogni fotogramma. Memorabile il folle Brody ma anche il tormentato Phoenix. Grande cinema.

Alexcinema 22/09/23 00:04 - 114 commenti

I gusti di Alexcinema

Thriller prevalentemente metaforico che per tradizione del noto regista indiano rivela la sua ragion d'essere solo negli ultimi minuti. Lo spettatore più navigato non farà fatica a capire che "il villaggio" del titolo altro non è che un pretesto metafisico per rappresentare l'auto-isolamento dell'uomo medio, del suo rifiuto di adattarsi, dell'uso sistematico della paura e delle minacce per mantenere l'ordine costituito. Egregio contributo della colonna sonora nei momenti di tensione.
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  • Discussione Gestarsh99 • 25/11/10 01:58
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Sabryna ebbe a dire in maniera originale ed interessante:

    Un film non subito di semplice comprensione. Metafora di un mondo alternativo e utopico, decisamente impossibile da creare. Shyamalan insegna che il male non è insito negli standard della società, quanto nell'uomo stesso. L'uomo è colpevole di brama e desiderio infiniti, ragion per cui una società "comunista" è destinata a crollare miseramente. Presentato come una sorta di thriller/horror, The Village è più un mix di metafora e politica. Lascia un po' il tempo che trova, seppur confezionato con fattura abbastanza pregevole.


    Questo film di Shyamalan (che ritengo essere tra i suoi migliori, assieme a The sixth sense ed Unbreakable), l'ho sempre interpretato come uno specchio "favolistico" della situazione post-11 Settembre in cui versavano gli Stati Uniti.
    Una nazione da sempre piena di se e del suo strapotere, che dopo un evento disastroso come quello dell'attacco aereo alle Twin Towers, scopriva l'amara realtà del mondo esterno, arrivando a trincerarsi dentro i suoi stessi confini, terrorizzata dalle minacce esterne incombenti...Per di più ben conscia di non essere più un'entità invulnerabile (come per quasi 60 anni aveva creduto di essere).

    Questa tua lettura originale ed ideologicamente opposta è davvero interessante e meriterebbe di essere discussa.
    Ti va di aggiungere qualcosa a quello che hai scritto? Mi piacciono le voci fuori dal coro :)
    Ultima modifica: 14/01/11 02:38 da Gestarsh99
  • Discussione Galbo • 25/11/10 05:56
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    A mio avviso un film ben pensato ma mal realizzato, penalizzato da una trama il cui andamento (e cosa ancora più grave la conclusione) si intuisce facilmente dopo pochi minuti.
  • Discussione Zender • 25/11/10 08:13
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sono due letture interessanti, ma non credo ne possa esistere una univoca. La situazione, che porta in scena una comunità settaristica, è più che altro un'estremizzazione di comunità realmente esistenti e non so se davvero Shyamalan abbia pensato a tutte le molteplici metafore a cui sui presta.
  • Discussione Rebis • 25/11/10 17:15
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Per me il film è una riflessione sulla mitopoiesi generata dalla paura: tutto ciò che nella società viene rimosso perchè temuto e tacciato di perversione o corruzione ritorna sotto forma di "spettro", mostro, leggenda, svolge una segreta funzione di monito. Il suo disvelamento mostra ciò che l'uomo è, ciò che ha alienato per cercare di essere "migliore"...

    Oltre a questo per me rimane uno dei film più romantici degli ultimi anni, al punto che lo spiegone finale diventa ininfluente per quanto prosaico...
    Ultima modifica: 25/11/10 17:48 da Rebis
  • Discussione Brainiac • 25/11/10 20:23
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Manulele81 ebbe a dire:
    Mi spiace che non lìabbiate apprezzato e forse capito, ma è il miglior film di Shyamaan, il più necessario, il più profondo...
    Mi piace quando qualcuno difende un film che ama, ma 'sta storia del dire che un film è "necessario" non l'ho mai capita. (adesso, per non fare una figura barbina, spero solo di non averla mai tirata in ballo nei miei commenti ;))))
    Ultima modifica: 25/11/10 20:28 da Brainiac
  • Discussione Zender • 25/11/10 21:21
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ahah, sì, anche secondo me i film "necessari" sono veramente non pochi ma pochissimi! Se la leggo in tuo commento te lo faccio notare, sta certo Brainiac! E dovrai spiegarmelo bene!
  • Discussione Brainiac • 25/11/10 21:46
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Ahahaha, nooo, il Dossier "brainiac"! ahahaha
  • Discussione Harrys • 26/11/10 00:49
    Fotocopista - 649 interventi
    Wow, sono contento ci sia qualche altro pazzo oltre a me a prendere sul serio quel geniaccio di Manoj... :-D
    Molto interessanti le vostre ipotesi. Personalmente, trovo che il tutto sia stato ideato per fungere da mero "contesto" alle turbe familiari che affliggono l'indiano sin dal suo esordio. Come scrissi nel commento: stavolta addirittura traslandole in un'intera comunità. Le tematiche dell'isolamento, della diffidenza, della fobia (seppur chiaramente adattabili ad un contesto post 11 settembre), temo siano state metaforicamente sfruttate per scandagliare le dinamiche più, passatemi il termine, di "basso rilievo", care all'autore. Dubito (ma potrei assolutamente errare) siano state concepite come primigenie...
    Ultima modifica: 26/11/10 01:16 da Harrys
  • Musiche Ciavazzaro • 21/04/11 21:06
    Scrivano - 5591 interventi
    Soundtrack:

    http://www.youtube.com/watch?v=At6fjeWL98k
  • Discussione Leukimara • 9/07/19 16:06
    Galoppino - 8 interventi
    L'ho trovato un film davvero incredibile, bellissimo, e che riguardo sempre con immenso piacere...