Oldboy - Film (2003)

Oldboy
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Old boy
Anno: 2003
Genere: gangster/noir (colore)
Note: fa parte della trilogia della vendetta insieme a "Lady Vendetta" e "Mr. Vendetta"
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Giunto in ritardo di due anni anche in Italia sull'onda delle critiche entusiaste di un Quentin Tarantino che a Cannes 2004 fece avere al film il Premio Speciale della Giuria, OLD BOY è il secondo capitolo della "Trilogia della vendetta” firmata dal coreano Park Chan-Wook (aperto da MR. VENDETTA e chiuso da LADY VENDETTA). Un’opera estrema, disturbante, sicuramente non per tutti (impressionante la scena in cui il protagonista addenta e divora un polpo vivo o il lungo finale lynchiano) che ci presenta una storia semplice esageratamente complicata da una regia inizialmente...Leggi tutto molto dispersiva e frammentaria. Nel tentativo di colpire ad ogni costo Chan-Wook procede quasi per sensazioni, sfruttando al meglio una colonna sonora varia e strepitosa, ottimamente integrata nelle immagini. L'oldboy del titolo è un uomo che, dopo esser stato rinchiuso per quindici anni in una stanza non si sa da chi, ne esce con l'unico desiderio di capire perché sia stato imprigionato in modo poi da vendicarsi del misterioso responsabile. Una trama che presenterà sviluppi classici da thriller (con tanto di flashback) ma che il regista conduce con più interesse per la psicología del protagonista che non per la logica. Tanto è vero che il finale appare tirato per i capelli, molte scene di sesso e violenza risultano decisamente gratuite (l'estrazione di denti con un martello...) e nel complesso entrare nella mentalità orientale non è per noi semplicissimo. Detto questo, e dopo aver ricordato che a livello tecnico s'è visto anche di meglio e che qualcuno lo troverà sicuramente pesante in ogni senso, vanno rimarcati l'originalità dell'approccio, lo stile freddo e disperato, la forza dell'insieme.

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Flazich 4/01/07 15:36 - 667 commenti

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Secondo di una trilogia sulla vendetta, questo film mostra apertamente quanto sia bieco l'individuo umano. Mostra come ci si possa umiliare di fronte a qualcuno per proteggere le persone a cui si vuole bene. Mostra che, una volta raggiunta la vendetta, l'uomo deve affrontare il vuoto. Magnifico il montaggio, che per essere apprezzato appieno necessita di una seconda visione. Eccelse le scenografie, come la fotografia: ruvida, fredda e distaccata. Semplicemente un capolavoro.

Giapo 4/04/07 16:36 - 243 commenti

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In una parola: folgorante. Di una cattiveria e perversione inimmaginabili, il film in realtà non è particolarmente violento se non per un paio di scene, ma è pregno di un sadismo e una negatività davvero struggenti. Il meccanismo a tasselli con cui Chan-wook Park rappresenta la storia è geniale e sorprendente. Un film forte e crudele, che scandaglia le più occulte perversioni e i sensi di colpa sedati in fondo al nostro animo. Forse eccessivo, ma dannatamente emozionante. Imperdibile.

Mancho 5/04/07 11:21 - 28 commenti

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Oscure prigioni private, denti estirpati a colpi di martello, polpi mangiati vivi, dita mozzate, aghi... Il film di Chan-wook Park si discosta di molto da ciò che si considera generalmente (e con non tanto sottile ipocrisia) di "buon gusto". Ma lo fa con un tale distacco, una tale eleganza formale, un genio tanto raffinato e cosciente, che davvero si rimane basiti. La Storia vale quanto uno dei peggiori incubi di Kafka e prende ad ogni svolta una piega inaspettata, sorprendente, sciogliendosi in un beffardo e gelido sberleffo alle nostre convinzioni.

Deepred89 16/04/07 14:05 - 3704 commenti

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Grandissimo capolavoro. Incredibilmente cupo e disperato e con una storia di una genialità rara, che viene portata avanti in maniera ancora più geniale. Sicuramente coinvolgente e capace di emozionare come pochi altri film. La violenza non manca, ma la regia è raffinata e curatissima. Choi Min-Sik è straordinario, ma anche tutti gli altri attori sono perfetti. Musiche bellissime e adattissime al film. Uno dei film migliori degli ultimi anni.

G.Godardi 30/04/07 04:56 - 950 commenti

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Che sia piaciuto tanto a Tarantino è facilmente comprensibile: il film ha la stessa struttura tanto cara al regista americano (prima le risposte, poi le domande). Così anche noi veniamo condotti in un gioco a rimettere assieme i pezzi e a scoprire il perchéè. Salvo poi venire ingannati alla fine: la vendetta c'è stata, ma non è quella del protagonista. La vera vendetta è dell'antagonista. Film beffardo, caustico, intriso di humour nero, meno violento di quanto poteva sembrare dal trailer, è uno splendido meccanismo ad orologeria, elegante e formale. Gustoso.
MEMORABILE: Ridi, e tutto il mondo riderà con te. Piangi, e piangerai da solo.

Quanah 1/06/07 11:10 - 15 commenti

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Scegliete una serata particolare da dedicare a questo film. Godetevelo senza fretta, le risposte arriveranno tutte e non vi importerà poi molto. Ciò che di questo film vi rimarrà sono le sensazioni che avrete provato guardandolo. Tensione, tristezza, violenza, rancore e odio sono solo una parte di questo film, per il resto ci sono ironia, arguzia, intelligenza, tormento mentale e rabbia fisica, il tutto immerso in una regia strepitosa ed originalissima, in una fotografia cruda e spietata che non risparmia mai e in una colonna sonora meravigliosa. Capolavoro.

Il Gobbo 3/06/07 18:55 - 3015 commenti

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Preceduto da una fama sulfurea, meritata, ma non per quello che, da sommarie anticipazioni, ci si aspettava. Niente pulpismi a effetto, ma un diabolico plot che fa apparire sopravvalutati filmetti come Seven fantasie di un boy-scout, e per di più condotto in porto con un'eleganza di messinscena che lascia esterrefatti. La performance di Choi Min Sik, poi, fa venire in mente un giochino (quale attore italiano odierno potrebbe fare questo ruolo?) che si conclude fatalmente con una scorpacciata di polpi vivi, tanto per pensare ad altro.

Undying 4/06/07 22:18 - 3807 commenti

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Secondo capitolo sulla trilogia della "vendetta", analizzata nel suo versante "maschile" e parca di motivazioni sociali (che addensavano il primo inarrivabile capitolo). Park Chan-Wook ha una padronanza del mezzo cinematografico strabiliante e mette in campo tutto il suo talento facendo ricorso a sequenze mozzafiato, confortate da una sublime soundtrack. Ottime le interpretazioni, per un film minore (nel contesto del trittico) ma decisamente raro nel panorama cinematografico (anche orientale). Implacabile.

Galbo 26/10/07 15:28 - 12380 commenti

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Più che violento "Oldboy" (che fa parte della trilogia della vendetta) è un film sulla cattiveria dell'animo umano. Il regista conosce bene l'argomento, visto che ha concepito una storia sadica e lucida, nella quale il tema della vendetta, lucidamente perseguita, viene poi ribaltata alla fine, in maniera geniale. Un film che deve molto al cinema di Tarantino, ma che vi aggiunge capacità di introspezione psicologica, anche grazie alla splendida performance dell'attore protagonista.

B. Legnani 27/12/07 16:43 - 5523 commenti

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Sfolgorante narrazione di una trama sfolgorante, nella quale si possono leggere sia la linea principale (il male fatto per leggerezza), sia molte linee secondarie o metaforiche (guardare avanti per sopravvivere meglio – l’abbandono all’isolamento che causa il rimpianto per il tempo perduto - la consapevolezza che le prigioni, nella società, sono anche fuori da una cella, ecc.), a testimonianza di una geniale profondità di pensiero, la cui realizzazione in immagini è solo una mirabile conseguenza. Intrepreti principali ottimi e musiche stupende.

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Redeyes 7/02/08 10:36 - 2443 commenti

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Film ottimo. Concentrato di stile ed efficacia. Intricato nel suo svolgimento, stupisce per la stupidità a monte di tale assurda macchina infernale e qui sta un'altra freccia al suo arco. Ci evidenzia la semplicità nell'annientare, colpire, mettere in moto alchimie vendicative aberranti senza remora alcuna. Triste parallelo con le varie cronache nere locali e non. Di contro un motivato (?) bisogno di vendetta (oldboy). Geniale e perverso l'iter verso la liberazione. Notevole.

Cotola 21/02/08 00:35 - 9009 commenti

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Una delle più straordinarie esperienze cinematografiche degli ultimi anni. Un film visivamente splendido, intenso come pochi, coinvolgente dall’inizio alla fine, emoziona enormemente e non è poco. Certamente è molto violento e per questo non per tutti i gusti, ma la violenza non è mai fine a se stessa e alla fine si esce dalla sala con la convinzione che la vendetta è fatua e non liberatrice. È la conferma che il cinema asiatico è il più fresco e tosto del momento ed ha ancora molto da dire.

Pizzetta 7/03/08 19:14 - 11 commenti

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È la vendetta la protagonista, una vendetta che non ha alcun senso e che non porterà a niente ma che è inevitabile perché, oramai, come dice Dae-su, "fa parte di me". La ricerca della vendetta lo condannerà a vivere in una prigione solo più grande di quella dove è stato per quindici anni e la scoperta di una verità morbosa aggiungerà dolore al dolore. Oramai perdonare è impossibile; sarà meglio dimenticare?
MEMORABILE: "La gente si spaventa soprattutto per colpa dell'immaginazione, perciò non immaginare è molto meglio: sarai più coraggioso di una tigre".

Puppigallo 21/09/08 12:36 - 5258 commenti

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Parabola di un uomo a cui viene, prima rovinata la vita e poi tolta la libertà, per essergli nuovamente restituita dopo averlo minato nel profondo. Buona l'idea e bravo il protagonista, come anche il deliziosamente perfido cattivo della situazione. La parte in cui è rinchiuso è molto più interessante (i tatuaggi, i suoi pensieri, il gas, le allucinazioni, il cercare un perchè...). Poi il film segue una linea che non poteva essere diversa dalla convenzionale ricerca di vendetta e di un motivo. Troppo prolissa nel cuore della vicenda, resta comunque una pellicola riuscita, a tratti notevole.
MEMORABILE: Il protagonista fa una lista di persone con le quali si è comportato male e di tutti i suoi peccati; Un dente per anno.

Hackett 22/09/08 20:13 - 1865 commenti

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Duro, spietato e crudele. Un film che colpisce non tanto per la sua violenza, quanto per la violenza delle situazioni che descrive. Ritmo serrato, ottima sceneggiatura ed una storia che diventa epica pian piano, con sempre più sangue e meno innocenti. Validissima morale di fondo, a volte anche poche parole, dette con superficialità, possono distruggere. Da vedere e rivedere.

Mascherato 24/09/08 08:08 - 583 commenti

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Sembra un divertissement melò tratto da un manga e girato come un videogame (la sequenza dello scontro tra Oh Dae-soo e la banda che lo ha tenuto sotto sequestro per 15 anni è puro beat'em up a scorrimento orizzontale), il che la dice lunga sull'immaginario sudcoreano formatosi negli ultimi anni. Resta il fatto che, al di là dei risultati magari diseguali, le opere di questo virtuoso della macchina da presa sono un piacere anche per un occhio assuefatto al trend postmodernamente meticcio del cinema occidentale.

Herrkinski 26/09/08 17:10 - 8072 commenti

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Indubbiamente il migliore della trilogia. Graziato da interpreti adeguatamente deliranti e da una realizzazione pressochè perfetta, quasi autoriale, il film si lascia seguire senza mai annoiare, nonostante gli intrecci della trama a volte diventino cervellotici. Certo, lo svolgimento di questo violento dramma urbano è intriso dei crismi del cinema drammatico orientale, quindi alcune parti possono risultare ostiche a molti, ma l'impatto generale del film è di quelli che non si scordano facilmente. Crudele e originale, davvero entusiasmante.

Daniela 8/01/09 10:38 - 12622 commenti

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Capolavoro che lascia storditi ed ammirati per la potenza della storia di queste vendette incrociate, le soluzioni visive di grande suggestione (la carrellata laterale lungo il corridoio, il protagonista che pedina se stesso nei suoi ricordi), la straordinaria interpretazione di Choi Min-sik, la struggente bellezza della colonna sonora. "Ridi e il mondo riderà con te; piangi e piangerai da solo": vorrei non averlo visto per poterlo rivedere ancora come la prima volta. Nella top-ten personale, il massimo di pallini, il film a cui devo la scoperta del cinema sudcoreano.
MEMORABILE: Tanti.... cito solo l'estrazione dei denti, che ha sostituito quella de "Il maratoneta" come ricordo molesto durante le visite dal dentista.

Ciavazzaro 9/01/09 14:42 - 4768 commenti

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Uno dei film di Wook sul tema della vendetta (il secondo). Davvero non male: notevole l'impegno del cast, i vari colpi di scena finale (non tutti digeribili dagli spettatori meno smaliziati). Sorprende e si fa rendere meritevole di una seconda e anche di una terza visione...

Capannelle 2/10/09 15:06 - 4398 commenti

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Park Chan-Wook rimette a lucido canoni destinati ad un largo uso negli anni a venire: lirismo della violenza, il grottesco come bussola costante, un magistrale uso del sonoro. Magari il regista coreano esagera con gli intrecci, generando ansia non necessaria e si sofferma spesso sul faccione sofferente di Dae-su, personaggio in perenne equilibrio tra sfiga e immortalità, tra sacro e profano. Ma alla fine le ambiguità trovano una loro precisa collocazione e permettono di portare a compimento un dramma inaspettato e inesorabile.

Park Chan-Wook HA DIRETTO ANCHE...

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Tarabas 7/02/10 19:11 - 1878 commenti

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Chi ha rinchiuso Dae-Su in una stanza-prigione per 15 anni e soprattutto perché? La vendetta è più importante della verità? La vendetta lenisce le sofferenze? Con un'incredibile densità di immagini e significato, il regista pone domande come queste con una radicalità visuale disturbante e aggressiva, mai scontata e mai gratuita. La trama intricata viene svolta alla perfezione e il sottofinale è spiazzante e sconvolgente. Nulla rispetto al finale, che offre una risposta inaspettata. Qualche minimo autocompiacimento abbassa un po' il giudizio.

Enzus79 7/07/10 15:31 - 2873 commenti

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Film pazzesco. Mezzo capolavoro. Park Chan-Wook ha fatto un bel regalo a chi ama il cinema (specialmente questo genere). Punti deboli pochi o nessuno, a favore moltissimi, dagli attori alla colonna sonora. La scena in cui il protagonista combatte con una decina di uomini è bellissima.

Greymouser 20/07/10 08:24 - 1458 commenti

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Amaro e sulfureo come una tragedia greca, questo impressionante capolavoro del cinema coreano si rivela una macchina filmica perfetta: dalla genialità visionaria del regista, alla solida articolazione della trama, alla recitazione straordinaria del protagonista. E, una volta tanto, il twist finale arriva davvero imprevedibile e sconvolgente. Feroce, ma a suo modo profondamente poetico.

Mdmaster 29/09/10 16:51 - 802 commenti

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Splendido esempio di cinema coreano, che si conferma capace di ottime proposte, di gran lunga superiore a quello americano o, per carità, nostrano. Una storia di amori impossibili, di come la vendetta possa diventare sì un motivo di vita, ma anche una giustificazione insufficiente per gli errori compiuti. Performance di un cast di gran livello, azzecata colonna sonora e regia sempre attenta e degna di tocchi di classe. Forse soffre un po' alcune influenze giapponesi, non a caso è ispirato, più che tratto, da un manga. Bellissimo.
MEMORABILE: La lunga sequenza di combattimento nel corridoio; la vendetta nella vendetta finale.

Pigro 14/10/10 09:00 - 9635 commenti

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Meglio la vendetta o la verità? E se proprio la verità fosse la vendetta più atroce? La storia dell'uomo segregato misteriosamente per 15 anni che all'uscita cerca vendetta ma anche verità è condotta sapientemente sui due livelli: quello, più appariscente, tra plot favolistico alla fratelli Grimm e violenza splatter, e quella, più sottile, delle sconvolgenti rivelazioni finali, che accreditano quest'opera nel solco della grande tragedia classica alla Seneca. Il tutto con una sensibilità visiva e narrativa di straordinario impatto e originalità.

Jandileida 30/10/10 01:26 - 1560 commenti

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Un film che riesce a toccare e a scuotere fino in fondo l'animo dello spettatore (nello specifico il mio): non è solo la storia, originale e a suo modo toccante, a colpire ma è sopratutto la strepitosa messa in scena che lascia a bocca aperta. Lirismi e virtuosimi registici mai fini a se stessi ma bensi messi al servizio di una tragedia euripidea in salsa coreana, la giusta commistione tra oriente ed occidente, la colonna sonora perfetta e l'interpretazione maestosa e poetica di Choi Min-Sik rendono la pellicola un'esperienza indimenticabile.

Belfagor 1/04/11 20:13 - 2689 commenti

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Il secondo capitolo della trilogia della vendetta passa attraverso una stanza ermeticamente chiusa, manipolazioni ipnotiche, polpi mangiati vivi, denti estirpati sulle note dell'Inverno di Vivaldi e scagnozzi colpiti a martellate, il tutto mentre si dipana il mistero della prigionia del protagonista. Sarebbe facile andare fuori strada, ma Chan-Wook riesce a mostrarci come il sadismo e la violenza possano nascondere della struggente poesia. I barocchi virtuosismi si trasformano così in arte ed eleganza. Sfolgorante la prova di Min-Sik.

Pinhead80 10/04/11 10:14 - 4719 commenti

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Seconda parte della cosiddetta "trilogia della vendetta" di Park Chan-Wook. Questo secondo film, dei tre, è forse il migliore (anche se l'opera deve essere valutata nel suo insieme) sia per la trama, sia per le iperboliche scene di violenza. Dopo essere stato chiuso per 15 anni in una specie di casa-prigione, il protagonista dà sfogo a tutta la sua rabbia repressa sotto forma di vendetta. Ben congegnato e splendidamente diretto con scene di violenza epiche e sanguinose. Da vedere e rivedere.

Stefania 11/04/11 13:39 - 1599 commenti

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Euripide e Shakespeare, Montecristo e i manga, thriller e psicoanalisi, tutti i demoni del rimorso, tutti i volti della vendetta, anzi il volto più terribile della vendetta: l'impossibilità di fuggire dalla prigione della colpa se non amputando una parte di sé. Epico, iperrealista e surreale. Un immaginario cinematografico ricchissimo, svolte narrative spiazzanti, un finale che sembra, per un attimo, condurci in un'altra dimensione, ma è soltanto il suggello della fatalità che grava, fin dall'inizio, sul protagonista, qualcosa che è al di là della sua volontà o consapevolezza.

Mickes2 7/08/11 20:54 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

La vendetta sezionata e sviscerata dall’enorme talento di Park Chan-wook; vista come unica possibilità per andare avanti, un meccanismo dolente che riflette sul tempo perduto. Oldboy è un turbine emozionale, è l’orgoglio e la redenzione, è potenza allo stato puro, è intenso, lirico, malinconico, sanguinolento, grottesco; è virtuoso e stilisticamente sopraffino, è struggente, gioca con lo spettatore, lo sorprende con nuove svolte, lo affascina, lo avvinghia in una continua lotta tra indizi falsi e depistaggi. È incuneante, è inesorabile. E’ un capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Il pianosequenza nel corridoio; l'incipit; jin-seo yun che tiene la mano del fratello; il flashback di Oh dae-soo tra i banchi di scuola; le musiche.

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Rullo 19/08/11 21:30 - 388 commenti

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Oldboy, secondo capitolo della trilogia della vendetta, è uno di quei film che per un motivo o per un altro rimangono a lungo impressi nella memoria. Quindici anni di reclusione e la ricerca di una giustificazione, un motivo che potesse giustificare tale gesto. Grande lavoro di regia condito con un gran gusto per l'inquadratura e l'estetica (ottima la fotografia), che insieme alla recitazione di attori magnifici rendono il film un must del cinema orientale e non.

Nancy 27/01/12 00:13 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Stupendo, coinvolgente dal primo minuto sino alla fine, una sceneggiatura che si mantiene in linea col thriller ma che non mortifica gli aspetti drammatici e più intimisti (interessanti le reazioni all'incarcerazione e gli interi sviluppi finali). I vari colpi di scena finali soddisfano pienamente la sete di conoscenza che si ha dall'inizio: perché incarcerare un uomo che non ricorda di aver commesso niente di male? Tutto torna al proprio tassello, è indubbio che richieda un poco d'attenzione, ma lo spettatore ne è ripagato al 100%.
MEMORABILE: "Sia un granello di sabbia che una roccia nell'acqua affondano allo stesso modo": l'intero senso del film.

Ryo 28/01/12 13:33 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Una storia straordinaria e sconvolgente, brillantemente ideata da un regista semi-sconosciuto al pubblico che meriterebbe un'ovazione solo per questa pellicola. Cinicamente senza pietà e senza limiti, descrive una spirale di vendetta, di violenza fisica e psicologica. Inquadrature suggestive, colori bellissimi. Cattura dall'inizio alla fine e contiene uno dei finali più sorprendenti degli ultimi anni.
MEMORABILE: Il finale.

Didda23 29/02/12 23:22 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Park Chan-Wook sfoggia una tecnica registica invidiabile che spreca a causa del proprio eccessivo narcisismo: il nostro vuole strafare e commette l'errore di creare un'opera visivamente confusa e poco coinvolgente. La sceneggiatura complicata in più di un passaggio invece di avvincere invoglia lo spettatore a supplicare l'avvento dei titoli di coda. Nemmeno il tragico finale ha risvegliato il sottoscritto dal torpore emotivo. Esagerata la prova di Choi Min-sik e voce fuori campo insostenibile. Da salvare la colonna sonora.

Tommy3793 10/02/12 19:46 - 72 commenti

I gusti di Tommy3793

Tarantino l'ha definito "il film che avrei voluto fare". E c'è molto Tarantino nel capolavoro di Park Chan-wook: scene esagerate, violenza eccessiva, ritmo incalzante e una trama ingarbugliata, ma comunque mai banale: il film fa delle sue stranezze ed eccessi la sua forza. La violenza e gli eccessi lasciano però spazio nanche alle emozioni e ai sentimenti dei personaggi, creando un finale del tutto sconvolgente e imprevisto. Ottima anche la colonna sonora: un vero capolavoro!
MEMORABILE: "Ridi e il mondo riderà con te. Piangi e piangerai da solo"; "Non può finire così, la vendetta fa parte di me".

Magnetti 15/04/12 23:55 - 1103 commenti

I gusti di Magnetti

L'inizio del film e' strabiliante: originale, intrigante, enigmatico e claustrofobico. Da applausi insomma. Anche il finale e' ottimo. Cio' che non convince sono le noiose sbrodolature che collegano le due parti. Senza questo difetto avrei potuto definire questo film come un capolavoro, ma tant'e. Tre pallini e mezzo meritati. Voto a parte (5 pallini) per una singola scena: il protagonista che mangia il polipo vivo. Come si sarebbe potuto rappresentare meglio la situazione disperata di un uomo sottoposto a tali torture psicologiche e fisiche?
MEMORABILE: Il senso del tempo scandito dai programmi televisivi.

Fabbiu 1/08/12 12:47 - 2136 commenti

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Per questo capitolo della trilogia del la vendetta, Park Chan-Wook prende spunto dall'omonimo manga di Garon; ed è impossibile non accorgersi, difatti, di come tutto il film sudcoreano profumi di manga giapponese; in realtà poi nella confezione è molto più occidentale del solito. Bellissime riprese, scenografie, fotografia per un film che a mio parere pecca solo un po' nei ritmi: ottimi quelli iniziali della prigionia e centrali dell'indagine, ma un po' dilatati quelli sulle spiegazioni e quelli finali.
MEMORABILE: La sequenza di lotta nel corridoio.

Giùan 9/02/14 07:18 - 4539 commenti

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Strepitoso capolavoro di cinema contemporaneo, testimonianza folgorante della possibilità di costruire un film classico (con archetipi da tragedia greca) accellerandone i ritmi fino alle vertigini di un manga rutilante. Ciò che inquieta e sbigottisce in Chan Wook è il pieno controllo, wellesiano, della messa in scena, combinato a una estrema consapevolezza teorica, capace di giocare con irruente originalità su cardini come la vendetta e il perdono; il tutto lasciando lo spettatore sospeso in una atarassica estasi tra ammirazione e riflessione.
MEMORABILE: La indimenticabile colonna sonora; Le estrazioni dentistiche.

Vat69 6/10/14 00:43 - 17 commenti

I gusti di Vat69

La capacità di comprensione di chi scrive della grammatica cinematografica coreana arriva fino a un certo punto, quindi ci si astiene dal giudicare con troppa durezza i continui indecisi cambi di stile e gli strattoni nella narrazione. Dovuta premessa a un film che funziona egregiamente sia come thriller che come dramma psicologico: Park Chan Wook usa tutti gli ingredienti della grande tradizione di genere per una sua ricetta che, come nella tradizione culinaria del suo paese, è gustosa ma lascia qualche dubbio su come è stata preparata.
MEMORABILE: Il finale che cita C'era una volta in America; Il polpo vivo.

Jdelarge 9/11/16 19:04 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Secondo film di Park Chan-wook avente come tema principale la vendetta. La regia è ispirata e il montaggio conferisce un ritmo atipico e assolutamente originale al film, che non manca mai di suspense. Park Chan-wook, inoltre, sembra compiere una spietata riflessione sulla superficialità umana, che può portare a conseguenze nefaste. Ottima la prova di tutti gli attori.

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Fulcioso70 1/02/16 19:55 - 8 commenti

I gusti di Fulcioso70

Oldboy è il resoconto onesto e spietato della vendetta perfetta. Intriso di atmosfere noir, tinte rosso sangue, detto-non detto onirico e ironico. Personaggi solidi, impeccabili, ben costruiti, che vagano come fantasmi di carne su un plot che fa scuola e fa rimpiangere allo spettatore i titoli di coda... Un capolavoro che ferisce e ricuce le ferite di chi lo guarda, lo "assorbe". Un gorgogliante pozzo di indizi che conducono alla deflagrazione-colpo-di-scena-finale. Maestosa. Dopo e prima di Oldboy solo Cani arrabbiati e Il sesto senso.
MEMORABILE: "Ridi e il mondo riderà con te... Piangi e piangerai da solo".

Saintgifts 24/10/16 10:45 - 4098 commenti

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Park Chan-Wook è un regista molto dotato tecnicamente, niente da dire. Coniuga molto abilmente il pensiero e la cultura orientale con tutto ciò che l'occidente, in fatto di cinema, gli mette a disposizione. Anche in questo film si capisce la sua conoscenza, il suo studio della storia di questa arte. Per ciò che mi riguarda trovo però sprecata tanta abilità in sceneggiature (non so quanto peso abbia avuto il suo intervento in questa) di un'eccessiva contorsione, che finiscono per dedicare il prodotto a una piccola (o grande?) nicchia di spettatori, di cui io certo non faccio parte.

Alex1988 3/06/17 18:43 - 728 commenti

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Gran prix della giuria a Cannes 2004 (presidente della giuria Quentin Tarantino) per questo particolarissimo thriller a incastro che, certamente, non lascia indifferenti. Chan-Wook abbonda in citazioni, a partire dal montaggio stile Nouvelle Vague al finale dal sapore lynchiano. Non brilla per ritmo, anzi, la prima parte è abbastanza soporifera, ma nel complesso,la fattura è abbastanza apprezzabile. Non male.

Rufus68 11/10/17 17:33 - 3825 commenti

I gusti di Rufus68

Il film che Tarantino avrebbe voluto girare (e che non girerà mai: manca della necessaria sensibilità morale). Park ha talento, un proprio stile e stavolta azzecca gli incastri d'una trama solo apparentemente gialla: il fatto che il film sopporti numerose visioni dimostra che esso è in realtà un dramma profondo in cui la vendetta non reca mai pace, bensì ulteriore disperazione come in un antinferno senza via d'uscita. Ottime musiche, eccellenti attori. Al confine, a volte travalicato, della maniera e dell'autocompiacimento, ma si può perdonare.

Bubobubo 11/08/18 15:51 - 1847 commenti

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Una delle esperienze cinematografiche più catartiche e totalizzanti che abbia mai avuto la fortuna di esperire in vita. Quasi impossibile aggiungere ancora qualcosa che non sia stato già detto. A conquistarmi ancora, visione dopo visione, la radicalità universalizzante delle (tutto sommato) semplici tesi alla base della pellicola: un nucleo tematico il cui assioma crossculturale trascende la dimensione da tragedia greca della contemporaneità per farsi universalizzante. Musiche di un altro pianeta.
MEMORABILE: Nell'ascensore del proprio attico, il ghigno di Lee Woo-jin si spegne lentamente.

Ultimo 8/12/18 20:10 - 1653 commenti

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Un ottimo film nonché uno dei migliori prodotti del regista. La vicenda della vendetta del protagonista (rinchiuso per 15 anni in una stanza senza saperne il motivo...) è trattata con cura, con una ricostruzione dei fatti che a tratti porta confusione ma che alla fine fa quadrare tutto molto bene. Le scene di violenza non si contano (il taglio dei denti; la parte finale...), così come i momenti di alta tensione, sopratutto nel finale dai risvolti inaspettati. Notevole.

Gabigol 26/09/19 23:30 - 571 commenti

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Al netto dell'autocompiacimento visivo di un regista particolarmente sicuro di sé, la direzione tecnica è di altissimo livello; la storia, quasi alla stregua di una tragedia greca, corre verso una catarsi ove violenza e verità, a braccetto, decretano l'impossibilità di fare ammenda. La vendetta umilia nelle sue false promesse di liberazione. Film da visionare con mentalità aperta - l'approccio visivo è poco lineare, a volte quasi labirintico - e parecchia tempra per la violenza fisica e psicologica che può risultare insostenibile.
MEMORABILE: Il polpo mangiato vivo; Il piano sequenza del combattimento; L'attraversamento del ricordo; Il pacco da scartare; Il sorriso finale.

Thedude94 11/01/20 00:37 - 1089 commenti

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Il grande gusto e la bravura di Park Chan-Wook rendono questo thriller a tema vendetta una perla del cinema contemporaneo e una manna dal cielo per gli amanti del cinema orientale. I protagonisti sono eccezionali nelle loro interpretazioni: sanno far piangere, si innamorano, sanno combattere corpo a corpo. Per il resto la fotografia e la regia favolosa, arricchita da riprese da manuale, completano una trama abbastanza articolata, che risente forse troppo della sua natura manga ma che non modifica di certo il giudizio positivo della pellicola.
MEMORABILE: Il piano sequenza iconico del combattimento nel palazzo.

Paulaster 7/05/20 10:05 - 4389 commenti

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Senza apparente motivo un uomo verrà sequestrato per 15 anni. Dapprima incentrato sulla segregazione che sembra inspiegabile, man mano arriva a svelare una terribile verità e il desiderio di vendetta. Regia piena di idee con la violenza mostrata come necessaria per stare al mondo e rigorosamente senza l'aiuto della polizia. L'unica pecca è la questione dell'ipnosi che, anche se serve alla trama, ingarbuglia alcuni passaggi. Conclusione che può lasciare diverse interpretazioni. Musiche adatte nelle scene di impatto visivo.
MEMORABILE: Il suicida che cade sul tetto della macchina; Le botte nel corridoio; Il flashback visto da diverse angolazioni.

Myvincent 26/01/21 08:32 - 3726 commenti

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Dalla Corea con furore: un uomo viene imprigionato per quindici anni e poi liberato, secondo un ben preciso piano. Il tema è la vendetta che nel suo dispiegarsi apre al racconto nuove verità. Forte di una fotografia originale, di tagli di immagine, di trovate sceniche dei quali il film si autocompiace e in cui si crogiola, il resto sembra piuttosto un continuo tentativo di stupire e inorridire. Volutamente scandaloso e per questo fiacco alla fine.

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Magi94 27/01/21 23:47 - 944 commenti

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Sospeso, paradossalmente, tra il pulp più sfrenato e il dramma scespiriano. Il connubio non è sempre felicissimo, soprattutto in una prima parte estrema e confusa in cui il mistero non viene ancora presentato in modo abbastanza intrigante, mentre si insiste sugli eccessi talvolta un po' sciocchi. Molto meglio dalla comparsa di Lee Woo-Jin e la conseguente parte thriller, fino a un finale strabordante ma che riesce a non spingersi mai oltre il parapetto del ridicolo. Regia chiaramente talentuosa, a tratti discutibile, ma coerente con le sue scelte stilistiche.

Lou 15/07/21 00:24 - 1119 commenti

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Thriller drammatico ispirato ai temi incestuosi della tragedia greca, condito in salsa coreana con forti accenti splatter. L’eccesso di violenza e di scene disturbanti lo rende difficile da digerire, ma l’azione incalzante e il timbro visionario sono indubbiamente affascinanti. Lo spasmodico bisogno di vendicare i torti subiti viene declinato da Park Chan-Wook nei suoi sviluppi più crudi e distruttivi.

Minitina80 14/10/21 22:58 - 2980 commenti

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Difficile capire come porsi di fronte a un’opera la cui fama arriva ben prima delle immagini. La complessità dello scritto è croce e delizia, perché denota una complessità non indifferente e punte di estremismo narrativo a cui si fatica a stare dietro. Una violenza di quel tipo, inoltre, mal si amalgama al tipo di tragedia che si consuma sullo schermo, dimostrando in più di un’occasione di voler colpire per il disgusto e la crudezza, dimenticando di ricercare un qualcosa di diverso. Sontuose le melodie, ma troppo occidentali per essere adeguate al contesto.

Giufox 22/11/21 09:25 - 324 commenti

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Altamente rappresentativo del cinema Sud-Coreano moderno, merita il suo statuto di capolavoro nel saper nasconder sotto una facciata "pop", accesa e spettacolare, un trattamento fine e profondo di temi ancestrali. Ta bacchette, forbici e martello, non mancano i momenti pittorici destinati a rimanere impressi nel corpo cinematografico collettivo - ed è in questo bilanciamento di spazi, corpi e movimenti che l'arte di Park Chan-Wook trova miglior compimento. Così un'evasione diventa danza, il cibo si fa metafora esistenziale e il sangue materia viva che registra evoluzioni morali.
MEMORABILE: Il morso al polpo crudo; Il piano sequenza dell'evasione; Le forbici.

Teddy 20/07/22 00:56 - 811 commenti

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In “Oldboy” non c’è un vero e proprio elemento noir-thriller, ma Park Chan-wook sfrutta molto bene le coordinate del cinema pulp tanto da immergere il suo film direttamente nell’universo psicotico dei protagonisti. Spesso fin troppo didascalico ma con un linguaggio audio-visivo che ha segnato un intero decennio. Barocche e onnipresenti le musiche di Yo Jeong-wook.

Noodles 5/09/22 08:43 - 2204 commenti

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Secondo capitolo della saga del regista coreano. Anche qui la violenza fisica abbonda, ma è più quella psicologica a farla da padrone. È un film forte sino alla fine, carico di odio e di sadismo che esplodono quando meno te l'aspetti e che veicolano sorprese di tutti i tipi, inserite in un'atmosfera cupa. Come sempre notevole è la fotografia, piuttosto sperimentale e ricercata. Ottimo il cast, col protagonista bravo a reggere sulle spalle l'intera pellicola insieme al suo antagonista in un duello mozzafiato. Il cinema coreano continua a regalare esperienze forti. Da vedere.

Valcanna 20/02/23 12:29 - 32 commenti

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Il cinema coreano si sa, spesso vive di spinte eccessive, ma nel film in questione tutto è giustamente equilibrato in un mix inverosimile di violenza, amore e vendetta. Musiche e fotografia, infine, impacchettano un regalo decisamente gradito. Non c'è realmente un cattivo da sconfiggere ma tutti cercano vendetta su tutti ritrovandosi, alla fine dei giochi, senza nulla che abbia apparentemente senso. Consigliato.
MEMORABILE: Il protagonista che mangia il polpo crudo.

Nick franc 19/03/23 13:10 - 509 commenti

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Molto cupo (anche se non come il suo predecessore) e violento ma al contempo molto elegante e raffinato: nella messa in scena, nella scrittura (complessa ma abile nel fare venire tutti i nodi al pettine) e nelle musiche. Se le torture fisiche lasciano il segno a colpire soprattutto sono il quadro psicologico, dove anche l'indicibile appare puro nella mente distorta del Deus Ex machina; i momenti di struggente e inaspettata poesia. Cinema non facile da approcciare ma una volta che si entra in sintonia capace di dare grande soddisfazione e guadagnare punti visione dopo visione.
MEMORABILE: Il polpo; La diga; Il flashback scolastico; L'estrazione dentale; Il suicida; Dae soo che sfoglia l'album di foto (agghiacciante).
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  • Discussione Cotola • 4/03/12 20:07
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Domani con calma darò anche io il mio contributo.
  • Discussione Didda23 • 5/03/12 17:35
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Come ho scritto nel commento ritengo Park Chan-Wook un regista dalla tecnica registica sopraffina. Ho utilizzato l'espressione "visivamente confusa" per il semplice fatto che, a mio modestissimo parere, abbia voluto mettere troppo mettere troppa tecnica a discapito della funzionalità, giusto per far capire allo spettatore di essere bravo ( in questo l'ho definito narcisista). Per quanto concerne la sceneggiatura l'ho trovata poco interessante e ho fatto davvero fatica ad arrivare alla fine (nemmeno le rivelazioni finali mi hanno risvegliato). Choi Min-sik sarà pure bravo ma la sua interpretazione è esagerata e per nulla appassionante.
    Ripeto la cosa che ho detestato di più è stata la voce fuori campo,oltremodo insopportabile.

    Rivendico la soggettività degli elementi tecnici. Come fa a esistere l'oggettività?
    Ciao carissimo, ti leggo sempre con profondo interesse.
  • Discussione Daniela • 18/04/12 07:04
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Magnetti scrive nel suo commento:
    "Voto a parte (5 pallini) per una singola scena: il protagonista che mangia il polipo vivo. Come si sarebbe potuto rappresentare meglio la situazione disperata di un uomo sottoposto a tali torture psicologiche e fisiche?"

    Confesso che davanti a questa scena ho dovuto chiudere gli occhi per il disgusto... ma probabilmente a gran parte degli spettatori locali avrà fatto venire l'acquolina in bocca.
    Infatti nella Corea del Sud il polpo non solo crudo ma pure vivo (e probabilmente non consenziente) è considerato una prelibatezza gastronomica:

    http://viaggi.virgilio.it/foto/gallery/cibi-piatti-strani-bizzarri-mondo-top-10/polpo-vivo-corea-del-sud_mmid60195.html

    Onore al merito al protagonista Choi Min-sik che, per girare la scena se l'è pappato davvero, pur essendo vegetariano.
    Ultima modifica: 18/04/12 07:04 da Daniela
  • Discussione Zender • 18/04/12 08:02
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Beh, uno strappo alla regola lo si dovrà pur poter fare, per la carriera.
  • Discussione Galbo • 18/04/12 18:31
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:


    Onore al merito al protagonista Choi Min-sik che, per girare la scena se l'è pappato davvero, pur essendo vegetariano.


    che schifo !
  • Discussione Daniela • 6/03/14 18:57
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Grande notizia per i fans del cinema orientale, questa la conferma:
    http://www.linkinmovies.it/eventi-notizie/la-star-choi-min-sik-ospite-al-florence-korea-film-fest-2014



    Pare che il grande attore abbia dichiarato: "Chi è nei paraggi e non viene a vedermi, sa cosa l'aspetta"
    Ultima modifica: 6/03/14 19:09 da Daniela
  • Discussione Cotola • 10/09/19 23:13
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Nel suo commento Daniela ebbe a dire:

    Vorrei non averlo visto per poterlo rivedere ancora come la prima volta.

    Prendo spunto da un pezzo del tuo commento Daniela...per dire che l'ho rivisto oggi al cinema, nell'ambito di una rassegna sul regista (suppongo vista l'uscita, finalmente, di Mademoiselle). Ebbene, pur essendo passati quasi tre lustri da quando lo vidi la prima volta (anche in quel caso sul grande schermo) mi sono emozionato come se fosse una prima visione e ciò vuol dire che, per me, è un capolavoro. Non ha perso un milligrammo della sua bellezza e della sua forza emotiva. L'incipit è bastato a riaprire i cassetti della mia memoria cinematografica: mi sono lasciato travolgere da un flusso di emozioni intense.

    Ora riscriverò pure la recensione, che secondo me non rende giustizia al film, alzando il voto a 5 pallini.

    Tra l'altro anche per me il film è stato l'apripista al cinema coreano. Già solo per questo meriterebbe un monumento.
  • Discussione Daniela • 10/09/19 23:53
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    x Cotola

    Anche io l'ho rivisto più volte, quando uscì il DVD i figlioli me lo regalarono per il mio compleanno , ed è sempre emozionante anche se ne conosco le sequenze una per una - se per questo, era bastata la prima visione per stamparle in testa per sempre.

    Però, la prima volta non si è trattato solo della visione di un bellissimo film: è stato come la scoperta di un tesoro inaspettato e questo ha raddoppiato il piacere.
    Questo perché anche per me è stato un film apripista, la porta aperta su un mondo, quello del cinema sud coreano, di cui fino ad allora non conoscevo nulla e che negli anni seguenti mi ha regalato tante altre emozioni.
    Questo naturalmente allora non lo potevo sapere ma è stato come se lo intuissi: difficilmente un frutto del genere nasce su un terreno arido.
  • Homevideo Buiomega71 • 11/05/21 18:50
    Consigliere - 25934 interventi
    In blu ray per la Midnight Factory, disponibile dal 17/07/2021
  • Homevideo Cotola • 11/05/21 23:30
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    In blu ray per la Midnight Factory, disponibile dal 17/07/2021

    Finalmente! Adesso speriamo che l'edizione sia degna di questo nome.