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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Exorcist: the Beginning
Anno: 2004
Genere: horror (colore)
Regia: Renny Harlin
Note: Prequel di "L'esorcista". La prima versione del film (poi eliminata per ripartire da capo) era opera di Paul Schrader.
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Sappiamo tutti com'è andata: il vero EXORCIST THE BEGINNING l'aveva girato Paul Schrader. Non è colpa sua se il produttore James Robinson, a lavori ultimati, ha giudicato il film troppo poco “commerciale” incaricando il regista Renny Harlin di rigirarlo daccapo annullando di fatto quanto fin lì compiuto. Così a noi arriva quest'altro film: più d'azione, si dice, con più sangue e meno psicologia. Sarà meglio? In molti giurano di no, ma in attesa di vedere un giorno pubblicato il “vero” prequel contentiamoci dell'onesto lavoro di Harlin,...Leggi tutto uno che nel campo non è esattamente il primo venuto (il suo NIGHTMARE 4 è tra gli episodi kruegeriani più godibili). Non c'è sicuramente quello spessore culturale che aveva fin qui contraddistinto la saga ideata da William Peter Blatty, ma la sceneggiatura non è così malaccio e la trama, seppur pasticciata e con troppa carne al fuoco, offre qualche spunto molto interessante come la chiesa cristiana sepolta sotto la sabbia, ad esempio: tutte le riprese al suo interno, che sfruttano magnificamente le scenografie e l'impeccabile fotografia di Vittorio Storaro, sono un ottimo esempio di suspense horror. Così come le discese del bravo Stellan Skarsgård nei cunicoli sottostanti. Peccato per alcune brutte scene (gratuite) con iene affamate clamorosamente digitalizzate nei movimenti (lo stesso errore Harlin l’aveva compiuto nel suo BLU PROFONDO), per alcuni flashback nazisti artificiosi e per un finale “d'azione” che non regge minimamente il confronto con quello che si voleva in qualche modo avvicinare, e cioè quello del film di Friedkin. Il ritmo però c'è e il film si può vedere.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
Fauno - Davvero notevole!:
Herrkinski - Quello che si dice un buon film:
Pinhead80, Lupus73 - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Rebis, Trivex, Rigoletto, Anthonyvm, Rambo90 - Mediocre, ma con un suo perché:
Caesars, Giacomovie, Ale nkf, Greymouser, Minitina80 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Fabbiu, Undying, Stubby, Galbo, Stefania, Mickes2, Luchi78, Piero68
Non ci siamo proprio. A mio parere, l'ennesimo affronto ad una creazione cinematografica geniale. Molto meno impegnativo, atmosferico e psicologico dell'Esorcista. Penso che non bastino effetti digitali moderni (tra l'altro non sono nemmeno il massimo) per rendere una pellicola sufficientemente inquietante. Lo scontro con il demone è carino, ma pare proprio di un film fantastico, più che di un horror.
Allontanato Paul Schrader (che ha comunque portato a compimento la sua versione) le redini per la realizzazione di un blockbuster multimilionario vengono cedute a Renny Harlin. Il presunto (poi fallito) film sbancabotteghini nasceva sfruttando la memoria indelebile del pubblico (e non). Nasceva puntando sulla granitica potenza dell'archétipo originale (ed ineguagliabile). Il risultato è questo sconfortante prodotto tutto azione, molto ben realizzato, ricco (alla nausea) di CG. Peccato che manchi d'anima: altro che Esorcista!
Non ho certamente potuto vedere la versione di Paul Schrader, ma posso scommettere tranquillamente che riesce a battere questa di Renny Harlin di parecchi punti. Parlando del prodotto che è uscito nelle sale, purtroppo a scapito dell'altro, il commento non può essere certo positivo. Non c'è anima in questo prequel dell'esorcista e per chi ha amato il film di Friedkin ciò è un peccato mortale. Non tutto è da buttare ma in generale l'operazione è fallita miseramente, visto che anche il botteghino non l'ha premiata più di tanto. Forse due pallini.
Pessimo veramente, lontano anni luce da quel capolavoro che è il primo film. Le location in un primo momento erano gustose e creavano una bella atmosfera, ma dopo pochi minuti il tutto si è dissolto e il risultato è un film scialbo e poco coinvolgente. Effetti speciali piuttosto scarsi e purtroppo la paura non sfiora proprio mai lo spettatore.
Harlin ha fatto i conti con tre teste - le pretese della produzione che aveva cassato gli intellettualismi di Schrader, le esigenze spettacolari per il grande pubblico e le aspettative dei fan – uscendone con diverse ossa rotte e un film, tutto sommato, discreto: ci sono buone intuizioni visive (nell’incipit), effetti raccapriccianti abbastanza inediti (il bimbo marcio), e la voglia di trovare soluzioni alternative all’esorcismo canonico in un specie di corpo a corpo finale con l’invasata urlante in stile Demoni. Grossolana e insufficiente è la componente spirituale nel dramma di Padre Merrin.
Sembra ripercorrere lo stesso schema del film del 1973: non si mostra sprovveduto ma un’introduzione prolissa lo penalizza. Il collegamento tra i due film consiste nel luogo d'origine della maledizione e nei malefici poteri della medaglia e della statuetta. L’ambientazione lugubre risulta adeguata e riesce parzialmente a salvare un contesto horror che nell'insieme risulta più descrittivo e meno impressionante del dovuto. La trama è sviluppata in modo accettabile anche se non è eccezionale nelle idee. **
L'esorcista sta divendando il tema più facile e più "vendibile", ancora in grado di far appassionare il pubblico; Difatti non si contano più i film nei quali un esorcista non deve mancare. Il primo è stato comunque un film quasi eccellente, ma in L'esorcista - la genesi poco è azzeccato. Forse l'unica cosa salvabile è il colpo di scena finale (anche se era facilmente prevedibile).
Una potenziale buona occasione perduta questa di mettere in scena un prequel dell'ottimi film originale. Il problema è stato quello di affidarsi al regista sbagliato. Ne risulta un film privo di mordente, piuttosto riuscito per quanto riguarda la ricostruzione ambientale ma totalmente privo di pathos e sopratutto non in grado di raggiungere l'obiettivo primario, spaventare lo spettatore. Prova degli attori al minimo sindacale.
Era comunque difficile, molto difficile ritornare alle tenebre e cercarne l'origine. Sua maestà, l'inarrivabile primo capitolo, è un paragone impossibile, quindi è già quasi tutto scontato. C'è comunque qualche momento da ricordare, come la possessione nell'ospedale; ci sono scene d'impressione, come il campo dalle croci rovesciate; ma ci sono anche spunti più intelligenti di quanto appaiono, tipo il doloso e dannato fuoco amico ed il relativo massacro. È moderno, troppo, non si poteva fare diversamente (anche se si poteva fare decisamente meglio, molto meglio...)
Rispetto al buon "bootleg" di Schrader, il prequel "ufficiale" di Harlin si rivela essere un prodotto confezionato con molta cura, ma senza molta anima. In particolare, l'onesto artigiano Harlin perde di vista il potente afflato metafisico del lavoro di Friedkin, e inevitabilmente è portato a banalizzare la tematica demoniaca col risultato di dar vita ad un horror "normalissimo" e - pertanto - assolutamente dimenticabile.
Julian Wadham HA RECITATO ANCHE IN...
Sono perplessa proprio sul senso dell'operazione: il diavolo è un mito, è sempre esistito in ogni tempo e in ogni luogo, ab aeterno, trovare un'origine storica, addirittura un luogo geografico, ove collocare l'incipit della sua epifania terrena, in qualche modo lo demistifica e lo banalizza. Un film così, poi... tanta azione, effetti speciali di discreto livello, trovate spettacolari, locations esotiche, tutto molto estrinseco. Superficialmente orrorifico, ma la vera angoscia, il conflitto più potente, sottile ed ambiguo, era altrove: fa più paura il diavolo in casa che la casa del diavolo!
Brutta questa genesi, brutta e noiosa; completamente raso al suolo il fattore demoniaco e di riflesso le paure ancestrali che ne derivano. Si riduce tutto a una caccia al diavolo con un taglio registico di indagine votata principalmente all’azione, che mal si addice ai toni e al substrato della vicenda. Bene le scenografie, il make-up e gli effetti (anche se la CG è inguardabile), discreto l’apporto attoriale (spicca e nemmeno tanto solo Skarsgard); il resto è da buttare, sopratutto per l’atmosfera inesistente e i personaggi di carta velina. *!
E' il più violento e il più spietato e non poteva essere diversamente, visto l'anno di edizione, ma la scena delle iene e quella della battaglia fra indigeni ed esercito inglese restano davvero memorabili, perfino indelebili. Il finale è prevedibile, ma solo perchè si tratta di un prequel. Supercentrata la scelta del protagonista, come anche il suo excursus di allontanamento e riconciliazione col sacro. Fantastica anche la storia della chiesa al posto sbagliato. Ex-aequo col secondo, mentre il primo, per gli effetti speciali, è stato un ottimo apripista.
MEMORABILE: Le esecuzioni sommarie nella seconda guerra mondiale; Le statue e i reperti della chiesa.
L'ho seguito a fatica, annoiandomi dopo aver capito l'andazzo generale: una sorta di Indiana Jones tramutato in un esorcista suo malgrado. Manca la necessaria profondità per poter permettere i richiami agli orrori nazisti, ma anche la parte horror ricca di fastidiosa CG non riesce mai ad attanagliare lo stomaco dello spettatore. Impalpabile.
Harlin recupera le buone intuizioni esotiche boormaniane del secondo capitolo e ambienta questo prequel in Africa alla fine degli anni '40; la location è a dir poco suggestiva, sia in esterni che nelle scenografie della chiesa sepolta dalla sabbia. Il film avrà pur deluso i puristi, ma io ho trovato il mix di avventura e horror veramente riuscito, anche in virtù di un'atmosfera sulfurea e "sporca" e delle buone prove del cast, su tutti Skarsgard. Affascinanti anche le parti "tribali" e non troppo invasiva la CGI, per un lavoro di alto profilo.
MEMORABILE: La chiesa sotterranea; L'ospedale psichiatrico; Lo scontro finale.
Pellicola che con il capolavoro di Friedkin ha in comune solo il titolo e il nome del protagonista. Mai, nemmeno per un attimo, la Genesi riuscirà a eguagliare le vette orrorifiche e il fascino perverso che esercitava l'originale, nonostante la presenza di Harlin dietro la mdp. Scene confuse e CG quasi dozzinale completano il quadro di questo film che tutto fa tranne che spaventare lo spettatore. Prove attoriali deludenti con Skarsgard che perde malamente ai punti il parallelismo con Von Sydow. E' arrivata l'ora di voltare pagina, col filone.
Sarà che il mondo cinematografico sta ancora cercando il vero erede di L'esorcista, considerati i prodotti sia del periodo che attuali... Questo prequel sarebbe anche dignitoso, ma è assolutamente inaccostabile al film 1973; ha ovviamente delle basi in comune, ma la malignità lì raggiunge abissi infernali, qui invece le scene più suggestive sono le sequenze in chiesa e, più isolata dal contesto horror, la battaglia tra inglesi e autoctoni. Visto al cinema non mi lasciò un'impressione molto diversa da quella odierna. Sufficiente ma senza strafare.
Il prequel del mitico film di Friedkin cerca di rievocare il passato di padre Merrin andando a scoprire l'origine del male. Le atmosfere calde e appiccicose e le connotazioni storiche rendono le scene di battaglia epiche e dolorosamente crudeli. Non è necessario dissotterrare il male per farlo emergere, esso può essere in superficie pronto a soddisfare la propria nequizia. E' un film inquietante che ha il merito di trascinarci in un vortice d'orrore che profana i nostri sogni.
Immancabilmente anche L’esorcista vede arrivare alla luce il suo capitolo introduttivo. Le fattezze lo avvicinano a un prodotto che vuole chiaramente sbancare il botteghino e quindi giù con avventura, azione e uno scontro finale da fumettone traslato su celluloide. Nel minestrone vengono gettati anche i nazisti, meno male in piccola dose. Trova spazio pure qualche effetto digitale posticcio e gratuito di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Insomma, un passaggio a vuoto, brutto e senza grande significato.
Un prequel su padre Merrin? Ci pensa Renny Harlin col suo inconfondibile stile "all'americana". Siamo lontanissimi dalla sottigliezza psicologica del film di Friedkin, ma lo spettacolo non manca, anche se la pessima CGI prende troppo spesso il sopravvento strappando più risate che sussulti. Le scene forti sono molte (bambini uccisi, bebè nati morti, sangue a fiumi), poi notiamo che la statua di Pazuzu è stata censurata in corrispondenza del membro virile e il puzzo di puritanesimo mainstream sale alle stelle (e strisce). Sciocco ma divertente.
MEMORABILE: Il campo di crocifissi a testa in giù; I bubboni putridi sulla faccia di Alan Ford; Le farfalle; Il finale col demone in CGI che saltella e si snoda.
Renny Harlin HA DIRETTO ANCHE...
Prequel che approfondisce l'episodio col demone in Africa nella gioventù di padre Merrin e che per atmosfere e toni si raccorda più al sequel di Boorman che all'iconoclasta, feroce iniziatore di Friedkin. Storicizzante, epico, malsano allo stesso tempo si sofferma su tematiche culturali e antropologiche (l'antica divinità, sacrifici umani, la chiesa costruita sul tempio pagano) piuttosto che creare atmosfere disturbanti e dissacranti che prendono per lo stomaco (l'esorcismo c'è ma relegato nel finale). Buon colpo di scena a 80', Skarsgård in gran forma, CGI eccessiva ma da vedere.
Con Harlin al timone sembra di assistere più a un film d'avventura che a un horror vero e proprio. Infatti il regista dà un'impronta molto ritmata al tutto, perdendoci però in atmosfera. Non c'è quasi mai il senso di terrore che si dovrebbe avere, sostituito da varie sequenze concitate e da un esorcismo finale che ha la consistenza di un lungo duello. Comunque la ricostruzione d'epoca e gli scenari sabbiosi hanno un loro fascino, così come Skarsgård nel ruolo di Merrin non si può dire che non sia azzeccato. Vedibile.
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