Brad's status - Film (2017)

Brad's status
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Brad's Status
Anno: 2017
Genere: commedia (colore)
Regia: Mike White

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un uomo di 47 anni, Brad Sloan (Stiller), un giorno si guarda intorno, ragiona sulla propria vita, vede i propri ex compagni di scuola sfilare in tv o sulle riviste ebbri di successo e rimugina su ciò che ai suoi occhi comincia a prendere le forme di un fallimento esistenziale. Lavora per un suo ente no-profit, ha una moglie che lo ama (Fischer), un figlio talentuoso (Abrams) ma non è abbastanza. Pur non essendo povero non sguazza certo nella ricchezza e quando parte per Boston per accompagnare il figlio a informarsi sul college da scegliere, la crisi s'acuisce: ogni passo successivo sembra confermargli lo stato di mediocrità di cui si sente prigioniero, condannato a un'invisibilità che scopre averlo...Leggi tutto tenuto lontano da una reunion dei vecchi compagni in occasione del matrimonio di uno di loro, lontano dai privilegi che il mondo potrebbe offrire. “Il mondo non mi ama e io non amo lui”, si ripete. Troy avverte la crisi di suo padre ma ne rispetta i silenzi, limitandosi a rispondere alle sue domande e a prepararsi per l'agognato colloquio ad Harvard. BRAD'S STATUS è quindi sostanzialmente un lungo monologo del protagonista con se stesso, un'autocondanna senza pace, la chiara presa di coscienza di uno stato sociale in cui non vorrebbe riconoscersi. Convinto di aver sbagliato in qualche momento della vita senza capire quando, coinvolge nei suoi pensieri la moglie Melanie, sempre felice solo perché “si accontenta”. Toccando corde non certo nuove, insomma, il film di Mike White si affida totalmente all'interpretazione di un Ben Stiller al suo meglio, perfetto per la parte e a tratti commovente nella capacità di comunicare il saltuario estraniamento di Brad dalla realtà dovuto al suo continuo, talvolta inavvertibile passaggio da sé all'esterno e viceversa. Lo aiuta senza dubbio una sceneggiatura che affronta la problematica della competitività (tanto più sviluppata in un paese come gli Stati Uniti) con intelligenza, senza arretrare di fronte a quelli che possono apparire come snodi banali né ricercare forzatamente l'abisso. Tutto fluisce secondo uno sviluppo naturale che accresce la credibilità dell'insieme. E' la vita: qualcosa va bene, qualcos'altro no e anche il possibile successo del figlio, sulle prime immaginato come motivo di orgoglio e di rivincita nei confronti degli amici realizzati, potrebbe rivelare un giorno perfino il desiderio di Troy di rinnegare i propri genitori, magari di divertirsi alle loro spalle nelle interviste in tv. Ben studiato il rapporto con gli ex compagni, che compaiono di tanto in tanto con interventi controversi: il giornalista diventato celeberrimo (Sheen) è il più importante, contattato proprio per i suoi agganci con l'università di Harvard e col quale Brad condividerà una cena illuminante; tanto quanto quella con Ananya (Raja), un'amica di Troy che condivide gli stessi ideali del Brad di un tempo. Uno script maturo per un film esteticamente impeccabile che sa raccontare una storia “normale” senza alcuna enfasi eppure riuscendo a trasmettere sentimenti forti che l'interpretazione sentita di Stiller amplifica. Né commedia né dramma, solo un'analisi psicologica condotta con la giusta profondità senza per questo dover scomodare i massimi sistemi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/03/18 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/03/19
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Capannelle 19/03/18 23:41 - 4398 commenti

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Ben Stiller alle prese con un personaggio introspettivo e tormentato da qualche complesso di troppo offre una discreta prova e alcuni spunti di riflessione sulle crisi di mezza età. Probabilmente centrare meno la storia su di lui avrebbe garantito maggior respiro al film e infatti il momento migliore è quando decide di entrare in contatto con gli ex compagni di college in una spirale di confronti tragicomici.

Daniela 10/03/18 15:00 - 12621 commenti

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Piccolo imprenditore nel settore no-profit si reca a Boston con il figlio che deve scegliere l'università... Ritratto in punta di penna di un uomo in piena crisi di mezz'età, angustiato dal confronto fra la sua vita e quella di successo degli ex compagni di college, nonché portato a riversare sul figlio troppe aspettative di rivalsa sociale. Nonostante qualche spunto ironico e divertente, il tono generale è amarognolo e l'orlo della depressione sembra ad un passo per l'incapacità del protagonista di guardare avanti. Efficace Stiller, ben supportato dal resto del cast.
MEMORABILE: Le piccole umiliazioni durante la cena con l'ex amico del college, che riesce ad ottenere subito un tavolo migliore

Galbo 14/04/18 16:33 - 12380 commenti

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Una riflessione dolce amara sulla vita attraverso il bilancio apparentemente fallimentare di un uomo di mezza età che ritiene di avere avuto dalla vita meno di quello che meritava. Una delle migliori interpretazioni di Ben Stiller che trova un personaggio nelle sue corde ed è ben supportato dal resto del cast. Il resto lo fa la confezione elegante e una sceneggiatura fondata su riflessioni e dialoghi che fanno emergere le differenze inter generazionali. Un film forse poco originale ma ben realizzato.

Puppigallo 5/03/19 14:05 - 5258 commenti

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La lunga riflessione di un uomo insoddisfatto, che passa il tempo a rimuginare, a paragonare la propria vita a quella di chi ha avuto più successo, incapace di godersi ciò che ha (che non è poco). Sarà un viaggio col figlio, che sta per scegliere il futuro, a esasperare questa sua croce mentale, ma anche ad aprigli gli occhi e la mente. Pellicola che può avere varie chiavi di lettura (accontentati, vola medio, se è ciò che ti riesce, non uscire dal seminato, apprezza ciò che hai…). Una cosa però è certa: qui Stiller si esprime molto bene, dando senso e credibilità al tutto.
MEMORABILE: Arriva a temere che il figlio possa sottolineare la sua mediocrità; Ridimensionato dalla studentessa; L'unico giudizio del quale dovrebbe importargli.

Kinodrop 12/02/21 18:55 - 2921 commenti

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Una sorta di autoritratto di un uomo che giunto alle soglie della mezza età scopre di essersi accontentato di troppo poco rispetto agli ex compagni di un tempo che, al contrario, sono diventati ricchi e famosi. Un rovello di anamnesi della mediocrità, acuita dal modello decisionista e spregiudicato della borghesia rampante e dalla subordinazione della propria identità a tale modello. La sceneggiatura, ben congegnata, alterna riflessioni e flash di un destino diverso e trova nell'inquieto volto di Stiller una giusta interpretazione, insieme ad Abrams (il figlio).
MEMORABILE: Il viaggio insieme al figlio per scegliere il college; La discussione al pub con Ananya; La cena con l'amico di un tempo; Le parole di Troy nel finale.

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