Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Film del genere finiscono per dar ragione a chi dice che la stella di Argento è tramontata definitivamente. Distruggendo quel barlume di speranza intravista in NONHOSONNO, Argento confeziona un thriller di rara vacuità, che sfrutta, ripetendola, un'unica idea buona: il serial killer che si “gioca” le sue vittime a videopoker con la polizia mostrandole imbavagliate nella parte sinistra della schermata col tavolo da gioco. Vista una partita, si dirà, sarebbe bene concentrarsi anche sull'intreccio; ed ecco scoperto il problema: una storia vera non c'è. Dimentichiamoci l'Argento che vi porta in luoghi maledetti rivelando sottotrame inquietanti...Leggi tutto e personaggi affascinanti. Qui ci sono solo la figura della poliziotta (Stefania Rocca) e del suo collaboratore che seguono piste aleatorie e ingaggiano un videopokerista d'eccezione (Silvio Muccino) come se il videopoker a carte scoperte non fosse quasi esclusivamente questione di fortuna. Manca la tensione, le musiche dell'ex Goblin Claudio Simonetti (elettroniche, buone ma prive della giusta profondità) evidenziano la superficialità dell'operazione, in cui emerge una cronica carenza di creatività anche nella messa in scena e nella coreografia degli omicidi (salvo l'ultimo, ma è una forzatura fuori luogo, in un film così). Un cast poco convinto e scarsamente in parte completa un quadro desolante, argentiano in massimo due o tre momenti. Deludente in generale anche la fotografia (Benoît Debie, quello di IRREVERSIBLE, poco c’entra col cinema di Argento). A tratti sembra di avere di fronte un qualsiasi gialletto del sabato sera e per un maestro come Argento è inaccettabile. Risolto solo in parte il problema del doppiaggio che già aveva penalizzato NONHOSONNO.

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Homesick 1/02/07 19:07 - 5737 commenti

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Pessimo film e per giunta diretto da Argento. Tensione inesistente, trovate ridicole, attori inetti, nessun colpo di scena riuscito. Banali e poco ispirate pure le musiche di Claudio Simonetti (ex Goblin). Un'occasione sprecata per l'ormai ex mago del thriller italiano.

Caesars 2/02/07 13:45 - 3778 commenti

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Probabilmente Argento si è da tempo incamminato in una strada senza ritorno (speriamo che il prossimo La terza madre mi contraddica). Sono distanti anni luce i film che ho amato di questo regista. Questo film rappresenta senz'altro un tentativo di cambiamento del buon Dario (in fondo Non ho sonno, pur migliore di questo, era un remake di sue pellicole precedenti), ma il risultato è sconsolante. Silvio Muccino è inguardabile (e inascoltabile) e il resto del cast è impiegato molto male.

Red Dragon 17/03/07 00:00 - 125 commenti

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Cercasi disperatamente sua maestà Dario Argento. Nel mentre possiamo rivedere Profondo Rosso, Suspiria e tutto il resto. Non questo film che è semplicemente, desolatamente, imbarazzante. Attori fuori parte (se di parti è lecito parlare), dialoghi da mani nei capelli, ambientazioni insapori, trama appena appena appetibile. Ciò che fa più male è pensare al genio che le ha dirette, al quale servirebbe una terapeutica cura Ludovico Van a base di questo suo pessimo film per ritrovarsi un pochino.

G.Godardi 29/03/07 20:58 - 950 commenti

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È il film di Argento odiato e criticato da (quasi) tutti. E c'è un perché, e la risposta sta nella sua forma: svuotata e anonima. Tuttavia c'è da fare una considerazione: se un autore estremamente tecnico e formale come lui ha optato per una soluzione "anonima" ci sarà comunque un perché. Non è un film ma un'operazione concettuale: instaura un dialogo con la tv; questo film fatto per il cinema è televisivo, mentre il successivo, fatto per la tv, sarà molto più cinematografico di questo. Dario sta tentando di dirci qualcosa? Un film volutamente "orrendo".

Undying 11/04/07 02:15 - 3807 commenti

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Il film, nelle intenzioni di Argento, avrebbe dovuto essere il secondo (dopo NonHoSonno) di una nuova trilogia "gialla". Eppure, nonostante possa essere tacciato di essere un film "minore" nella filmografia del regista, anche questo film gode di buoni momenti di cinema, come l'inseguimento di Muccino lungo i canali del porto o l'intrusione nell'appartamento della poliziotta (Stefania Rocca). Gli effetti di Stivaletti sono realistici e non manca una riuscita colonna sonora, opera di Simonetti. Se lo avesse siglato un altro autore, forse avrebbe ottenuto un riscontro diverso.

Puppigallo 14/06/07 08:32 - 5258 commenti

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Giusto un paio di lampi Argentei che illuminano qua e là una pellicola che, per un estimatore del Dario ai limiti del geniale delle sue prime produzioni, risulta addirittura fastidiosa, quasi inaccettabile. Dialoghi e attori pietosi, ripetitività, un inizio promettente (a parte gli scambi verbali, che già fanno temere il peggio) che dà una speranza, subito distrutta non appena fa il suo ingresso il ragazzo esperto di poker. Poi sarà una continua caduta nel banale, sfiorando e raggiungendo più volte il ridicolo. Disastro.
MEMORABILE: Il primo cadavere all'obitorio e l'omicidio via uncino.

B. Legnani 1/12/07 00:08 - 5523 commenti

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Insalvabile, nonostante un buona idea di partenza, presto massacrata dal non sapere cos'è il poker. Basterà citare i dialoghi pazzeschi (nessuno parla così), la recitazione, alcuni doppiaggi, le trovate umoristiche (come il medico legale) che infastidiscono e le cose sentimentali (tremenda la telefonata finale) che sono involontariamente umoristiche. Sul "chi è stato?" vanno stesi dodici veli pietosi. Si salvano il trappolone del Gianicolo e qualcosa della musica di Simonetti. C'è Gabardini, Olmo in Camera cafè: pure qui fa l'informatico.

Cotola 4/12/07 19:22 - 9009 commenti

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Il peggior Argento di sempre dopo Il fantasma dell'opera. Film, di stampo marcatamente televisivo, assolutamente piatto e privo di qualsiasi suspence, che procede stancamente fino ad una risibile e tutto sommato prevedibile soluzione finale. Sceneggiatura al groviera, fotografia piatta, attori che recitano peggio dei manichini. Dov'è finito il grande regista di Profondo Rosso e Suspiria?

Galbo 1/05/08 11:38 - 12380 commenti

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Decisamente il punto più basso della brillante carriera di Dario Argento, questo film è il frutto del non riuscito tentativo del regista di aggiornare il suo cinema ai tempi moderni: da qui l'uso spinto di webcam, chat, videopoker e altro, che nasconde però una preoccupante mancanza di ispirazione, che si traduce in una sceneggiatura labile, una regia poco personale ed intepreti inadeguati (specie Muccino). Passabili le musiche.

Ghostship 15/06/08 13:58 - 394 commenti

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Sarà forse il budget. Sarà il digitale. Sarà che non ci sono più i caratteristi di una volta. Sarà che la fotografia fa troppo dogma e poco Dario Argento. Sarà che gli omicidi sono troppo da fiction. Sarà che l'intreccio non tiene fino alla fine. Sarà un film di Argento? Beh, chi ben lo conosce storce il muso di fronte ad una piattezza sconfortante, mortificata dalla messa in scena di un regista che sembra volersi auto censurare.

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Herrkinski 14/06/08 15:45 - 8072 commenti

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Tracollo definitivo di Argento, dopo alcuni disastri già accumulati tra il '96 e il 2002. Con "Il Cartaio" Argento cerca di tornare al suo thriller classico, ma la storia fa acqua da tutte le parti, il cast è penoso (la Rocca qui riesce a recitare abbastanza male e stenderei un velo pietoso su Muccino e sul Gabardini di Camera Cafè), la tensione latita, la fotografia è degna di una fiction qualunque e la messinscena pure. Il tutto sembra un episodio di "R.I.S." o altre amenità simili, invece che un film di Argento. Disastro totale.

Samtam90 18/07/08 00:52 - 56 commenti

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Un assassino che gioca al videopoker non si era mai visto neppure nei serial americani di serie Z. La recitazione è da teatrino scolastico: delude la Rocca ma Muccino è micidiale, non è neanche in grado di pronunciare due parole comprensibili di seguito. I personaggi, poi, sono stereotipati fino all'inverosimile. Non c'è tensione, non c'è splatter, la trama è banalissima, il finale è sconcertante nella sua demenza e completa mancanza di senso. Credevo che Argento avesse toccato il fondo con Nonhosonno, ma in confronto quello è un capolavoro.

MAOraNza 18/09/08 11:17 - 244 commenti

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Tremebondo. Argento è finito definitivamente e probabilmente non è più all'altezza di imbastire la regia di un lungometraggio (magari per i medi/corti può tirare fuori ancora qualche novità). Al di là della produzione tremendamente italiana da "vorrei ma non posso", "Il cartaio" si presenta come un giallo a tinte horror popolato da mezzi figuranti penosi che inseguono il maniaco del videopoker (manco fosse Donato Bilancia, che ammazzava davvero le prostitute sui treni per giocarsi d'azzardo i frutti delle rapine). Da evitare.
MEMORABILE: Il vuoto siderale. E non è un effetto speciale.

Ciavazzaro 19/09/08 17:29 - 4768 commenti

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È proprio vero, purtroppo Dario Argento deve aver perso il suo tocco nei gialli e negli horror. Questo film infatti non è sufficiente come il precedente Non Ho Sonno (che tornava quasi agli antichi fasti del cinema argentiano Anni Settanta), ha attori abbastanza mediocri di origine televisiva, qualche scena forte, ma una trama molto debole (soluzione finale compresa).

Almayer 16/10/08 08:34 - 169 commenti

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Mi è sembrata una fiction, un telefilm di 30 minuti artificialmente pompato. La sceneggiatura, un groviera, oltre ad essere poco originale. I dialoghi imbarazzanti. Le musiche... lasciamo perdere. Eppure qualcosa salvo: Stefania Rocca e Liam Cunningham (anche se il suo personaggio è stereotipatissimo), gli effetti speciali di Stivaletti, Muccino Jr. che è un mostro di recitazione rispetto agli altri attori, qualche assassinio e la scena a casa di Stefania Rocca. Non so, l'impressione è che Argento non avesse tempo/voglia per finire il film...

Daidae 26/01/09 02:24 - 3168 commenti

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Un nuovo passo indietro dopo il discreto Non ho sonno. La trovata peggiore del film è sicuramente quella del campione di videopoker. Il film in sé non è del tutto sufficiente ma neppure così orrendo come viene/venne giudicato; la qualità della fotografia è mediocre, le musiche non così male, la prova del cast non convince. Qualche momento di tensione lo crea comunque. Inutile fare paragoni con i lavori degli anni Ottanta o Settanta: il cinema italiano degli anni Novanta ha altri attori.
MEMORABILE: Il campione di videopoker!

Daniela 18/02/09 15:36 - 12622 commenti

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Come Nonhosonno (sceneggiatura mediocre, dialoghi ridicoli, recitazione dilettantesca), però senza le buone parentesi offerte dalle sequenze degli omicidi, ossia brutto da far paura. Il personaggio di Muccino (quello che sente "il vento fra le mani" giocando a videopoker) è di una bischeraggine cosmica, però non più dell'omicida, protagonista di uno dei finali più deliranti mai visti, di quelli che resti basito a guardare lo schermo mentre scorrono i titoli di coda. Argento parla (male) di cose che non conosce e la tensione è sotto zero.
MEMORABILE: Il duplicato... ha un duplicato... resto ammirata da tanta furbizia.

Anna 17/03/09 21:36 - 90 commenti

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Il declino della vena creativa del maestro ha portato nelle sale cinematografiche questo mediocre giallo che viene malinconicamente e immediatamente messo nel dimenticatoio. La grande esperienza e professionalità di Argento regista è comunque rilevante nonostante gli attori-cani; si ha l'impressione di trovarsi di fronte a una produzione "povera" e non solo di idee. In attesa di ritrovare un Argento che metta a disposizione la propria arte a nuovi e ispirati autori...

Mco 22/05/09 19:24 - 2324 commenti

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Un Argento davvero trash! Attori che recitano malissimo (Muccino in primis) e urlano come ossessi (la sequenza al pc con l'ostaggio femminile che starnazza fa venire voglia di spegnere tutto) muovendosi su un sostrato che imbarca acqua da ogni poro. La Rocca ce la mette davvero tutta ma il regista si concentra più a mettere in risalto le sue scarpe (con gran sfoggio delle calze di filanca ogni volta che ve n'è occasione) che le sue doti attoriali, facendola spesso urlare neanche fosse una comparsa hard. Prendere o lasciare.

Ale56 10/06/09 10:40 - 225 commenti

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Paragoni impietosi con le opere precedenti non si possono nemmeno fare poiché questo film può essere inteso come giallo, come thriller e come poliziesco. Fallisce in molteplici punti a partire proprio dalla sceneggiatura, ripetitiva nelle uccisioni e monotona nelle partite di poker; di recitazione meglio non parlare e il problema del doppiaggio persiste, come in tutte le ultime pellicole di Argento (Terza Madre compresa). Insomma, sembra proprio che Dario abbia voglia di continuare la sua carriera verso il raschiamento del barile della banalità. L'unica cosa accettabile è la fotografia.

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Lucius 2/07/09 20:18 - 3015 commenti

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Il film più sperimentale di Dario Argento e forse uno dei meno riusciti, almeno il primo tempo realizzato appositamente senza fotografia (al naturale); il risultato? Sembra una fiction. Si riprende nel secondo tempo dove troviamo una Roma splendidamente illuminata, ma questo non basta a risollevare le sorti del film. Buona l'interpretazione di Fiore Argento. Effetti speciali interessanti ma son troppi i personaggi di contorno. Secondo tempo di qualità, primo tempo appena sufficiente.

Tomastich 30/07/09 11:23 - 1255 commenti

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Vedere questi film ti fa pensare: ma è il solito regista dell'indagine psicologica di Profondo rosso e della grandeur fotografica di Opera? La solita domanda che uno si fa quando ascolta gli Europe o i Judas Priest oggigiorno: ma sono gli stessi che hanno composto "The Final Countdown" o "Defenders of the Faith"? C'è anche quel geniaccio di Muccino e qui mi fermo.

Brainiac 31/07/09 10:42 - 1083 commenti

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Per ogni cosa buona di questo film (che si contano sulle dita della mano... del gatto spaziale Doraemon), ci sono delle sequenze che neanche volendole scrivere così demenziali ci si riuscirebbe. Per ogni florida visione (come quella del Gianicolo, davvero indimenticabile), c'è un dialogo come quello sui binari, invero comico. Per ogni scena riuscita (l'inseguimento fin dentro al Tevere) ce ne sono almeno altre tre risibili. Per ogni capolavoro degli Anni Ottanta ci doveva per forza essere lo sconfortante corrispettivo Anni Novanta? Dario, ci hai tirato 'na cartaccia...

Rebis 31/07/09 19:28 - 2332 commenti

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Riguardare i film di Argento insegna almeno una cosa: a non dare nulla per scontato, visto che, di solito, migliorano. Nel caso specifico però, oltre alla voglia, bisognerebbe trovare anche il coraggio. Allora si fa volentieri ammenda col ricordo: una sensazione d’inadeguatezza di fronte all’inadeguato. Imbarazzante, flaccido. Muccino non recita: sputacchia che nemmeno Gatto Silvestro. La Rocca… ma che cos’è la Rocca? Legata sui binari con la techno a palla è il ridicolo che regna. Si dirà che il nostro ha fatto anche di peggio: ma che importa? È ancora lecito aspettarsi qualcosa di sensato?

Redeyes 9/11/09 19:31 - 2443 commenti

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Il fondo del fondo, fatto di nulla che assurge a cristallizzazione su pellicola ma si staglia sul muro con la stessa esteticità di una zanzara spiaccicata sulla parete appena rimbiancata. C'è cialtroneria, faciloneria, qualunquismo... c'è tutto quello che non vorresti mai vedere ma men che meno da chi ancora vien appellato "Maestro". Da evitare!

Falcogbm 13/11/09 14:21 - 1 commenti

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Con rammarico devo dire che per questo film c'è poco di salvabile; a partire da Muccino (che non mi sembra per nulla adatto alla parte) per arrivare agli urli fastidiosi degli ostaggi, alle partite di poker on-line fino ad arrivare al finale. Ho pure comperato la vhs... mannaggia!

Losciamano 19/12/09 10:30 - 112 commenti

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Il film non è brutto ma non per questo non posso giudicarlo uno dei meno riusciti di Dario Argento. Partiamo dal cast: Stefania Rocca è bella ma non riesce a dare il piglio giusto per rendere il suo personaggio interessante; Santamaria rovina la sua valida ambizione di attore; Silvio Muccino ottiene solo antipatia, addirittura anche dai suoi fan, tanto è ridicolo. La storia in sè, invece, è quasi attendibile nonostante sembra voglia seguire la scia di qualche film americano. Il "caso" del poker, beh, dobbiamo dirlo: ha annoiato tutti.

Markus 11/11/09 10:31 - 3682 commenti

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Ennesima pellicola scaturita dall'inutile accanimento di Argento a seguitare a fare horror dopo aver dato il meglio di sé nei fondamentali Anni Settanta e Ottanta. “Il Cartaio” dà manforte alla mia idea che il regista romano poteva ritirarsi in pensione dopo Opera, che già di per sé era a mio giudizio inferiore ai precedenti film. Cagnesca la recitazione, assurda la storia e per nulla entusiasmante, almeno a livello cinematografico, il film si sarebbe salvato (e neanche tanto) se proposto come fiction.

Funesto 14/11/09 14:46 - 525 commenti

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Televisivo, piatto e banale. Se Argento ha sempre legato il suo nome ad un tipo di thriller malato ed accattivante, questo "cartaio" s'apparenta, più che altro, alle stereotipate fiction poliziesche (Distretto di Polizia, RIS) di cui la tv ormai è piena: nonostante un discreto soggetto, è un film che marca ancor più i noti difetti del regista (direzione degli attori - salvo la Rocca, sceneggiatura - che qui è strabucata) e che ne aggiunge gratuitamente altri creando un cocktail penoso. Le nostre minime speranze dopo Nonhosonno sono evaporate...
MEMORABILE: La scena finale sui binari: trashissima.

Fauno 2/12/09 15:52 - 2208 commenti

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Non mi permetterò mai di criticare chi l'ha trovato banale e noioso, ma io l'ho trovato sublime. Da un lato pochi protagonisti mi hanno coinvolto come Stefania Rocca in questo film, dall'altro viene toccato dalle fondamenta il problema dell'incomunicabilità sempre presente e attuale più che mai tra uomo e donna; e meno quest'ultimo problema verrà affrontato (se non risolto), più si continueranno a generare dei mostri, quali appunto il Cartaio.
MEMORABILE: Il coroner, il duello psicologico finale e le partite a videopoker, oltre al "BIGI BIGI" in un thriller...

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Rickblaine 19/12/09 10:09 - 635 commenti

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A mio parere Dario Argento non ha più la stessa lucidità di una volta. Saranno i soldi o la notorietà che lo carica di responsabilità, ma questa pellicola lo sfregia della sua identità. Questo è un film che ha poca logica e coinvolge solo nel momento in cui è l'ora di svelare il mistero sull'assassino. Un cast orribile dà una cornice che peggio non poteva avere. Muccino è un falso attore. Il resto lo si capisce da soli.

Enzus79 19/12/09 10:17 - 2873 commenti

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Vecchia gallina fa buon brodo. Non è così per il bravo Dario Argento, che negli ultimi tempi sembra il lontano parente di quello degli anni '70-'80. Questo è un thriller tirato per i capelli, che coinvolge veramente poco. Nessun attore è credibile. Si ha la sensazione che Argento si sia fermato ad un buon soggetto per poi dirigerlo malissimo.

Siregon 28/12/09 18:14 - 352 commenti

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Dario Argento e Silvio Muccino. Due tra i nomi piu imbarazzanti del cinema italiano. Un regista incapace di dirigere ed un attore incapace di recitare insieme in una pellicola che è fra le più insignificanti mai prodotte nel nostro paese. Inguardabile.

Metuant 30/12/09 10:38 - 456 commenti

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Una buona idea realizzata male. Io dico: ha una storia quantomeno originale (il killer che si gioca in rete la vita delle vittime), un'ambientazione nuova e ampie possibilità di sviluppi... e si gioca tutto con un intreccio quanto mai banale e mal sviluppato? Alcuni tocchi di Argento si riconoscono (alcune inquadrature, la sequenza dell'intrusione in casa e dell'inseguimento, l'omicidio mediante trappola), ma il tutto è rovinato da un'atmosfera da fiction, dialoghi scarsi e un finale assurdo.

Jorge 25/01/10 00:42 - 164 commenti

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Che brutto film. Mamma mia, all'epoca rimasi senza parole (in negativo, ovviamente). A partire dalla regia, debole e senza senno, tutto il film è di un piattume pazzesco; sembra il tentativo di un principiante che si sforza di ammiccare alla modernità: il risultato finale è un prodotto mediocre, infimo direi, dove niente e nessuno si salva. Il soggetto è banale, la sceneggiatura ed i dialoghi imbarazzanti, le scenografie sono da oratorio e la fotografia da clip musicale (e pure brutto). Non c'è nessun conforto per chi ha amato il vero Argento.

Greymouser 9/06/10 00:10 - 1458 commenti

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Se c'è una cosa che non si può perdonare ad un regista che ha sempre avuto ai suoi tempi migliori uno sguardo puramente cinematografico e visionario, è quella di girare un film alla maniera televisiva. Eppure, incredibile dictu, è ciò che accade nel "Cartaio". Azzerato in modo tanto autolesionistico il proprio principale talento, quello che resta è un affannoso tentativo di seguire mode e tendenze che non sono nelle corde del nostro spaesato Dario.

Bruce 22/06/10 10:45 - 1007 commenti

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Notevole poliziesco-giallo, girato bene da Argento in una Roma mai così cupa e notturna. Apprezzabile è lo sforzo del regista di percorrere e trovare nuove strade, senza perdere il proprio naturale istinto. Convincente è anche il cast, con Stefania Rocca brava e credibile. Deludono solo gli ultimi dieci minuti. Il soggetto è semplice ma valido, i dialoghi scarni ma realistici. Il film è teso e compatto, con alcune sequenze di altissima suspence. Da vedere.

124c 17/09/10 18:02 - 2913 commenti

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Innanzitutto, non mi piace il titolo, troppo semplicistico, troppo dialettale (quasi alla romanesca). Poi, è un thriller di quelli che, pur avendo un buon cast (Adalberto Maria Merli, ad esempio, è pur sempre un signor attore), non riesce ad avvincere. Continua la parabola discendente di Dario Argento, un tempo ispirato regista di thriller a tinte horror, oggi incapace persino di imporre il doppiaggio per attori italiani tremendi come Silvio Muccino. Soluzione del gioco veramente inverosimile.

Hackett 27/11/10 12:37 - 1865 commenti

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Deludente sì, completamente da buttare no. Questo thriller di Dario Argento, nonostante sia uno dei meno apprezzati di sempre, contiene al suo interno più di una cosa da lodare: l'idea stessa da cui si parte, alcune scene ottimamente girate (la corsa di Muccino, la scoperta del covo) e un personaggio come quello di Cunningham poco sfruttato ma di sicuro impatto. Di deludente restano i dialoghi spesso imbarazzanti, l'atmosfera del commissariato alla Distretto di polizia e una scena finale tra le rotaie (alla Willy Coyote) davvero ridicola.
MEMORABILE: Il già citato arrivo di Brennan al covo (giardino botanico) dell'assassino, con la musica che parte mentre la camera segue il poliziotto. Una chicca.

Trivex 29/12/10 21:55 - 1740 commenti

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Una complicazione, commentare questo film. Iniziamo dalla fine: ha certo un suo perché. L'inizio potrebbe essere una banalità: mi aspettavo di peggio. Lui gira bene il film (ci mancherebbe solo girarlo male)! Produzione che reputo minore, ma comprendo che i grandi progetti sono difficilissimi da realizzare, per pragmatiche cause (i soldini). Cerchiamo di separare passato e presente, in attesa di un auspicabile ritorno allo splendore, nel futuro prossimo. Ma non è tutta colpa del grande Dario. Non gli manca il mestiere, gli mancano le occasioni per esercitarlo. **
MEMORABILE: L'aiutante e geniale giocatore: è insopportabile!

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Buiomega71 20/02/11 19:26 - 2901 commenti

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Il sommo Argento è arrivato al capolinea, con questo filmetto che sembra uscito da un episodio di Distretto di polizia, tanto è sciapo e televisivo. Ma sparare a zero, ormai, non serve più. Dell'Argento che fu rimangono uomini infilzati da tavole chiodate, i corvi che volteggiano su un palazzo, una falena alla finestra e Muccino inseguito per le vie di una Roma gotica e ancestrale da una ragazza che sembra una mater sensuale e traditrice. Ottimi i cadaveri di Stivaletti; da fan cerco di salvare il salvabile, ma è impresa ardua. Delusione.
MEMORABILE: I volti delle vittime terrorizzate e torturate con un taglierino in webcam; Il finale sulle rotaie, che manco negli straight to video tedeschi!

Pinhead80 24/02/11 16:12 - 4719 commenti

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Un serial killer amante del gioco d'azzardo, decide di giocarsi le sue vittime, sfidando la polizia a video-poker. Non mi ha convinto per nulla questo horror di Dario Argento; su questa mia impressione ha influito sicuramente la presenza di Muccino jr. che, pur non demeritando in maniera eccessiva, non riesce a scrollarsi di dosso l'aria di attore per film da teenager. Anche la sceneggiatura latita in inventiva. Unica nota positiva è l'assenza della figlia del regista (Asia Argento). Deludente.

Beyond87 29/07/11 21:15 - 34 commenti

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Continuo a non comprendere i giudizi iper negativi dei più. Il paragone con i soliti capolavori di Argento non li capisco, come se un regista dovesse ripetersi all'infinito. Il Cartaio è un film ancora "argentiano". Buoni la trama e il colpo di scena - non facile, se si considera che il whodunit poteva scadere nella prevedibilità, dopo 30 anni di giallo all'italiana!

Blutarsky 31/07/11 18:21 - 360 commenti

I gusti di Blutarsky

Anni fa iniziai la visione ben disposto verso il film, precipitando presto verso lo sconforto. Argento ripete alcuni errori del passato (trame sconclusionate, attori mal diretti, brutti dialoghi...), ne aggiunge di nuovi (cast mediocre, fotografia televisiva), senza donarci in cambio alcuna sequenza degna del suo passato e della sua classe, ritrovandosi a fine visione con l'impressione di aver guardato una puntata di una fiction poliziesca qualsiasi. Regia deludente di Argento, musiche discrete di Simonetti, terribile Muccino. Grossa delusione.
MEMORABILE: La scena di "pesca" di Muccino, unico momento di soddisfazione di tutto il film.

Stefania 4/09/11 17:05 - 1599 commenti

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L'Argento che incantava ora si... incarta in un film la cui trama ha la consistenza di una velina. In passato, il fasto delle immagini, la meravigliosa ambiguità dei personaggi, i sanguinosi eccessi compensavano abbondantemente le incongruenze della trama, qui la suspence è scarsissima, e banalmente legata agli eventi, non all'alchimia delle atmosfere, poco valorizzato anche il potenziale di esterni suggestivi, gli attori sono mediocri e recitano dialoghi sciatti, il finale poi, più che adrenalinico, è esilarante. Un brutta prova...

Capannelle 6/10/11 09:39 - 4398 commenti

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Con buona volontà c'è qualche sequenza da salvare (i cadaveri, l'inglese nel covo), ma lo stile televisivo, la piattezza registica e la recitazione da bar superano ogni "simpatia" che un Kezich possa avere per il regista. Difetti che toccano vette imbarazzanti nelle scene della "curva" che guarda le partite di videopoker (ovvero come sterilizzare una buona idea) e in un finale che lascia basiti. Tensione poca e impegno limitato, ma in un certo senso me lo aspettavo.

Guru 27/12/11 15:03 - 348 commenti

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Sicuramente uno dei film meno riusciti del "Maestro" con un picco di mediocrità che supera ogni aspettativa. Anche le interpretazioni risultano modeste e senza via di scampo... La Rocca, devastata dal contorno, non emerge. Storia abominevole e incredibile.. Thriller melanconico e poco interessante che fonda le proprie ragioni su un'assurda rivalsa; la posta in gioco... la vita umana. Da dimenticare!

Belfagor 3/01/12 11:40 - 2689 commenti

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Pare impossibile che alla regia di questo slavato thriller ci sia Argento. Nonostante un paio di sequenze (come l'inseguimento di Muccino lungo i canali) mostrino ancora il tocco del regista, il resto è di una bruttezza imbarazzante: recitazione scarsa, a tratti improponibile, ritmo degno delle fiction più anonime, immagini di un'opacità televisiva che annullano il potenziale visionario già scarso in partenza, trama sviluppata con imperdonabile superficialità. Penoso il finale sui binari.

Didda23 5/02/12 22:05 - 2426 commenti

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Indicato da molti come il peggior Argento di sempre devo ammettere che, pur non trovandolo un grande film, non mi è dispiciuto. Purtroppo qualche sciocchezza (tipo Muccino che esulta stile vittoria ai mondiali) inficia il risultato finale. Se i movimenti di macchina sanno ancora emozionare, non si può dire lo stesso della sceneggiatura, che sfiora il ridicolo in più circostanze. Il cast dimostra subito la propria fragilità. In conclusione le 2 palle le merita.

Von Leppe 9/08/12 16:59 - 1258 commenti

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Horror italiano del 2003, quando nella penisola il genere era già morto sul finire degli anni 80. Infatti questo Argento presenta spunti interessanti realizzati male. Come Tenebre è girato nelle periferie (di Roma) e qualche immagine buona c'è, i cadaveri sono finti ma per me sono l'apice del film. Certe situazioni di tensione davanti al computer non hanno mordente, neanche i personaggi dal passato tragico. Il poker vorrebbe essere trattato come un qualcosa di misterioso, ma non funziona. Comunque è precursore di Saw.
MEMORABILE: Il ritrovamento del cadavere nel lago; Il tremendo show dell'addetto all'obitorio.

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Myvincent 30/08/13 08:41 - 3726 commenti

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Benedetta fiction TV! Anche Dario Argento cede alle lusinghe di un genere "povero" confezionando un buon giallo dalla impronta poliziesca, senza guardare indietro e con uno stile piuttosto fresco e disimpegnato. Il risultato è dignitoso, fatta eccezione per qualche baggianata di troppo: l'ambiente dove opera la Polizia che ha l'atmosfera di una classe scolastica, le scadenti capacità recitative di qualche attore (Muccino in primis). Da gustarsi per quello che è, evitando confronti inutili con il passato.

Uomomite 29/08/13 19:24 - 174 commenti

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L'involuzione artistica di Dario Argento è qualcosa di realmente inquietante. Viene quasi da pensare che Argento stia seguendo un suo ben congegnato piano, una sceneggiatura sado masochista su sé stesso medesimo. Il maestro si afferra alle spalle e si spinge la testa sott'acqua. Quando pare che stia per morire di incredibili ridicolaggini di sceneggiatura, sciatteria di messa in scena, ecco che sfugge alla presa e ritorna a respirare con un guizzo del vecchio genio. Il maestro si dibatte ma non muore. Come finirà? Se non è thrilling questo!

Ramon 23/06/14 19:17 - 33 commenti

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Forse non orripilante come Non ho sonno, ma comunque anche qui Argento non riesce a fare un film decoroso. La storia latita: i poliziotti protagonisti del film sono di un'inefficenza che nemmeno i Keystone Cops, Muccino fa il pochissimo che sa fare, la Rocca almeno un tentativo di recitazione lo fa. Rispetto a Non ho sonno almeno in qualche punto si ride, nonostante le intenzioni degli autori. Di meglio qui c'è qualche ripresa un po' più di atmosfera, qualche location più indovinata. Poco.

Il Gobbo 14/04/15 10:02 - 3015 commenti

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Dignitosa produzione di Canale 5, un po' penalizzata da interpretazioni scadenti sebbene nella media (modesta) delle fiction nostrane, e diretta senza guizzi da Pinco Pall... Come? Era una produzione per il cinema? E vabbè, leggera leggera, ci sarebbe voluto magari un altro regista, chessò, un Dario Argento. Però Muccino quando apre bocca mette davvero paura. (Lacrimuccia per l'apparizione del caro Antonio Bruschini)

Saintgifts 14/08/15 10:29 - 4098 commenti

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Dopo qualche minuto ho capito subito a cos'ero di fronte. Potevo interrompere e cercare tra i dvd un buon classico da rivedere, ma sono stato fortemente calamitato e, tra l'incredulo e il divertito, ho continuato la visione. Di solito sono molto imbarazzato di fronte a manifesta cialtroneria; questa volta però ha prevalso il lato comico e, se dovessi pallinare per come ho riso, dovrei stare molto alto. Il film però non è nato per essere comico e dovrò valutare conseguentemente. Evidentemente ad Argento non interessa più il giudizio del pubblico.

Lythops 13/08/15 06:42 - 1019 commenti

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Interessante per il titolo inquietante e il bellissimo manifesto, delude colossalmente nel suo svolgersi. Mal recitato, poco strutturato e non plausibile nelle indagini, Argento si dimostra come sempre un grande realizzatore di inquadrature quanto mai attento agli effetti; ha però scritto, più che una sceneggiatura, un fumettone alla bell'e meglio e il film è da guardare come tale. Peccato.

Manfrin 15/08/15 16:18 - 391 commenti

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Se non sapessi che l'ha girato Argento farei fatica ad "addebitargli" questo brutto film. Difficile ricordare qualche scena interessante, qualche spunto degno di nota; manca del tutto il brivido argentiano. Ai limiti del ridicolo il videogioco mortale con il killer. Attori che poco fanno per salvare la baracca. Un passo falso, càpita...

Mtine 16/08/15 15:49 - 224 commenti

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Gialletto con venature splatter di stampo televisivo, che gode di recitazione oscena ("Filvio" Muccino in primis, spesso involontariamente esilarante), una storia inesistente e un finale quasi imbarazzante. Forse in qualche particolare ancora si riconosce la mano di Argento, ma il suo declino (iniziato almeno 30 anni fa) tocca qui il suo nadir: il livello generale è molto basso e si salva dalla catastrofe completa solo grazie a un ritmo abbastanza sostenuto, che rende quantomeno poco noioso il film. Musiche fastidiose.
MEMORABILE: Muccino che spiega quello che prova quando gioca a poker.

Panza 13/09/15 16:39 - 1834 commenti

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La tristissima recitazione (la Rocca se la cava, il questore è tremendo, mentre Muccino mi ha ricordato la voce del gatto Silvestro), i passaggi che non tornano (la "casuale" scoperta del seme, ma anche lo svolgimento delle partite) e soprattutto i dialoghi malscritti sono i motivi principali per cui questo thriller non si salva nemmeno per sbaglio. Argento riesce a riprendersi solo nella scena della corsa nelle gallerie sotterranee. Fotografia piattissima da telefilm della domenica su Canale 5.
MEMORABILE: Il questore che indica il monitor ed esclama "Ti troverò"; Il balletto del medico legale; La telefonata finale.

Disorder 16/10/15 13:14 - 1416 commenti

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Un onesto tentativo di aggiornare il giallo all'italiana all'era di internet e dei cellulari. Fanno storcere il naso alcune trovate pseudo-umoristiche (il balletto del medico legale!) così come certe scelte di regia (l'inspiegabile primo tempo senza luci e fotografia), ma nel complesso il film funziona e regala anche qualche bel momento di tensione degno dei vecchi tempi. La trama è semplice ma funzionale alla storia. Insomma, nonostante i difetti, l'ho trovato un film tutt'altro che spiacevole.
MEMORABILE: La fuga di Muccino e il suo "ripescaggio" nel Tevere; La casa con trappola.

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Pol 25/11/15 13:38 - 589 commenti

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Capolavoro totale di comicità involontaria: dal primo all'ultimo fotogramma assistiamo a un fuoco serrato di personaggi insulsi, recitazione dilettantesca, dialoghi banali (ma con vette di ridicolo notevoli) e regia televisiva tranne nell'unica scena argentiana dell'aggressione a casa Rocca: ecco, in quella scena ho pensato che Dario stesse deliberatamente girando una sorta di scherzo, perché si intuiscono dei movimenti di macchina anche belli, ma è totalmente buio! Il finale poi è da annali del trash... Più divertente di molti film comici.
MEMORABILE: Un intenso Muccino spiega perché è un mago del videopoker: "Sento una forza dentro... un vento mi scorre nelle mani...": assolutamente esilarante.

Il ferrini 28/07/16 00:40 - 2345 commenti

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Fotografia alla Duccio Patanè, recitazione imbarazzante, doppiaggio tremendo, sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti e non c'è neanche quel minimo di gore che sarebbe lecito aspettarsi. Davvero brutto e non per essere un film di Argento, brutto proprio in senso assoluto; l'unico momento salvabile è l'inseguimento di Muccino ma non basta a giustificarne la visione né per i fan né per il resto del pubblico. Ottime come sempre (e sprecate) le musiche di Simonetti.

Nicola81 3/01/17 13:35 - 2840 commenti

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Non mi è sembrato poi così brutto, ma decisamente insipido sì e questo per un giallo/thriller è un difetto forse ancor più grave. L'idea di partenza è abbastanza originale e qualche lampo di classe argentiano (la morte di Muccino, la scoperta del covo) ancora qui e là fa capolino, ma lo svolgimento si addice più a una puntata di una qualsiasi fiction poliziesca televisiva e il finale, spesso pezzo forte dei lavori del regista, è davvero tirato via e deludente. Gli attori fanno quello che possono, discrete le musiche dei Goblin.

Ira72 16/02/17 09:40 - 1309 commenti

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Mi piacerebbe molto spezzare una lancia a favore del regista, ma qui è una gara dura. Purtroppo "Il cartaio" è più avvincente di una puntata di C.S.I. ma indegno dei lavori precedenti e futuri di Argento. Non va la trama (fiacca), non vanno gli omicidi (scialbi), non convince la colonna sonora e gli attori sono disastrosi. Apprezzabili, invece, le atmosfere misteriose a cui siamo abituati, ricreate nei vicoli romani e non mi è dispiaciuto l'effetto "neon" che permea la pellicola.

Ultimo 13/06/17 14:21 - 1653 commenti

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Disastroso film di Argento e per me che sono un grande estimatore del regista romano è praticamente un pugno nello stomaco. La vicenda poteva anche sembrare interessante (un assassino seriale che sfida a poker la polizia...), ma una regia piatta e assente mista a un cast spento rendono il tutto insalvabile. Male la Rocca, così come Muccino e Santamaria. Meglio riguardare fino alla nausea i film di Dario anni 70...

Rufus68 9/11/17 00:23 - 3825 commenti

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E va bene: è terribile. Terribili le partite a poker al commissariato (il nadir di Argento all time), terribili certi episodi (le urla continue delle vittime, il vento che scorre nelle vene pokeristiche del protagonista...), sciatta l'ambientazione. Eppure il tutto potrebbe addirittura salvarsi se fosse recitato decorosamente. Muccino, invece, è tremendo e la star televisiva Gabardini idem: il resto del cast (tutto) è sugli stessi livelli. Si può fare un film senza attori? No, purtroppo.

Anthonyvm 21/04/18 23:00 - 5637 commenti

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Pessimo thriller di stampo quasi televisivo che si sviluppa attorno a un serial killer videopokerista. Argento vuol cimentarsi con una sorta di giallo "moderno" cimentandosi con la tecnologia, con risultati pedestri e scontati. Fa un gran male scrivere certe frasi parlando di un regista che ha scritto un genere e che di fatto rappresenta l'horror italiano oltreoceano. Regia piatta, attori pessimi, totale incapacità di generare suspense, qualche puerile sprazzo di repulsione (dettagli sui cadaveri). Il peggior giallo di Dario.
MEMORABILE: Le musiche di Simonetti, dignitose.

Minitina80 26/06/18 08:40 - 2980 commenti

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Sembra una puntata di Distretto di polizia pronta per essere trasmessa su Canale 5. Da questo punto di vista potrebbe pure funzionare, anche se la sceneggiatura non è sempre convincente. La regia, però, è di Argento e non si può usare lo stesso metro di giudizio di una fiction televisiva. Motivo per cui i volti sono sbagliati, le interpretazioni non adeguate e la colonna sonora mediocre. Di conseguenza non si possono pretendere grandi livelli di tensione e un coinvolgimento importante. Che pedanti le partite a poker!

Marcolino1 11/06/19 16:49 - 553 commenti

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Argento ha fatto il pieno di lifting sostituendo al botulino iniezioni di tecnologia e poliziesco all'americana contemporaneo della specie più scadente, con conseguente snaturamento e deperimento cinematografico progressivo, visto che ormai delle orchestrazioni magistrali dei delitti non resta neanche il ricordo. I cadaveri finti potevano essere risparmiati, si trovano esemplari molto più interessanti nei musei delle cere anatomiche. Sul tema serial killer e gioco d'azzardo meglio rivedere il notevole Quando Alice ruppe lo specchio di Fulci.

Samdalmas 13/12/19 10:45 - 302 commenti

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Considerato il punto più basso della gloriosa carriera di Argento; e infatti è davvero difficile salvare questo thriller. L'idea del videopoker e del serial killer non era male, ma il tutto è girato in stile televisivo alla Distretto di polizia. Davvero debole tutto il cast, Muccino compreso. La Rocca vaga senza sapere dove andare. Le musiche di Simonetti sono l'unica cosa da salvare.

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Siska80 22/02/20 18:59 - 3737 commenti

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Tanta rabbia per un movente delirante, citazioni palesi da Il silenzio degli innocenti, musiche mediocri, un'ultima sequenza che è una presa in giro dichiarata allo spettatore e un buon cast sprecato: con attori del genere Non ho sonno avrebbe guadagnato un giudizio più alto. Inoltre la mano del Maestro si nota ancora nella dinamica degli omicidi e in certi inserti umoristici, cosa che salva il film dall'oblio, sebbene si sia comunque ai livelli di una scadente serie poliziesca americana.
MEMORABILE: La ragazza si slega durante la partita online; La vittima "agganciata" (in senso letterale e figurato).

Maurizio98 12/08/20 00:43 - 30 commenti

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Fosse stata una fiction televisiva con la firma di Dario Argento non vi sarebbe stato nulla o quasi da dire: ci poteva stare. Ma un ritorno al giallo cinematografico con la regia del Maestro così sbiadito e confuso lascia perplessi e delusi. Vi sono scintille argentee in immediata successione: la discesa agli inferi di Muccino e la ricerca suggestiva della tana dell'assassino. Il finale, disprezzato se non dileggiato da molti, sarebbe stato un'ottima idea, satura di tensione, se affidato a due interpreti convincenti e non a due marionette che lo rendono grottesco.
MEMORABILE: Quando Muccino esulta come a una rete della Roma, dopo la vittoria a poker con l'assassino, capisci il senso di giustizia di ciò che gli accadrà subito dopo...

Alex1988 9/01/21 18:17 - 728 commenti

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Osservando bene la parte iniziale, si capisce quasi immediatamente chi è il famoso "Cartaio" che tiene in scacco (o meglio, in banco) le sue vittime e la polizia che sfida virtualmente in partite a poker. Detto ciò, evitando di svelare troppo, "Il cartaio" non rappresenta certo le vette che Dario Argento riuscì a raggiungere fin dai suoi esordi; ormai anche i grandi del cinema (Argento lo è!), ahimé, devono rassegnarsi a realizzare prodotti molto più vicini a un mercato televisivo che non cinematografico. Comunque, per quanto superficiale sia, si lascia seguire lo stesso.

Lupus73 14/03/21 03:07 - 1487 commenti

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Dopo la modesta risalita di Non ho sonno Argento continua col revival del thriller ma scende ancora con questo prodotto dalla confezione tv, con sceneggiatura da thriller poliziesco piuttosto canonica (se si eccettua l'elemento video-poker nel soggetto) e con soluzione sbrigativa e intuibile già a metà (una strana scenetta, uno sguardo). Ingenuità, recitazione spesso mediocre, e certe situazioni in cui la sceneggiatura diventa farsa (le urla continue della prigioniera con sopra la gioia della polizia che vince la partita) fino a toccare il fondo con la partita al pc sulle rotaie.

Magerehein 1/05/22 22:19 - 985 commenti

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Se Non ho sonno non era male e La sindrome di Stendhal mediocre ma comunque identificabile con lo stile di Argento, in questo scadente thriller si fanno tre passi indietro. Sembra infatti di trovarsi di fronte a un estratto di una qualunque fiction poliziesca italiana di bassa lega, e non a una creazione di colui che fu maestro di genere. Un'involuzione che fa male al cuore. La trama è dozzinale e la recitazione povera (Silvio Muccino compreso), ma quel che è peggio è la regia impersonale. Dove sono le location raffinate, gli omicidi in soggettiva, la fotografia curata? Evitabile.
MEMORABILE: Alla polizia lavora l'informatico di Camera cafè...

Metakosmos 31/05/22 23:11 - 300 commenti

I gusti di Metakosmos

Forse non così brutto come spesso viene dipinto (anche se rimane difficile determinare quale possa essere effettivamente il peggiore di Dario Argento dopo gli anni 80), il risultato sembra però una puntata di una qualunque fiction televisiva poliziesca quando si escludono cadute nell'involontariamente ridicolo incredibili (il finale col computer sui binari). Curioso come abbia anticipato certi elementi dei primi due capitoli di Saw - L'enigmista. Non male alcuni aspetti psicologici e alcune sequenze, benché restino moltissime illogicità (troppe anche per la media di Dario Argento).
MEMORABILE: In positivo: L'inseguimento di Muccino, la scoperta del covo del killer, Stefania Rocca (protagonista azzeccata); In negativo: il finale sui binari.

Sonoalcine 10/07/23 15:47 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Apprezzato da pochi e ingiustamente sottovalutato e massacrato sia da pubblico che da critica. E' invece uno degli ultimi lavori pienamente riusciti di Argento e che rinnova in tutto e per tutto il genere giallo con l'avvento della tecnologia e internet, facendoci intendere che gli assassini non colpiscono più soltanto in carne ed ossa ma anche virtualmente.
MEMORABILE: Il gioco a poker con l'assassino.

Keyser3 17/09/23 22:42 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

L'idea di partenza poteva anche essere originale, ma ben presto ci si rende conto che il maestro del giallo continua nel suo malinconico, lungo viale del tramonto. La tensione non sale mai, pure lo splatter è ridotto al minimo e gli omicidi sono ripetitivi; tolti Cunningham, che ci prova, e la faccia di Adalberto Maria Merli, la recitazione è povera, quando non fastidiose (Muccino ad esempio, Gabardini che c'entra?). Da ricordare solo l'autocitazione rivelatrice, ma i tempi dell'Hornitus Nevalis sono ormai irrimediabilmente perduti.
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MUSICA:
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  • Discussione Zender • 25/11/17 07:30
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Lucius, lo stavo sistemando e mettendo, visto che mi dicevi che era una cosa particolare, ma me l'hai cancellato mentre lo stavo spostando in curiosità... Magari rimettilo, l'avevo già preparato...
    Ultima modifica: 25/11/17 07:30 da Zender
  • Curiosità Lucius • 25/11/17 08:25
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione argentiana di Lucius, il cartonato promozionale d'epoca per l'uscita del film in vhs (quando ancora si usciva in questo formato) e dvd:

  • Discussione Lucius • 6/01/20 19:06
    Scrivano - 9063 interventi
    Ho visto che hai tolto il locale in da cercare. Potrei rimetterlo?
  • Discussione Zender • 7/01/20 07:51
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Non saprei. Hai cancellato il post di cui ne parlavamo forse, perché vedo che ti rispondo ma manca il tuo post. Non so se è quello di cui ti rispondo due post più sopra. Se non si vede quasi nulla ed è un interno evitiamo.
  • Discussione Lupus73 • 14/03/21 14:33
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Avevo sempre evitato di vederlo, ma dato che era l'unico che non avevo mai visto, ho visto una versione dvd e ho inserito il commento.
    Qualcosina qua e là nel giocare la suspense ci potrebbe essere ma poi arriva la disarmante scena finale...
    SPOILER
    ...delle rotaie, con la Rocca agente di polizia e il maniaco che giocano al pc proprio sopra le rotaie del treno (e poco prima che tirasse fuori il laptop mi sono detto: "non farà mica quello che penso" e invece si...) con interpretazioni da farsa, innaturali all'invero simile (situazione a parte). E' un problema di regia e sceneggiatura, non puoi fare una roba del genere, o se la fai, crei una farsa vera e propria alla "Scream", ma da quanto si vede non è così, ed è quanto di più ridicolo possa aver fatto Argento (Dracula 3D a parte).

    Ma lasciamo stare un secondo questo che è il top.

    Nel 2003 non puoi permetterti ancora certe ingenuità giustificate dal prevalere della tensione dello spettatore:
    la Rocca in casa sua vede specchiato nel portacenere il maniaco in passamontagna fuori dalla finestra del giardino (grande come un parco) ed esce a cercarlo (lei...un agente di polizia) lasciando la porta finestra di casa ben spalancata.....per farlo entrare con più certezza? Cosa che puntualmente lui fa.

    Io mi chiedo a questo punto quale considerazione abbia Argento del suo pubblico medio.
    Ultima modifica: 14/03/21 15:08 da Lupus73
  • Discussione Lucius • 14/03/21 18:21
    Scrivano - 9063 interventi
    La passiflora fiorisce tra  luglio a settembre. Essendo in piena estate ci sta che aveva la finestra spalancata...Forse ti è  sfuggita la curiosità.
    Ultima modifica: 14/03/21 20:51 da Lucius
  • Discussione Lupus73 • 14/03/21 23:03
    Call center Davinotti - 55 interventi
    No io intendo quando lei è uscita a corrergli dietro; esci allo scoperto e lasci casa incustodita con finestra aperta che poi perdi di vista. Chiaro che chi deve entrare entra. Per avere buon senso non serve neanche un agente di polizia, figuriamoci.
    Ultima modifica: 14/03/21 23:05 da Lupus73
  • Discussione Lucius • 14/03/21 23:36
    Scrivano - 9063 interventi
    Beh io credo che chiunque abbia il sentore di avere a che fare con un malvivente, peggio ancora un assassino, in un momento  come quello, che ti violano la privacy e che sei al contempo in preda all'agitazione per quanto sta accadendo,  possa perdere  facilmente la razionalità di fare ciò  che andrebbe fatto. Inoltre l'irrazionale  e una delle chiavi di lettura del cinema di Argento. Lo stesso inferno è  stato tacciato di eccessiva irrazionalità. Poi, chiaro, che ognuno ha il suo punto di vista. E il fatto che uno sia un agente non collima per forza con comportamenti sempre e comunque plausibili.  Io di questo film ho criticato il primo tempo in cui il regista ha utilizzato una luce naturale, con il risultato di inficiare non poco la resa filmica. Il cambio di registro c'è  stato nel secondo tempo, almeno dal punto di vista tecnico. Al cinema, sul grande schermo, aveva  una resa complessiva migliore.
    Ultima modifica: 15/03/21 11:23 da Lucius
  • Discussione Lupus73 • 15/03/21 00:01
    Call center Davinotti - 55 interventi
    A mio avviso questa è una ingenuità, una delle tante che ho notato; unite alla recitazione spesso mediocre rendono il prodotto molto sottotono. Poi è un'opinione come tante.
  • Homevideo Buiomega71 • 20/02/24 10:25
    Consigliere - 25934 interventi
    In blu ray per la francese Extralucid Films, con audio italiano e sottotitoli francesi escludibili
    Durata: 1h 44' 19"

    https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0CQ9JY9R6/ref=ox_sc_act_image_1?smid=A3OAREPTHBVJI5&psc=1
    Ultima modifica: 26/02/24 16:17 da Zender