Quoto la tesi di Piero68. Forse l'ha espressa anche per qualche altro film (cioè in qualche altra discussione?); in ogni caso credo che ragionare in questi termini critico ideologici sulla saga di Star Wars sia tutto sommato più facile che per altre (Alien o Predator ad es).
Sono film fumettosi questi, dichiaratamente fantasy e poco sci-fi, spesso scenicamente ridondanti, ma si prestano bene ad analisi immediate, a caldo (visto ieri).
Nei film storici c'era della sostanza, oserei dire "filosofica", e questo a dispetto di sceneggiature funzionali al puro intrattenimento. La prima trilogia e il primo episodio della seconda sono d'esempio. E anche il primo di questa terza non era malaccio.
Di questo SW-VIII salvo solo il droide a palla! Tutti gli altri personaggi sembrano dei "deficienti" e si comportano di conseguenza, creando un impasto narrativo indigesto. A parlare di contenuti scappa da ridere, ma anche no, perché purtroppo un contenuto c'è sempre. Persino la ragazza che nel precedente episodio era ottima, sia come personaggio che come figura simbolica, qua appare ormai inutile nel suo ruolo, obbligatoriamente centrale e decisivo, nei fatti vanificato e appiattito.
SPOILER
La scena in stile Jena Plissken ossia l'ultimo jedi psico-forza-ologrammato risulta ideologicamente nefasta. Si direbbe una di quelle soluzioni in cui la regia ti inganna con una stronzata poco credibile ma di un certo effetto, per poi farti fesso col colpo di scena finale: ma lo sanno questi signori che un jedi è vulnerabile nel corpo esattamente come un umano o pensavano fossero una razza di dei? Dico, persino il supremo cattivo, che già storicamente viene spesso introdotto come entità divina, e che in questa trilogia finale sembra peraltro uscito da un horror film (la ridicola necessità di rendere il male con la bruttezza orrorifica), persino costui muore fatto a fette da una spada laser; dunque il pubblico, pur cretino che sia, dovrebbe per un attimo credere che un jedi possa sopravvivere a un isterico bombardamento a tappeto?
Questo presuppone una proiezione deificante per lo Jedi, ossia il Maestro che diventa Dio e dunque non può essere ucciso. Tutto questo puzza di ideologia reazionaria. E questa cosa non è mai stata presente in passato, neppure come ipotesi.
Capisco che narrativamente si voglia far estinguere i jedi ma elevare questi esseri a dei, spacciandoli per quello che non sono mai stati, non ci libera da quell'ideologia patriarcale che nel dio supremo, buono o cattivo che sia, concentra tutta la sua forza vitale; semmai la restaura. Un Jedi è un Maestro e un Maestro non è mai un Dio altrimenti non sarebbe un Maestro. Il Cristo era un Maestro o era un Dio?
Dunque sì, tira una brutta aria di restaurazione pre anni settanta/sessanta. Quasi tutti i recuperi (seguiti) producono un danno a livello ideologico e di conseguneza filosofico. Basti pensare a cosa sia Alien Covenant rispetto ad Alien.
Anche Blade Runner 2049, per chiudere con un regista che tutti ritenevano una certezza, è risultato un film ideologicamente reazionario. E questo, al netto del fantasy e della fumettosità di cui sopra, è ancora più preoccupante.
Ultima modifica: 18/04/18 11:28 da
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