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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/17 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 12/12/17 09:16 - 12662 commenti

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Una ragazza trasferitasi dalla provincia a Oslo per frequentare l'università inizia a soffrire di convulsioni che hanno riflessi sull'ambiente esterno. L'elemento scatenante della “follia” della protagonista sembra essere il contrasto fra le sue pulsioni naturali e i severi precetti religiosi impartiti dalla famiglia, ma l'emergere dal passato di un evento rimosso apre la strada a diverse interpretazioni. Dato il soggetto, inevitabile il confronto con Carrie ma si tratta di un film originale, ben interpretato, con sequenze di grande fascino visivo. Enigmatico l'epilogo.
MEMORABILE: La scena di caccia nel prologo; Sotto la superficie del lago ghiacciato

Herrkinski 12/12/17 23:57 - 8112 commenti

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Veramente difficile da catalogare, in quanto pur includendo un elemento soprannaturale di fondo il film è più un dramma psicologico sulla rimozione del senso di colpa e di certa morale bigotta, il tutto narrato con grande sensibilità attraverso un racconto di formazione a tratti emozionante. Molto del merito va alla protagonista ma l'intera confezione è notevole, dalla suggestiva fotografia alla ost misurata, passando per le rarefatte aftmosfere della location norvegese. Algido e sensuale, quasi etereo, ricco di emozioni contrastanti. Bel film.

Capannelle 19/12/17 00:13 - 4411 commenti

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Bella scoperta, a significare che dalla terra svedese arriva ogni tanto un thrillerino da conservare. Qui abbiamo un tocco visivo e sonoro di ottimo livello, capaci di elevare una storia che non manca di ricicli ampiamente codificati e passaggi forzati ma che cattura l'occhio e, a tratti, anche le membra. Funzionali gli interpreti, musiche che creano la giusta atmosfera; forse era il caso di tagliare del minutaggio ed evitare la ridondanza di simbolismi.

Cotola 24/01/18 22:58 - 9044 commenti

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La somiglianza della protagonista con la Carrie kingiana-depalmiana è indubbia, ma ciò non influisce negativamente sul risultato finale, poiché la storia ha i suoi risvolti personali ed interessanti e sa anche intrigare. A colpire maggiormente però è l'eleganza della messa in scena che si concretizza e palesa in diverse scene di grande bellezza ed impatto visivo. Ritmo non altissimo ma che sa interessare lo spettatore. Evitabile qualche facile simbolismo. Finale liberamente interpretabile che può scontentare molti spettatori, ma almeno, così mi è sembrato, per niente truffaldino.
MEMORABILE: L'inizio: a caccia col babbo; A teatro.

Schramm 28/04/19 16:09 - 3495 commenti

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Il thetan dirompente del rimosso, che si prende le sue rivalse; la metà-meta oscura di una donna in carriera, la tenzone reichiana tra oncologia e ontologia, la coming of age che intona “lasciami qui, lasciami entrare, lasciami così”. Niente di nuovo sul fronte occipitale, dove il trucco c'è, e si vede, tanto più lo si griglia tra i più ovvi esoterismi (la biblica serpe, ed è già Thelema). L'assetto formale studiatamente contegnoso si rivela presto antibiotico e antiaffermativo per la polpa, ben metaforizzata da quel ghiaccio-vetro memoteca di tutto/i. Non il capolavoraw che ambisce a sembrare.
MEMORABILE: L'incipit

Kinodrop 8/11/19 20:24 - 2950 commenti

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La giovane Thelma, dall'apparenza fragile e sottomessa alla bigotta morale familiare e angustiata da convulsioni, in realtà cela una forza dirompente di origine misteriosa. Il regista riprende tante tematiche ambientandole nel gelo scandinavo, mescolando elementi psicologici e drammatici che convivono col paranormale; per questo l'aspetto realistico perde di forza e rimane il fascino dell'irrazionale. Un dualismo che non si attenua - anche se l'insieme è di ottima fattura - e che però sfocia in un estetismo da videoclip, esaltato da una studiata ost.
MEMORABILE: L'amicizia con Anja e la sua improvvisa scomparsa; Il flashback dell'infanzia di Thelma; I genitori e il finale.

Thedude94 20/03/20 00:08 - 1097 commenti

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Bellissima scoperta questo dramma/horror psicologico di ambientazione norvegese che si concentra sui problemi della giovane Thelma, interpretata da un'eccellente Harboe. Il film parte piano, ci presenta lentamente i personaggi fino a esplodere in un viaggio psichico/paranormale che in alcuni momenti rende la tensione palpabile. Il merito è anche dell'ottima fotografia fredda e dei flashback che ben caratterizzano la storia. Oltre alla componente più spaventosa, tocca anche temi legati alla sessualità e alla religiosità. Davvero notevole.

Lupus73 26/07/20 17:17 - 1494 commenti

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Ragazza con attacchi epilettici derivanti da fattori psicogeni. Le cause probabilmente sono dovute al contrasto tra la sua naturale indole e i vincoli tradizionali/religiosi della famiglia di origine. Fotografia dai colori algidi, sceneggiatura che arriva al dunque in un'ora e venti, in una sorta di lunghissimo antefatto (andrebbe tagliato molto). Suggestioni sovrannaturali nei poteri di Thelma che diventa libera quando rompe il vincolo del padre (tradizione, autorità, religione) rivelando un blando significato anti-tradizionale, matriarcale, inconoclasticamente progressista. Noia.
MEMORABILE: La ricerca al pc sugli attacchi psicogeni nella storia.

Fedeerra 11/10/20 06:14 - 770 commenti

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Lo sbaglio che si può commettere nell’approcciarsi a questo film è l’aspettativa horror (la nuova Carrie?) montata da un battage pubblicitario poco onesto. Thelma non è un horror e ha ben poco a che vedere col capolavoro depalmiamo. È un coming of age con incursioni (nemmeno troppo riuscite) paranormali permetato da un'atmosfera gelida e rarefatta. Non è un brutto film, anzi, esteticamente è splendido e alcune scene vi incanteranno gli occhi (le analisi psichiatriche). Buono il cast e molto bello il finale.

Buiomega71 14/11/20 01:36 - 2910 commenti

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Convince poco questa sottospecie di Tocco della medusa in chiave femmineo/introspettiva in cui l'elemento soprannaturale è la parte più fiacca (che citacchia gli uccelli kamikaze di Dark skies, la piscina come la vasca da bagno del primo Nightmare, il bimbo sotto il ghiaccio di La zona morta) con serpenti tentatori e finestroni che esplodono in CG, pacchiani pre finali in odor di miracoloni e una chiusa degna di Dawson's Creek. Non male la parte sentimental lesbo modello Vita di Adele e l'innegabile fascino delle location nordiche. Freddamente cerebrale e anche un tantino snob.
MEMORABILE: Il sangue da naso che cola nel latte; Anja tocca Thelma all'auditorium; La pagliacciata del neonato sotto il divano; Papà prende fuoco.

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Pigro 26/02/21 14:32 - 9666 commenti

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Al solito, i figli posseduti dal demonio spuntano sempre nelle famiglie bigotte. Qui la ragazza scopre poteri soprannaturali di distruzione, ma anche di attrazione erotica per l’amica. Notevole la tensione che si dipana in un racconto quasi ellittico, pensoso e sottovoce, in antitesi rispetto al genere cinematografico. Tema centrale infatti è l’adolescenza còlta nel passaggio di emancipazione dall’imbragatura familiare al confronto sociale. Peccato per un finale troppo esplicativo con una soluzione non all’altezza della qualità narrativa del resto.

Bubobubo 14/04/21 18:06 - 1847 commenti

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Quando sulla strada dell'emancipazione adulta si mettono di traverso gli universi del represso e del rimosso hai voglia a fuoriuscire dalla crisalide: ecco che tutto diventa proiezione (in senso fisico, spaziale, ancor prima che psicologico, metaforico). Punta in alto la storia di attrazione tabuizzata messa in scena da Trier, che può contare su due giovani protagoniste perfettamente calate nel loro ruolo. Non sempre a fuoco è però la sceneggiatura, che si avvoltola a tratti in vicoli ciechi ed anse narrative di nessun impatto, non riuscendo infine a capitalizzare nel finale aperto.
MEMORABILE: Allucinazione al party universitario.

Fulleffect 4/10/21 12:05 - 107 commenti

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Se sono evidenti i punti di contatto con Carrie di De Palma e King, questo film ne rappresenta la controparte nordica, più matura e cerebrale, solo apparentemente fredda e distaccata. Attraverso uno stile registico geometrico con grande gusto per l'inquadratura, Trier costruisce una vicenda che parte sottotono e poi si infiamma in un crescendo di tensione veramente coinvolgente. La caratterizzazione della protagonista è costruita in maniera perfetta, le scene inquietanti sono azzeccate e le immagini oniriche sono di una rara potenza visiva . Da vedere.
MEMORABILE: L'enorme lampadario che dondola nell'auditorium; Il ritrovamento del bambino...

Modo 4/10/21 12:36 - 949 commenti

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Film soprannaturale (non horror) scandinavo dalle buone intenzioni ma con un finale abbastanza deludente. L'inizio è promettente specialmente quando si mettono in luce certi aspetti interiori contrastanti della protagonista. Man mano che si scoprono le carte la storia si affievolisce fino ad arrivare al banale finale. Buona prova della protagonista e visivamente notevoli i paesaggi algidi norvegesi.

Myvincent 23/01/22 08:33 - 3741 commenti

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La scoperta della propria sessualità sarà un percorso complicato per Thelma, soffocata da restrizioni religiose oltremisura e soprattutto disturbata da poteri mentali che portano alla "distruzione" altrui. Così il regista non riesce bene a creare un focus unitario e racconta varie cose, compreso un percorso medico-istituzionale della protagonista, che arriva a delle conclusioni che ci si aspettava. Sempre affascinanti e per noi inusitati i freddi, bianchi, fermi paesaggi norvegesi.

Giùan 3/09/22 11:19 - 4559 commenti

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Notevolmente ben congegnato, guidato con avvolgente sicurezza nordica, resta tuttavia inficiato dal capitale vizio di forma della sua progressiva catarsi, inarrestabile tanto per la protagonista quanto (così almeno vorrebbe nelle intenzioni) nello spettatore, che si trova progressivamente (dis)velato ogni mistero umano e cinematografico riferito alla liberazione dalla religione dei padri e del tempo (intimo e cronologico). Il messaggio insomma si sarebbe voluto fosse più ambiguo e disorientante, maggiormente altmaniano. Congrui movimenti depalmiani senza sguardi satanici.

Pumpkh75 25/08/23 15:26 - 1749 commenti

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L’impressione (al netto di una notevole fascinazione visiva) è che a una protagonista femminile carica di forza e potenziale corrisponda una cornice inferiore e non perché priva di sequenze sfrondanti o sofferte, quanto per una sua artificiosità quasi demagogica nel definire le mille sfumature della transizione verso l’età adulta, come se si fossero percorse troppe strade diverse per poi ritrovarsi fermi al centro dell’incrocio senza sapere quale direzione prendere. Quasi incontenibile la malìa sessuale della coppia Harboe/Wilkins. Con arte, ma senza parte.

Minitina80 31/10/23 18:16 - 2984 commenti

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Un film drammatico e gelido come la neve del prologo, che lascia presagire un prosieguo tutt’altro che disimpegnato. Si distinguono diverse chiavi di lettura a cui non vengono date risposte definitive, preferendo indugiare sulla sofferenza della protagonista, ben resa dall’interpretazione della Harboe. Come spesso accade in questo genere di pellicole, la componente sovrannaturale rappresenta un’aggiunta funzionale all’arricchimento dell’aspetto esteriore e strettamente emozionale della pellicola. Soddisfacente, nonostante momenti di stanca in cui poteva i tempi in maniera differente.
MEMORABILE: La battuta di caccia nel prologo.
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  • Discussione Herrkinski • 13/12/17 05:31
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Gran bel film. Mi sono fermato a 3 pallini solo perchè avrei preferito meno approfondimento sulla parte medica centrale a favore di un finale sviluppato in modo più consistente...

    Stesse impressioni: parte medica troppo tirata per le lunghe e finale invece troppo criptico e sbrigativo.
    Però il fascino trasmesso da alcune sequenze è tale a mio parere da compensare ampiamente questi difetti di costruzione del racconto.
    E poi devo confessare la mia particolare benevolenza con gli horror (o similari) che provano ad uscire dai binari e questo spiega il punto esclamativo.

    Vero, in questo senso anch'io ho vacillato sul mezzo pallino in più.
  • Discussione Capannelle • 19/12/17 00:15
    Scrivano - 3513 interventi
    Buon film, grazie della chiamata. Già la bella locandina esprime alcune delle sue qualità.
  • Discussione Daniela • 19/12/17 00:25
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Buon film, grazie della chiamata. Già la bella locandina esprime alcune delle sue qualità.

    Anch'io ho trovato bellissima la locandina. Anzi, è stata proprio la locandina a spingermi a vedere un film di cui non avevo ancora sentito parlare. Mi sono ripromessa più volte di non seguire questo metodo di scelta perché mi ha portato a vedere molta roba da poco, ma questa volta mi è andata bene :o)
  • Discussione Cotola • 23/06/18 10:12
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Il film è al cinema.
  • Discussione Schramm • 28/04/19 15:17
    Scrivano - 7694 interventi
    finalmente lo vidi e a scoppio ritardato, danyta, rispondo alla tua chiamata per dirti che m'ha convinto ben poco. ma dovrai attendere il commento per sapere perché. ;)
  • Discussione Daniela • 28/04/19 19:01
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Schramm, da qualche tempo ho smesso di consigliarti alcunché: abbiamo gusti divergenti che collimano solo per caso e quanto collimano è per motivi divergenti anch'essi.
  • Discussione Schramm • 30/04/19 16:43
    Scrivano - 7694 interventi
    come vuoi, ma i gusti non sono tenuti a collimare per forza, altrimenti non si vede che senso piacere divertimento avrebbe il confronto analitico con tutte le sue sfumature e diramazioni.
    in ogni caso non è neanche così vero, se vai ad accostare le ultime visioni comuni (i primi due all'occhio: an island, scorrendo la tua scheda; bad day for the cut scorrendo la mia).

    che dire, al mio sguardo e al mio sistema nervoso, per quello che vuole dire passi l'originalità minata non appena scopre il corpo sotto l'abito, ma purtroppo manca di dirompenza e più ancora mi è molto mancata la carnalità e l'annessa ambiguità e multivalenza che si porta dietro. è tutto troppo chiaro, cristallino: a incipit favolosamente misterioso e prelogico risponde quasi subito a effetto valanga il razionale chiarimento e un gioco a carte scoperte senza che mai una di esse ne sembri un'altra, e quest'altra una terza.

    linearità per linearità allora meglio davvero carrie, o se vogliamo parlare di coming of age interpolata da cortocircuiti psicoemotivi devastanti, il sorprendente raw. là sì che. qua purtroppo di spiazzamento logico non ne ho avvertito che un filo, e per conseguenza è venuto meno anche tutto quello emotivo. e avrei dovuto aspettarmelo: di trier già vidi (lo noto solo oggi) oslo, e mi convinse colpì piacque anche tacche meno di questo.

    ...che altro dire? provaci ancora, trier. è il tuo cognome a importelo.
  • Discussione Poppo • 30/04/19 19:50
    Galoppino - 465 interventi
    Dirò una cosa impopolare ma Thelma con Carrie non c'entra una fava; e il chiacchiericcio intorno a 'sta cosa ha (come poi spesso capita) creato aspettative assurde in un film, questo di Trier, che non è horror e per tanto ha obiettivi totalmente differenti dal film di De Palma, di conseguenza fa uso del paranormale come metafora del non mostrabile.

    La mirabile scena girata all'auditorium ne è un fulgido esempio. Così il gran finale quasi mistico-cristologico...

    SPOILER!!!!!!!!!!!!!

    Cammina, stupida!
    Ultima modifica: 30/04/19 19:52 da Poppo
  • Discussione Schramm • 2/05/19 14:14
    Scrivano - 7694 interventi
    sul piatto ci butta veramente tanta roba, ma senza mai rendere indistinguibili i sapori. è il suo guaio, male accompagnato da quello di una forma che non osa mai compromettersi con una più congeniale sporcizia. di carrie ha indubbiamente alcune risonanze (e parlando di echi, non sono certamente le sole che, per caso o scelta, vengono da king), la più adamantina delle quali è affidata al repressivo senso di colpa cattolico genitoriale (qui usato come strabico tentativo terapeutico, laddove in carrie afferiva maggiormente a un'invasività della medea tiranna; se mi passi la crasi, qua diviene carreich) quale possibile epicentro dell'ESPlosione. se carrie non è un punto di partenza né di approdo dell'opera, resta comunque impossibile dissociarla del tutto o non esclamare chissirivedetoh!

    comunque la si giri, a me non è certo arrivato il ceffone che l'incipit lasciava sperare.
    Ultima modifica: 3/05/19 17:25 da Schramm
  • Discussione Buiomega71 • 14/11/20 11:06
    Consigliere - 25999 interventi
    Convince assai poco questa sottospecie di Tocco della medusa in chiave femmineo/introspettiva (e non poco nordica, forse anche troppo), dove fallisce proprio sotto l'aspetto "soprannaturale", in una serie di scelte narrative loffie se non ridicole, dove la voglia di fare "qualcosa di diverso" (cheppoi tanto diverso non è) si rivela altamente controproducente.

    Dopo un notevole incipit che faceva ben sperare (papà e figlia  a caccia tra i boschi innevati, il fucile impugnato dal babbo che cambia traiettoria, dal cerbiatto all' altezza della testa della bimba), il film prende derive da drammone intimista che tira in ballo : solitudine, l'impossibilità di essere normali, la colpa, il peccato, il peso dell'educazione rigidamente religiosa, il risveglio della sessualità che genera inquietudine e malessere, mutandosi in eventi parapsicologici semi catastrofici, incubi, simbolismi e passaggi onirici da Nightmare in versione extralusso.

    Se la confezione è impeccabilie (così come le splendide location norvegesi), il resto è il classico filmettino da festival, laccato, pulitino e indolore, esteticamente affascinate ma freddamente cerebrale e anche un tantino snob, dove Joachim Trier (non facendo onore a cotanto cognome) non vuole sporcarsi le mani più di tanto, percorrendo (senza particolari guizzi) la triste e fastidiosa strada del politicamente corretto.

    Tra citazioni sparse quà e là (i corvi kamikaze di Dark Skies, la piscina della scuola che diventa la vasca da bagno del primo Nightmare, il bimbo imprigionato dalla lastra di ghiaccio del lago alla Zona morta, Thelma tra tac e risonanze come la Regan dell'Esorcista, o bardata "telecinesicamente" sgranando gli occhioni che sta tra Patrick e Aenigma), brutti effetti in CG (il serpentone tentarore che si infila nella bocca, il finestrone che esplode, le fiamme sulla barca), la parte "horror" (cheppoi tanto horror non è) accusa squisite puntate nel ridicolo involontario che stridono con il rigore formale che vuole impostare Trier, per poi sfociare nel pacchiano pre finale in odor di miracoloni (tacendo sulla terribile chiusa che manco Dawson's Creek).

    SPOILER
    La scomparsa del neonato che continua a frignare, poi , magicamente, ritrovato sotto il divano del salotto è una pseudopagliacciata senza pari-davvero non credevo a quello che stavo vedendo-

    Il babbo prende improvvisamente fuoco sulla barca in mezzo al lago (fiamme in CG ovviamente), si tuffa in acqua, riemerge e piglia ancora fuoco.

    L'amica innamorata scompare misteriosamente dietro ad un finestrone dopo essere stata investita da una miriade di schegge di vetro (in CG ovviamente), un capello rimane attaccato al vetro-che manco nel più scadente J HORROR-, poi ricompare come se nulla fosse nel finale a baci sul collo, il potere dell'amore vince su ogni cosa

    Mammà viene miracolata da Thelma in via di santificazione che nemmeno Bernadette

    Thelma si getta nel lago, c'è un trapasso oniricheggiante, poi risale a riva sputando uccelli morti dalla bocca

    FINE SPOILER

    A funzionare un pò di più è forse l'interessante aspetto sentimental/lesbo alla Vita di Adele che lega Thelma con Anja (l'amicizia chiesta su Facebook, la visita al profilo, la seduzione saffo in discoteca, il feticismo per il capello lasciato sul cuscino, la divertente "gara" di imprecazioni sul povero Gesù, la mano di Anja che tocca Thelma nelle parti intime all'auditorium-con reazione di Thelma che fa oscillare la struttura sul soffitto, il bacio passionale che ne consegue, le chiamate di Anja, senza risposta, sullo smartphone, alla festa casalinga fumando la finta canna, dove le passioni di lesbo si fanno più ardite in un cortocircuito oniricheggiante, rovinate dal serpentone in CG) e qualche buona trovata visiva (il sangue da naso che cola nel bicchiere di latte).

    Ma tolto questo rimane poco altro, se non una glaciale deriva nella complessa psicologia femminile, le solite metafore sulla sessualità che si desta all'improvviso fomentata da passioni amorose incontrollabili e una snobistica puzza sotto il naso, dove la visceralità della carne e la crudeltà dell'animo umano rimangono fuori dai giochi, compromettendo uno script che sulla carta poteva anche funzionare se impostato diversamente (sembra più uno "pseudobiopic" di qualche supereroina della Marvel, più che la tanto strombazzata Carrie kinghiano/depalmiana).

    Bravissime le due ragazze protagoniste, che riescono a dare una sensazione di realismo nel loro tormentato rapporto amoroso e la parte medica (che si allunga più del previsto) è francamente noiosa.

    Avrebbe funzionato molto di più se fosse stato solamente un dramma LGBT con i suoi crucci e i suoi dolori, senza scomodare gli orpelli extrasensoriali e le derive (ben poco ficcanti, pretestuose se non qualche volta ridicole) nel cinema di genere (che per come la vedo io lo si dovrebbe affrontare con cipiglio impulsivo e passionale, non con irritante snobismo e pedanteria  autoriale).

    Per quanto mi concerne parecchio sopravvalutato e più convenzionale di quanto non si creda.

    Riprovaci Gioacchino von Trier, sarai più fortunato.
    Ultima modifica: 14/11/20 14:38 da Buiomega71