Stazione di Giaffa. Arriva il treno, con folla assiepata lungo la banchina. La ressa è tanta ed è curioso notare un personaggio (un militare, forse) che diventa il protagonista, perché con un manganello dà lievi colpetti alla gente per tenerla indietro, forse per lasciare spazio a chi poi scenderà dal treno, forse per lasciare visuale all’operatore. Promio ha scelto un'inquadratura perfetta, che permette di godere su tre assi verticali. Da sinistra: la folla, lo spazio (con il poliziotto), il treno.
Jaffa, Palestina: un treno entra in stazione. Ma stavolta, al contrario del celebre esordio con La Ciotat, a catturare l’attenzione non è tanto il convoglio, quanto la folla in attesa sulla banchina, con tanto di ragazzini curiosi, e una sorta di capostazione in fez che con un bastone tiene lontani gli astanti. Un buon equilibrio tra il fatidico movimento della locomotiva, sulla destra, e la “chorus line” delle persone, sulla sinistra, con una struttura visiva che risponde ai canoni della prospettiva più classica.
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