Io non ho paura - Film (2003)

Io non ho paura

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un bel ritorno per Gabriele Salvatores, che con AMNESIA aveva cercato senza troppo successo di riallacciarsi alle tematiche dei suoi primi lavori dopo aver esplorato sterilmente percorsi a lui poco congeniali. IO NON HO PAURA è immerso in una Lucania solare, dove gli sterminati campi di grano colorano di giallo paesaggi desolati in cui loro, i bambini, i veri e unici protagonisti del film, giocano rincorrendosi tra le spighe. Un paese di quattro anime, quello dove abitano il piccolo Michele (Giuseppe Cristiano) e la sua famiglia. Un paese in cui la vita si consuma giocando come si giocava negli Anni Settanta (ci sono ancora Emilio Fede al tg1, Ivan...Leggi tutto Graziani con “Lugano addio”, gli Alunni del sole con “Liù”, Mina e Alberto Lupo, Paolo Rossi e L'intrepido) e il ritrovamento di un bambino in stato di semi-incoscienza (Matteo Di Pierro) sepolto sotto una botola persa tra i campi non fa pensare a chissà quali misteri. E’ l'incoscienza dei piccoli, l'incoscienza di Michele che va a trovarlo e non riesce a spiegarsi i motivi dell’incresciosa situazione. Il romanzo di Ammaniti da cui è tratto il film era interessante, la sceneggiatura da lui stesso sviluppata con Francesca Marciano dà la possibilità a Salvatores di misurarsi con una visione del mondo insolita, filtrata dagli occhi innocenti di Michele e Filippo (Di Pierro). Più che bravi, i protagonisti sono molto espressivi e tanto basta al regista per rendere viva la sua storia (basata peraltro su una vicenda realmente accaduta), alla quale poi il suo indubbio talento e una splendida fotografia permettono di volare alto. C'è forse qualche autocompiacimento di troppo, un ritmo qua e là zoppicante, ma in alcune sequenze l'emozione è intensissima. Abatantuono in un ruolo spregevole è perfetto (ma si vede poco), gli altri adulti recitano senza brillare.

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Fabbiu 27/02/07 17:57 - 2144 commenti

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imperdibile film drammatico. Non può non commuovere e difficilmente può non piacere. E' fatto veramente bene, ogni piccola cosa è ben rappresentata; ad esempio rende ottimamente l'idea il contesto di povertà e ignoranza in cui è avvolto il paesino e anche l'innocenza e la straordinaria visione del mondo da parte dei bambini. Musiche delicate che straordinariamente si sposano con le scene degli immensi campi di grano e un'interpretazione di Abatantuono fantastica, nella sua spregevolezza.

Red Dragon 9/04/07 12:05 - 125 commenti

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Bel film di Salvatores che parte dal romanzo di Ammaniti per mettere in scena una vicenda rurale vista con occhi da bambino, che non vuole farsi scappare la sua innocenza. Ed ecco che allora, quando comprende la stranezza della situazione che si trova di fronte, non arretra. Bene il Diegone nazionale, che si mangia gli altri attori (funzionalmente anche al ruolo dei personaggi). Il film soffre di qualche rallentamento oltre il lecito, ma è poca cosa nel complesso dell'opera. La regia ha mano sicura e il risultato merita sicuramente di esser visto.

Gigliato74 28/05/07 11:04 - 12 commenti

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Riuscitissima trasposizione cinematografica dell'ottimo romanzo del giovane Ammaniti. Il gran merito va ai giovani interpreti scelti dall'altrettanto abile regista Salvatores tornato ai Suoi livelli. La trama segue fedelmente il romanzo, tranne qualche piccolo ritocco sul finale. Regia gradevole e a misura di bimbo (riprese quasi sempre a 1 metro e 30 da terra). Ottimi movimenti di macchina nell'assolata e desolante campagna lucana. IMMENSI il protagonista e la sorellina. Due perle in un mare di fango essiccato. Abatantuono è straordinario.

Il Gobbo 6/09/07 08:46 - 3015 commenti

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Eh, non male, non male questa escursione di Salvatores in un sud fulciano, ben diverso dalla rappresentazione oleografico-punkabbestia dell'ignobile Sud, e ben altro spessore di scrittura, di regia, di recitazione. Non che manchino strappi e buchini, ma tutto sommato è un film molto solido e riuscito. Sorprendenti i marmocchi, eccellente un Abatantuono/Mangiafuoco particolarmente corrusco. Qualche riserva sul finale, che pecca di calligrafismo fuori luogo, ma prova da applaudire.

Galbo 7/09/07 16:32 - 12392 commenti

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Da un bellissimo romanzo di uno dei migliori autori italiani, un film che una volta tanto non tradisce le aspettative del lettore. "Io non ho paura" ha uno dei suoi punti di forza nel ritratto etremamente veritiero e naturale di un certo Sud Italia, giallo e desolato con le sue campagne infuocate dal sole. In questo scenario sono a loro agio i protagonisti, autori di una prova notevole, che il regista asseconda con maestria e con l'importante contributo di qualche attore "adulto" come il notevole Abatantuono.

Gugly 8/01/08 22:47 - 1187 commenti

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Dal bel romanzo di Ammanniti, il film di Salvatores contrappone la luce dei campi di grano al buio delle buche sotterranee, le menti non (tanto) corrotte dei ragazzini alla spregevole ipocrisia degli adulti. Ambientato alla fine degli anni '70 con piccoli rimandi (poetici, la scena della corsa nel campo) anche alla tragedia di Vermicino, il film prende e commuove, nonostante il finale sia eccessivamente calligrafico. Bellissime le musiche.
MEMORABILE: Le corse nei campi assolati di grano e i giochi nelle masserie abbandonate.

Redeyes 23/01/08 14:51 - 2449 commenti

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Questo è uno dei rari casi in cui il film riesce a superare l'opera letteraria da cui è tratto. Avevo trovato il libro di Ammanniti carino e nulla più, invece un ispiratissimo Salvatores ci dona un capolavoro di immagini e colori, pur restandogli fedele. Il cast recita molto bene, con un Abatantuono veramente apprezzabile (come non accadeva da molto). Suggestive le location bagnate dal caldo sole del Sud. Assolutamente da vedere!

Capannelle 14/03/08 13:15 - 4411 commenti

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Salvatores torna nella sua Sicilia e ne trae un ritratto visivamente molto bello che è anche sfondo per la toccante vicenda di un bambino rapito e costretto in una buca, scoperto per caso da un altro bambino che cerca di aiutarlo pur non rendendosi conto della drammaticità della situazione. Ritmo andante senza brio ma non è pesante. Degni protagonisti i bambini e Abatantuomo nella parte del cattivo. Un buon film.

Matalo! 8/08/08 19:37 - 1378 commenti

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Una buona trasposizione che però si arrende troppo di fronte al paesaggio; fondamentale sia nel racconto che nel film (che è uno dei migliori di questo mediocre regista), ma se nel romanzo l'oro dell'estate e del grano è sempre significante attivo e pregno, nel film diventa via via stucchevole e fine a se stesso. Nonostante ciò e nonostante non si raggiunga quel sapore dell'Italia dei 70, il film merita un giudizio positivo in quanto resta uno dei pochi film sinceri del regista, evidentemente innamorato del racconto.

Herrkinski 16/01/09 15:51 - 8109 commenti

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Uno dei migliori di Salvatores. Il regista trasferisce in immagini il romanzo di Ammaniti con un rigore stilistico apprezzabile e rendendo per una volta utile la trasposizione cinematografica: visivamente infatti il film è eccezionale, fotografato benissimo e riesce a rendere l'atmosfera rurale del Sud Italia in modo poetico e al tempo stesso inquietante, cosa che non accadeva dai tempi del Fulci di Non Si Sevizia Un Paperino (anche se qui siamo su altri lidi). Bravi tutti gli interpreti, grandi e piccoli, con un serioso Abatantuono. Bello.

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Deepred89 15/02/09 14:30 - 3706 commenti

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Successone piuttosto meritato. La trama, tratta da un romanzo di Ammaniti, intriga ed affascina; Salvatores valorizza al massimo le belle ambientazioni e sceglie due piccoli protagonisti molto azzeccati. Funziona Abatantuono nei panni del cattivo. Le ambientazioni (e non solo) rimandano a Non si sevizia un paperino. Non un capolavoro ma sicuramente riuscito.

Pigro 8/04/09 09:18 - 9666 commenti

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Un bambino rapito e il figlio del suo guardiano fanno amicizia. Ci sono tante cose in questa piccola, bellissima storia di Ammaniti che Salvatores racconta in modo eccellente, dosando emozione e lucidità, penetrando nel mondo delicato di un'infanzia innocente e coraggiosa, in uno stupefacente paesaggio dorato. E' un film che parla di un certo sud non banale, di certi anni 70 inauditi, di un'infanzia e una crescita. Il tutto raccontato con una straordinaria abilità registica che sa creare grande cinema con semplicità. Sorprendente.

Ciavazzaro 27/05/09 16:19 - 4770 commenti

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Non ho gradito il romanzo dal quale è tratto e non ho gradito neanche il film. L'ambientazione non funziona come dovrebbe, del cast considero davvero bravo soltanto Abatantuono. Risulta (almeno a me) in certi punti pesantuccio; non cattura. Sopravvalutato.

Giacomovie 11/01/11 18:17 - 1398 commenti

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Considerando l’origine letteraria a sua volta derivante da un fatto reale, la peculiarità del film va ricercata nel modo in cui è stato realizzato. E in questo senso Salvatores si supera, dimostra originalità nel modo di girare e mette in scena una storia che coinvolge. La vita di un adolescente costretto a maturare contrapponendosi al mondo corrotto degli adulti è presentata in un insieme di sicuro rilievo cinematografico, in un'affascinante ambientazione rurale e con inquadrature che fanno condividere allo spettatore la scena in corso. ***!

Macguffin 1/05/11 11:30 - 124 commenti

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Salvatores riesce a rendere bene questo film (incentrato sulla perdita dell'innocenza) adottando il punto di vista del bambino protagonista e lavorando di contrasti (luce/buio, spazi aperti/spazi chiusi, adulti/bambini ecc.) e di simboli (per esempio gli animali). Buoni anche cast e fotografia. Giusto un po' troppo "leccatino" nel suo sforzo registico di non essere mai banale e con un finale che forse poteva essere migliore.

Enzus79 15/05/11 16:05 - 2895 commenti

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Buono questo film di Gabriele Salvatores, tratto da un libro che ha venduto parecchio in Italia. Stupisce perché mi ha coinvolto e per come si evolvono le situazioni. Forse i violini della colonna sonora "disturbano" un po' troppo.

Nando 29/09/11 15:51 - 3814 commenti

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Da un romanzo di Ammanniti, Salvatores trova ispirazione per un valido film in cui si evidenzia il rapporto tra due bambini ben diversi tra loro ma uniti dalla loro innocente fanciullezza. Una bella ambientazione anni 70 lievemente manieristica ma dotata di decisa forza espressiva; rude ma appropriatissimo Abatantuono.

Pinhead80 22/01/12 13:58 - 4758 commenti

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Tratto da un romanzo di Ammaniti, Io non ho paura è un gran bel film che tratteggia in maniera molto accurata uno scorcio di vita (realmente vissuta) in cui i protagonisti principali sono proprio i bambini. È forse questo il maggior pregio del film, ovvero rendere allo spettatore la possibilità di vivere un evento drammatico con il duplice sguardo adulto/bambino. Salvatores si conferma un regista che ama e fa amare le storie che dirige.
MEMORABILE: La scoperta del bambino nella buca.

Guru 28/08/12 23:37 - 348 commenti

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Encomiabile trasposizione cinematografica, che Salvatores ha saputo rigenerare sulla candida dolcezza e sulla fotografia che desta ammirazione. La storia ha tratti pesanti ma non per questo è da sminuire il grande lavoro e lo sforzo per esaltare l'innocenza e la immacolata voglia di verità. Buona interpretazione dei bambini, sorretti dalla ruralità dell'ambientazione e dal gioco dei colori di grano! Ottima fotografia e notevole regia.

Saintgifts 11/10/13 10:49 - 4098 commenti

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Serpenti, rane, gufi, barbagianni, falchi, sentieri solitari tra immensi campi di grano maturo e tanto sole. Una splendida natura che assiste (se assiste) indifferente, anzi coerentemente a se stessa, ai drammi dell'essere umano, anch'egli coerente con se stesso. La povertà e "ignoranza" del sud, contro, o assieme, al raziocinio (in questo caso ignorante) e al profitto a tutti i costi del nord? Le canzonette alla radio nel mezzo e dall'altra parte i bambini, con le loro votazioni democratiche, loro sì, che si fondono perfettamente con la natura.

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Ultimo 11/09/14 18:17 - 1655 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo di Ammaniti, il film descrive l'intensa e travagliata storia di un'amicizia tra due ragazzini, l'uno libero, l'altro tenuto sotto sequestro. Salvatores confeziona una pellicola intensa, piena di significato che non lascia di certo indifferenti. Azzeccate le location. Gran cast, con Abatantuono superiore a tutti per bravura.

Stelio 6/10/14 20:31 - 384 commenti

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Il film parla di Italia, non soltanto di centro Sud: in tal senso forse andrebbe vista la scelta di Salvatores di rendere Sergio milanese e non più romano come nel romanzo. Potrebbe esservi qualcosa di autobiografico, viste le origini del regista; in ogni caso testimonia, semmai ce ne fosse bisogno, del legame troppo spesso dimenticato tra la parte più desolata del Paese e quella più florida: un legame che potrebbe essere bene (come dimostrano Filippo e Michele) ma troppo spesso si trasforma in male (Sergio e Pino). Perla del nostro cinema.

Bruce 29/10/15 10:00 - 1007 commenti

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Uno dei migliori film di Salvatores, drammatico e potente, un assolato omaggio al Sud Italia e al suo paesaggio rurale fotografato meravigliosamente (e che ricorda quello di Non si sevizia un paperino di Fulci). Il romanzo di Ammaniti sul tragico incontro tra l'innocenza e la malavita trova la sua ideale rappresentazione cinematografica. Ottimo.

Il Dandi 16/06/17 00:19 - 1917 commenti

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1978: nella campagna lucana un bambino di dieci anni fraternizza con un coetaneo tenuto segregato da una banda di rapitori. Bel dramma con accenti thriller che lo stesso Ammaniti sceneggia dal suo romanzo; eccellenti prove attoriali, soprattutto dei bambini (forse l'unica nota stonata è proprio Abatantuono, troppo difficile da prendere sul serio). Salvatores dà una lezione di come sia possibile realizzare un'efficace ricostruzione ambientale senza incappare negli stereotipi e filma la campagna come solo chi l'ha frequentata da bambino potrebbe.
MEMORABILE: "Io pure faccio la quinta: siamo uguali!"; Oppure: "Là fuori c'è l'aria, ci sono i campi... c'è TUTTO!"

Magi94 22/08/17 21:02 - 952 commenti

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Prova più che buona per Salvatores, che riesce a trasporre con fedeltà e bravura l'omonimo romanzo di Ammaniti, altrettanto bello. Al di là della splendida storia sulle colpe e conflitti dei padri che ricadono sui figli ignari e innocenti, il film ci regala soprattutto meravigliosi scenari siciliani con campi di grano che si estendono all'infinito (e la mdp che ci si getta in mezzo seguendo i bambini). Abantantuono si conferma nuovamente capace anche in un ruolo drammatico.

Lou 31/08/18 17:26 - 1121 commenti

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Salvatores riesce a trasformare il best-seller di Ammanniti in un film di forte impatto. Il merito va soprattutto alla scelta azzeccata delle inquadrature e alla ricostruzione realistica dell'ambiente naturale e sociale della campagna lucana degli anni '70, infuocata dalla calura estiva. Molto d'effetto la contrapposizione tra l'innocente solidarietà dei bambini e la misera rozzezza degli adulti.

Paulaster 17/11/20 10:35 - 4417 commenti

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Bambino scopre in un buco un suo coetaneo rapito. Trama altamente drammatica vista (e girata) in ottica infantile. Gli adulti sono senza scrupoli e sentimenti, e forse si ravvedono nel finale. Sceneggiatura non sempre filante, ma con punte di forte emotività (al limite dell'orrorifico). Stupenda fotografia dai colori accesi che si scontra con il buio della prigionia. Poche e suggestive ambientazioni di campagna. Ad Abatantuono basta il vestito da bruto per incutere timore. Piccole pecche conclusive (l'elicottero notturno e la chiusura favolistica).
MEMORABILE: Il bambino rapito che svela il suo volto; Abatantuono in bagno; Lo sparo nel buio.

Noodles 29/12/21 09:17 - 2227 commenti

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Tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti, è uno dei migliori film di Salvatores. Oltre alla bella storia di amicizia, ciò che più è apprezzabile è la resa scenica perfetta del meridione d'Italia; un meridione quasi fuori dal tempo e dallo spazio. La fotografia è magistrale e contribuisce non poco al lato emozionale del film, che in alcuni punti in realtà eccede nel lirismo, forse unico difetto della pellicola. A parte l'ottimo Abatantuono, anche il resto del cast funziona, compresi i bambini, assolutamente funzionali al racconto. Bella la colonna sonora. Gioiello.
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  • Discussione Gugly • 8/03/08 16:30
    Portaborse - 4710 interventi
    blob, il plastico che uccide :p!
  • Discussione Gugly • 19/08/10 01:14
    Portaborse - 4710 interventi
    Con riferimento al commento di Capannelle: mi pare di ricordare che Salvatores abbia radici pugliesi; in ogni caso la pellicola è ambientata e si svolge in Basilicata.
  • Discussione Cotola • 19/08/10 01:54
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    A dire il vero è nato nella mia bella città: insomma è partenopeo.
  • Discussione Gugly • 19/08/10 10:17
    Portaborse - 4710 interventi
    Comunque il film si svolge nei pressi di Matera.
  • Discussione Capannelle • 19/08/10 10:22
    Scrivano - 3510 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Con riferimento al commento di Capannelle: mi pare di ricordare che Salvatores abbia radici pugliesi; in ogni caso la pellicola è ambientata e si svolge in Basilicata.

    E' vero ho fatto un minestrone..
  • Discussione Gugly • 23/01/12 16:36
    Portaborse - 4710 interventi
    E' notizia recente che i genitori abbiano sollecitato la riapertura delle indagini, indicando in una prova tra ragazzini finita male la causa della tragica morte dei due figli.

    Come volevasi dimostrare....
    Ultima modifica: 23/01/12 16:48 da Gugly
  • Discussione Pigro • 23/01/12 21:38
    Consigliere - 1661 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    E' notizia recente che i genitori abbiano sollecitato la riapertura delle indagini, indicando in una prova tra ragazzini finita male la causa della tragica morte dei due figli.

    Come volevasi dimostrare....


    Scusa, ma non mi pare che il film (o meglio il romanzo di Ammaniti da cui è tratto) faccia riferimento a un fatto preciso di cronaca. O mi sbaglio?
  • Discussione Gugly • 23/01/12 23:18
    Portaborse - 4710 interventi
    Scusa Pigro, mi sono spiegata male: mi riferisco alle assonanze tra la vicenda dei fratellini di Gravina ed il film di cui si è parlato nei post precedenti.
  • Curiosità Gugly • 25/10/12 22:50
    Portaborse - 4710 interventi
    Dino Abbrescia all'uscita del film ha dichiarato di essersi ispirato per il ruolo del padre al proprio genitore.
  • Discussione Geppo • 12/02/19 10:05
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Io sinceramente non ho ben capito se alla fine il piccolo Michele muore oppure no.