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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/10/17 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 8/10/17 06:23 - 8103 commenti

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Negli anni '90 alcuni ragazzini si rendono partecipi di un omicidio involontario; le dinamiche del gruppo cambieranno radicalmente. Una gradita sorpresa, questo dramma generazionale dalle tinte noir e thriller; il cast di giovani attori è scelto con cura e fa un ottimo mestiere, avendo anche a disposizione uno script - se non innovativo (echi dal classico Stand by me fino a Paranoid park) - comunque scritto bene e con evoluzioni non sempre prevedibili che mantengono alta l'attenzione per l'intera durata. Si segnala anche la OST, scelta con gusto.

Daniela 8/01/18 21:27 - 12654 commenti

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Quattro amici in un bosco, uno stupido gioco che finisce in tragedia, un cadavere nascosto fra le foglie: è lo spunto da cui si dipana la storia in questo thriller adolescenziale dai toni malinconici, ben interpretato da volti inediti e curato dal punto di vista formale ma non del tutto convincente a livello di sviluppo della trama: se riserva momenti di forte tensione emotiva, la deriva paranoica di uno dei ragazzi non viene adeguatamente motivata. Questa carenza ed alcune palesi incongruenze relative all'epilogo inficiano il risultato complessivo di un film per il resto interessante.
MEMORABILE: L'incipit con il cervo morto; L'incidente nel bosco; Il bacio mancato

Hackett 15/01/18 18:39 - 1867 commenti

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Tra film di crescita giovanile e thriller spietato. Ben girata e recitata, questa pellicola carica di tensione cavalca il recente ritorno alle ambientazioni della provincia americana tanto care ad autori come King e Spielberg. Il disincanto odierno però fa capolino ben presto, regalandoci un crescendo drammatico che stride con l'idea iniziale che c'eravamo fatti. Certo la trama non è un meccanismo perfetto, ma contiene in sé quell'imprevedibilità umanissima di tante tragedie reali.

Kinodrop 1/03/18 18:54 - 2945 commenti

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La morte accidentale di un compagno di scuola porta il gruppetto dei superstiti ad affrontare il tragico evento tra autodifesa e sensi di colpa. La parte più coinvolgente è quella della paura e dello sbando psicologico che questi adolescenti devono dominare, cercando una soluzione che sarà del tutto diversa, in virtù della virata registica e del relativo intensificarsi della tensione emotiva. Attori sconosciuti ma perfetti nel mix di ingenuità e calcolo. Non tutto torna perfettamente, ma rimane integro lo spirito e il carattere di un vero thriller.
MEMORABILE: La katana di Josh; L'occultamento del cadavere nel bosco; Gli incubi di Zack.

Minitina80 9/02/20 17:04 - 2982 commenti

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Si accoda al filone generato da Stand by me da cui si distingue per la spirale di violenza che risucchia i giovani protagonisti all’interno di un buco nero da cui è impossibile scappare. È un racconto di formazione che vira nell’incubo, non molto distante da tante realtà adolescenziali di cui si legge, soprattutto americane. La bravura nel raccontare lo svolgimento dei fatti è tale da angosciarsi e stare in tensione come si fosse coinvolti nella vicenda. È ambientato negli anni Novanta, riuscendo a non scadere nell’operazione nostalgia.
MEMORABILE: Il cervo nella scuola; L’uso improprio della katana.

Lupus73 26/07/21 12:37 - 1494 commenti

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Sembra una messa in scena più attuale che rispolvera vecchie glorie alla Stephen King (come "Stand by me"), con protagonisti adolescenti che incappano in strane avventure e che in questo caso acquistano valenze noir. L'intrattenimento è alto, la sceneggiatura mostra da subito potenzialità e grosse carte da giocare, ma quelli che potevano essere gli assi migliori vengono sprecati quando viene presa una direzione finale piuttosto superficiale, basata semplicemente sulla psicologia "grossolana" di uno dei ragazzi. Uno spreco perché prometteva molto bene; tuttavia si guarda.

Pumpkh75 24/01/23 14:29 - 1749 commenti

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Complimenti a Philips, abile nel passare indenne le forche caudine del paragone (in primis King & Reiner, ma anche l’estate del RKSS): non un racconto di formazione bensì di corruzione, la frattura estrema di una amicizia dentro la precarietà quasi fatalista nell’oggigiorno difficilissimo approdo all’età adulta. Bellezza e successo stanno nell’autenticità del ritratto giovanile, malinconicamente doloroso, e nei pennelli usati per la sua colorazione (la katana, la caratterizzazione negativa della prima vittima). Volti sconosciuti, ma sofferti e impeccabili. Non lascia indenni.

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