Il velo di Maya - Film (2015)

Bella commedia sentimentale a trazione femminile, con la protagonista Anna che dopo un colpo da KO che la allontana da tutti gli affetti trova il coraggio di riprendere a vivere fra avventure e disavventure. Ma la storia, molto originale, è molto più di questo ed è portata avanti con garbo e ironia fino alla fine. La Rocchetti, bella e brava sia come attrice che come regista, regala un piccolo gioiellino in cui qualche soldo in più avrebbe smussato certe sbavature. Uno di quei film che fanno venir voglia di andare al cinema. Da recuperare!

Questa volta la Rocchetti usa la disfunzionalità relazionale sia per veicolare un dramma giallo-rosa che per ammonirci a ogni step narrativo sugli arruffoni new-age, e a dirla onesta funzionano più le parti con Salvi della restante impalcatura: l’uso di scafati professionisti evidenzia l’impaccio del restante cast meno in quadro (che deve spesso vedersela con dialoghi imbarazzanti). La Milo è quasi una Zabriskie all’amatriciana, ma è grazie a una sopraffina Madé che il film cala il suo pezzo più grosso. Tutto sommato simpatico, ma di drammaturgia assai friabile e sgualcita compitazione.

La regista ha l'abilità di far convivere malinconia e divertimento (come in Verdone), tiene desta l'attenzione dello spettatore e sa commuovere. Una tragicommedia pervasa da sottile ironia, dà conto finalmente dello stile recitativo della Rocchetti che prima, al grande pubblico, non sarà sembrato sufficientemente chiaro. Togli il velo di Maya e t'accorgi che, dietro un'apparente ruvidità, si nasconde la capacità di vedere la realtà con intelligenza e istinto. Apprezzabile resa delle location, non patinate e l'amor fati intessuto di delicato ottimismo, lieve come un filo di ragnatela.