Alibi.com - Film (2017)

Alibi.com
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Alibi.com
Anno: 2017
Genere: commedia (colore)
Note: Seguito da "Due matrimoni alla volta" (2023). Rifatto in Italia come "L'agenzia dei bugiardi" (2019).

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da un'idea non nuova ma folgorante (una società specializzata nel fornire alibi di ogni genere a chi ne ha bisogno) ci si aspettava di più: qualche copertura geniale, stratagemmi complessi e studiati nei dettagli, intrecci tra clienti... Niente di tutto questo invece, perché è evidente che la trovata, ben esplicata nei primi venti minuti attraverso veloci esempi delle sue potenzialità, è solo un pretesto per trasformare poi il film in una normalissima storia di corna in vacanza, un desichiano cinepanettone in salsa francese con genitori e figlia contemporaneamente a Cannes assieme al fidanzato della giovane e i suoi due amici. Càpita infatti che Grég...Leggi tutto Van Huffel, il titolare della alibi.com (Lacheau, anche sceneggiatore e regista del film), s'innamori senza saperlo della figlia (Fontan) di un suo cliente ritrovandoselo ad aprirgli la porta il giorno del più classico degli incontri coi genitori. Il padre è in breve quello che poco prima lo aveva pagato per farsi coprire una prossima scappatella a Cannes con l'amante. Grég non dirà nulla né quello svelerà a sua figlia, giurista col pallino della sincerità ad ogni costo, che Grég non è affatto lo steward che le ha detto di essere. Un doppio inganno che, una volta a Cannes tutti insieme per una serie di coincidenze, creerà equivoci a catena, in verità ben poco legati all'idea di base. Nella sua prima metà il film è scoppiettante, brillante, ricco di gag magari usurate ma rese ancora valide da una sceneggiatura furba. Si ride per le facce imbarazzate del padre (Bourdon), per gli imprevisti che Grég deve superare continuamente per reggere il gioco suo e dello suocero, qualche volta per i due amici del protagonista che lo accompagnano nell'avventura (funziona persino la solita trovata di quello che s'addormenta improvvisamente alla guida causa narcolessia), entrambi figure deboli ma saltuariamente utili a diversificare la storia. Il grande successo in Francia è insomma parzialmente comprensibile e riconducibile al desiderio del pubblico di svagarsi senza pensiero alcuno. Riesce invece più difficile capire perché non si sia riusciti a evitare che nella seconda parte d'improvviso il ritmo cali, le gag si diradino e ci si trovi con in mano una storia incapace di dare un seguito convincente alle avventure del gruppo in vacanza, con momenti d'imbarazzo nelle scene al dancing dove i due genitori riscoprono le gioie del matrimonio. Troppi i riempitivi insulsi (la festa in maschera, lo sbarco con i migranti, la parentesi tra i rom), modesta la performance del cast, fin lì mascherata dalla spassosità delle situazioni. Tuttavia un'ora almeno la si passa in allegria e se non si è troppo esigenti ce la si può far bastare, sorridendo per le battute della cinica veterinaria, per il cane cui capita di tutto, per qualche cliente dell'agenzia (c'è il cameo di Kad Merad) al quale l'alibi viene correttamente fornito, per l'amplesso dei genitori con la figlia che dal bagno non può evitarsi di sentire e vedere, per Maurice e le sue foto delle vacanze col figlio nero. Finale scontatamente buonista salvato da un cartellone pubblicitario che richiama l'ultima risata. Niente di epocale nemmeno all'interno del genere, ma una costruzione arguta e un montaggio che gestisce con abilità le pause.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/09/17 DAL DAVINOTTI
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Markus 30/09/17 18:22 - 3687 commenti

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L'idea geniale di partenza del film, con un giovane "imprenditore" (il regista/attore Philippe Lacheau) che s'inventa una specie di agenzia per fornire a pagamento alibi ai clienti che ne hanno necessità, ahimé termina subito e già dopo mezz'ora la pellicola diventa pochade. Peccato perché era davvero l'unico ottimo elemento di un film sì divertente, ma che annovera una serie di situazioni spassose quanto già viste. Resta indubbiamente un po' la rabbia di vederci spodestare l'arte della risata di grana grossa dai cugini d'Oltralpe.

Daniela 4/02/19 09:42 - 12662 commenti

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Come avveniva in un film di qualche anno fa, anche questo parte da uno spunto assai promettente, quello di un'agenzia specializzata nel fornire alibi a mariti, infedeli, scolari svogliati, cantanti che vogliono tener nascosti i propri gusti sessuali, per poi dirottare verso territori più battuti: in questo caso, una farsa degli equivoci declinata secondo chiché che ricordano l'ottocentesco "Albergo del libero scambio" di Feydeau. Certo le occasioni di sorriso non mancano, però con un poco più di coraggio poteva risultare una commedia memorabile e non solo un filmetto simpatico.
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Silvestro 25/07/21 23:47 - 361 commenti

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La commedia parte col botto e regala una prima mezz'ora di grande qualità: ci sono brio, ritmo, personaggi interessanti e soprattutto tante risate. Difficile mantenere uno standard così per un'intera pellicola e infatti pian piano il film si sgonfia per virare poi in un finale sdolcinato/telefonato. La sufficienza però c'è, merito di una prima parte davvero scoppiettante.

Pinhead80 4/03/24 17:43 - 4760 commenti

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Una coppia di astuti ragazzi mette in piedi un'impresa che organizza alibi per mariti e mogli infedeli e in generale per persone che comunque decidono di mentire al prossimo. Uno dei due però si innamorerà perdutamente di una ragazza che rifiuta di principio le bugie. Spassosa commedia francese che parte da un'ottima idea di base per sviluppare un film accattivante, che riesce a cogliere nel segno grazie alla sua semplicità e alle dinamiche che si vengono a creare. A farla da padrone sono i fraintendimenti tra i protagonisti che vivacizzano l'intera opera dall'inizio alla fine.

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  • Discussione Daniela • 1/02/19 11:22
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Premettendo che non ho visto ancora questo film francese, vorrei osservare che lo spunto di partenza, elogiato per la sua originalità, era già alla base di una commedia inglese di qualche anno fa: in The alibi (2006) infatti il protagonista,interpretato da Steve Coogan, è il gestore di un'agenzia che si occupa di fornire "coperture" a coniugi fedifraghi.
    Il film diretto di Lacheau non è comunque un remake perché poi la trama ha sviluppi del tutto diversi.
    Ultima modifica: 1/02/19 14:00 da Zender
  • Discussione Zender • 1/02/19 13:56
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ah, molto interessante Daniela. Che spudoratezza però fare un "non remake" utilizzando praticamente lo stesso titolo da cui si copia. Non capisco però perché parli di commedia inglese, a vedere Imdb mi pare una coproduzione Usa/Olanda. Ma quindi "The alibi" è il titolo italiano? Lo avevi visto in italiano?

    Vedo che il Davinotti parla di idea "folgorante" che in teoria non è necessariamente originale e Markus di idea geniale. dice "originale" solo dopo. Magari sostituisco "originale" con ottima Markus, che dici?
    Ultima modifica: 1/02/19 13:59 da Zender
  • Discussione Markus • 1/02/19 14:02
    Scrivano - 4775 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ah, molto interessante Daniela. Che spudoratezza però fare un "non remake" utilizzando praticamente lo stesso titolo da cui si copia. Non capisco però perché parli di commedia inglese, a vedere Imdb mi pare una coproduzione Usa/Olanda. Ma quindi "The alibi" è il titolo italiano? Lo avevi visto in italiano?

    Vedo che il Davinotti parla di idea "folgorante" che in teoria non è necessariamente originale e Markus di idea geniale. dice "originale" solo dopo. Magari sostituisco "originale" con ottima Markus, che dici?


    Alla luce della "scoperta" di Daniela, direi di sì.
  • Discussione Daniela • 1/02/19 15:08
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    x Zender
    scusa, ho dato per scontato che fosse un film inglese perché il protagonista Coogan è inglese al 100%, ma avrei invece dovuto controllarne la provenienza.
    Anche The Alibi inizia in modo intrigante ma poi si affloscia prendendo altre strade (in questo caso si vira verso il thriller), come a quanto ho letto succede anche in Alibi.com.
  • Discussione Zender • 1/02/19 18:35
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Non ti ricordi se l'hai visto in italiano quindi? Perché il titolo The alibi è diverso dall'originale.