Squadra Antisquali - Film (1986)

Squadra Antisquali

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Titolo e locandina fanno pensare all'ennesima variante – questa volta ambientata in Australia – sul tema dello squalo assassino, ma non c'è niente di più falso! Quello a cui ci troviamo di fronte è una sorta di Miami Vice nella terra dei canguri, con tale David Reyne nel ruolo del biondo Don Johnson (che al confronto vale De Niro) e Ron Becks come clone del nero Philip Michael Thomas. A completare quello che dovrebbe essere un trio investigativo di livello si aggiungerà in seguito la seducente Sally Tayler. Chi dovranno sconfiggere? Un misterioso pazzoide che ha spedito alla polizia...Leggi tutto un nastro in cui spiega che l'attacco di squalo della sera precedente (penoso, un ragazzo che scompare sott'acqua e una pinna nelle vicinanze) è opera sua e che è pronto a liberare altri cento esemplari se non gli verranno pagati 2 milioni di dollari! Panico a Surfer's Paradise insomma, cittadina del Queensland che ci si aspettava si trasformasse in quella del titolo e che invece ospita squali di contorno praticamente invisibili. SHARK'S PARADISE è infatti un action con indagini condotte a suon di pugni e inseguimenti - da svolgersi in auto, in motoscafo e finanche in elicottero, nel finale - sempre sottolineati da musiche di buoni gruppi locali (gli allora celeberrimi INXS, ma anche i Models di “Out of Mind, Out of Sight” o gli Split Enz di “Shark attack”, paradossalmente suonata quando di squali in scena non ce n'è manco mezzo). Trattandosi di film televisivo la qualità della confezione è piuttosto bassa, tuttavia la regia di Michael Jenkins tiene discretamente alto il ritmo ricorrendo a qualche stratagemma da commedia e rendendosi conto, viste le inesistenti ambizioni, che è meglio agitare il tutto a caso puntando allo stordimento da action. I tre protagonisti quindi fanno il possibile per movimentare la scena (la biondissima Tayler entra in scena trasformandosi al volo da giapponesina a ragazza sexy con occhiali e trecce) e tentano d'imitare i modelli statunitensi senza gran risultati. E gli squali? Peggio che sullo sfondo: se il primo attacco, notturno, si risolve come detto con una pinna e la vittima che si dimena, quello a David Reyne scagliato in acqua dopo esser stato cosparso di sangue per attirare i pescecani finisce con un po' di tensione e un salvataggio al volo. Titolo e locandina truffaldini insomma, ma non è certo una novità...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/17 DAL DAVINOTTI
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