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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Colpisce l'uso rivoluzionario del sonoro: un coagulo di suoni rintronante che non cessa mai, che destabilizza, che crea ansia e tensione costanti attraverso distorsioni e rimbombi. La guerra di Nolan è prima di tutto un rombo che avvolge e t'immerge. Poi certo, anche la storia dell'evacuazione della Dunkirk assediata mortalmente dai nazisti. Via terra fino al molo da cui ci s'imbarca e si attendono aiuti, via mare dove le imbarcazioni dei civili cercano di portare soccorso ai soldati dispersi, via aria nella battaglia aerea condotta dagli Spitfire inglesi. Che i tre segmenti durino rispettivamente (come indica una didascalia) una settimana, un giorno e un'ora non pare granché significativo: distrugge...Leggi tutto semplicemente l'apparente contemporaneità innestando di tanto in tanto qualche aggancio curioso all'interno di un tipico meccanismo nolaniano dalle idee sovente confuse; perché al solito la sceneggiatura il nostro se la scrive da sé denotando tutti i limiti in materia, limiti sempre perdonati in virtù del successo garantito comunque dai suoi film, che dal punto di vista registico riguadagnano ciò che in scrittura perdono. Accade anche qui: per quanto a livello di spettacolarità si resti alle spalle di altri capisaldi del genere, la qualità delle riprese è indubbia. Analizzando però le tre fasi, cucite insieme da musiche e sonorizzazioni che le saldano in un unico affresco, abbiamo... Terra: soldati che affogano stipati in navi e imbarcazioni di ogni genere bombardati dall'alto. Spesso di notte, camera a mano, grida, tuffi, affondamenti, nuotate disperate. Aria: acrobatici voli in formazione sull'infinita distesa d'acqua, qualche scontro aereo, ali che fumano. Mare: avventure di padre, figlio e un amico alla ricerca dei dispersi. Succede poco o nulla. Nella lodevole ambizione d'inquadrare la guerra da tre angolazioni differenti Nolan azzera quasi i dialoghi e infila tutto in un calderone che a tratti stupisce per magnificenza e grandiosità (il bombardamento sulla spiaggia con le esplosioni che gradatamente si avvicinano al protagonista disteso è uno straordinario momento di cinema), altre volte lascia perplessi per quanto poco riesca a comunicare: nelle lunghe scene di massa a bordo delle navi, negli stucchevoli giochi di sguardi tra padre e figlio sulla piccola imbarcazione di soccorso... Se poi poco si conosce della vicenda storica non è facile comprenderne le sottigliezze, interpretare le considerazioni degli ufficiali sul molo e in ultima analisi finanche il quadro generale in cui ci si muove. Si resta ad osservare una guerra scomposta in flash (talvolta registicamente superbi) separati, rimontati, rimescolati senza un vero perché. O forse solo perché più il cinema procede, più colpire con le armi tradizionali diventa ogni giorno più difficile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/08/17 DAL BENEMERITO CAPANNELLE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/09/17
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Capannelle 18/08/17 13:42 - 4411 commenti

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E' pura apnea cinematografica, dosata sapientemente su tre piani diversi e con un incessante scandire del tempo che ti entra dentro grazie a nuove sonorità esplorate da Zimmer. Si parla poco e il linguaggio delle armi prende nuove forme: senza eroi, fiotti di sangue o "americanate" varie. Tutto è giocato sulle facce dei protagonisti e sulla loro straziante attesa in situazioni a dir poco opprimenti e con un nemico quasi invisibile. Un film di guerra perfettibile ma capace di affrancarsi dai capolavori del campo e di andare oltre il genere.
MEMORABILE: L'intersecarsi delle tre storie; L'occhiata di approvazione del capitano al figlio.

Noncha17 1/09/17 17:00 - 87 commenti

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Parte in modo talmente frenetico che quando si "normalizza" rallenta fin troppo: questo il difetto principale del film, oltreché un voler raccontarci solamente com'è andata così da risultare tanto distaccato che, quando si arriva al momento patriottico, si tira un bel sospiro di sollievo. Insomma, manca uno scambio equo tra l'attenzione che ci vuole nel seguire i pur stimolanti back-to-back e quello che uno vorrebbe sentire dentro di sé... Per il resto il film offre ottime panoramiche aeree e c'è da dire che, stavolta, Nolan è riuscito a condensare il tutto in 100'!
MEMORABILE: Il volto del protagonista; L'abitacolo dello Spitfire; Le esplosioni sul pontile; L'allagamento della nave; L'atterraggio dell'eroe sulla spiaggia.

Mtine 1/09/17 23:08 - 224 commenti

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Se un film fosse basato esclusivamente sulla sua componente tecnica, Dunkirk meriterebbe il massimo dei voti. Peccato che l'ultimo lavoro del sopravvalutato Nolan non abbia praticamente trama: esplosioni, voli mozzafiato in aereo, sparatorie... ma poi? I personaggi sono evanescenti, nonostante l'ottimo cast, i colpi di scena assenti e la fa da padrone un malcelato nazionalismo da quattro soldi, che dona ulteriore piattezza al film. Peccato, perché il montaggio è geniale e tutto sommato il film è coinvolgente; ma cosa resta dopo la visione?

Rambo90 1/09/17 23:29 - 7697 commenti

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Meticolosa e sentita ricostruzione dell'evacuazione di Dunkirk, che Nolan gestisce con una tripartizone temporale che si rivela vincente e sveltisce il ritmo. La caratterizzazione dei personaggi è all'osso, giusto quel tanto che basta per empatizzare con loro, senza eccedere con toni drammatici. La messa in scena è grandiosa, con effetti pratici riusciti e una bella ricostruzione storica. Certo i dialoghi scarni non sempre rendono digeribile il tutto, ma nel complesso è notevole. Cast ottimo, nessuno spicca ma tutti son funzionali.

Puppigallo 2/09/17 00:29 - 5273 commenti

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Di notevole impatto dal punto di vista audio-visivo, questa pellicola bellica non lo è altrettanto da quello dei personaggi, che pur non sfigurando, sembrano non essere all'altezza di un tale impianto. Nessuno resterà particolarmente impresso nella memoria, se non il pilota, che da angelo custode, veglierà sui poveretti, ridotti a bersagli umani, a carne da macello, fino alla fine, senza aprire praticamente bocca. La mano del regista comunque si sente; e la rete di collegamenti tra le varie storie dà un perchè al tutto, rendendolo meritevole di visione.
MEMORABILE: La prima scena, con i proiettili che sembrano sibilare vicino alle orecchie; Il tiro al bersaglio dei tedeschi, con aerei e sommergibili.

Josephtura 4/09/17 11:16 - 188 commenti

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Nolan dirige un film teso, compatto e drammatico che quasi non concede pause. Tre spazi e tre tempi: spiaggia, mare aria; 1 settimana, 1 giorno, 1 ora. In questa scenografia un grandioso film corale che in certi momenti mi ha ricordato passaggi del libro di Irène Némirovsky "Suite francese": un momento biblico di un'umanità dispersa e disperata. Come in Interstellar mi sembra che ci sia l'importanza del scarficarsi per gli altri, dare uno scopo alla propria esistenza. La scenografia, nel suo complesso mi ha ricordato spesso Lawrence d'Arabia.

Jurgen77 4/09/17 08:40 - 629 commenti

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Grande esempio di cinema bellico. Dialoghi ridotti all'osso, clima claustrofobico e riprese spettacolari (no SFX, ma modelli e mezzi reali). Fantastiche le riprese delle battaglie aeree. Ben congegnati anche i rumori degli attacchi e la colonna sonora durante le fasi di attacco ai soldati sulla spiaggia e durante lo svolgimento degli eventi. Nessuna scena sanguinaria: il nemico non lo si vede o si sente parlare praticamente mai. Lontano anni luce dal classico cinema hollywoodiano. Incedere veloce e tensione altissima sino alla fine.

Pinhead80 5/09/17 17:09 - 4758 commenti

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I volti impauriti e scavati dei protagonisti; i boati degli aerei pronti a bombardare sulla spiaggia e in mare; le estenuanti attese mentre si respira un'aria satura di morte. Non sono necessari fiumi di parole per raccontare l'orrore della guerra, ma sono sufficienti tre storie che si sfiorano fino a toccarsi in un abbraccio forte e solidale. Questa è la grandezza di un film da vivere sino all'ultimo secondo lasciandosi trasportare dal fiume di emozioni che è in grado di generare.

Didda23 6/09/17 16:28 - 2426 commenti

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Un film eccessivamente e sterilmente nolaniano nella costruzione a incastro della sceneggiatura che poggia su tre tempi narrativi diversi che a conti fatti non aggiungono nulla sia a livello di pathos sia a livello di stimolazione intellettuale. Un compitino ben fatto (e ci mancherebbe, visti i mezzi a disposizione) che spreca un cast attoriale di primissimo livello in nome di una scelta ideologica ben precisa, ma sulla quale è lecito porre qualche dubbio. Qualche scena ha il suo forte impatto orrorifico, soprattutto per lo score di Zimmer.
MEMORABILE: Hardy, che dopo un film girato completamente in macchina, torna con un'interpretazione claustrofobica su un aereo; L'inizio con i proiettili vaganti.

Nancy 8/09/17 12:07 - 774 commenti

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Nolan supera se stesso con un film maturo, compiuto. La solita ripartizione in piani temporali qui anziché essere narrativa è visiva, ed è proprio il piacere della visione che risulta centrale in questo film: non gli attori, non la sceneggiatura (come il solito Nolan) ma le immagini bellissime con cui si racconta l'evacuazione di Dunkirk attraverso il mare, l'aria, l'attesa sulla spiaggia. Un nemico invisibile e la totale assenza di un eroe come pure della solita retorica spicciola ne fanno un grande film di guerra capace di rinnovare il genere.
MEMORABILE: Il bombardamento iniziale sulla spiaggia; Le battaglie aeree; Le navi che affondano.

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Markus 9/09/17 09:46 - 3687 commenti

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L'invasione del Terzo Reich nel nord della Francia costrinse migliaia di soldati britannici a un repentino rimpatrio sotto il feroce fuoco nemico. Nolan racconta il fatto in tre episodi intrecciati... ovverosia tre punti di vista nel vivere il dramma; ma levata l'enfasi della paura e il dovuto rispetto per le persone coinvolte, la pellicola dice assai poco. La "gloriosa sconfitta" degli inglesi si riduce solamente a sterili immagini d'orrore della guerra - nemmeno troppo insistite - con dialoghi ridotti all'osso. Nel complesso deludente.

Xamini 9/09/17 12:04 - 1252 commenti

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La complessità innata di Nolan si snoda attraverso tre linee narrative sistemate su altrettanti assi temporali, a raccontare uno degli episodi più significativi della WWII. Grazie anche alla sperimentazione musicale di Zimmer, il nostro rinuncia allo splatter e rappresenta la tensione del momento in modo magistrale: il ritmo è pazzesco, le pause sono strumentali alla concitazione e sino al denouement non si respira, al pari delle vittime protagoniste. Montaggio e regia sicuramente su livelli d'eccellenza.

Rebis 10/09/17 13:08 - 2337 commenti

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L'impianto visivo e sonoro è potente, ieratico, trascende il film di guerra per farsi qualcosa di assoluto, quasi sci-fi per forza astrattiva; almeno fino a quando non entra in scena il patriottismo, generando un effetto tra il patetico e il retorico. Nolan interseca ben tre piani narrativi per racimolare un quarto della tensione che in altri war movie viene prodotta con molti meno espedienti e una regia semplicemente più partecipante. Vince la sfida tecnica, ma la definizione dei caratteri è insufficiente e l'appuntamento con la Storia, mancato. Nolan: un Kubrick da fast food?

Deepred89 10/09/17 20:40 - 3706 commenti

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Ottime scene di bombardamenti e sparatorie divinamente sonorizzate che intervallano infiniti minuti di purissimo tedio bellico, con trama ridotta all'osso (all'incirca quella raccontata nelle didascalie iniziali) e personaggi in gran parte interscambiabili. Le finezze della regia (particolarmente efficaci le scene di massa in campo lungo) e l'assoluto livore dell'atmosfera conferiscono al film quel minimo di personalità, la quale non impedisce però alla noia di fare capolino per gran parte della durata. Un certo miglioramento nel secondo tempo.

124c 11/09/17 01:20 - 2918 commenti

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L'evacuazione di Dunkirk secondo il regista de Il cavaliere oscuro è un continuo rumore di spari che fanno saltare dalla sedia, quando li senti. Il nemico non si vede, ma si notano le facce dei giovani soldati in fuga, raccolti da un peschereccio. Paura, odio, dubbio e rimpianto... c'è tutto in quelle scene dove a farla da padrone non sono i grossi nomi (che ci sono, ma hanno ruoli alquanto ristretti, anche se importanti - vedi l'ufficiale di marina di Kenneth Branagh e il pilota d'aerei Tom Hardy, a esempio), ma bravi e giovani attori.

Giapo 12/09/17 15:59 - 246 commenti

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Ricostruzione della battaglia/assedio di Dunkirk tecnicamente impressionante e terrorizzante per realismo. Ma c'è più spettacolo che sostanza: se da un lato l'assenza di dialoghi e di una vera trama conferisce al film un tenore ancora più documentaristico, dall'altro ne svilisce i personaggi e la storia. Il tutto si riduce a un frenetico montaggio di bombardamenti, affondamenti e battaglie aeree che alla lunga stufano. Alla fine il film non lascia molto, se non un certo retorico senso patriottico. Sublime la colonna sonora.

Bruce 11/09/17 10:07 - 1007 commenti

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Imponenti riprese panoramiche sulle coste francesi ove migliaia di uomini si accalcano cercando disperatamente una via di fuga per sopravvivere alla furia del nemico tedesco che avanza. La guerra è atroce e non fa prigionieri. La sceneggiatura è minima, i dialoghi ridotti all'osso; su tutto domina un sonoro tragico e inquietante. Interessante la scelta di rappresentare la vicenda da tre diversi piani d'azione, anche temporale, che si intrecciano. Rigoroso ma poco empatico.

Rikycroc77 17/09/17 17:10 - 62 commenti

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Un film potente, epico e grandioso. Nolan divide l'opera in tre fasi temporali ben distinte, tutte finalizzate all'esperienza emotiva e sensoriale da parte dello spettatore. Il regista tralascia volutamente la caratterizzazione dei personaggi per trascinarci all'interno della storia, grazie a immagini maestose e una colonna sonora straordinaria. La tensione, la paura e l'angoscia dei protagonisti è palpabile in ogni fotogramma. Una pellicola che trasmette forti emozioni solo attraverso le immagini, senza troppi spiegoni; questo è il Cinema.
MEMORABILE: Il bombardamento sulla spiaggia; Il combattimento aereo (strepitoso Tom Hardy); Il "tiro al bersaglio"; I diversi punti di vista dei personaggi.

Caesars 13/09/17 13:37 - 3790 commenti

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Nolan racconta la ritirata da Dunkerque intrecciando tre diverse sequenze temporali per tre diversi "punti di vista" (terra, mare e aria). Il risultato è un film che tiene alta la tensione per tutta la sua durata (fondamentale in questo senso la colonna sonora di Hans Zimmer) e in cui i volti dei protagonisti si confondono l'un con l'altro per raccontarci storie che hanno carattere generale per tutti i soldati che vissero quell'esperienza. Certo qualche caduta nella retorica non manca, ma il risultato finale è convincente e coinvolgente.

Matalo! 14/09/17 23:37 - 1378 commenti

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Che talento perso Nolan. Dunkirk fu una tragedia dall'alto tasso umano. Qui parte benissimo, media res e realismo. Poi diventa una macchina fredda in cui potremmo essere in un qualsiasi momento di guerra. Il racconto dello storico salvataggio dei civili non fa breccia mentre la lacrima e la prosopopea di Branagh fan sorridere. Grande lavoro sonoro di Zimmer (la cosa migliore del film) e bei punti di vista aerei. Ma giocarsi male un grande come Tom Hardy è un crimine. O troppo asettico o retorico alla Spielberg dei momenti "no".

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Belfagor 16/09/17 09:13 - 2690 commenti

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Film schizofrenico, diviso tra l'angoscia bellica che punta all'assoluto e il patriottismo legato al contesto storico. Nolan ha indubbiamente le capacità tecniche per realizzare la prima parte ma si dimostra privo della sottigliezza necessaria per integrarvi a dovere la seconda. Sebbene la divisione in tre piani temporali crei alcuni paralleli interessanti, il risultato rimane poco omogeneo, come simboleggiato da due difetti: la musica debordante, spesso superflua e la luce dorata da Mulino Bianco che cozza con l'ottima fotografia fredda.

Magi94 16/09/17 12:53 - 952 commenti

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Ma perché Nolan non rinuncia alle sue velleità autoriali e non si dedica a ottimi film di genere? Perché qui le scene di guerra sono ben fatte, con un buon uso del sonoro e un'ottima contrapposizione cielo/terra/mare (anche se mi sembra eccessivo dire che ha rinnovato il genere). Ma al posto di fermarsi qui, ci getta addosso fiumi di melassa retorica al limite del patetico che fan perdere il gusto del divertimento, con scenografie patinate dove i soldati sono tutti bellocci e vestiti bene, a dire che la guerra è bella anche se fa male.

Lou 17/09/17 12:54 - 1121 commenti

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Spettacolare celebrazione della ritirata da Dunkerque del '40, quando circa 350.000 soldati alleati furono riportati in Inghilterra grazie anche al supporto delle imbarcazioni civili. Nonostante l'espediente della narrazione differenziata temporalmente, prevale la spettacolarizzazione basata su un sorround enfatico e su immagini impattanti che alla lunga però diventano ripetitive (soprattutto quelle aeree).

Thedude94 21/09/17 11:13 - 1096 commenti

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Nessun protagonista principale, solo una guerra che fa da sfondo a un'operazione di salvataggio da parte di un popolo, che rappresenta la Gran Bretagna. Nolan dirige e scrive discretamente questo film che, a parte momenti davvero spettacolari, non sembra mai prendere la direzione giusta e non riesce a convincere al 100%. Le musiche e le scenografie sono buone, così come la suddivisione della sceneggiatura in capitoli sovrapposti l'uno all'altro; modesti gli attori (si fa notare in bene solo il buon Hardy). Il finale poi è da dimenticare.

Cotola 25/09/17 00:46 - 9043 commenti

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Film di guerra atipico che deve la sua riuscita proprio alla sua atipicità: si mettono in scena sentimenti quali l'attesa, l'ansia e la paura che allignano in ogni conflitto bellico e che contano ben più dei dialoghi (ridotti, in modo riuscito, ai minimi termini) e dei soliti sbudellamenti. La regia è notevole e la sceneggiatura gestisce perfettamente i tre piani temporali. Nel finale si fa leggermente eccessivo e cede un po' alla retorica nazionalista, ma ci può stare. Il neo sono gli attori anonimi, ma stavolta non serviva un gran lavoro da parte loro.

Minitina80 26/09/17 07:50 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Un Nolan ancora una volta fuori dal coro fotografa uno scenario di guerra atipico, senza un vero protagonista e privo di una trama ben definita alle spalle. Non c’è nessun orpello cinematografico e i pochi dialoghi sono ridotti a mere parole di circostanza. Non riesce a coinvolgere perché la narrazione è asettica, distaccata, quasi a voler rimarcare il vuoto che si cela dietro un conflitto bellico. Oltre al rombo degli aerei e delle esplosioni si stagliano le insistenti armonie di Zimmer a inasprire un clima già plumbeo. Particolare.

Saintgifts 10/10/17 01:40 - 4098 commenti

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Con questo stesso metodo con cui ha girato l'Operazione Dynamo, Nolan dovrebbe girare una nuova versione del D-Day, a completare un documento cinematografico di grande impatto sulla Seconda Guerra Mondiale. Rispettoso della verità storica (fruendo della relativa "semplicità" dell'operazione di recupero, visto che tutto si svolge in uno spazio e in un tempo ben circoscritti), Nolan scrive e dirige un film quasi silente (dove invece i suoni e la musica hanno un'importanza primaria), come se avesse cucito assieme ad arte spezzoni documentaristici.

Ryo 8/11/17 23:42 - 2169 commenti

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Ottimo war-movie che della guerra vera e propria fa vedere ben poco. Nolan (com'era da aspettarselo) non si limita alla gibsonata cruda, reale e spettacolare, ma scava nel profondo degli stati d'animo dei personaggi di cui sceglie di raccontare la storia. Personaggi chiave o non chiave, ma che hanno tutti una vita da salvare e che è stata stravolta dal conflitto. Imponente e mastodontico, raggiunge apici davvero toccanti.
MEMORABILE: Rinchiusi nella stiva mentre da fuori sparano.

Beffardo57 11/12/17 22:46 - 262 commenti

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Il salvataggio dell'esercito inglese a Dunkerque era già stato messo in scena, con una rappresentazione ellittica e straniante, nella seconda parte di Espiazione di Joe Wright. Ora invece gli è dedicato tutto il film, un originale e ipnotico film bellico, parlato pochissimo, dove il nemico è invisibile (ma gli effetti della sua azione terrificanti); l'indubbia capacità visionaria di Nolan si dispiega in immagini di grande suggestione. Le note retoriche finali non stonano, ma anzi appaiono sobrie e appropriate. Molto intenso.

Galbo 10/12/17 08:22 - 12392 commenti

I gusti di Galbo

È innegabile il grande impatto visivo e sonoro dell’opera di Nolan. L’”immersione” dello spettatore nel clima del conflitto è totale ed è evidente la maestria del regista e degli attori nel restituire un’esperienza cinematografica globale. L’impressione sotto traccia è però quella di un grande spettacolo privo della necessaria emotività che un racconto del genere dovrebbe portarsi dietro unito ad un filo di retorica di troppo, specie nell’ultima parte. Visivamente appagante ma probabilmente destinato a non diventare un classico bellico.

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Maik271 13/02/18 18:44 - 436 commenti

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Il merito principale di questa pellicola è l'efficacia con cui le varie emozioni dei protagonisti riescano a toccare i cuori di chi guarda. Il senso di malessere e impotenza dei soldati di fronte a una sconfitta certa arriva allo spettatore come un pugno nello stomaco. I dialoghi nella prima parte sono ridotti al minimo indispensabile e lasciano parlare le immagini e i suoni, i colpi che per tutto il film hanno una forza brutale lasciano il segno. Bello il finale. Consigliato.

Jandileida 9/06/18 18:32 - 1565 commenti

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Un buon film di genere ma non di certo un capolavoro. Anche volendo abbonargli la retorica spiccia che fa capolino da più parti (Branagh che sussurra "casa" alla vista dei pescherecci grida vendetta) e i personaggi appena abbozzati, non si capisce l'insistere di Nolan sui suoi soliti sbalzi temporali che già normalmente appaiono un noioso artificio intellettuale ma che qui sono totalmente inutili. Resta comunque un impianto visivo veramente glorioso che probabilmente si gusta ancora di più sui seggiolini di velluto di un vero cinema. Bello senz'anima.

Giùan 1/08/18 14:14 - 4559 commenti

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Ritornato coi piedi per terra (ma pure in cielo e sull'acqua) dopo le sbalorditive magniloquenze di Inception e Interstellar, Nolan par riappropriarsi concretamente d'un magistero registico indiscutibile quanto altrove aleatoriamente debordante. L'occasione "storica" delimita dei confini cinematograficamente scontati ma almeno ci mette di fronte a scelte personali, meschinità, emotività, umanità. Resta la fisiologica propensione a non conceder nulla alla partecipazione di chi guarda, inchiodato sì ma mai davvero inquieto: l'incalzante montaggio parallelo.
MEMORABILE: Tutto l'episodio sul mare; Il peschereccio guidato da Rylance.

Lythops 31/08/18 19:47 - 1019 commenti

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Un trionfo della tecnica cinematografica a tutti i livelli e della narrazione, interiore e teoricamente imparziale, in cui ogni protagonista è ritratto nella sua volontà di sopravvivenza. L'unica "pecca" sta nella fotografia, che non restituisce la luce che colora in modo unico quei luoghi. Zimmer elabora una partitura inizialmente interessante, ma che poi finisce per confondersi con gli effetti sonori e pilotare artificialmente le emozioni dello spettatore. Buon film comunque.
MEMORABILE: Le sequenze aeree e le spiagge.

Jdelarge 11/10/18 13:53 - 1000 commenti

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Film che coinvolge prima fisicamente e sensorialmente, per poi colpire inevitabilmente le emozioni dello spettatore. La struttura non lineare della narrazione sottolinea la distanza tra i personaggi i quali, però, sono per forza di cose destinati a incrociarsi in una guerra che non risparmia nessuno. L’inquietante scorrere del tempo prende la forma della marea, vero e proprio metronomo del film. L’utilizzo del montaggio, sia visivo che sonoro, è da capolavoro del cinema. Grande film.

Piero68 17/12/18 08:46 - 2957 commenti

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All'alba del conflitto tre storie si incrociano nell'inferno di Dunkirk: un soldato che cerca di tornare a casa a tutti i costi, un uomo che decide di rispondere all'appello di Churchill e due piloti che devono fronteggiare l'intera Luftwaffe. Nolan è bravo a costruire quell'atmosfera di incertezza che pervade gli uomini e nel rendere la confezione sublime. Il problema è che sembra mancare qualcosa, anche perché quello che ti aspetti è un film di guerra. Invece è un film introspettivo. Meno male che ci salva dalla retorica spiccia.
MEMORABILE: Il passaggio planato dell'unico aereo a difesa e per di più col motore spento e l'elica ferma e l'ovazione dei fanti sulla spiaggia.

Nando 27/12/18 23:06 - 3814 commenti

I gusti di Nando

La potenza delle immagini con una colonna sonora incessante che penetra in maniera inesorabile. Come definire il salvataggio o fuga dei militari inglesi per poter difendere la loro patria dalla tracotanza nazista? Nolan ci spiega, forse, una strada fatta di patriottismo e vigliaccheria ma la narra con una lucidità importante che tralascia, talvolta, i dialoghi per lasciare posto alle immagini. Belli i duelli aerei.

Rocchiola 11/02/19 08:53 - 966 commenti

I gusti di Rocchiola

Sempre più deludente, Nolan è ormai un regista tutto fumo e pochissimo arrosto. La confezione è impeccabile, soprattutto grazie agli effetti digitali odierni, ma priva di emozioni e all’insegna di un retorico e datato patriottismo. Cinema costruito a tavolino, quasi disumano nel trattare i personaggi come pedine di un videogioco senza dargli la benché minima caratterizzazione. Molto meglio il vecchio sanguigno e antimilitarista Weekend a Zuydcoote. Nell’assenza di un punto di vista ricorda Black hawk down ma con minor noia.
MEMORABILE: La fila di soldati in attesa d’imbarco sotto il fuoco nemico, simbolo della crudeltà e dell’assurdità della guerra; L'attesa nella nave arenata.

Atticus81 8/08/19 14:25 - 10 commenti

I gusti di Atticus81

Dunkirk è un racconto di una guerra senza senso. Dove la prima conquista è rimanere vivi. Gli effetti grafici e sonori sono di alto livello. Il suono assordante della paura dei protagonisti che prima li unisce, poi li divide cala piano piano in un silenzio fatto di sguardi e attese. Il regista è bravo e lo si sapeva e gli attori anche. Era doveroso trattare questo argomento e ci si è riusciti piuttosto bene.

Schramm 1/09/19 18:05 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Il blu dei cieli e dei mari, alvei interstellari in cui perdersi ritrovarsi naufragare approdare annegare precipitare riaffiorare e tutti gli are ere ire del caso e del caos bellico. Downkirk, ché la superficie estetica è fondo storico e viceversa. Kirk è Nolan in uno star wars metastorico aereoacquatico che non va mai al Dunkerque, inceptione che conferma la regola della storia del suo cinema e della Storia che ogni guerra disfa a proprio uso e nostro consumo, 3 i POV sulle/delle/dalle polveri-altari, come ourobouros cataphractus inanellantesi del non dir mostrando e del mostrar sottraendo.

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I gusti di Enzus79

Per essere un film di guerra e perdipiù girato da un regista come Christopher Nolan, che ama le cose complicate, i ritmi sono più che accettabili. La storia è interessante: l'evacuazione da Dunkirk vista da tre prospettive: da terra, cielo e mare. Il cast forse non convince del tutto. Grande apprezzamento anche per il sonoro (una bomba!) e le musiche di Hans Zimmer sono eccezionali.
MEMORABILE: L'aeroplano in cielo con le eliche ferme.

Taxius 23/10/19 12:53 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Nolan è il re dei blockbuster di qualità e lo dimostra anche con questo Dunkirk, un meraviglioso film di guerra in cui a parlare non sono gli uomini; i dialoghi sono infatti pochi e semplici, le immagini a dir poco spettacolari. Il film non ha una vera e propria trama, non ci sono protagonisti e una storia principale; è più un insieme di episodi che, uniti, creano quel dramma chiamato Dunkirk. I silenzi, gli orizzonti e gli azzurri sono ipnotici e talmente belli da lasciare a bocca aperta. Spettacolare.

Bubobubo 3/06/20 11:34 - 1847 commenti

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Il realistico orrore kafkiano dell'ultima spiaggia di Dunkerque visto su tre piani spaziotemporali fra loro intersecati, con gli occhi di chi si muove e compartecipa all'attività di quel microcosmo: soldati semplici, piloti specializzati, civili prestati all'arte del soccorso. La guerra di Nolan pervade l'essenza delle cose ma, in un certo senso, ne rimane anche al di fuori, come un iperoggetto ubiquo ma astratto, alieno all'esistenza umana, che non riesce a scaldare né a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Finale tra retorica e onirismo.
MEMORABILE: Siluro tedesco fa colare a picco la seconda nave.

Pigro 5/07/20 10:13 - 9666 commenti

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Dunquerke da tre punti di vista: il soldato in fuga, l’aviatore in battaglia e il civile in soccorso. Intrigante l’intreccio dei piani sfalsati temporalmente in un unico flusso narrativo-emozionale, anche grazie alla strepitosa colonna sonora di Zimmer che sostiene le eccellenti riprese con un flusso musicale continuo ansiogeno. Notevole il senso claustrofobico (in quei vasti orizzonti) dato dai continui rivolgimenti della fortuna che si accanisce sui militari. Finalino retorico (in)evitabile, che comunque non incide sulla qualità complessiva.

Areknames 21/09/20 14:34 - 47 commenti

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Un film che riesce a trasmettere perfettamente l'idea che nella guerra, nel conflitto, l'uomo sia depersonalizzato come singolo e che il tempo cambi di percezione a seconda dell'evento che si vive. Un lavoro straordinario anche nella resa visiva, che rende materica la terra e l'acqua e che, con le riprese IMAX degli abitacoli in volto, mostra i colori, i riflessi dell'alta quota come mai visti prima.

Giufox 28/04/21 08:24 - 324 commenti

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Agitato, immersivo ed euclideo, fa spettacolo con la guerra affermando più se stesso che le imprese di poveri ragazzi mandati al macello. Nello spazio filmico noliano (si è già fatto neologismo?) mancava l'analisi storica. Dopo gli ambiziosi sforzi cosmici e metafisici, arriva il momento del post D-day di passare al vaglio dei suoi onanismi spaziotemporali. Tanti acrobatismi convincono, trasportano ma non vincono. E questa alternanza dei piani narrativi, affascintante su carta, non farà vibrare tutti i montatori. I posteri giudicheranno meglio.
MEMORABILE: Tom Hardy pilota; Gli sfx realistici.

Magerehein 25/02/22 09:35 - 1001 commenti

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Lascia un po' di amaro in bocca. Girato indubbiamente benissimo, "avvolgente" (pare davvero di essere in mezzo ai soldati inglesi in fuga) e condito da una colonna sonora angosciante (che tuttavia anticipa i momenti di tensione), latita però nella parte più importante, quella del trasmettere qualcosa allo spettatore. Non ci si immedesima in alcuno dei personaggi (i soldati sono impersonali, la coppia padre-figlio sin troppo fredda) e così, a visione terminata, si ha l'impressione di avere assistito solo a tanta azione, indubbiamente spettacolare ma abbastanza fine a sé stessa.
MEMORABILE: Il suono degli Stuka in picchiata e i loro attacchi; Il paesaggio "lunare" dell'enorme spiaggia; Le imbarcazioni civili acclamate al loro arrivo.

Daniela 19/02/23 23:17 - 12662 commenti

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Una settimana in terra, un giorno in mare, un'ora in volo: sono i tre piani temporali che Nolan sovrappone per raccontare un'impresa epica e disperata come la fuga dell'esercito inglese dalla Francia occupata. Spettacolo ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma incapace di coinvolgere davvero, raffreddato com'è dalla pretesa di un realismo troppo esteticamente rifinito in senso videoludico per sembrare reale, proprio come accadrà pochi anni dopo a Mendes col suo 1917. Quanto al cedimento alla retorica nel finale, ben venga se serve a incrinare la bolla di perfezione del film.

Straffuori 23/02/23 04:36 - 338 commenti

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Positivo questo film di guerra di Nolan con velleità da super-kolossal a episodi sulla battaglia di Dunkirk e il patriottico intervento della flotta privata natante inglese per riportare i propri ragazzi a casa. Ottima l'introduzione dell'evento, magnifico l'episodio in aria con un Hardy fantastico. Un Rylance ottimo e nel ruolo della vita. Bene Branagh, invecchiato. Uno degli ultimi lavori di Nolan di facile comprensibilità per spettatori normodotati.
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  • Discussione Capannelle • 15/09/17 11:38
    Scrivano - 3510 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    Non è un ridimensionamento dell'episodio delle little ships a fare realismo. Qui c'è l'indifferenza verso un gesto piccolo, grande che sia stato ma umanamente notevole.
    Nel film l'episodio delle little ships è stato sovradimensionato rispetto alla realtà, Fofi dovrebbe informarsi meglio. E come fa a definire ruffiana un'opera che rimescola i piani temporali, rinuncia al classico eroe di riferimento e agli sbudellamenti programmati, riduce i dialoghi al minimo?

    E le gesta di Hitler sono un fantasma. Chi è il nemico? Cosa fu Dunquerque/Dunkirk? Il film lo dice poco e male
    Vero, mancano alcuni aspetti non secondari ma meglio una rivisitazione che sconfinare nel documentarismo.
    La scelta di non far vedere in faccia il nemico secondo me dà originalità al film senza negare gli effetti che le azioni dei tedeschi sortivano, quelle si sentono eccome (e spero non ci sia bisogno di spiegare ai giovani d'oggi cosa fosse la II GM se quella è la critica).
    Ultima modifica: 15/09/17 12:09 da Capannelle
  • Discussione Matalo! • 18/09/17 22:35
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Matalo! ebbe a dire:
    Non è un ridimensionamento dell'episodio delle little ships a fare realismo. Qui c'è l'indifferenza verso un gesto piccolo, grande che sia stato ma umanamente notevole.
    Nel film l'episodio delle little ships è stato sovradimensionato rispetto alla realtà, Fofi dovrebbe informarsi meglio. E come fa a definire ruffiana un'opera che rimescola i piani temporali, rinuncia al classico eroe di riferimento e agli sbudellamenti programmati, riduce i dialoghi al minimo?

    E le gesta di Hitler sono un fantasma. Chi è il nemico? Cosa fu Dunquerque/Dunkirk? Il film lo dice poco e male
    Vero, mancano alcuni aspetti non secondari ma meglio una rivisitazione che sconfinare nel documentarismo.
    La scelta di non far vedere in faccia il nemico secondo me dà originalità al film senza negare gli effetti che le azioni dei tedeschi sortivano, quelle si sentono eccome (e spero non ci sia bisogno di spiegare ai giovani d'oggi cosa fosse la II GM se quella è la critica).


    Qui nasce il problema: sono gli escamotages di linguaggio ad aver la meglio sul senso complessivo dell'opera. Che parla di un fatto storico e vorrebbe farlo partendo dal "basso". Ma che alla fine si rivela un'acrobazia che smarrisce almeno da metà proiezione il senso di film umanitario, tranne fare qualche tirata alla Spielberg. problema questo, della vicinanza a Spielberg, già presente in Interstellar. Per me non percepire la presenza nazista rende alquanto asettico il racconto e ciò che vuol dire; non vedo il nemico, nessun nemico. Per me storicamente e narrativamente è un errore che amplifica l'asetticità del film. Che parte molto bene ma che si scorda che gli esseri umani sono umani.
    Ahem, io temo che la seconda guerra mondiale, oggi come oggi, molti giovani e non solo manco san bene cosa sia stata...io son pessimista. Tra questi diversi critici che vedono tutti i film per l'art pour l'art, potrebbero mettere in scena qualunque cosa. Non è una tirata morale ma Dunkirk non lo si può vedere solo come film di art pour art
    Ultima modifica: 18/09/17 22:37 da Matalo!
  • Discussione Matalo! • 18/09/17 22:56
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Sicuramente rivedrò Dunkirk; nonostante avessi seguito un po' la querelle alla fine al cinema ci son andato con la mente sgombra da preconcetti;dato che io non ho nessuna avversione per il regista;anzi::: (tanto più che almeno quasi metà film mi piaceva, poi con la scena dello scafo olandese mi si è rotto qualcosa dentro). La rece di fofi e soprattutto quella di wu ming hanno un difetto: si spingono troppo nel voler fare paralleli con la contemporaneita; a me sta bene pensare che qualunque opera porti con sé lo spirito del tempo in cui é stata fatta anche se parla di altro ma non credo che tutti i confronti con brexit e migranti siano tutti contenuti in questo film a livello (in)conscio
    il problema dell?altra parte della critica é quella di prendere un film come un fenomeno asettico; cioé di ridurre tutto a una mera questione di linguaggio
    Personalmente un film é una cooperazione di tante forze espresse dal linguaggio
    perdonate gli errori di scrittura ma é questo pc a dare i numeri dopo un tot
    Ultima modifica: 18/09/17 22:59 da Matalo!
  • Curiosità Cotola • 5/03/18 02:59
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Oscar per il miglior montaggio sonoro, per il miglior sonoro e per il miglior montaggio.
  • Discussione Capannelle • 5/03/18 08:34
    Scrivano - 3510 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Oscar per il miglior montaggio sonoro, per il miglior sonoro e per il miglior montaggio.
    Non avrei avuto problemi a dargli pure l'Oscar per il miglior film ma devo riconoscere che questi tre sono quelli che Dunkirk meritava di vincere.
    E nel mio personalissimo cartellino, sonoro e montaggio sono già tanta roba.
    Ultima modifica: 5/03/18 08:35 da Capannelle
  • Homevideo Rocchiola • 11/02/19 08:54
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    BD Warner eccezionale. Audio DTS 5.1 molto funzionale che, visti i dialoghi molto ridotti, ha modo di esaltare al massimo rumori e musiche.
    Ultima modifica: 11/02/19 09:27 da Zender
  • Discussione Schramm • 1/09/19 18:29
    Scrivano - 7694 interventi
    grande è l'impossibile e sopra e sotto il cielo di nolan va quasi tutto molto bene. i mari come firmamento, il cielo come abisso marino, una messa a soqquadro e in palindromico abisso e solenne di fondo storico e superficie estetica e di fondo estetico e superficie storica reimmessi e rimescolati in un continuo upside down e inside out da tre punti di vista ouroboureali inanellantesi dove rai storia si trova in mezzo al frontale tra interstellar e inception.

    e (relativa) pace al cuore per le evitabili tziganate retoriche finali (effettivamente difficili da sopportare, tanto più che non mandano il film in agognata zona pentagonale-pentacolare), non fanno ombra a un occhio di gorgo filmico; una più che sublime cine-geodesia per il quale nemmeno 40 pollici possono essere sufficienti. e che mi ha fatto profondamente rammaricare di non aver esperito il film in sala.
  • Discussione Capannelle • 2/09/19 19:49
    Scrivano - 3510 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    una più che sublime cine-geodesia per il quale nemmeno 40 pollici possono essere sufficienti. e che mi ha fatto profondamente rammaricare di non aver esperito il film in sala.
    Per farti rabbia ti dico che Dunkirk lo vidi in sala e pure in lingua originale.
    L'ho rivisto 10 giorni fa a casa in italiano e mentre il fattore lingua, converrai, è marginale per questo tipo di pellicola, la visione/audizione sul piccolo schermo lo deprime abbastanza.
    Ma anche il film in sè stesso forse non regge a ripetute visioni, è un pregevolissimo esperimento audio/visivo ma dai piedi d'argilla.
    Ultima modifica: 2/09/19 19:53 da Capannelle
  • Discussione Schramm • 3/09/19 16:51
    Scrivano - 7694 interventi
    se è ahimé vero che la visione casalinga lo schiaccia e umilia, non sarei così concorde sulla reiterazione visiva: nella sua triplice convergenza resta qualcosa di spezzato di aperto che personalmente mi ha chiesto a gran voce una seconda mandata, che non posso purtroppo soddisfare al momento.. quanto all'italiano, no. preferirò sempre la traccia originale, vi fossero anche solo 5' di dialoghi lungo 100.
  • Homevideo Tarabas • 16/10/20 09:45
    Segretario - 2069 interventi
    Grazie alla promozione PrimeDay ho preso il box Nolan 4K Collection. Ho visto i primi 20 minuti di Dunkirk e il 4K è semplicemente pazzesco, anche le scene più dinamiche (come la corsa dei soldati nelle prime sequenze) sono bellissime e nitidissime, con una resa HDR eccezionale secondo me. Certo, non sarà mai la Sala Energia, ma finora uno dei film UHD meglio realizzati che abbia preso.