Asylum of darkness - Film (2017)

Asylum of darkness
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Asylum of Darkness
Anno: 2017
Genere: horror (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quando si parla di schizofrenia al cinema l'impressione che spesso si ha è quella che i film tendano a permettersi un po' troppo, potendo poi giustificare tutto con l'instabilità psichica dei protagonisti. ASYLUM OF DARKNESS non fa eccezione e anzi, potrebbe essere individuato come perfetto paradigma della tesi. Ci troviamo inizialmente in un ospedale psichiatrico dove Dwight Stroud (Baldasare) sembra un internato come tanti; anzi, meno turbato di chi ad esempio, come il suo amico senza un occhio “Van Gogh” (Jones jr.), dipinge quadri i cui soggetti finiscono a quanto pare col morire non appena vengon disegnati sulla tela. Il vero caos comincia quando Dwight fugge dalla struttura e, incontrato...Leggi tutto sulla sua strada un uomo vittima di un incidente stradale, vi si sostituisce. O almeno così sembra, perché mentre quello resta nella sua auto senza vita, Dwight se ne va a casa sua e la moglie (Howell) dell'uomo lo riconosce come suo marito! Pare in poche parole che Dwight abbia acquisito le sembianze di Artemus Finch, scrittore di successo a sua volta con un passato in manicomio. Le due vite lentamente tendono a sovrapporsi mentre realtà e visioni allucinatorie cominciano a confondersi dando vita al tipico pastrocchio in cui, dopo che per un pezzo si è cercato di seguire la storia, si rischia costantemente di perdere il filo per l'eccesso di varianti impazzite. Dwight si ritrova di tanto in tanto all'interno del manicomio dal quale dovrebbe essere uscito, vede uomini e donne il cui volto d'improvviso si fa maschera bianca come nei quadri di “Van Gogh” (il quale ricomparirà in tempo per cavarsi pure il secondo occhio), si aggira senza meta in un cimitero abbandonato... Nel frattempo approfondisce il rapporto con quella che diventa a tutti gli effetti sua moglie, contenta della ritrovata e inattesa tranquillità d'animo del marito (col quale era sull'orlo del divorzio). La vita di Finch insomma non sarebbe male, se non fosse continuamente devastata da incubi e visioni. I personaggi si moltiplicano e la trama sembra volersi ostinatamente complicare minuto dopo minuto col risultato che, se nelle prime fasi l'interesse per la stessa permetteva di non notare troppo i difetti di una confezione low-budget evidente, successivamente tali difetti balzano all'occhio: da un cast non esattamente impeccabile a una fotografia scadente. Più passano i minuti più quanto di buono si poteva pensare del film si perde lasciandoci in balia di un fiacco e confuso fantathriller tirato oltretutto esageratamente per le lunghe (si sfiorano le due ore). E l'introduzione pretestuosa dello splatter nell'ultima parte arriva quando ormai s'è capito che il regista aveva da dire molto meno di quel che sembrava. Peccato, perché per un po' la storia regge e il senso di mistero che sa evocare accende una forte curiosità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/07/17 DAL DAVINOTTI
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Taxius 18/05/18 19:46 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Una squadra di operai viene mandata a bonificare un fatiscente ex manicomio in procinto di essere abbattuto, ma nell'oscurità si annida qualcosa di spaventoso e i nostri sono in pericolo. L'idea del vecchio manicomio abbandonato ormai è vecchia e si poteva solo sperare in un colpo di genio del regista che si inventasse almeno una storia nuova e interessante; purtroppo così non è stato e Asylum of Darkness può definirsi l'ennesimo e banale horror sui manicomi. L'ambientazione è pur sempre affascinante ma la trama non è nulla di che.

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