The regenerated man - Film (1994)

Spiace essere così lapidari, ma in casi come questo, ove non si riesce a dire nulla di nuovo sul tema (il doppio) né ci si salva per guizzi narrativi particolari, non si può che stare sul pallino singolo. Tolta la solita assenza di mezzi per questo tipo di pellicole, rimane una visione molto noiosa nella ripetitività del plot; nemmeno il decorso della mutazione riesce in qualche modo a mettere una pezza. Anzi, molto probabilmente affossa definitivamente la pellicola.

Modestissimo horror sorretto da una sceneggiatura blanda e tutt’altro che originale. Girato in un paio di ambienti a dir poco ristretti e angusti con due fari di colore rosso e blu la cui eccessiva saturazione rende ancor meno digeribile la visione. Fortemente deficitaria la recitazione a cui un doppiaggio sbrigativo dà il definitivo colpo di grazia. Difficile arrivare ai titoli di coda, anche per un appassionato di strambi prodotti di terza serie disposto a sopportare qualunque scempio su pellicola. Brutto e tranquillamente trascurabile.

Soporifero e noiosissimo film dell'orrore a basso costo, che a differenza di tanti prodotti simili neppure diverte. Manca infatti quella atmosfera grottesca e trash che uno si aspetta da un film del genere. Mediocre in tutto: dalla regia alla fotografia (orrenda e televisiva) fino agli effetti speciali. Trama banale alla quale si aggiungono scene illogiche e trovate eccessivamente buoniste.

Misera horror comedy che propina una variante fantascientifica delle maledizioni licantropico-hydiane andandosi a incastonare da qualche parte in mezzo al supereroismo vendicativo di Darkman, la linea vigilantistica di The Toxic Avenger (ma le affinità con la Troma vanno al di là del soggetto, comprensive della presenza di una giovane Debbie Rochon) e persino subplot dalle parti di Bowery Street. Nonostante qualche intrusione weird curiosa (i sogni del protagonista), la povertà di regia e montaggio si approssima allo stile dei SOV casalinghi dell'epoca. Gore minimale quanto gli SFX.