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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sembra di essere precipitati in un incubo cronenberghiano (d’altronde il regista Vincenzo Natali, quello di CUBE, è anche lui canadese): misteriose società informatiche che si fanno la guerra a colpi di informazioni segrete e dischetti zeppi di dati, agenti impalpabili (Lucy Liu) che compaiono e scompaiono, ambienti asettici... E al centro di tutto lui, Morgan Sullivan (Jeremy Northam), che in apertura vediamo cambiare identità e precipitare in un vortice di avvenimenti nei quali non sa più (come noi, d'altra parte) a chi credere per capire con chi stare. Un film visivamente affascinante, in cui è evidente anche la lezione di David Lynch:...Leggi tutto nella fotografia molto sofisticata, nelle musiche avvolgenti, nell’incedere ipnotizzante del racconto, che sembra condurci in una dimensione parallela dove quando meno te l'aspetti si presentano costruzioni che emergono dal nulla e individui che non si capisce da dove escano. Raccapezzarsi, in un simile continuo capovolgimento di fronti e di doppi, tripli giochi non è semplice e si rischia di fare la fine del protagonista. Un’opera ambiziosa riuscita solo a tratti, con un approccio simile a CUBE, in cui i personaggi erano vittime di una macchinazione dai contorni inafferrabili, di un disegno orchestrato chissà come e chissà da chi. Il problema è che dopo i primi venti minuti si pretenderebbe di capirci qualcosa, non di venire sballottati ignari da un'istituzione all'altra: vai di qua, contatta questo, telefona a quest'altro... Dopo un po', insomma, il gioco stanca. Natali non è Lynch e non basta stupire visivamente per convincere. Il colpo di scena finale, oltretutto, non è affatto tale, per chi bazzica il genere.

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Cotola 29/12/07 20:13 - 9043 commenti

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Dopo un ottimo esordio e cinque anni di inattività, il canadese Natali torna dietro la mdp e sforna una pellicola assolutamente deludente. Il film, infatti, non è altro che una sagra del già visto che saccheggia in lungo e in largo film ben più noti: un po' Johnny Mnemonic, un po' Existenz, un po' Matrix (che non fa mai male) e così via. Possibile che al secondo film le idee siano già finite? Per giunta la pellicola è girata con uno stile abbastanza frenetico e videocliparo che infastidisce non poco e che sa molto di ruffiano e di modaiolo.

Daniela 6/03/10 22:31 - 12660 commenti

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Non difetta certa di ambizioni questo thriller di fanta-spionaggio informatico, visivamente ricercato e dalla partenza intrigante, quando il povero Northam, aspirante agente segreto, scopre di essere coinvolto in un complotto che prevede lavaggi di cervello effettuati nel corso di pallosissimi convegni (bella scena: mi ha ricordato certi corsi organizzati dalla formazione del personale nel Comune dove lavoro). Poi però i giochi da doppi si fanno tripli, la trama si incasina, il colpo di scena non stupisce, l'epilogo è deludente assai.
MEMORABILE: L'architettura della cripta sotterranea: Natali con le ambientazioni particolari indubbiamente se la cava bene...

Lythops 28/05/14 11:37 - 1019 commenti

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Accattivante e pieno di citazioni, giocato dosando sapientemente molti ingredienti dal noir allo spymovie nella prima parte, delude terribilmente, giungendo a sfumare il ridicolo, nella seconda. Triste pensare che a un bagaglio tecnico indubbiamente di ottimo livello non si accompagni una sceneggiatura degna di tale nome e, soprattutto, si peschi così sfrontatamente da tanti film precedenti senza alcuna elaborazione personale. E il protagonista, alla fine, meno male che non l'hanno chiamato Kaiser Soze.

Il ferrini 6/05/16 22:43 - 2357 commenti

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Buon fanta-thriller, ben diretto dal regista di Cube e ben recitato sia da Northam che dalla splendida Lucy Liu. La fotografia è volutamente molto fredda e contribuisce a riportarci il senso di smarrimento del protagonista, che viene proiettato in una dimensione di perenne incertezza fino allo sconvolgente colpo di scena finale. Ottimi anche gli effetti speciali e le scene d'azione nella seconda metà, ma il punto di forza della pellicola risiede nell'atmosfera noir che la pervade e che ci restituisce sussurrati echi di Philip Dick.

Felloni 13/05/20 03:28 - 17 commenti

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Intrigante, ben realizzato, citazionista il giusto... e poi c'è Lucy Liu. L'intelaiatura costruita di spionaggio aziendale e identità multiple con relativi lavaggi del cervello è un po' scassata e, anche senza essere troppo esigenti, non si può non notare come perda qualche colpo. Tuttavia un paio di idee ci sono, la suspense pure e ciò mantiene alto il livello di attenzione: Natali si guadagna la pagnotta e realizza un film guardabile.

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