Eat my shit - Corto (2015)

Deformità (alla Comic movie, ma stavolta b-side) e solitudine ai tempi dei social network in un corto gratuito sia nelle velleità estetizzanti che nel cattivo gusto come risposta al cinismo e all'ignoranza ma in grado di instillare una certa curiosità riguardo all'anomala e stringatissima vicenda (ai limiti dello sketch). Ideale per chi sogna una sceneggiatura alla John Waters messa in scena come potrebbe farlo un Wes Anderson, ma come film non vale più di quei tre minuti che richiede allo spettatore.

Quando si dice avere la faccia come... Il regista prende la battuta alla lettera, con tutte le conseguenze del caso, ambientando la malinconica epifania del freak, tormentato dall’incomprensione, in un ristorante (altrettanto malinconico). Il cortometraggio è sicuramente ben girato, ma al di là della messa in visione di un’espressione verbale non c’è altro: solo goliardia esteticamente e tecnicamente molto raffinata. Tutto si risolve nella cosa in sé, con contorno coprofagico (al contrario, ovviamente) alquanto disgustoso.