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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/17 DAL BENEMERITO MYVINCENT
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Myvincent 25/04/17 08:18 - 3741 commenti

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Momento magico per Isabelle Huppert che si rivela attrice sensibile e sfaccettata, qui nel difficile ruolo di insegnante di filosofia alle prese con tutte le difficoltà che la vita spesso sbatte in faccia senza sconti. Il film ha una piega decisamente intellettuale ma senza essere capzioso e ha un modo di narrare realistico che non cerca mai scorciatoie sensazionalistiche. Unico neo il personaggio di Fabien, allievo prediletto, anarcoide, alternativo a tutti i costi e così disgustosamente in gamba. Ma ci basta e avanza il senso della vita di Nathalie.
MEMORABILE: Le fughe selvagge della gatta Pandora, all'inseguimento dei propri istinti...

Xamini 11/05/17 13:35 - 1252 commenti

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Prospettiva sufficientemente ampia (ossia tale da generare sensazioni e sentimenti per contrasto) e anche un pelo francese sul fiume della vita e sulle sue eventuali deviazioni. La Huppert conduce la rappresentazione con il consueto talento, mentre la regia rimane asciutta e senza fronzoli. Quel che basta per non travolgere ma dissotterrare qualche sensazione sopita (l'amore per la filosofia, la comune).

Saintgifts 3/06/17 20:26 - 4098 commenti

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Nathalie insegna filosofia, è una donna di mezza età ancora fascinosa (personaggio perfetto per la Huppert) e che ha anche una famiglia. All'improvviso la sua vita viene scombussolata. Nessuna impronta tragica, tutto avviene civilmente come si addice a persone evolute e che hanno letto un sacco di libri. Leggere pensieri altrui è un conto, vivere è un'altra cosa: sembra questa la riflessione che il vuol suggerire, oltre a un raffronto tra generazioni che sottilmente, ma senza cercare compromessi, fa capire la filosofia di ciò che verrà.

Lou 8/07/17 19:27 - 1121 commenti

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Una storia di normale vita adulta, in cui un'insegnante di filosofia si trova ad affrontare una delicata fase di delusione e dolore. Troverà la forza di reagire grazie ai propri interessi e riferimenti culturali, anche se non sarà facile. La Huppert è molto naturale, per una volta in una parte per nulla trasgressiva né perversa. Sono tanti gli spunti intellettuali e le interessanti citazioni di testi filosofici, mentre la sceneggiatura appare talvolta fragile e incompiuta.
MEMORABILE: "Ho una vita intellettuale intensa, mi basta per essere felice".

Giùan 26/10/19 12:17 - 4559 commenti

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Gioca severamente a suo svantaggio il fatto di apparire tanto surrettizio a Rohmer, filtrato peraltro da Assayas, da divenire nel ricordo cinematografico piuttosto diafano se non invisibile. La "femminilità" della Hansen-Love, che dovrebbe smarcare o comunque caratterizzare il film, finisce per essere in effetti impalpabile, pur se la Huppert la "conforta" dando al personaggio la consueta densità e connotandola di una ragguardevole uggia intellettuale. Vetustino l'aggiornamento del conflitto "natura/cultura" con l'ex studente, asciutto il cast a corredo.

Daniela 26/01/20 21:02 - 12662 commenti

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Insegnante di filosofia con figli già grandi attraversa un periodo difficile fra l'abbandono del marito dopo 25 anni di matrimonio e la morte dell'anziana madre... Ordinari drammi sentimental-familiari attenuati dal fatto che tutto si svolge in un clima di intellettuali alto-borghesi senza preoccupazioni materiali a far da zavorra, a parte un gatto ereditato da accasare. Film che trova nella solita Huppert algida e determinata l'interprete ideale ma, come lei, può conquistare la nostra ammirazione ma non suscita empatia, cosa che invece, in una storia di questo tipo, avrebbe giovato.

Kinodrop 25/01/20 18:25 - 2950 commenti

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Nathalie, insegnante di filosofia e impegnata nell'editorialistica, si trova ad affrontare una serie di avversità che sembrano sfidare la sua visione del mondo e appiattirne le aspettative. Ma così non accade e sarà proprio il suo spessore intellettuale forgiato sulla lezione illuministica a sostenere la sua integrità. Huppert con grande duttilità e maestria fa suo un personaggio dal carattere pragmatico e lucido ma sentimentalmente motivato, in bilico tra vecchi e nuovi equilibri. Regia senza fronzoli, scorrevole e di certo non superficiale.
MEMORABILE: La lezione su Rousseau in classe; L'ex alunno tra rivoluzione e vita rustica; La lettura a ricordo della madre.

Galbo 27/05/20 18:25 - 12392 commenti

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La vita borghese di una donna di mezza età subisce una serie di “scossoni” che la cambieranno. Un film “rohmeriano” in cui la vicenda (peraltro assai ordinaria) è meno importante della caratterizzazione del personaggio principale. Una sceneggiatura meramente descrittiva e una regia poco personale. Incide la prestazione della Huppert, attrice di grande classe che da sola non riesce però a risollevare le sorti di un film piuttosto banale e che non lascia tracce.

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