Vajont - Film (2001)

Vajont

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il modello dichiarato di questa superproduzione italiana è il TITANIC di Cameron. In tema di sciagure il disastro del Vajont non ha niente da invidiare all'affondamento del celebre transatlantico: 2000 morti sono un'enormità e le potenzialità spettacolari di un simile disastro (nonché l'impatto che ebbe l'evento nell'Italia dei Sessanta) non potevano che offrire lo spunto per un'operazione simile. L'ossatura è quella tipica del film catastrofico, con i presagi di sventura che si accumulano progressivamente mentre i responsabili del progetto (in primis uno straordinario Daniel Auteuil, che...Leggi tutto con l'altrettanto bravo Michel Serrault costituisce l'asse portante del film) fanno di tutto per proseguire a ogni costo nella complessa costruzione della diga. La storia è ricostruita con attenzione, seguendo le varie fasi di avvicinamento alla realizzazione dell'opera e il ritmo è garantito da una buona conoscenza del mestiere da parte del regista Renzo Martinelli, che mostra di agire in linea con l'internazionalità degli intenti. C'è un certo imbarazzo nell'affrontare l'inevitabile parentesi sentimentale (comunque contenuta, fortunatamente, e l'unica a non convincere come recitazione), gli effetti speciali non hanno la forza delle controparti americane, ma nel complesso sono apprezzabili e riuscite la ricreazione (anche attraverso un'efficace fotografia dai toni freddi) degli ambienti, l'apertura verso paesaggi naturali insoliti e suggestivi. Un bello sforzo corale, con Laura Morante giornalista d'assalto (dell’Unità) che attacca da vicino le maglie strette di una vergognosa copertura “di Stato”. Peccato per alcune ingenuità che hanno compromesso il giudizio sul film presso la critica.

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Caesars 31/07/07 09:17 - 3790 commenti

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La tragedia del Vajont è una delle più toccanti e terribili dell'Italia del dopoguerra. Martinelli la ricostruisce su grande schermo in modo non esemplare ma sostanzialmente corretto, aiutato in questo da un cast di attori di prim'ordine. Lo spettacolo è sufficentemente riuscito anche se non mancano alcune ingenuità e gli effetti speciali non sono particolarmente sofisticati (una carenza davvero di poco conto). Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio di vedere l'omonimo spettacolo teatrale di Paolini, facilmente reperibile in dvd.

Galbo 17/12/07 06:01 - 12391 commenti

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Film che, assieme al bello spettacolo di Marco Paolini, ha avuto il merito di riaprire la discussione su una delle più grandi tragedie italiane. Martinelli ne parla con un film molto rigoroso, in cui la spettacolarità delle immagini si unisce ad una seria ricostruzione dei fatti, indicando chiaramente colpe e responsabilità. Il film non è esente da difetti (si ha la sensazione che a volte si cerchi l'effetto facile) ma è comunque importante. Valido il cast, con un bravissimo Daniel Auteuil.

Capannelle 8/04/08 16:16 - 4411 commenti

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Soggetto lodevole quello di Martinelli, ma il risultato delude. Si parte bene, inquadrature e sonoro azzeccati, ma poi si rimane sospesi in tante direzioni. La storia d'amore appare inconsistente, i paesani recitano da fiction, gli attori non rendono (a parte uno strepitoso Gullotta e un solido Auteuil), con la Morante che pare tarantolata. Il pathos va e viene (spesso il racconto è piatto) e il finale è stiracchiato.
MEMORABILE: Le panoramiche iniziali sulla diga in costruzione.

Hackett 9/04/08 20:57 - 1867 commenti

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Bel film, con interpreti all'altezza, una regia asciutta e mai sopra le righe ed un'ottima fotografia. Ha i pregi di un buon film e i meriti di un importante film di denucia. Un film con il suo carico di dolore che non cede alle tentazioni del sentimentalismo. Un grido asciutto di angoscia per ricordare un fatto spesso dimenticato. Film necessario.

MAOraNza 10/04/08 10:55 - 244 commenti

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Una delle più grandi tragedie italiane di questo secolo (se non forse la più grande in assoluto per portata) resa in immagini a dir poco suggestive. Questa è una produzione fantastica, con effetti speciali sconvolgenti, interpetazioni drammaticamente reali (Gullotta quando non fa il pagliaccio al Bagaglino è bravissimo, insieme al solito grande Auteuil e al mostro sacro Morante). Un film all'altezza di qualsiasi kolossal di provenienza "hollywoodiana" e che deve per forza di cose essere integrato con lo spettacolo teatrale di Paolini.

Matalo! 18/12/08 21:37 - 1378 commenti

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Infame film dell'ipocrita Martinelli, che monta due cavalli con un sedere solo; da un lato l'ipocrita denuncia, dall'altra un cinema spettacolare Disneyan-Spielberghiano che offende una delle tragiche pagine italiane. Chi è stato ad Erto (il sottoscritto diverse volte) percepisce un clima e una sindrome della tragedia che questo film ridicolizza. Attori inadatti (Morante come Tina Merlin "nun ci azzecca" proprio). Musiche roboanti. Sembra una puntata special di "Terra nostra".

Ciavazzaro 5/01/09 11:39 - 4770 commenti

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Lo vidi nel periodo in cui cercavo di vedere tutti i film catastrofici, ma rimasi molto deluso sia dal lato della rappresentazione della catastrofe, sia dal film in generale. Interpretazioni non sempre eccellenti, in certi momenti un po' stereotipate. Un pochino troppo sopravvalutato, a mio avviso.

Disorder 2/09/09 20:44 - 1416 commenti

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Il soggetto è sicuramente interessante, peccato che il film deluda parecchio. Una rappresentazione fredda, asettica, una vuota denuncia che non è né film drammatico né documentario, ha ambizioni da kolossal ma si perde in momenti che sembrano tratti da interviste televisive. Colpa, credo, di una regia decisamente "militante" e volutamente ammiccante ad una certa platea. Bene invece i protagonisti, tranne l'iperattiva Morante.

Shannon 22/07/10 10:58 - 72 commenti

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Marco Paolini porta sulle scene la sua indimenticabile orazione civile sulla tragica vicenda del Vajont, il furbo Martinelli fiuta il business e confeziona un film sugli stessi fatti: questo tanto per cominciare. Ma, mentre il monologo di Paolini è un vero pugno nello stomaco, quest'opera è assolutamente banale e superficiale, con qualche irritante caduta retorica. Poi, per carità, il film si può anche vedere (e dimenticare senza rimpianti). Bravi gli attori, Morante bellissima ma eccessiva.

Greymouser 3/04/11 12:01 - 1458 commenti

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La tragedia del Vajont meritava un approccio più complesso e uno svolgimento meno para-televisivo. Ma Martinelli questo è, e non era certo questo il tema adatto per vederlo superare i propri limiti. Troppe distrazioni superflue nella trama, e poca attenzione ai punti focali più ustionanti della vicenda storica. Se si vuole cogliere la vera essenza di quegli accadimenti, si veda piuttosto l'orazione civile di Paolini.

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Lythops 11/04/11 08:52 - 1019 commenti

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Martinelli è un regista interessante: impiega cospicue risorse negli effetti speciali, ha una tecnica eccellente di ripresa e poi inserisce parentesi che al film tolgono efficacia e mordente. Non convincono la Morante, la gente del posto col vecchio patriarca, la storia d'amore, il finale troppo sentimentale e personale. Ottima tutta la parte della SADE, l'idea di utilizzare la fotografia con colori simili ai film di queli anni, Leo Gullotta, Michel Serrault e Daniel Auteuil. Plauso allo slow motion.

Trivex 29/05/12 14:21 - 1743 commenti

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Il film ricostruisce con la dovuta serietà il tragico evento, mostrando platealmente i risultati del doloso comportamento umano. Realizzazione curata e buon uso di persone e tecnica, effetti speciali solo discreti. fa imbestialire perché diventa presto insopportabile mantenere la calma di fronte all'evidenza dei fatti, ma prendersela è inutile poiché si racconta e non si immagina per il futuro. Magari servisse da esempio, ma per ora rimane solo una testimonianza poco ascoltata.
MEMORABILE: La parte finale del film: agghiacciante.

Fabiorossi 4/01/13 19:29 - 67 commenti

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Quando un regista si avvicina a un evento storico volendone raccontare fatti e antefatti, deve avere coraggio, intuito e solide basi culturali; Martinelli ne ha da vendere, oltre a doti di indiscussa professionalità. Il film è girato con una tecnica attraverso la quale i colori vengono volutamente "scaricati"; ne risulta l'illusione di vedere un documentario d'epoca attraverso il quale si rivivono momenti drammatici in presa diretta. Il cast è di tutto rispetto, con un accento su un Gullotta spogliato dei soliti panni di attore comico.

Guru 8/11/13 18:58 - 348 commenti

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Interessante ricostruzione della sciagura ambientale e umana più crudele della nostra storia. Testimonianze agghiaccianti, materiale e prove inchiodanti che lasciano, dopo quasi mezzo secolo, senza parole. Un Gullotta eccezionale ed espressivo e un Leroy altrettanto incisivo nelle piccola parti recitate. Anche scenografia ed effetti speciali non deludono, tenendo presente le difficoltà di ricordare una tragedia di quelle dimensioni. Buona regia.

Redeyes 19/03/14 07:35 - 2448 commenti

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Martinelli riesce nell'impresa di trasmettere sia il senso di usurpazione sia la disperazione di un'intera vallata senza venir travolto dal bisogno di sensazionalismo. Non si può non apprezzare l'apparente semplicità con cui si evidenzia la supremazia del business, mascherato da progresso, su ogni altra cosa. Il cast funziona benissimo, con una Morante efficace e poco se stessa, un Auteuil algido e intepretazioni ottime di tutti. Sicuramente un film ben riuscito, che non cede troppo il passo alle romanzature del caso.

Mco 5/11/14 11:36 - 2327 commenti

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Resoconto ad alto tasso emotivo di una delle tragedie più immani della recente storia. Rappresentazione degli stati d'animo delle due parti in gioco: da un lato la pars progettuale-ingegneristica e dall'altro quella umana di chi è legato indissolubilmente a quelle terre e non intende allontanarvisi, anche a costo di rimetterci la vita. Ben definite le distribuzioni di colpe, ben articolati i dialoghi con alcuni attori veramente eccellenti, in primis Auteuil. Mette i brividi.

Pinhead80 2/09/15 11:46 - 4757 commenti

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Una delle più grandi tragedie italiane annunciate meritava senz'altro una trasposizione cinematografica che la ricordasse. Fa male vedere un film del genere in un momento storico come questo, particolarmente incline ai disastri indotti dallo sconsiderato operato umano. Il film non cade nell'errore di eccedere in patetismi o altro ma si sofferma sulle dinamiche che hanno portato al disastro analizzando quelli che sono stati gli errori umani e gli avvisi trascurati. Tutto poi ci porta a quella tragica notte e alla scomparsa di migliaia di persone.

Daniela 22/10/15 09:16 - 12654 commenti

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Premesso che qualsiasi opera che fornisca occasione per riflettere su un tale disastro "innaturale", come lo sono una buona parte dei disastri ambientali che continuano ad affliggere il bel paese, è comunque meritevole negli intenti, il risultato è però carente dal punto di vista cinematografico, come spettacolo si pone a livello di una modesta fiction televisiva, mentre risulta fra il didascalico ed il divagatorio nella rappresentazione dei fatti. Infine schiera un cast di prestigio ma gli attori, lasciati a se stessi, forniscono prove alquanto diseguali. Paolini lontano anni luce.

Ultimo 27/02/17 10:00 - 1655 commenti

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Ispirato al noto disastro del Vajont, il film di Martinelli si propone di indagarne le (note) cause ricostruendo con attenzione gli eventi. Il risultato è più che discreto: non tutto fila come dovrebbe (regia troppo televisiva, un po' di confusione dell'elencazione degli avvenimenti), ma nel complesso si lascia guardare. Buona su tutti la prova di Serrault. Complessivamente non male.
MEMORABILE: La morte dell'operaio sulla diga.

Claudius 11/10/20 07:59 - 543 commenti

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Lodevole l'intento di portare sullo schermo una delle più grandi tragedie del nostro paese (spesso dimenticata), soprattutto se si pensa che poteva essere evitata, ma lo svolgimento risente dell'effetto Titanic (effetti speciali che spesso fagocitano la storia). Da brividi il momento in cui arriva l'onda (per la sua intensità). Nel cast si segnalano Auteuil e uno straordinario Gullotta in un ruolo drammatico, sprecati Leroy e Serrault, inadatta la Morante.

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Magerehein 5/10/23 12:16 - 999 commenti

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Uno di quei film a cui l'aggiunta di minutaggio (o la miglior gestione dello stesso) avrebbe giovato. Il notevole dispendio di risorse si vede tutto (gli effetti speciali, anche visto l'anno di realizzazione, non sono male), il cast principale rende bene (sebbene la Morante paia fuori posto) e la storia viene sviluppata in modo classico, risultando scorrevole. Per contro qualche caratterizzazione eccede in stereotipi, e certe sequenze sembrano estratte da una qualsiasi fiction moderna nostrana (la resa ne risente). Perché escludere la figura abbastanza rilevante del geologo Müller?
MEMORABILE: L'incidente mortale al cantiere.
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  • Homevideo Xtron • 29/04/12 10:41
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd 01 ha una durata di 1h50m48s
    Master molto deludente

    Ultima modifica: 29/04/12 13:52 da Zender
  • Discussione Capannelle • 23/10/15 21:49
    Scrivano - 3507 interventi
    Daniela, contento tu l'abbia visto e condivido tutto quello che hai scritto; Paolini in effetti era di un'altra pasta.
    Ultima modifica: 23/10/15 21:50 da Capannelle
  • Discussione Zender • 24/10/15 09:46
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Mah, non ho mai capito come si fanno a paragonare le due cose a dire il vero... Uno è un pezzo teatrale molto particolare, l'altro un film catastrofico. Due approcci diametralmente opposti. Fossero tratti dallo stesso testo capirei, ma qui c'è in comune solo lo stesso evento, nient'altro... Capirei di più persino un paragone con un documentario, voglio dire.
  • Discussione Daniela • 24/10/15 11:58
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Beh, Zender, il paragone, certo forzato dato i due diversi media, sorge però quasi spontaneo in quanto lo stesso è il soggetto trattato, per cui viene da confrontarne il diverso impatto, almeno a livello emotivo: estremamente coinvolgente quello di Paolini, distaccato nel caso del film di Martinelli, ovviamente secondo il mio parere.

    Se dovessi considerare questo film come appartenente al genere catastrofico, al pari di Inferno di cristallo o Poseidon - tanto per citare i primi che mi vengono in mente - orienterei il giudizio su altri parametri: la storia è ben costruita ed appassinante? i personaggi sono interessanti? gli effetti speciali efficaci?
    Certo non mi verrebbe da confrontarlo con un monologo teatrale...

    Ma qui non si tratta di catastrofi immaginarie per quanto possano essere verosimili, oppure tanto lontane nel tempo da assumere una dimensione quasi mitica, qui viene affrontata una tragedia che brucia ancora. Attualità che non deriva dal fatto che siano trascorsi pochi decenni dall'evento, ma dal reiterarsi nel tempo di altri casi simili, anche se su scala ridotta: catastrofi in cui alla natura dà una decisiva spinta l'uomo.

    In altri termini, percepisco "Vajont" non come un catastrofico ma come come un film di cronaca, che tende a far riflettere su un evento storico, più o meno implicitamente "politico" nei suoi contenuti.
    E questo mi porta a confrontarlo con chi ha affrontato lo stesso argomento con le stesse finalità, anche se attraverso una forma di rappresentazione assai diversa.
  • Discussione Capannelle • 24/10/15 12:16
    Scrivano - 3507 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Mah, non ho mai capito come si fanno a paragonare le due cose a dire il vero... Uno è un pezzo teatrale molto particolare, l'altro un film catastrofico. Due approcci diametralmente opposti. Fossero tratti dallo stesso testo capirei, ma qui c'è in comune solo lo stesso evento, nient'altro... Capirei di più persino un paragone con un documentario, voglio dire.

    Si sono mele e pere, il paragone è forzato ma giudico la resa emozionale dei due lavori.
  • Discussione Zender • 24/10/15 17:10
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Beh Daniela, ma perché dici che non lo è, un catastrofico? La costruzione è quella classica del film catastrofico. Poi certo, è tragedia realmente accaduta e l'impatto emotivo sarà per forza di cose differente, però l'impianto mi pare quello. Capisco che il tema sia il medesimo, ma non riesco proprio a paragonarli, tanto sono diversi nelle intenzioni. Uno prima di tutto immagine, l'altro costruito in gran parte sulla voce e le inflessioni che abilmente gli dà Paolini.
  • Discussione Galbo • 25/10/15 17:33
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ho apprezzato moltissimo il lavoro di Paolini, ma devo dire che il film di Martinelli gli è complementare, rappresenta una buona integrazione di quello.
  • Discussione Daniela • 26/10/15 10:49
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh Daniela, ma perché dici che non lo è, un catastrofico?

    Cerco di spiegarmi meglio. Non lo ritengo un "catastrofico" in senso stretto non tanto perché ispirato ad un avvenimento storico (dopotutto ci sono film di pari ispirazione catastrofici al 100%) quanto perché nel film la parte dedicata agli antecedenti (con connessa riflessione "politica"), è nettamente prevalente sulla rappresentazione dell'evento in se stesso, che giunge nella parte conclusiva ed occupa relativamente poco spazio dal punto di vista descrittivo, consistendo una manciata di sequenze assai brevi.

    Per questo mi pare un film drammatico che parla di ciò che ha reso possibile una catastrofe, non un catastrofico classico, genere che della descrizione della catastrofe stessa e delle sue conseguenze su scala più o meno ampia trova la sua ragion d'essere.

    Certo è un "distinguo" sul genere che, come spesso accade, risulta di scarsa importanza (Titanic è un drammatico o un catastrofico?), mi ci sono soffermata nel caso concreto solo per integrare il mio commento.
    Ultima modifica: 26/10/15 10:52 da Daniela
  • Discussione Zender • 26/10/15 11:22
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Ok, capito. Sì, ora non lo ricordo sufficientemente bene però in effetti la catalogazione in un genere ha poca importanza. E' un drammatico, certo, come può esserlo appunto Titanic. Volevo solo dire in fin dei conti che non riesco proprio ad associare i due "prodotti" (quelli di Paolini e di Martinelli), da tanto son diversi nell'impostazione. Tutto qui.
  • Curiosità Pstarvaggi • 8/12/15 03:10
    Galoppino - 30 interventi
    Nel film, per pochi secondi, si vedono nel televisore del bar le immagini di una partita di calcio. Le immagini sono tratte proprio dalla telecronaca originale dell’incontro che stavano vedendo i poveri abitanti di Longarone il 9 ottobre 1963 al momento della tragedia, Real Madrid-Glasgow Rangers (ritorno del primo turno della Coppa dei Campioni, o Coppa Europa come si diceva all’epoca). Le immagini originali della partita furono proposte in un “Mixer” del 1996 proprio inerente la tragedia del Vajont, e da qui probabilmente Martinelli ha tratto i pochi secondi che ha inserito nel film, visto che la telecronaca originale della partita (come del 99% degli avvenimenti sportivi trasmessi dalla televisione italiana fino al 1977) non è conservata negli archivi Rai. Il commento audio del telecronista, infatti, è stato ricostruito apposta per il film ed è palesemente recitato da un attore.

    La partita finì 6-0 in favore del Real: il gol che viene mostrato è il primo, segnato da Puskás su passaggio di Casado al 3’ di gara. Dopo il gol...




    ...con un taglio di qualche secondo sulla cronaca originale, viene mostrato il cronometro in sovrimpressione della tv spagnola, che segna appunto 3 minuti di gara trascorsi e il punteggio appena cambiato: