Quando la bellezza estetica abbaglia e dona una piccola perla di delicatezza e visceralità
Seiler sembra snob, imbeve la sua opera in un cinema autoriale che si rifà a Truffaut e a Godard, un pò a Lynch e a Skolimowski intinto di Polanski e Bunuel, il sempre presente Hitch e De Palma
Intinto in un delicatissimo bianco e nero, accarezza i momenti quotidiani dell'apatica Severine (nel parco all'inizio, nel suo appartamento), per poi condurla in quella casa nel bosco
E su una stradina di campagna, a bordo del suo maggiolone Wolkswagen, accompagnata dalla bellissima canzone
True love ways, la placidità diventa inquietudine, la semplicità puro orrore
Da quì in poi il film si abbaglia di una bellezza straordinaria, pompa adrenalina e suspence da vendere, da l'intimismo passa all'orrore, innesta meccanismi da rape & revenge, segue le regole del survivor movie, diventa una fiaba nerissima (il bosco, il pozzo, la villa), sino a sfociare nella visceralità dello splatter e della follia omicida femminea che non fà sconti
I procuratori di snuff di
Vacancy diventano dei novellini a confronto a questo gruppo di "gentil signori" vestiti come le
Iene di Tarantino, Severine si trasforma in una specie di Alice nel paese delle perversioni, rendendo pan per focaccia nel modo più estremo e feroce possibile
Una stanzetta piena di dvd snuff, una bambina malaticcia sulla sedia a rotelle, la bambola, il gioco di una bambina sotto il vestito di una donna disturbata, nello scantinato a menar splatterissimi colpi d'accetta, per poi giocare coi cadaveri, vomitate sulla testa mozzata dei propri fidanzati "salvatori", il girare filmini snuff con meccanicità e quotidianità dell'orrore
Seiler non ha paura di sporcarsi le mani, quando credi che il suo "giochetto" sia snob e fine a se stesso, ti assesta bassi e dolorosi pugni allo stomaco, non dimenticando di omaggiare
Tenebre (di spalle nel bosco),
Macabro (il bacio necroforo alla testa mozzata) e
La Conversazione (Severine spiata e controllata costantemente nel suo appartamento) banchettando con certo cinema
jenniferiano e femminilmente ferino
Peccato per il finale criptico e incomprensibilmente onirico, dove Seiler là fà un pò fuori dal vaso, calcando troppo su un surrealismo pacchiano, diventando stucchevole (con derive alla
Giardino delle vergine suicide, il bacio che sfuma nel cielo nuvoloso e a
Fantasmi di Coscarelli, la foto che "prende vita")
Ma a parte questa stonatura in dirittura d'arrivo,
True Love Ways e una partitura soave, piena di immagini, situazioni personaggi che tornano durante la narrazione e si incastrano perfettamente come i tasselli di un puzzle, che vive di abbaccicante bellezza estetica e di improvvisi scoppi di belluina violenza grafica
Bravissima la Hausburg (di culto quando si sfila le scarpe col tacco sulle scale) concentrato di bellezza eterea, infantilismo (il chewingum tra i capelli), apatia, ingenuità, risolutezza e follia femminea, nascosta sotto il letto degli orrori o sotto un tavolo
Una rosa che divampa sullo schermo, una bambola schizzata di sangue, la Rolls nera, la reginetta del concorso di bellezza, un'inquietante bambina in carrozzina che sembra uscita dalla
Notte dei morti vienti, un vibratore, un sordo colpo di pistola, un foulard, uno smartphone sempre scarico, un sogno ricorrente, un orso di peluche gigante, una musicassetta, crampi allo stomaco a intermittenza, un "gioco" che si trasforma in un odissea dell'orrore, tutti tasselli di una piccola opera che si fregia di momenti grande cinema, quello più connaturato e intenso
Seiler è da tenere assolutamente d'occhio.
Opera bizzarra, originale, spiazzante, da vedere senza compromessi.