Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Mediocre commedia a episodi sul tema del sesso oggi firmata dalla premiata ditta Fratelli Vanzina. Una riflessione sull’abbrutimento mentale delle generazioni cresciute a telefonini, TV e internet. Si comincia con l'unico episodio decisamente inferiore agli altri: in FUGA D’AMORE una bella signora (Elena Russo) fugge con un amico (Ciro Esposito) di suo figlio attirando i media nella piccola cittadina di San Vincenzo Vesuviano, dove le due famiglie fanno sapere a tutti del dramma. Qualche sorriso grazie alla disperazione “a comando” (per compiacere le TV) di queste ultime e poco altro. La sceneggiata napoletana della disperazione trova terreno fertile nei media. In LA VENERE...Leggi tutto NERA Adolfo Margiotta (senza il partner di sempre, Olcese) gioca a fare il Giannini e a Torino tradisce la moglie meridionale (sempre chiusa a casa davanti alla TV assieme agli altri parenti del “profondo sud”) con una splendida prostituta di colore (Youma Diakite) che salverà dalla strada per sposare e ritrovarsi da capo. Margiotta è simpatico e la cattiveria con la quale attende i parenti che lo snobbano è degna di menzione, anche se in sé l’episodio dice poco o nulla. Più significativo e attuale è invece SMS, cronaca di un amore tra teenager (lei è Virginia Marsan) consumato solo via telefonino con i genitori di lei (un esilarante Antonello Fassari ed Emanuela Rossi) a seguire le crisi della figlia attoniti. Un episodio sciocco tanto quanto la situazione - reale - che fotografa, ma proprio per questo inquietante. In DONNE DA CALENDARIO si gioca sulla focosità siciliana di un gruppo di uomini (i più in vista sono Luigi Maria Burruano e l'immancabile Tony Sperandeo) abituati a comprare ogni sorta di calendario dove compaiono starlette nude. Le mogli inorridite si ribelleranno esponendosi in prima persona e creando lo scompiglio. Divertente per il clima siculo che si contrappone alla modernità dell'argomento. In WWW.SCAMBIODICOPPIA.COM Max Giusti (diventato famoso in TV come “Harry” nella parodia romanesca di Derrick) trascina la moglie poco convinta (Maria Grazia Schiavo) in uno scambio di coppie via internet, ma al momento di concludere i quattro troveranno qualche problema in più, compreso l’arrivo inatteso in casa della nonna (Anna Longhi). Chiusura con UNA VITA HARD, altro episodio dimesso che sembra uscire direttamente da SESSOMATTO (film a quale Vanzina pare guardare con attenzione). Certo Francesca Nunzi e Paolo Triestino non sono l’Antonelli e Giannini, ma l'atmosfera della città di provincia (Ascoli), il dialetto molto marcato, lo squallore dei set hard caserecci e il rapporto stesso tra i due protagonisti non possono non far pensare al film di Risi. Inseriti in due momenti diversi i brevissimi episodi dedicati ai voyeur (GUARDONI e GUARDONI 2): il primo è ambientato a Verona (dialetto accentuatissimo), il secondo conta su uno striptease mozzafiato delle pornostar Eva Henger e Edelweiss. Inutili riempitivi. Fortunatamente la buona regia di Carlo Vanzina (sempre in gamba nell’inserire le musiche giuste al momento giusto) salva una sceneggiatura troppo qualunquista dall'apparire una commediaccia senz'anima né stile. Certo s’é visto di meglio...

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B. Legnani 14/06/07 22:08 - 5532 commenti

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Iper-vanzinistico. Talora fatuo, talora divertente. Talora arrangiato, talora ineccepibile. In una parola: la disuguaglianza fatta film, con momenti incredibili, come la porno-epifanìa (non è una bestemmia: chi non ci crede consulti il dizionario) di Edelweiss e di Eva Henger. Non so perché, ma il giro d'Italia dei vari episodi m'ha rammentato i cinegiornali LUCE, con le folle nelle varie piazze d'Italia ad ascoltare gli altoparlanti collegati con Piazza Venezia.
MEMORABILE: L'episodio marchigiano, familiare e jessicante.

Undying 20/03/08 22:56 - 3807 commenti

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Interessante aggiornamento di pellicole stile Sesso e Volentieri o Sessomatto. Girato con un senso del ritmo piuttosto sostenuto e valorizzato dalla presenza di vere icone della sensualità, tra le quali si va a configurare una stupenda Eva Henger. Sintomo del "mutismo" repentino ed imprevedibile di usi e costumi, fotografa con buon mestiere, e con scanzonato divertimento, l'erotismo dell'epoca moderna (rappresentata dall'uso "innaturale" dei telefonini e dalle donne mature, attratte da giovincelli). Curioso.

Cangaceiro 26/05/08 20:36 - 982 commenti

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Quando i Vanzina proprio non hanno voglia di impegnarsi anche solo un po' eccoci servita questa pessima commedia a episodi separati. La storiella napoletana fa quasi pena: situazioni raffazzonate con gli attori penosamente protesi nel vano sforzo di rinverdire i fasti della formula "esso, issa e ò malament" mentre la vicenda con l'antipatico Max Giusti fintissimo burino marchigiano se possibile è pure peggio. Si salva dal naufragio solo il bravo Margiotta.

Ciavazzaro 23/12/08 11:33 - 4770 commenti

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Inutile, i Vanzina al loro peggio. Non funziona come film erotico (non basta la cornice con l'ex pornostar Eva Henger) e neanche come simil commedia. Questo voler mostrare i vizi sessuali degli italiani non funziona e non c'è un solo episodio che arrivi alla sufficienza. Inutile, ribadisco.

Il Gobbo 3/04/09 22:53 - 3015 commenti

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Macchiettistico, infarcito di stereotipi, biecamente sfruttati con la formula del "giro d'Italia", snodi prevedibili. E allora? Liberi dalla schiavitù degli attori di richiamo i Vanzina sfruttano la coralità con buona verve e efficacia di scrittura dell'ottimo Enrico, a momenti sublime (talune uscite del duo pratese nell'episodio con Giusti: il lui toscano è il povero Cambi da poco scomparso). E che dire di Burruano e Sperandeo, perfetti? Molto divertente. La bonona Russo del primo episodio attualmente impazza nello spot governativo su Napoli

Luchi78 12/04/11 18:47 - 1521 commenti

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Se avesse potuto godere di una sceneggiatura scritta con maggiore attenzione (e magari anche con un po' più di sagacia) sarebbe stato un cult, almeno per quel che riguarda le tematiche affrontate (sindrome da sms, sesso su internet, porno amatoriale...). Invece la stupidità sotto forma troppo caricaturale prende troppo spesso il sopravvento (vedi il terrificante episodio di Max Giusti), quasi a trasformare gli episodi in una sorta di scenette demenziali.

Galbo 8/11/11 07:13 - 12393 commenti

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Gli anni '60 e 70 sono vivi e lottano insieme a noi: questa forse la summa o il paradigma del cinema vanziniano che gioca con la nostalgia (Sapore di mare) o mottaggia la commedia italiana ad episodi tipica appunto di quei decenni. E' questo il caso di E adesso sesso in cui il pretesto è quello di irridere i vizi erotici italiani. Al di là dell'intenzione, poco e niente: sceneggiatura scritta con le estremità inferiori, scenette trite e ritrite e un gruppo di attori allo sbaraglio che più che l'applauso suscitano lo sbadiglio.

Cloack 77 10/10/12 10:38 - 547 commenti

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Questa commediola che vorrebbe essere leggera ed elegante altro non è che furba e noiosa. Furba perché col pretesto del sesso vorrebbe portare a galla le piccole devianze e le menzogne della tranquilla provincia italiana; invece mostra macchiette, barzellette e bozzetti da trafiletto di giornale pettegolo (questo sì di provincia). Noiosa perché non fa ridere e seppure questa fosse una scelta per non cadere nella comicità, la commedia non diverte neppure, dato che non vi sono battute e gli attori sono impegnati solo coi dialetti.

Panza 27/02/13 19:28 - 1842 commenti

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Stupisce la lungimiranza dei Vanzina nell'inquadrare alcuni fenomeni con alcuni anni di anticipo: emblematico l'episodio con gli SMS. Resta invece un cast televisivo lasciato in alcuni episodi allo sbaraglio; terribile il poco convinto Fassari e irritanti i giovani (antipatico il bambino di "Venere nera"). Non si dimenticano invece la Henger ed Edelweiss, che danno un valore aggiunto al film. I Vanzina bros. maneggiano il mestiere e riescono comunque a dare risalto alle location italiane. Non brillante, ma con vari sprazzi interessanti qua e là.

Piero68 16/09/13 09:34 - 2957 commenti

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Ennesima, insulsa, commedia a episodi su presunte voglie e tabù sessuali tutti italiani. Ma siamo di fronte ai soliti luoghi comuni inesistenti. Episodi che ricordano più le balle che ci raccontavamo a scuola per farci belli che vere storie possibili. Cast disastroso con qualche buon caratterista e nulla più (tra l'altro quasi tutti nell'episodio siciliano). Le gag? Non pervenute! Insomma, una vanzinata persino sotto i suoi peggiori standard.

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Mutaforme 21/08/13 02:29 - 417 commenti

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Raccolta di scenette, quasi sempre barzellette o poco più, che tentano un umorismo di bassa lega simile a quello delle commedie italiane degli Anni Settanta. L'esperimento non si può dire riuscito: i tempi sono cambiati, ma tutto sommato qualche risata qua e là ci scappa. **

Modo 21/04/15 00:21 - 949 commenti

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A tratti divertente; ci sono scene che lasciano poco il segno, altre sono invece indovinate. Un Vanzina a corrente alternata. Si prende spunto dalle commedie anni '60 per far satira. Naturalmente non è un film erotico ma rende bene l'idea di come la varietà e verità dei costumi italiani non siano così lontani dal nostro immaginario.

Saintgifts 29/05/17 20:18 - 4098 commenti

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Alcuni episodi di questo film nascono da buone idee, altri sono poco più che barzellette e servono solo per arrivare al giusto minutaggio. Purtroppo gli episodi degni di nota non sono realizzati granché bene e hanno un po' lo stesso sapore del "fatto in casa" del porno amatoriale che si vede nell'episodio con Francesca Nunzi e il bravo Paolo Triestino. Buone invece le location da nord a sud dell'Italia, ma che fanno ancor più indispettire per la mediocrità dei contenuti.

Rambo90 28/10/17 23:34 - 7697 commenti

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I Vanzina quando vanno proprio in vacanza d'idee sono così: regia televisiva, ritmo nullo, battute e situazioni prevedibili. A salvare il tutto una struttura episodica che almeno permette di non annoiarsi, oltre alla bravura di alcuni interpreti come Fassari, Burruano e Solli. Ogni tanto si sorride anche ma nessun episodio lascia il segno, con la palma del peggiore che spetta al tremendo segmento con un Giusti insopportabilmente sopra le righe. Il migliore è forse l'ultimo, per quanto l'idea ricordi Villaggio italiano a Amsterdam. Evitabile.

Reeves 20/05/21 08:21 - 2216 commenti

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Piu interessante come documento di costume che come film comico. Il problema è che il cinema dei fratelli Vanzina si regge soprattutto sulle performance degli attori, che qui tendono a latitare. Le risate sono minime, però il senso comune del sesso a cavallo dei due millenni sarà di certo un documento di costume utile per le generazioni future (in particolare l'episodio sulla Venere nera).
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  • Discussione B. Legnani • 2/03/13 14:36
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ti do atto della competenza nel settore, Buono, ed è ovvio che hai ragione, però la parola Salone per indicare il negozio non l'ho mai sentita usare da nessuno, mentre ho sentito usare molto spesso la parola barbiere per indicare il negozio. Tipo "lo vedi quel barbiere lì?" indicando il negozio. Se dici "Lo vedi quel barbiere lì" indicando il salone nessuno cerca l'omino coi baffi e il rasoio, dietro le tende. E la frase ha effetto anche di lunedì, per la cronaca :). Se dici "lo vedi quel salone da barbiere lì" la gente tende a cercare l'entrata di un grandhotel, immagino... Certo, al posto di metonimia possiamo usare il più corretto e tecnico "terminologia da minchioni", ma l'effetto è lo stesso.

    Zender, perdonami, ma il tuo caso non è una metonimia: è un'ellissi (di genere "situazionale" e non "grammaticale", ammesso che ci sia qualcuno cui interessi la differenziazione, ma proprio non credo...).
    Sta per "Lo vedi quel [negozio di] barbiere lì?"
    Diciamo anche "Vedi quell'idraulico", passando davanti al negozio, ma mai e poi mai diremmo che il negozio è definibile "idraulico". Il meccanismo è identico.
    "Salone" lo usiamo poco noi uomini (ma lo si usa molto al Sud), a meno che non siamo del settore (come lo scrivente), ma molto lo usano le donne.
    Ultima modifica: 2/03/13 14:39 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 2/03/13 16:01
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ma infatti, non dicevo fosse una metonimia io, avevo indicato quale fosse il termine più corretto e tecnico. Solo che io vedo definire idraulico anche il negozio, per l'appunto. Certo, per semplicità e non perché sia giusto, ma lo vedo fare spessissimo da chiunque e tenderei a sdoganare la cosa. Non in tua presenza, evidentemente :)
  • Discussione B. Legnani • 2/03/13 16:32
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma infatti, non dicevo fosse una metonimia io, avevo indicato quale fosse il termine più corretto e tecnico. Solo che io vedo definire idraulico anche il negozio, per l'appunto. Certo, per semplicità e non perché sia giusto, ma lo vedo fare spessissimo da chiunque e tenderei a sdoganare la cosa. Non in tua presenza, evidentemente :)

    Allora non mi sono spiegato bene.
    Anch'io dico "Vicino al barbiere" anziché dire "Vicino al negozio del barbiere". Ma ciò non significa che "Barbiere" sia diventato, per "sdoganamento", il nome del locale (e sarebbe proprio una metonimia: il contenuto per il contenente).
    Si tratta di un'ellissi, vale a dire che al posto di dire "Vicino al [negozio del] barbiere" non pronuncio quanto è fra quadre, perché la frase viene compresa, ad sensum, esattamente secondo il mio intendimento.
    Non sentirai - infatti - mai dire "Quel barbiere è largo venti metri quadrati", il che sarebbe possibile se per metonimia "barbiere" fosse passato a indicare il locale, il che non è. Cosa che per metonimia invece accade, che so io, dicendo "un marmo del Canova alto due metri", intendendo "marmo=statua".
    Ultima modifica: 2/03/13 16:50 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 3/03/13 07:58
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ti eri spiegato bene, ma tranne forse nel caso di discorsi tecnici da catasto ti assicuro che lo sentirai dire e io l'ho sentito dire spessissimo anche in relazione a frasi sul negozio e non sull'omino coi baffi.

    Questo è il punto:
    Si tratta di un'ellissi, vale a dire che al posto di dire "Vicino al [negozio del] barbiere" non pronuncio quanto è fra quadre, perché la frase viene compresa, ad sensum, esattamente secondo il mio intendimento.

    Ed è proprio quello che intendevo all'inizio, un'ellissi che permetteva di scrivere quanto scritto nel primo post di Panza. Un'ellissi che alla fine per quanto mi riguarda potrebbe diventare metonimia, sdoganando la cosa. Questo intendevo.
  • Discussione B. Legnani • 3/03/13 13:33
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ti eri spiegato bene, ma tranne forse nel caso di discorsi tecnici da catasto ti assicuro che lo sentirai dire e io l'ho sentito dire spessissimo anche in relazione a frasi sul negozio e non sull'omino coi baffi.

    Probabilmente ti riferisci a frasi come "Quel barbiere è aperto da tre anni".
    Siamo sempre nell'ellissi.

    p.s. ovviamente poi cancella tutta 'sta roba...
    Ultima modifica: 3/03/13 13:34 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 3/03/13 17:38
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, nell'ellissi esatto. Ma la gente non la intende come tale, nella maggior parte dei casi, lo dice perché chiama proprio così il posto.
  • Discussione B. Legnani • 3/03/13 20:35
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, nell'ellissi esatto. Ma la gente non la intende come tale, nella maggior parte dei casi, lo dice perché chiama proprio così il posto.

    Sì, certo. Mica si può pretendere che la gente si renda conto di fare metàfore, anàfore e via dicendo.
  • Discussione Ruber • 20/04/15 16:03
    Formatore stagisti - 9248 interventi
    I due episodi quello della porno casalinga e quello delle donne di paese che fanno il calendario sono ispirati a due fatti di cronaca.

    http://www.vacanzedinatale.it/int__e_adesso_sesso.htm
  • Curiosità Fedemelis • 26/01/21 01:30
    Fotocopista - 2139 interventi
    Episodio "Guardoni" 
    La partita trasmessa in televisione che il gruppo di ragazzi spia in televisione con binocolo e cannocchiale dalla finestra del vicino è Hellas Verona - Lazio 2-0 del 22 ottobre 2000, valevole per 3° giornata Serie A '00/'01. La partita di calcio molto più interessante di uno strip tease di una donna.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/adess1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/adess1b.jpg[/img]
  • Homevideo Buiomega71 • 19/12/23 09:01
    Consigliere - 25999 interventi
    In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 14/02/2024