Hollywood che canta - Film (1929)

La Metro presenta il film (quasi due ore) citando nei titoli che è presente una galassia di stelle. Così è. Hollywood qui non solo canta, ma anche balla, recita, fa spettacoli comici (fantastici Stanlio e Ollio maghi: quando si apre il sipario sono ancora intenti a preparare i loro trucchi...), presenta numeri di acrobazia eccetera. Non mancano neppure effetti visivi che rimandano a Méliès e a Segundo de Chomón. "The italian trio" canta in inglese! Oggi un po' noioso, ravvivato così così dai due cerimonieri (Conrad Nagel e Jack Benny): all'epoca, alle soglie del sonoro, dovette colpire molto.

Come la MGM festeggiò l'arrivo del sonoro al cinema. Una serie di numeri cantati e ballati (con qualche intermezzo comico), alcuni ancora oggi interessanti altri semplicemente datati. L'insieme è difficile comunque da digerire, visto che non c'è trama e il ritmo è pari a zero, ma è indubbia l'importanza storica di un film simile. I momenti migliori sono affidati a Laurel e Hardy prestigiatori, al numero parodia su Lon Chaney e al brano "Singing in the Rain" eseguito con l'ukulele. Per completisti.