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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Larry Fessenden, che ha scritto, prodotto e diretto questo sciagurato WENDIGO, pensava evidentemente che gli ambienti montani, ripresi con una certa luce e accompagnati da musica soft d'atmosfera, potessero bastare a sostenere da soli un bell'horror low budget. Purtroppo per lui non è così. Il mito indiano del wendigo, un mostro dalla testa d’alce e il corpo umano (ma può assumere anche molte altre forme) conserva effettivamente un fascino particolare (l'avevamo già notato in FROSTBITER: WRATH OF THE WENDIGO, splatterata Troma abbastanza singolare), ma sperare che farcelo intravedere due/tre volte in un'ora e mezzo sia...Leggi tutto sufficiente è da pazzi. Tanto più se la storia centrale si limita a descrivere qualche piccolo battibecco familiare tra padre, madre e figlio in weekend al cottage. Il bambino mantiene la stessa espressione stranita dall'inizio alla fine (e, tanto per cambiare, tende a vedere cose che gli altri non vedono), mamma e papà si scambiano pareri su come meglio educare il figlio mostrandosi comunque sempre comprensivi in sua presenza. Dal vicinato intanto spunta un brutto ceffo, che non si capisce fino a quanto spinga il suo odio per la gente di città. Per un'ora abbondante, se escludiamo il prologo in cui la malinconica famigliola prende sotto un alce con l'auto, non succede praticamente nulla: nuvole che passano veloci, tramonti tristi... Saltuariamente, gratuite soggettive a scatti senza spiegazione e un paio di corse nella neve. Poi il dramma. Roba da poco, comunque, a livello spettacolare. C'è si un'atmosfera sinistra di pericolo incombente; ma poi?

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Undying 7/08/07 00:02 - 3807 commenti

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il Wendigo è una sorta di mito indiano, che ha a che vedere con il vento e con la natura. Così l'omicidio doloso di un cervo, durante un viaggio notturno caratterizzato da una forte nevicata, sancisce, per la famiglia composta da Kim, George e il loro figlio Miles, un terrificante week-end. Fessenden è regista raffinato, dotato di gusto visivo e di un magico occhio (i paesaggi innevati) in grado di conferire, alla vicenda poco credibile, un taglio drammatico (i cacciatori violenti) accentuato dalla bella colonna sonora. Mistico.
MEMORABILE: L'apparizione finale del Wendigo, spirito "umano" intrappolato in un corpo semi-bestiale ed il suo incedere sulle zampe anteriori.

Brainiac 30/08/09 22:22 - 1083 commenti

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Fessender ha stile. Un taglio unico, maturo, pensato. Non mostra tutto subito, non bara con la grafica digitale spesso artefice della morte artistica di tanti buoni horror. Lavora sulla tensione, centellinando le suggestioni, curando le sottigliezze. C'è da dire che rispetto al suo successivo lavoro, l'episodio Skin and bones di Fear itself, alla fine dei conti manca qualcosa. La plumbea atmosfera che permea il film, infatti, non sfocia mai in qualcosa di organicamente autonomo. Però i personaggi sono trattegiati abilmente e le sequenze originali non mancano.
MEMORABILE: "Nessuno crede più agli spiriti, ma questo non vuol dire che non esistano".

Lucius 4/12/10 20:39 - 3015 commenti

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Grande regia e location isolate e altamente suggestive per questo thriller ambientato in località montane, dove un nucleo familiare si imbatte in un gruppetto di perdigiorno che procurerà loro non pochi guai. L'uso della macchina da presa ci parla di una regia raffinata e decisa per un film che ha dal suo un'ottima fotografia e che può contare su una bella prova attoriale di patricia Clarkson. L'isolamento dei luoghi contribuisce a creare la suspence e l'angoscia che una storia come questa necessita.

Pinhead80 9/03/11 12:19 - 4719 commenti

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Non mi ha convinto per niente, questo lavoro di Fessenden che non mostra praticamente nulla per più di un'ora (eccezion fatta per l'incipit iniziale) e che si avvale di grandi riprese paesaggistiche e di sermoni familiari, che però poco hanno a che vedere con la suspance che dovrebbe caratterizzare un horror. Sembra che debba succedere sempre qualcosa ma poi succede poco o nulla. Deludente.

Jena 14/07/12 13:44 - 1550 commenti

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Fessenden ha talento, su questo niente da dire. Ha degli scorci visionari che lasciano senza fiato (ad esempio la scena della slittata sulla neve). Inoltre è originale, inafferabile come il wendigo: questo film è un horror, un dramma familiare, un thriller metafisico. Qui peò si esagera e a un certo punto non si capisce dove si vada a parare. Inn definitiva la vicenda ha numerosi momenti di stanca o assurdi. Sarebbe bello un giorno vedere Larry alle prese con soggetti più impegnativi...

Daniela 16/12/16 10:43 - 12622 commenti

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La breve vacanza in una zona montana di una famigliola newyorkese inizia male con l'investimento di un cervo e l'incontro con alcuni cacciatori del posto, per poi proseguire peggio... Facendo riferimento ad una figura della mitologia indiana, F. costruisce un horror di buona confezione che molto punta sull'atmosfera della prima parte, disseminata da indizi inquietanti, efficace nella sua ambiguità. Meno convincente la parte successiva in cui la creatura, la cui presenza era stata fino ad allora lasciata all'immaginazione, si concretizza. Bravo il ragazzino, belle le riprese nel bosco innevato.

Rufus68 2/12/19 22:14 - 3825 commenti

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Una famigliola americana di città (isso, essa e 'o moccioso) se ne vanno into the wild in zona Tranquillo weekend di paura (già visto?). A complicare la trama, si fa per dire, c'è uno spirito indiano... Insulsa film dal ritmo lento (micidiale la prima mezz'ora) e con pochissimo da dire sia sul versante horror (inesistente) che su quello fantastico (superficiale la ricognizione del folclore locale). Dignitosa, tuttavia, la fattura dell'insieme.

Lupus73 8/12/19 17:10 - 1487 commenti

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Famigliola che va in vacanza in uno chalet tra le nevi investe accidentalmente un cervo, facendo storcere il naso a qualche montanaro cacciatore dalla psicologia piuttosto anomala e inquietante. Un'ambientazione suggestiva, la fotografia poco post-prodotta e un montaggio che potrebbero appartenere a un film anni '80, probabilmente per una questione di scelte che finisce per far gioco al film. La sceneggiatura scarna (tra thriller e suggestioni soprannaturali sciamaniche) avrebbe calzato meglio a un cortometraggio.

Anthonyvm 2/05/22 07:19 - 5637 commenti

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Fessenden dirige con eleganza un interessante dramma nero travestito da horror sovrannaturale, curando l'atmosfera sopra ogni altro aspetto. L'autore si prende i suoi tempi, ma ottiene i risultati sperati: gli scenari nevosi, la realistica alchimia familiare (performance molto buone, dalla Clarkson a Weber, fino al piccolo Erik Per Sullivan di Unfaithful) e l'impalpabile senso di minaccia fanno centro. Peccato che il punto di vista infantile venga trattato in modo semplicistico, ai limiti del cliché (l'indiano-fantasma, gli incubi). Deludenti le apparizioni della creatura nel finale.
MEMORABILE: L'allucinato e straniante montaggio; Esecuzione del cervo morente; Pallottola dalla finestra; L'inseguimento della "nube" tipo La notte del demonio.

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