Quel giorno Dio non c'era (Il caso Defregger) - Film (1969)

Quel giorno Dio non c'era (Il caso Defregger)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1969
Genere: guerra (colore)
Note: Il film fa riferimento alla strage di Filetto di Camarga, in cui il futuro vescovo di Monaco, Matthias Defregger, fu capitano nazista.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il film si apre sugli stralci di giornale che raccontano del caso Defregger, al quale il film sembra voler guardare: l'ex capitano nazista, che fu poi vescovo ausiliare di Monaco di Baviera, colpì l'opinione comune quando si seppe come giustificò se stesso per aver avallato la strage di Filetto di Camarda, in Abruzzo: "Non potevo non obbedire a un ordine". E' possibile poter nascondere un eccidio dietro una frase così? Non abbiamo forse tutti il dovere di rispondere a principi più alti? Lo spunto è filosoficamente interessante e sembra preludere a qualcosa di diverso da una semplice ricostruzione storica di quanto portò alla strage di Filetto; Civirani invece, sceneggiatore del film oltre che...Leggi tutto regista, si limita a riportare i fatti trasferendo l'azione nel paesino abruzzese, dove la convivenza tra tedeschi e italiani (in attesa dell'imminente arrivo degli Alleati) non sembra così improntata all'odio insanabile come altrove. Eppure un agguato partigiano alla divisione nazista apre la strada alla guerriglia e alle rappresaglie. Comincia una battaglia combattuta tra le vie e i vicoli del paese, con colpi sparati da dietro le case e un'allerta generale che porta il conflitto anche tra i campi vicini. I tedeschi rastrellano i civili andando a prelevarli nelle loro abitazioni per condurli fuori dal paese e ammassarli in vista di quella che dovrà essere una ovvia condanna a morte. In tutto questo il capitano Matthias Defragger è solo uno dei tanti volti che sfilano tra le file naziste, confuso nel gruppo, per cui si capisce come l'apertura sul caso e a ben guardare il titolo stesso del film vengano usati come semplice pretesto per mettere in scena uno dei tanti film di guerra che vedono contrapposti partigiani e nazisti, in cui Civirani si preoccupa di dare dignità all'azione cinematografica sfruttando gli scenari locali. Ci riesce solo in parte, perché si sente come manchi una vera traccia da seguire e quanto il tutto si riduca a uno stucchevole confronto armato con prevedibili momenti strazianti, dialoghi ridotti al minimo tra i paesani, Max Turilli che tanto per cambiare fa il tedesco (dei tanti il meno spietato, e mal gliene incoglierà) e un finale tragico che va come si sa che doveva andare, raccontato peraltro sveltamente come si volesse chiudere in fretta. Dell'ambiguità che caratterizzerà il futuro di Defragger non v'è traccia, per cui ciò che resta è soprattutto il ricordo (meritevole quanto si vuole, sia chiaro) di un cruento episodio che macchiò di sangue la coda della Seconda Guerra Mondiale, ricostruito senza particolare estro e recitato mediocremente, con lunghe pause nel buio della notte durante la parte finale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/17 DAL DAVINOTTI
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Cotola 26/06/19 23:55 - 9043 commenti

I gusti di Cotola

Pellicola che trae spunto da un fatto realmente accaduto: il caso Defregger ovvero la strage di Filetto di Camarda in Abruzzo. Gli intenti sono quindi nobilissimi, come sempre in questi casi. Ma al di là di ciò, ci sono anche aspetti più squisitamente cinematografici su cui discutere. E purtroppo Civirani non è un fulmine di guerra, così come la troupe e gli attori di cui si "serve". Si pensi a tal proposito alla buia parte finale poteva essere stilisticamente interessante, ma ci voleva ben altra tecnica e ben altro regista, per "illuminarla". Qualcosina da salvare c'è.

Fauno 30/01/22 16:25 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Se il regista ambiva a una mera e cinica esposizione dei fatti c'è riuscito, solo che dopo i primi 40 minuti condotti bene va a svolgere il film in oscurità interrotto ogni tanto da spari, lamenti e invettive varie, tanto che lo spettatore può sentire il dramma senza vederlo. Ok, fatti noti, senso della rappresaglia risaputo, ma la povertà di mezzi e la mancanza di contorni e di descrizione degli abitanti della frazione li fa assurgere talmente tanto a carne da macello che ci si impietosisce quasi più a sentire i gemiti del bestiame che brucia vivo nelle stalle.
MEMORABILE: L'esecuzione del maresciallo; I vani inviti alla fuga da parte del giovane parroco.

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  • Curiosità Zender • 23/02/23 17:13
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

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