80 voglia di te - Film (2015)

80 voglia di te
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2015
Genere: commedia (colore)
Note: E non "Ho tanta voglia di te" o "Ottanta voglia di te". Silvia Monga è accreditata come co-regista.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia genovese che porta in scena le vicissitudini di Massimo (Carretti), psicologo separato, con due figli e padre a carico (Roncato). Tendenzialmente il film si inserisce nel filone che sfrutta come espediente comico le crisi dei pazienti, il loro atteggiamento ossessivo nei confronti del medico, ma lo fonde con la semplice commedia sentimentale o "educazionale", dove oltre al vero protagonista una parte importante la occupano il figlio maggiore, che frequenta con scarsi risultati il liceo preferendogli i pomeriggi alla Playstation o le passeggiate con la fidanzatina, e la moglie (Luzzi), la quale incidentalmente ha una storia con uno dei pazienti (Bucci) del marito. Anche Roncato - cui è riservata...Leggi tutto la parte del nonno che gioca a carte con l'amico, sogna di rivedere una sua ex o meglio ancora il suo vero ideale di donna Dalila Di Lazzaro (che comparirà nel finale nella parte di se stessa per un cameo) - si occupa dei nipoti quando il padre è via qualche giorno mostrando la tipica, sincera bonarietà che il ruolo richiede. Almeno lui – che giganteggia in locandina assieme alla Di Lazzaro - un po' lo si vede e si nota come sia attore di livello superiore rispetto agli altri. Carretti non è male, ma non sembra poter reggere con facilità una parte che vorrebbe essere anche spiritosa (come si vede nel lungo sketch del “mimo”, vero cavallo di battaglia di tanti comici); così il risultato sa un po' tanto di fiction, a cominciare dalle musiche per arrivare – appunto – alla recitazione del cast. Non che si voglia condannare un progetto che chiaramente parte con ovvi limiti (di budget innanzitutto), ma non si può non rimarcare come il vero cinema sia un'altra cosa. La regia è anonima, la sceneggiatura dà fondo ai luoghi comuni più classici nella descrizione del quotidiano del giovane liceale: l'amico bravo a scuola, la fidanzata acqua e sapone, gli stratagemmi per comunicare i voti presi al nonno che non capisce l'inglese e che pensa che "four" sia in fondo un bel risultato. Naturale che poi papà s'innervosisca, finisca col trattar male i suoi stessi pazienti e magari si faccia una lampada esagerata credendo di poter diventare subito bello abbronzato come il giovane che si sta portando via sua moglie. Un po' urticante la faciloneria con cui poi tutto va ovviamente a posto in un trionfo di buoni sentimenti che suona falso da lontano un miglio. Così come il titolo, il cui 80 non ha nulla a che vedere con il decennio ed è solo una zuccherosa frase conclusa con un cuore sul diario di Flavia, la moglie. Qualche ripresa "paesaggistica" di Genova, alcuni interludi commentati solo dalla colonna sonora per "riempire" (un'esibizione di pattinaggio, l'allenamento sulle strade per sentirsi in forma, la fotoromanzesca passeggiata dei due giovani innamorati). Il film ha una sua grazia, non è mai volgare, ma non lascia proprio il segno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/01/17 DAL DAVINOTTI
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Markus 16/09/19 09:44 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Modestissima commedia "genovese" semi-amatoriale che vorrebbe fare il verso a certe atmosfere giovanilistico/sentimentali di alcune odierne fiction scacciapensieri. Il film si fregia di avere qualche buon nome nel cast, ma Roncato (con seri problemi di dizione, nel senso che biascica talvolta frasi incomprensibili) non apporta alcunché di dilettevole; Dalila Di Lazzaro, poi, pare davvero lì per caso. Inquadrature sbagliate, nonsense e lungaggini non fanno che peggiorare le cose.

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